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Puglisi Gianni
I modi della moda
ill. "Parlare di moda vuol dire esprimersi sulle radici dell'essere sociale dell'uomo, sul gusto degli uomini nei loro tempi, vuol dire saper leggere e apprezzare attraverso l'arte figurativa e plastica, attraverso le immagini del teatro e del cinema, attraverso i costumi e le "divise", le raffinate manifestazioni della creatività e della genialità artistica, vuol dire saper leggere le mutazioni culturali delle generazioni e dei popoli. Parlare di moda vuol dire insomma parlare dell'uomo, delle sue ricchezze e delle sue miserie, della sua grandezza e talora della sua meschinità".
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Okakura Kakuzo; Norton P. O. (cur.)
Il libro del tè
br. Molto più che un manuale sul tè: l'opera di Kakuz? è un inno alla cultura, all'estetica, allo spirito di questa bevanda quale simbolo dell'anima asiatica, in un periodo in cui l'Oriente si stava aprendo, spesso a scapito delle proprie tradizioni, alle influenze occidentali. Il reiterarsi sempre identico della Cerimonia del tè, infatti, racchiude tutta la riverenza del popolo giapponese verso gli antenati, oltre a essere un rimando allo stile di vita semplice che da secoli si conduce in quelle terre. Per non soccombere alla complessità di un compito come questo erano richieste genialità fuori dal comune e profonda conoscenza di entrambi gli universi culturali: l'autore è riuscito egregiamente nell'impresa, consegnandoci un testo divenuto ormai un classico in tutto il mondo.
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Frobenius Leo
Fiabe del Kordofan
brossura Fra il 1921 e il 1928 il grnde antropologo Leo Frobenius pubblicò, con il titolo "Atlantis", un'opera in più volumi che ha rappresentato sinora il vero tesoro narrativo delle civiltà africane. E una delle regioni più affascinanti di questo universo di storie è costituita dalle "Fiabe del Kordofan", che Frobenius apprese nel 1912 da alcuni cammellieri di El Obeid, nel Sudan, e trascrisse mantenendo felicemente il passo e la vivezza della narrazione orale. Qui vediamo affiorare, insieme a personaggi e temi ricorrenti nella novellistica di ogni paese, credenze magiche o usi appartenenti a cicli culturali delle età più remote, teocratiche e matriarcali. E sulla soglia di questa raccolta apparirà la favola che è il presupposto di tutte le altre: la leggenda della rovina di Kasch, regno fondato sul sacrificio periodico del re, dove l'arte del raccontare, introdotta dallo straniero Far-li-mas, mostrerà di avere la forza di sabotare l'ordine esistente e di salvare così la vita del re, di sua sorella e del narratore stesso, analogamente a ciò che avviene nella cornice delle "Mille e una notte", con cui queste "Fiabe del Kordofan" rivelano sorprendenti affinità.
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Mai pe iabbu. I vocaboli e le espressioni intraducibili del Salento
br. Ogni lingua ha una diversa prospettiva per interpretare il mondo, e dunque delle parole uniche, che non esistono in nessun'altra, che non si possono tradurre direttamente. Queste gemme fioriscono ancor di più nei dialetti, e "Mai pe iabbu", se tradurre non si può, prova a raccontarne alcune del Salento. "Bbampare, iundulu, fazza Ddiu, malesciana, squariare...": di oltre 40 vocaboli ed espressioni si dà il significato, l'etimo, il modo in cui usarli, i proverbi, le citazioni. E alcune interpretazioni personali di personaggi pubblici salentini: Alessandro Barbano, Davide Barletti, Cesko degli Après La Classe, Antonio Errico, Elisabetta Liguori, Cataldo Motta, Paolo Perrone, Antonio Prete, Livio Romano, gli Scemifreddi, Simona Toma, Edoardo Winspeare. Se sono la semplificazione e l'omologazione a trionfare nel mondo globalizzato, allora vale il "Lost in translation": bisogna perdere qualcosa per ritrovarsi.
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Carrara L. (cur.)
Fiabe inglesi di spettri e magie
br. Fate, folletti, spettri, dèmoni, streghe, maghi, dragoni e creature misteriose sono i personaggi che animano queste fiabe, voci delle molte culture diverse di cui consiste quella anglo-sassone. Tramite la Bretagna e la Normandia infatti poterono confluire in Inghilterra elementi di matrice latina e mediterranea, mentre dal cuore del continente europeo venne l'impronta di quei popoli guerrieri che portavano con sé mitologie e cosmogonie splendide e terribili. Dalla Scandinavia le genti del Nord nevoso e scintillante con le loro navi vichinghe e i loro miti approdarono più volte sulle sponde inglesi. E a tutte queste presenze, che nel corso dei secoli dovevano portare con sé, oltre al ferro e al fuoco, anche la linfa di cultura tanto diverse e vitali, si aggiungeva quella magica delle popolazioni celtiche, che dalle coste atlantiche, tramite il Galles e la Scozia, giunsero a stabilire con la gente anglo-sassone un contatto di enorme valore e portata. Di volta in volta amici e nemici, i Gaeli avrebbero regalato ai loro vicini migliaia di spunti meravigliosi che è oggi possibile ritrovare nelle fiabe e nelle leggende popolari inglesi, di cui dà un saggio questo volume.
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Marchi Enrico
Tutta colpa di Bacco. Fatti e misfatti del Carnevale veronese
br.
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Della Casa Giovanni; Prandi S. (cur.)
Galateo
brossura Il "Galateo ovvero de' costumi", trattato nel quale, sotto la persona di un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de' modi che si debbono tenere o schifare nella comune conversazione, così precisa il sottotitolo, fu pubblicato nel 1558 da monsignor Della Casa, nunzio pontificio a Venezia, temperamento mondano, autore di quello che sarà poi l'"Indice dei libri proibiti". Vengono esposte norme sul modo di vestirsi, enumerati tutti i gesti e le cose spiacevoli da evitarsi; è riprovato lo scherno, la beffa, la parola che morde e offende; si suggeriscono i modi del parlare, si consigliano i vocaboli da usare e quelli da evitare. Insomma, biasimando ogni eccesso, l'autore incarna il culto della proporzione proprio del Rinascimento.
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Cullen Ruth
Galateo. Piccola guida alle buone maniere di tutti i giorni. The little pink book. Ediz. a spirale
ill. Sapere sempre cosa fare e come comportarsi in ogni situazione. Questa piccola guida alle buone maniere vi aiuterà a trovare una soluzione al problemi di buon vivere nelle più diverse occasioni: da come si sta a tavola, all'uso del cellulare in pubblico. Un piccolo libro per dare bon ton a ogni momento della giornata.
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Somma Lorenzo
I nizioleti raccontano Venezia
ill., br. "A Venezia l'ideale sarebbe avere il coraggio di perdersi, a testa alta e non con il capo chino in qualche sterile guida turistica". Un libro rivolto a chi vuole scoprire un nuovo volto di Venezia, più intimo e nascosto, alla ricerca di quelle tracce uniche che caratterizzano la città lagunare: i Nizioleti, quelle scritte difficili da non notare sui muri incrostati dalla salsedine, ma il cui significato è sconosciuto ai più. Con aneddoti curiosi, un ricco apparato fotografico e la proposta di alcuni itinerari, l'autore guida il lettore in un viaggio che possa fargli riscoprire l'unicità del messaggio storico, artistico e umano di Venezia.
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Meyer Matthew
Mononoke. L'ora degli spiriti maligni. Ediz. a colori
ill., br. Terzo volume della serie dedicata al mondo del soprannaturale nel Giappone tradizionale, questo fantasmagorico repertorio di spiriti maligni tratta degli esseri più ripugnanti e malefici dell'universo magico nipponico, i mononoke, che abitano una realtà parallela alla nostra: nonostante la protezione esercitata da schiere di maghi e sacerdoti contro le nefaste influenze di queste creature vendicative, vi sono luoghi e momenti in cui il confine fra i due mondi diventa più labile ed è possibile oltrepassarlo. Nelle terre di frontiera, dove la civiltà lascia il posto alla natura selvaggia e impenetrabile, è più facile incappare in questi esseri. Gli uomini sono padroni del giorno, ma al crepuscolo e di notte il soprannaturale prende il sopravvento e gli spiriti maligni sono più potenti che mai; anche i momenti di passaggio fra le stagioni, come solstizi ed equinozi, sono avvolti nel mistero dell'occulto. Ed è stupefacente come questo insieme di superstizioni, e le limitazioni che ne conseguono, siano ancora oggi una preoccupazione diffusa in ampi strati della popolazione giapponese.
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Tesorio Giuseppe
Miracoli a Milano. Prodigi, meraviglie, credenze popolari da Ambrogio all'altro ieri
ill., br. Miele, zolfo e incenso, nella Mediolanum delle origini, nella Milano di domani: la dolcezza dei dipinti sacri, quel sottile odore del Diavolo, e la devozione che tramanda queste storie. Le più belle storie di eventi inspiegabili che hanno attraversato il tempo, dagli albori della città alla fine del Novecento, che è solo l'altrieri: 21 fatti "miracolosi" (più un prodigio non ancora accaduto, ma che potrebbe accadere se solo ci si accorgesse di quanto bello sia "meravigliarsi" davanti alle cose che solo il cuore o lo spirito o la fede possono vedere...), che hanno riscontro in più fonti storiche e cronachistiche, e, soprattutto, che hanno lasciato traccia in opere d'arte custodite nelle superbe chiese cittadine ma anche in umili edicole votive sparse nella città. Prodigi, meraviglie e credenze popolari, che hanno avuto la forza di arrivare fino a noi.
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Serantini Francesco; Della Monica W. (cur.)
Storie e leggende della vecchia Romagna. Elzeviri e racconti di un grande narratore
ril. "Francesco Serantini è stato l'autentico anche se occasionale scrittore che, come nessuno con tanta forza e verismo poetici, ha raccontato la Romagna minima fra Otto e Novecento. La critica ha tutto il tempo di verificare non tanto la validità ma la tenuta della sua opera, iniziata a sessant'anni, quando stava per concludere la sua lunga attività professionale di avvocato. Ma per ora si può tranquillamente affermare che Serantini fu il vero e unico grande interprete della Romagna, impareggiabilmente capace di fermare sulla pagina ciò che oggi è già storia, è già leggenda. Passano nelle sue pagine guerre e battaglie ferocemente combattute, avventure di sangue, fatti e misfatti amorosi, vicende di briganti e di fame, di valli e di larghe distese: luoghi dove si sfiancava e fioriva la vita di una umanità ignota e ignorata, di personaggi che solo Serantini ha saputo far rivivere in una colorita e viva presenza, altrimenti dimenticata e senza storia". (Walter Della Monica)
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Centini Massimo
Il sesso e le streghe. Trasgressione, sessualità e inquisizione
ill., br. La relazione tra stregoneria e sesso è complicata da tutta una serie di stereotipi che hanno contribuito a problematizzare le accuse rivolte alle donne considerate adepte di Satana. Donne che nelle fonti sono indicate con frequenza come "amanti" del diavolo: una definizione che già da sola rivela la stretta relazione tra sesso e stregoneria. Con questo libro vi proponiamo un viaggio curioso, nel quale il lettore avrà modo di conoscere gli aspetti salienti della relazione tra strega e sesso attraverso casi dai quali sorgono spunti per una lettura anche fuori dai soliti canoni caratterizzanti i libri sulla stregoneria. Si tratta di materiali che ci auguriamo possano offrire al lettore l'occasione per avvicinarsi a un argomento problematico, facilmente aggredibile dalla fantasia: ci ha mosso la volontà di operare con la dovuta razionalità, al fine di porre nella giusta cornice storico-antropologica alcuni aspetti della caccia alle streghe.
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Curzio Antonio
Il suonatore di pianino
br.
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Succede solo a Bologna
A t al dégg. Pillole bolognesi: una medicina per il buonumore
br.
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Errico Antonio
Leggende italiane
brossura Nelle notti in cui Shahrazad racconta le sue storie, il re persiano Shahriyar diserta il mondo che gli appartiene per entrare nel mondo inventato dai racconti di una donna impaurita. In quelle notti non è solo Shahrazad a salvarsi la vita, a rinviare ad un'altra alba la sua morte; sono due le salvezze concesse da un solo racconto, due salvezze ogni volta: quella di Shahrazad e quella di colui che l'ascolta narrare nel fondo della notte. Forse Shahrazad raccontava una leggenda, nel fondo della notte.
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Carew Reid Nicole
Les Fêtes florentines au temps de Lorenzo il Magnifico
brossura
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Bertelli Paolo
La Vergine e il drago. Lo strano caso dei coccodrilli nei santuari mariani
ill. Mistero, paura e attrazione sono i sentimenti di quanti si trovano ad osservare il coccodrillo imbalsamato appeso alle volte del santuario della Beata Vergine delle Grazie di Curtatone (MN). A partire da questa presenza in un luogo di devozione dedicato alla Madonna e retto per secoli dai Francescani, l'autore ha iniziato una ricerca pluriennale che lo ha portato a una vera e propria "collezione" di rettili (tra queste pagine se ne contano almeno sessantacinque). Alcuni di questi sono perduti mentre altri sono ancora presenti, sul territorio italiano ma non solo. L'autore affronta infatti un viaggio che attraversa altri stati europei come Portogallo, Spagna, Francia, Austria, Repubblica Ceca e Belgio ed è a questo punto che si dipana un fil rouge di similitudini e ricorrenze, di gesta eroiche e di dediche ex voto, tra folklore, wunderkammer e antichi percorsi di fede. La contrapposizione tra la figura della Madonna e i coccodrilli collocati nelle chiese è allora una continua sfida apocalittica e una lotta tra la Vergine e il drago, tra la salvezza e la perdizione. Agli occhi degli umili e dei sapienti sarà allora chiaro che il male uscirà sconfitto.
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Malaguti Paolo
Nuovo sillabario veneto. Alla ricerca dei veneti perduti
br. Che cos'è il Veneto? Uno spazio geografico? Una lingua destinata forse a vivere, forse a morire? O soltanto un ricordo, un miraggio di qualcosa che non c'è più? A cinque anni dall'uscita di Sillabario veneto. Viaggio sentimentale tra le parole venete, Paolo Malaguti torna a confrontarsi con queste domande, e lo fa partendo da una trentina di nuove parole del "suo" Veneto, quello che gli è arrivato, nonostante le censure di genitori e nonni per un codice del quale talvolta ci si vergognava, come l'ultimo rivolo di un fiume progressivamente prosciugatosi negli ultimi 40 anni. Bunigolo, Bronsa, Fruare, Imbacucà, Incoconare, Magón, Pampalugo, Pirón, Pitaro, Pocio, Sbrego, Sproto, Strucón, Suca baruca sono solo alcuni dei termini da cui l'autore parte per un viaggio dall'esito imprevedibile, sospeso tra etimologia, storia, memoria collettiva ed esilaranti episodi familiari. Trenta storie che compongono un racconto nostalgico ma scanzonato sul Veneto (e sui veneti) di ieri e di oggi.
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Cardini Franco; Introvigne Massimo; Montesano Marina
Il santo Graal
ril. Arca dell'Alleanza, Calice dell'Ultima Cena, Pietra magica, Coppa dell'abbondanza, Calderone delle meraviglie. Reliquia cristiana, oggetto leggendario, o metafora? Da almeno otto secoli il mito del Santo Graal incanta l'Occidente.
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Contro Gianmaria
Zombie walk. L'irresistibile ascesa di un mostro senza qualità
ill., br. Mentre centinaia di film e romanzi, decine di videogame, fumetti e web series, articoli di giornale e ponderose - per quanto improvvisate - speculazioni filosofiche ne decretano la dilagante popolarità, il Morto Vivente è ancora un'entità sfuggente e sotterranea per la saggistica italiana. Zombie Walk cerca di colmare questo vuoto raccontando l'irresistibile ascesa di un mostro senza qualità, la claudicante avanzata di un anti (o super?) eroe senza precedenti che, con silenziosa ostinazione, ha invaso l'immaginario e il linguaggio della quotidianità. Nascosti nelle pieghe della cultura erudita o sbandierati dallo show business orrifico, evocati nei manuali anatomici, mummificati dalle pratiche funerarie, i morti risorgono, i morti amano, i morti lavorano, i morti mangiano. In televisione camminano, sul grande schermo scatenano guerre mondiali, nella Rete globale esplodono, chiacchierano e infettano tutto.
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Pennino Claudio
Quanno ce vo, ce vo! Offese, minacce, maledizioni, epiteti e ingiurie della lingua napoletana
ill., br. Il libro non è un manuale di maleducazione o di volgarità, quanto piuttosto uno spaccato popolare e folcloristico della nostra parlata, Perché "quanno ce vo, ce vo" è in realtà un divertente prontuario di schiette, liberatorie e persino ironiche invettive che queste pagine spiegano nel significato e anche nella loro origine di cultura popolare e di aneddoto storico. Il libro fa parte di una collana curata dall'esperto napoletanista Claudio Pennino e che comprende i titoli "Parlammoce accussì" e "Mettere a bbona parola".
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Artusi Luciano
Calcio fiorentino. Storia, arte e memorie dell'antico gioco dalle origini ad oggi
br.
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Grossi Daniela
Fiori di Bach. Strumenti di guarigione e di evoluzione personale
brossura
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Braghiroli Maurizio
Cibi reali. Viaggio nell'enogastronomia di Piemonte, valle d'Aosta e Liguria
br.
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D'Antonio Monaldo
Il libro dei brindisi felici. Detti, aforismi e poesie sul vino e sull'amore
br. I brindisi felici non sono mai fatti da soli, a differenza dei brindisi tristi. I brindisi felici vogliono l'amicizia, che li prepari e li accolga. A volte l'amore, nascente e desideroso di essere consumato. Perché fanno risuonare i cuori insieme. Gettano ponti fra le anime. Tutta la poesia classica ha celebrato le meraviglie dell'ebbrezza che crea la condivisione. Dai Greci eternamente banchettanti ai Latini eternamente annoiati dal grigiore della vita. E via via, lungo le strade che portano alla modernità, l'eco dei brindisi felici e in qualche caso predisponenti ad un passionale "secondo tempo" ha percorso tutte le civiltà: gli Arabi con le loro liriche serene, i medioevali frequentatori delle taverne, fino ai grandi e tormentati poeti dell'Ottocento europeo, per arrivare al canto dei contemporanei, il focoso D'Annunzio e l'elegiaco Neruda. Una lieve ed essenziale antologia come questa vuole accennare al tema e cantarne qualche strofa con il ritornello, lasciando al lettore il piacere di continuare il gioco. E poiché il buon vino prepara all'amore, rafforza e allo stesso tempo raffina l'eros- depurandolo, rendendolo più sensibile e sensuale, giocoso - non poteva mancare in questo libro una doverosa appendice più "tecnica". Un piccolo manuale che risponda alla fatidica domanda: si può sedurre con il vino? L'esperto sommelier Roberto Bellini assicura di sì, a patto però di saperlo scegliere.
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Ponticello Maurizio
Napoli velata e sconosciuta. Luoghi e simboli dei misteri, degli dèi, dei miti, dei riti, delle feste
ill., ril. Non esiste altro insediamento urbano al mondo che abbia fatto parlare di sé quanto Napoli, eppure, sollevando uno a uno i veli che la rivestono, è possibile scorgere ancora dell'altro, e quel che si scopre è sempre più avvincente. Circa tre millenni dopo la sua fondazione, la capitale del Sud nasconde altri misteri? Qual è il segreto della sua nascita e il suo significato? In che modo la tipica struttura a scacchiera di Neapolis lega il maestro Pitagora a Vitruvio e a Leonardo da Vinci, tanto da farne il prototipo ideale della città perfetta? E quale fu il vero ruolo di Virgilio il Mago fino a tutto il XIV secolo, quando lo sconosciuto san Gennaro gli si avvicendò come paladino? Napoli velata e sconosciuta è una caccia al tesoro, un viaggio pirotecnico che arriva al fondo di ogni cosa, smonta luoghi comuni sedimentati dal tempo o inventati dalla faziosità dei denigratori. Questo libro procede seguendo un filo rosso tra la città celeste e quella profana e ne svela i segreti più profondi. Infine, s'interroga sulle mille vicende magiche e affascinanti raccontate all'ombra del Vesuvio, e si chiede come siano accadute, e si domanda innanzitutto il perché. E così, l'autore mette nelle mani del lettore chiavi interpretative insospettabili che pongono Napoli sotto tutta un'altra luce.
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Polidoro Massimo
Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia
ill., ril. Un'antica spada conficcata nella roccia nel senese, misteriose macchine anatomiche esposte in una cappella napoletana, un affascinante palazzo veneziano funestato da una maledizione: molte sono le località d'Italia custodi di storie segrete che affondano le loro radici in antiche leggende o in misteri più recenti. Massimo Polidoro percorre la penisola da nord a sud e descrive questi luoghi svelandone i fenomeni in apparenza non scientifici, smontandone i miti nati dalla fantasia popolare. O forse no, almeno non del tutto, perché in queste storie si trova anche il cuore dell'uomo con i suoi meccanismi spesso imperscrutabili, destinati a sfuggirci sempre. E dove non arrivano le parole si spingono le illustrazioni di Francesco Bongiorni con le loro atmosfere suggestive ed enigmatiche.
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Floramo Angelo
Le incredibili curiosità del Friuli. Luoghi nascosti e aneddoti imperdibili di una regione ricca di fascino
ill., br. Il Friuli è una terra di frontiera, un nodo di confini, storie, sapori e paesaggi: il cuore di un'Europa varia e ricca di civiltà e bellezza. Queste pagine hanno l'ambizione di esplorarne le pieghe più nascoste, non solo parlando della storia dei grandi, ma anzi, andando a cercare la meraviglia che si nasconde nei simboli e negli antichi rituali di cui sono gelose custodi le pievi antiche della Carnia, oppure errando tra affreschi e mastri dipintori che tra medioevo ed età moderna hanno disseminato il Friuli di una poesia policroma e incantata. Si sveleranno i misteri legati ad antichi labirinti, tavole copte e culti sciamanici, offrendo al lettore il profilo di un Friuli esoterico, inaspettato. Senza trascurare la saggezza che si nasconde negli antichi vitigni, nelle ricette tramandate da secoli o nelle magie della musica tradizionale.
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Gianotti Gabriella; Quaccia Franco
La festa dello Scarlo. Con DVD video
br. Dedicato allo storico carnevale di Ivrea, "La Festa dello Scarlo" è una festa che è allo stesso tempo storia, cultura, identità collettiva e momento di grande aggregazione e solidarietà. Il libro, scritto da Gabriella Gianotti e Franco Quaccia, fa il punto sulla storia della manifestazione, analizzandone eventi, cerimonie e mutazioni. Il documentario e il cortometraggio, realizzati sotto la regia di Andry Verga (Masterblack) affiancano storia e antropologia alla leggenda medievale di Violetta, eroina della festa eporediese, narrata nel cortometraggio. Un racconto per testo e immagini di un evento che ogni anno si ripresenta, sempre uguale ma sempre nuovo, un rito della natura che al passo del tempo è diventato rito della cultura.
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Basile Bruno
La storia del presepe. Origine, nascita e sviluppo di un simbolo della cristianità
brossura Due sono i simboli indiscussi del Natale, il presepe di tradizione latina che nasce in Italia nel Medioevo e l'albero di Natale che ha origine nel folclore di antiche popolazioni del nord-Europa (Celti, Vichinghi, Germani) durante i festeggiamenti pagani del solstizio d'inverno trasfusi poi nel Natale con la cristianizzazione di tali popoli e l'albero dal secondo dopoguerra si è diffuso ampiamente anche in Paesi di estrazione latina. Il cristianesimo trae origine dai Vangeli canonici ed ha alcuni rituali in comune con religioni e filosofie orientali provenienti dall'India e dalla Persia (Induismo e Mithraismo) tra cui la festività del Natale. Le prime rappresentazioni della Natività si ebbero in affreschi paleocristiani nelle catacombe e, poi, in bassorilievi sulle lastre di sarcofagi. A dare il via alla nascita del presepe fu San Francesco che realizzò un presepe vivente nei boschi di Greccio. Parallelamente alla produzione pittorica della Natività dei grandi artisti del Rinascimento, si cominciarono a vedere, in maniera sempre più massiva, presepi plastici in chiese e monasteri di tutta Italia. Presepi che nel Settecento, con l'affermazione del barocco, trovarono la loro massima espressione entrando anche nelle residenze private. Le città in cui si sviluppò maggiormente l'arte presepiale furono Bologna, Genova e soprattutto Napoli.
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Prati Giacomo Maria; Ferranti Valentina
Prima Roma. Le origini alla luce del mito
br. Roma nasce Impero, fin dall'inizio. Romolo, figlio di Marte, è fondatore sia dell'Urbe che dell'Impero. "Urbe", cioè Città del Fuoco. Roma nasce Città-Stato imperiale, ma differente da ogni altra Acropoli etrusca, italica o le centinaia che popolavano allora l'Italia antica. Conferma simbolico-spirituale di questa misteriosa unicità e singolarità della Città Eterna è appunto il racconto di sette oggetti sacri che la Roma arcaica ha custodito per secoli gelosamente e che manifestano il suo carisma imperiale originario. Questo saggio è un canto alle origini misteriose di Roma, alla sua storia più arcaica, una ricerca che mette insieme la nebulose informazioni degli autori classici presentando innovative quanto affascinanti ipotesi.
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Propp Vladimir
Le radici storiche dei racconti di fate
br. Come e quando sono nate le fiabe? E perché si rassomigliano in tutto il mondo? Nell'interpretazione di Propp, i racconti di fate non sono fantasia ma storia, sono il documento di una delle più antiche età dell'uomo: l'epoca delle comunità di cacciatori, prima ancora che la pastorizia e l'agricoltura cominciassero a cambiare il volto del mondo. Giovandosi di un materiale comparativo molto vasto tratto dalla etnologia e lavorando soprattutto sui racconti di fate russi, Propp stabilisce una serie di confronti tra i principali motivi di cui sono intessute le fiabe e analoghe forme rituali esistenti nella protostoria - o in fasi storiche più o meno vagamente indicate - e presso i primitivi. Attraverso tanti racconti sezionati e comparati, interrotti e ripresi in un giro di richiami e illuminazioni, il mondo vivace della narrazione si compone esso stesso in un affascinante racconto.
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Zotti Piergiorgio
Storie e leggende dal Medioevo
ill., br. Quando appendi la calza coi regali e i dolci per tuo figlio, non dimenticarti di preparare il caffè perla: Befana, un po' d'acqua e il fieno per il ciuchino. Vengono a noi da mille pericoli, hanno superato gli agguati dei morti e degli spiriti malvagi, hanno attraversato i mondi dove nessuno dorme. Vengono dal fiume di stelle e chiedono solo che tu non dimentichi la tua infanzia.
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Succede solo a Bologna (cur.)
I segreti della zdaura. Viaggio tra le ricette della tradizione. Quello che le nonne non dicono
ill., br. Quante volte ci siamo ritrovati aggrappati al tavolo, ad osservare pieni di meraviglia la mamma o la nonna mentre creavano i tortellini, le lasagne o il friggione? Il cibo è arte, cultura e tradizione. Ogni piatto non è solo l'unione di ingredienti che lo compongono ma un insieme di tradizioni locali, famigliari, stati d'animo e di palato che si sommano e danno la sfumatura finale al piatto in questione. Questo libro vi accompagnerà alla scoperta dei segreti che si celano nelle ricette bolognesi. Insomma, la guida giusta per chi ama divertirsi cucinando, mangiando e ha la passione per le ricette che ci fanno battere forte il cuore e ci fanno venire la famosa "acquolina in bocca".
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De Carlo Valentino
Proverbi e modi di dire milanesi. Un'ampia e ragionata raccolta della saggezza meneghina sedimentata attraverso i secoli nelle sentenze popolari
br. Ideati e diffusi lungo l'arco di secoli, dai tempi dei latini fino alla rivoluzione industriale, i proverbi condensano e testimoniano le contraddizioni e le evoluzioni di una "sapienza povera", fondata sulla quotidiana esperienza del popolo minuto di città e di campagna. Una sapienza popolare che appare tanto più interessante in quanto si può osservare, ad esempio nelle varianti di una massima, in che misura il progresso abbia modificato il modo di considerare e interpretare tutti gli aspetti della realtà: l'amore e il rapporto tra uomo e donna, l'operosità e l'ozio, l'avarizia e la generosità, la giustizia umana e quella divina... Il presente volume raccoglie il meglio della tradizione meneghina su questi e su molti altri temi, offrendo un commento spesso illuminante sulle lontane radici storiche e letterarie dei proverbi e dei modi di dire, con l'utile corredo di un glossario italiano-milanese. L'eterna sapienza dei detti popolari.
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Carboni Giada
La strada che va alle vigne. Edilizia minore nel quartiere romano di Monteverde
ill., br. La strada che va alle vigne, che attraversava l'antico quartiere romano di Monteverde, richiama quelle che erano le caratteristiche principali di un'area a vocazione agricola. Caratteristiche che riecheggiano nelle parole che Pasolini usò per descrivere questa borgata sorta «al termine / della città, sull'ondulata pianura / che si apre sul mare». Un angolo di Roma dove la storia pare stratificarsi: infrastrutture civili e architetture religiose, edilizia residenziale e villini quali Borzi, Anzino e Bartoli. E ancora l'architettura minore, le Edicole sacre, la Colonna crucifera e le sculture di Lorenzo Ferri. Un luogo da scoprire anche attraverso le vicende di personaggi famosi che qui hanno deciso di trascorrere parte della loro vita, come il pittore russo Gregory Maltzeff, il politico Giorgio La Pira, lo scultore Arrigo Minerbi, il celebre scrittore Carlo Emilio Gadda. Con questo volume Giada Carboni offre una panoramica del quartiere di Monteverde dalle origini preistoriche fino allo sviluppo urbanistico che ha caratterizzato quest'area della capitale, per fornire una guida utile a chiunque voglia apprezzare il patrimonio culturale dell'immenso quartiere romano.
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Muntoni Cristina; Priori Alberto
Abracadabra. Il potere curativo delle parole tra mito, tradizioni e neuroscienze
brossura Testi sacri, miti e tradizioni di tutto il mondo attribuiscono un potere curativo alle parole. Abracadabra, parola magica per eccellenza, è citata nel libro del medico dell'imperatore Caracalla come strumento di guarigione e Gorgia nel V secolo a.C. paragona i farmaci alle parole. Qual è la visione della scienza? Quali effetti hanno le parole sul cervello? Questo volume affronta in modo divulgativo il tema del potere curativo delle parole sia da un punto di vista della storia delle religioni, della mitologia e delle tradizioni popolari, che da un punto di vista neuroscientifico. La parola, produce modificazioni dell'attività del cervello che possono essere alla base della psicoterapia e contribuire al benessere psicofisico della persona.
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Treu Martina
La mitologia: domande e risposte
br. Il volume, attraverso la struttura a test e i numerosi riferimenti alla vita quotidiana, offre una seria occasione di imparare divertendosi. Potrete riconoscere l'eredità della tradizione mitica nell'arte, nei libri, nei film, nelle canzoni, nei fumetti; confrontare elementi comuni alle mitologie di tutto il mondo con quelli specifici della nostra cultura; ricordare il come e il perché di quel che già sapete e, ovviamente, scoprire molto altro.
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Barcelli Simone
Misteri delle culture precolombiane
brossura
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D'Anna Nuccio
Il Santo Graal. Mito e realtà
ill., br. In questo studio molto documentato l'autore si propone essenzialmente lo scopo di restituire la simbolica, arcana immagine del Graal, mondata dall'incredibile quantità di notizie fantasiose, se non più o meno volutamente di storte in circolazione ormai da anni. Sulla base dell'analisi della vasta letteratura sull'argomento, opera di insigni studiosi italiani e stranieri, Nuccio D'Anna risale dapprima alle radici del "mito" del Graal, vale a dire alla civiltà antico-celtica dell'isola di Avallon, l'Inghilterra, dove si produsse l'osmosi fra la tradizione druidica e la tradizione cristiana la quale, a poco a poco, assorbì la prima conservandone tuttavia alcuni aspetti peculiari. Nel successivo excursus lungo l'età medievale, emerge l'alto rilievo della spiritualità cistercense e cluniacense nella società del tempo; spiccano le figure di due sovrani illuminati, il plantageneto Enrico II e la sua potentissima sposa Eleonora d'Aquitania; appaiono tre enigmatici autori Chretien de Troyes, Robert de Boron e Wolfram von Eschenbach - i quali, cantando le gesta di re Artù, del mago Merlino e dei cavalieri della Tavola Rotonda, introdussero la leggenda del Graal, il "sacro calice" che, secondo la tradizione, Cristo usò nell'Ultima Cena o, stando a un'altra versione, il vaso in cui Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo.
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Macchione Pietro
Draghi e laghi. Storie come racconti
brossura
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Pennino Claudio
Cane e puorce. Gli animali nei proverbi e nei modi di dire napoletani
br. Una raccolta di proverbi e di modi di dire napoletani i cui protagonisti sono gli animali: essi si prestano a rappresentare le debolezze, le abitudini, i vizi e le poche virtù degli uomini. Ne deriva un vero e proprio compendio di saggezza popolare sotto forma di sentenze e locuzioni che, sebbene coniate alcuni secoli addietro, mantengono intatta la loro ironia e efficacia espressiva.
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Pitrè Giuseppe; Lazzaro B. (cur.)
Il pozzo delle meraviglie. 300 fiabe, novelle e racconti popolari siciliani. Ediz. integrale
ill. Fiabe di reginelle e di re, fate e animali, giganti e mammedraghe, diavoli e maghi; storie di sciocchi e furbi, megere ed eremiti, amori e dispetti, astuzie e ruberie, botole e sotterranei, travestimenti e fughe; e poi ancora giardini e fontane, fichi e melagrane, sale e zafferano, olio e basilico, ricotta e sangue... Impossibile enumerare le meraviglie che attendono i lettori in fondo a questo pozzo. Ben 300 fiabe a fronte delle 200 messe insieme dai fratelli Grimm, per citare l'esempio più illustre. Pochi lo sanno, infatti, ma la raccolta di storie orali più ricca ed estesa che l'Italia abbia mai avuto la si deve a Giuseppe Pitrè, una figura straordinaria di medico e folklorista, che a bordo di un calesse le andò a raccogliere una per una dalla viva voce dei popolani di mezza Sicilia. Non a caso nel 1956, quando Calvino raccolse dai repertori di ogni regione le 200 Fiabe italiane a suo giudizio più belle e rappresentative, ben 40 le attinse proprio all'opera di Pitrè - da Giufà a La volpe Giovannina, da Rosmarina a Cola Pesce. Introduzione di Jack Zipes.
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Jolif Thierry
La tradizione celtica
br. Vivendo nell'epoca della parola scritta e delle immagini, è difficile comprendere società del passato immerse nella dimensione dell'oralità, del sacro e del simbolico. Per l'uomo contemporaneo è poi impossibile accettare il fatto che alcune fra esse fossero decisamente evolute. Eppure la civiltà celtica fu esattamente questo, anche se il suo progresso non va misurato sul piano della tecnica, dei diritti individuali o della ricchezza materiale, ma sulla base della tradizione, di un corpus di valori tramandato per via iniziatica, da maestro a discepolo: valori molto diversi, ad esempio, da quelli cristiani, visto che la distinzione tra bene e male era sconosciuta e le categorie di vero e falso erano sinonimi di equilibrio e caos. Questo volume presenta gli aspetti più interessanti di tale tradizione - le sue origini nell'estremo Nord, il druidismo, la credenza negli stati multipli dell'Essere, gli ogham, le varie forme di medicina, i concetti di tempo, sacrificio, eternità, fino alla nozione fondamentale di sovranità -, in un costante raffronto con la cristianità del Nord Europa e senza trascurare il recente, ma piuttosto vitale, fenomeno del neopaganesimo di ispirazione celtica. Completano l'esposizione un glossario e appendici dedicate alle armi simboliche, ai talismani e alla musica.
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Markale Jean
Halloween. Storia e tradizioni
br. Già da diversi anni, in Italia come nel resto d'Europa, zucche, maschere di vampiri e fantasmi, scope da strega e altri attrezzi consimili, occupano le vetrine dei negozi durante l'intero mese di ottobre; e la sera del 31 adulti e bambini, in un'atmosfera carnevalesca, festeggiano Halloween. Ma di quale ricorrenza esattamente si tratta? Molti pensano, a torto, che questa festa arrivi dagli Stati Uniti. In realtà Halloween - una parola inglese che significa «notte sacra» - riprende gli antichi rituali druidici di Samain, le cui origini risalgono all'antica Irlanda. Durante la notte di Samain - nel corso del plenilunio più vicino al 1° novembre - il mondo dei morti si ricongiunge con quello dei vivi e viceversa, poiché secondo un detto celtico «la morte non è che il mezzo di una lunga vita». In seguito, questa festa pagana fu trasformata dalla Chiesa in quella di Ognissanti. In questo libro, Jean Markale ricostruisce la storia di Halloween a partire dai tempi più remoti, analizza le sue successive metamorfosi, per arrivare al modo in cui si celebra nella nostra società, che, curiosamente, sembra ignorarne il senso e l'importanza.
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Biondi Beniamino
Sicilia dei misteri e delle leggende. Mappa fantastica di fatti avvolti dal silenzio e dall'ombra
ill., br. Nella cornice del paesaggio siciliano la narrazione si fa indagine dubbiosa e tenace, rimestando delitti impuniti ed enigmi senza soluzione, nella forma di brevi e curiose investigazioni su luoghi, fatti e personaggi. Lettere diaboliche e città sommerse, negromanti e spose defunte, casolari di campagna e grotte sul mare, processioni notturne e giardini segreti, nobildonne isteriche e guardiani di pietra, torri che parlano e alberghi abbandonati, tesori funesti e anime del purgatorio, bambini imbalsamati e porte dell'inferno, creature mostruose e orrori familiari. Racconti che tracciano una cartografia di misteri che non hanno soluzione anche quando sembrano trovarla, muovendo dalla dimensione del sospetto e dell'attesa all'ironia candida della ragione.
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Pellecchia Emanuele; Tisi Francesco Saverio; Kwok L. C. (cur.)
Vlad. Una leggenda napoletana
ill., br.
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Colaiacomo Paola; Caratozzolo Vittoria Caterina
Cartamodello. Antologia di scrittori e scritture sulla moda
brossura
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Chiavarelli Emanuela
La maschera e il Graal. Indagine sull'archetipo della «coppa»
br.
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