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Number of results : 17,585 (352 Page(s))

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‎Di Francia Letterio; Lazzaro B. (cur.)‎

‎Re Pepe e il vento magico. Fiabe e novelle calabresi‎

‎ill., ril. C'era una volta la punta dello stivale, l'estremo lembo della penisola che come un forziere ha custodito gelosamente per quasi un secolo sessantuno fiabe venute da lontano a mettere radici in mezzo agli aranceti, tra le cicale e le zagare, e all'ombra di monti ombrosi stretti tra due mari pescosi di storie. Raccolte e trascritte in dialetto calabrese da un fine intellettuale come Letterio Di Francia, studioso della novella italiana e di fiabe popolari, queste storie, passate di bocca in bocca e narrate principalmente da donne, ci vengono restituite oggi in italiano per poterne apprezzare tutta la vivacità e la freschezza. La loro ricchezza non era sfuggita a Italo Calvino, che per la sua raccolta di Fiabe italiane ne aveva scelte cinque, in cui trovava "motivi originali e rari". Fiabe preziose, dunque, che sanno di zucchero e farina, dove nei boschi di ulivi agitati dal vento s'incontrano reucci impastati a mano, dalla bocca piccante come un peperoncino, e reginotte dalla pelle di ricotta... Accanto a questi e ad altri personaggi dai nomi suggestivi, si muovono i protagonisti già noti del nostro immaginario fiabesco, da Raperonzolo nei panni insoliti di Prezzemolina a Biancaneve qui nelle vesti di Chioccia d'oro.‎

‎Canova G. (cur.)‎

‎Fiabe e leggende yemenite‎

‎brossura Lo Yemen, l'antica Arabia Felix, possiede un ricco patrimonio di fiabe, miti e leggende, le cui radici affondano nella sua storia millenaria. Ancora ben vivo è il ricordo delle antiche stirpi yemenite, delle vicende dei loro sovrani quali la regina di Saba, della famosa diga di Marib, la cui distruzione ha comportato un inarrestabile declino della civiltà sudarabica. Eco di questi avvenimenti si trova nelle fonti storiche e letterarie in lingua araba, come pure nelle fiabe e leggende ancor oggi diffuse per tradizione orale in Yemen. Questo volume si suddivide in due parti: la prima è dedicata a miti e leggende yemenite, con traduzioni da fonti storiche arabe; la seconda presenta una scelta di fiabe della tradizione popolare.‎

‎Tassi Fulvio‎

‎Il Rinascimento del tatuaggio. Il significato psicologico di un'arte millenaria‎

‎ill., br. Il tatuaggio s'impone oggi come un'autentica moda che esprime il desiderio di affermare la propria personalità, a fronte di una realtà spesso oscura e depressiva. Ma, diversamente da tante semplici tendenze, l'arte del tattoo presenta una notevole stabilità nel tempo e numerosi aspetti riguardanti sia le forme che i contenuti. Ricco d'immagini e di riferimenti al mondo della musica, della letteratura gotica, dei mass media, il volume si rivolge a tutti coloro che vogliono orientarsi nell'intricato universo del tatuaggio contemporaneo, tanto come osservatori di un fenomeno così diffuso, quanto come soggetti alle prese con la decisione se farsi o no un tatuaggio, cosa e dove tatuarsi. Assumendo una prospettiva psicologica, in primo luogo s'indagano le ragioni profonde che portano a voler scrivere se stessi sulla pelle indelebilmente. Si analizza poi l'estetica del tatuaggio: come esso modifica l'immagine corporea e come le qualità formali del disegno incidono sulla comprensione o meno di ciò che s'intende rappresentare. Il terzo tema affrontato concerne l'area del significato, cioè il modo in cui il tatuaggio può veicolare contenuti interiori e vissuti soggettivi.‎

‎Maresca Paola‎

‎Erbe e piante delle dee, regine, alchimiste e maghe‎

‎ill., br. L'indissolubile legame tra donne e natura è testimoniato dal fatto che la conoscenza delle piante e delle loro proprietà è sempre stata legata a figure femminili. L'intreccio semantico tra donne e piante, tra divinità femminili e vegetazione sembra trovare conferma fin dall'antichità. Infatti la Grande Dea venerata in tutto il bacino del Mediterraneo, divinità della terra e della fertilità, è anche la signora delle piante, sempre associata ad un simbolo vegetale. Alla figura di questa Grande Dea, madre degli dei e degli uomini, che appare continuamente nelle mitologie primitive associata ai cicli rigenerativi, erano consacrati luoghi e templi.‎

‎Perucchietti Enrica; Battistel Paolo‎

‎I figli di Lucifero. Il segreto perduto della stirpe dei Cagots‎

‎br. Lungo i Pirenei ha abitato per secoli un misterioso gruppo di persone, spesso colpite da terribili persecuzioni. Conosciute come Cagots, la loro origine resta tuttora ignota. Le fonti medievali ne parlano come di «costruttori», carpentieri, tagliatori di pietre e fabbri. È certo che si tendeva a isolarle e a trattarle come degli «intoccabili», rendendole oggetto di disprezzo e intolleranza. Ma costituirono anche materia di studio per i medici di corte del re Enrico IV di Navarra. Come segno d'infamia dovevano portare cucita sul petto, o sulla spalla destra, una zampa d'oca dipinta in rosso e in testa un berretto tipico delle confraternite e degli iniziati. I piedi dovevano essere ben avvolti in calzature che ne nascondessero la presunta deformità: si raccontava infatti che avessero gli arti inferiori palmati, una caratteristica che li faceva identificare nella religione basca come i figli delle Lamie. Quale segreto nasconde questa «razza maledetta»? La loro vicenda misteriosa e tragica è una ferita ancora aperta nella storia dell'Europa, come dimostra l'enorme fascino che i Cagots ebbero sui nazisti, attratti dalla presunta esistenza di «razze» dotate di un DNA «diverso», quel codice genetico che legherebbe alcune minoranze europee fra di loro, frutto di una leggendaria discendenza da Lucifero.‎

‎Bertone Enrico‎

‎Viaggio nelle tradizioni del vecchio Piemonte. Tra sacro e profano‎

‎ill., br. Il sacro e il profano, considerate due dimensioni opposte, non erano poi così lontane per l'uomo del passato, si accostavano quotidianamente e coloro che credevano in un essere supremo non potevano certo vivere di solo spirito. Così nel tempo nacquero gesti, rituali, consuetudini, credenze, proverbi, che formarono quell'immenso bagaglio culturale che caratterizzava il mondo contadino del passato. Oggi la civiltà contadina ha inesorabilmente varcato la soglia del declino e la società moderna ha cancellato gran parte delle antiche tradizioni, ma le contraddizioni dell'esistenza umana restano come nel passato.‎

‎Di Grado Antonio‎

‎Catania: due o tre cose che so di lei‎

‎br. Micio Tempio e sant'Agata, la torre Alessi e il mare occultato, la "Milano del Sud" e la "Seattle italiana", la città-carcere di De Roberto e la città-salotto di Brancati, il monastero dei Benedettini e le penombre di villa Bellini, i poeti estinti e le operaie del sesso, le risate di Franco Battiato e le sgroppate del "Papu" Gomez, la "primavera" di Bianco e il porto franco dei valdesi, e tant'altro e altri ancora, giocano a rimpiattino e di tanto in tanto si mandano un fischio in questa rievocazione che a un tentativo di analisi critica, a un brusco "à nous deux" con una città multanime, inevitabilmente e inestricabilmente mescola il canto di sirene della memoria.‎

‎Toso Fei Alberto; Gullino Beppe‎

‎Veneziana. Personaggi e leggende che hanno fatto la storia della Serenissima‎

‎ill., br. La storia di Venezia è stata creata soprattutto dai suoi abitanti, persone straordinarie che ebbero la capacità di leggere gli avvenimenti e governarli sapientemente, che alimentarono il mito della città reinventandone le origini e finendo per piantare radici profonde nelle leggende, le stesse che ancora oggi definiscono imprevedibilmente la toponomastica dei suoi luoghi. In questo libro si viaggia tra i nomi e i racconti della laguna, fili che si intrecciano a formare il tessuto urbano di quella che fu la più moderna tra le città antiche, con leggi, consuetudini e costumi fuori da ogni norma, che la resero (e la rendono) non solo unica, ma avanguardistica e strabiliante.‎

‎Centini Massimo‎

‎Il sapere dei nostri vecchi. Saggezza medicina superstizione e credenze nella tradizione del Piemonte‎

‎ill., ril. Oggi che le voci dei nostri vecchi sono sempre più flebili - e in tanti casi ormai mute - abbiamo il dovere di non dimenticare il ruolo della cultura popolare; dobbiamo cercare di salvaguardarla, senza enfasi e con il necessario equilibrio, per non perdere di vista la nostra identità, le nostre radici, il nostro modo di essere nella storia. Un modo di essere connaturato, che talvolta ci ha fatti crescere con la consapevolezza che in alcuni luoghi masche o forse faje, poco importa, si ritrovino per ballare e adescare i meno attenti, trascinandoli così nel loro vortice colmo di mistero. Un modo di essere che ci ha anche insegnato ad ascoltare gli spiriti e i folletti: figure senza nome di un mondo rimasto inscritto nel nostro Dna. Per sempre. Le pagine di questo volume ci indicano il modo per guardare al nostro passato con orgoglio, con soddisfazione, in qualche caso con rimpianto. Oggi più che mai l'uomo ha bisogno di un punto di riferimento: corre troppo, medita pochissimo, si proietta nel futuro perdendo di vista ciò che effettivamente è e ciò che è stato. Consapevoli che la tradizione popolare non è espressione di una sola regione, o di un solo paese, gli uomini devono contribuire alla riscoperta e alla conservazione della cultura popolare degli antenati. Questa memoria va rinnovata, quando è fattibile e nella giusta misura, per poi affidarla ai figli. In questo modo sarà possibile educarli ad amare un passato forse più semplice, ma certamente provvisto di una propria forza e di una tradizione...‎

‎Dalla Zorza Csaba‎

‎Buone maniere. Guida contemporanea allo stile, per distinguersi in ogni occasione‎

‎ill., ril. "Viviamo in un mondo che va molto in fretta, tanto da non avere spesso più il tempo di osservare le cose e di vedere, nella semplice quotidianità, la vera bellezza. In questo rincorrersi di impegni e scadenze, i più si dimenticano una parola gentile. Una risposta cortese. Quelle attenzioni piccole ma importanti, che trasformano la vita da un semplice susseguirsi di momenti in un racconto che vale la pena leggere, o ascoltare. Dove andiamo, così in fretta, da non aver più il tempo di usare un tovagliolo vero, anziché uno di carta? Di apparecchiarci la tavola per la colazione? Di essere cortesi con il prossimo, galanti con una donna, altruisti con chi divide con noi lo spazio di una scrivania o lo scompartimento del treno? Non andiamo da nessuna parte, in realtà. Viviamo una vita che, senza buone maniere, resta senza bellezza. Trovo dunque che partire per cercare il bello, in quello che facciamo ogni giorno, possa essere un modo per salvarci dall'apatia di un'esistenza arida, senza cortesia, senza amore. Non mi riferisco alla semplice regola, ma a quelle buone maniere che ciascuno dovrebbe far proprie, ed esercitare nel giusto modo, con il solo scopo di contribuire a rendere maggiormente vivibile l'oggi. Platone disse: "La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito". Con lo stesso criterio, ritengo che il riuscire ad avere buone maniere sia mescolare in giuste proporzioni la regola e il buon senso..." (Csaba Dalla Zorza)‎

‎Ciampoli Domenico‎

‎Fiabe abruzzesi‎

‎br. La raccolta include storie raccolte dal Ciampoli nel corso dei suoi peregrinaggi in lungo e in largo per l'Abruzzo a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del '900. Fiabe abruzzesi getta luce sulle tradizioni e sul folklore di una tra le regioni più suggestive d'Italia.‎

‎Cavallo Giorgio Enrico‎

‎A la manera 'd Gianduja‎

‎ill., br. Uno, nessuno e centomila Gianduja. La storia del burattino simbolo del Piemonte è talmente vasta e variegata da meritare un libro che la affronti analizzandola sotto tutti i punti di vista. Il lettore potrà scoprire chi furono gli inventori di Gianduja - dei quali si forniscono forse per la prima volta degli spunti biografici precisi e documentati - e si sorprenderà della complessità degli spettacoli che lo videro protagonista. Immagini d'epoca delle Giandujeidi e dei carnevali ottocenteschi permetteranno di "immergersi" in una Torino molto, molto diversa da quella odierna. Ed oggi? Gianduja vive ancora nell'arte di marionettisti e burattinai che, intervistati dall'autore, narreranno il loro particolarissimo mondo. Per concludere con la realtà delle associazioni, la Famija Turinèisa e l'Associassion Piemontèisa che mantengono viva l'immagine del Gianduja simbolo di Torino; in modo particolare, questo volume ha il pregio di contenere l'autobiografia di Andrea Flamini, per oltre mezzo secolo il Gianduja dell'Associassion, dettata all'autore con il desiderio di vederla, prima o poi, pubblicata.‎

‎Campbell Joseph‎

‎Miti per vivere‎

‎br. Qual è il ruolo contemporaneo della mitologia? Possiamo utilizzare i miti per sollevarci dall'ansia che pervade la vita moderna oppure questa ne viene nutrita? In questo libro Joseph Campbell esplora il potere senza fine dei miti universali che influenzano le nostre vite quotidiane ed esamina il processo di creazione della mitologia dal passato più arcaico e primitivo al presente, facendo sempre riferimento alla fonte da cui deriva tutta la mitologia: l'immaginazione creativa. L'autore sottolinea come i confini che dividono la terra siano stati distrutti: i miti e le religioni in tutto il mondo hanno sempre seguito archetipi di base che non sono esclusivi a un popolo, una regione o una religione. Egli indica come dobbiamo ricercare e saper riconoscere i loro denominatori comuni per consentire a questa conoscenza di essere utilizzata. Lo scopo è risvegliare gli individui dai labirinti della psiche all'autoconoscenza e compiere il potenziale umano in tutto il pianeta.‎

‎Padovano Aldo‎

‎Alla scoperta dei segreti perduti di Genova. Curiosità, misteri e aneddoti di una città che non smette mai di stupire‎

‎br. Genova è una città ricca di misteri e di racconti affascinanti. Aldo Padovano offre al lettore una panoramica a trecentosessanta gradi su fatti inediti e personaggi eccellenti che hanno contrassegnato la storia di Genova nell'arco di diversi secoli. Dalla Genova del Trecento raccontata dal novelliere toscano Franco Sacchetti, alle ascensioni dei palloni aerostatici nella spianata del Bisagno e ai primi voli all'aerodromo del Lido D'Albaro, dalla "dolce vita" a Genova del principe Edward, fratello di re Giorgio III d'Inghilterra, al caso del raggiro ai danni dello scrittore francese Honoré de Balzac. E poi storie ancora più sorprendenti, come quella sull'arrivo degli animali esotici a Genova o sul circolo dove ai primi del Novecento si tenevano famose sedute spiritiche. Un modo originale e unico per conoscere una delle città più belle e visitate d'Italia. Dal fantasma del teatro Carlo Felice alla truffa a Honoré de Balzac: Genova è un mistero da scoprire Tra le curiosità: Honoré de Balzac vittima a Genova di un odioso raggiro; Genova, la patria del cicisbeismo; la dolce vita del duca di York a Genova; la "maledizione" del teatro Carlo Felice; l'inventore del bombardamento aereo; la Genova del trecento che non ti aspetti; animali esotici a Genova: dai caravanserragli ai giardini zoologici; il circolo scientifico Minerva, dedicato allo studio dei fenomeni paranormali.‎

‎Ferrante David‎

‎Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e di me‎

‎ill., br. Il passato ha ombre lunghe e radici profonde che possono abbracciarci o, al contrario, avvolgerci così strettamente da ucciderci. La ricerca della luce si fa esigenza vitale, ma è accompagnata dalla sofferenza - la stessa del neonato che spinge per uscire dal grembo materno, e del morente proteso verso la luce che è liberazione da ogni suo male. In quella terra di mezzo tra la vita e la non-vita, anche le visioni assumono una corporeità a volte consolatoria, a volte angosciante. È lo spaesamento dell'uomo solo davanti all'inconoscibile: inerme, confuso, inadeguato, per quanto si sforzi di lottare, non ha modo di opporsi alla ferocia di un destino ineluttabile. In questi cinque racconti David Ferrante fa rivivere la memoria dell'antica sapienza abruzzese intrisa di rituali, superstizioni, rimedi magici e credenze sopravvissute alla polvere del tempo. Animano le sue pagine leggendarie figure mostruose, personaggi ambigui, maestri d'inganni e donne affascinati nella loro inafferrabile unicità. È un viaggio tra passato e presente, tra fantasia e verità, che si traduce in un sofferto, emozionante amalgama di crudeltà e amore.‎

‎Morazzoni Giuseppe‎

‎Il presepe napoletano. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. La tradizione del presepe ha creato a Napoli un'arte popolare e caratteristica unica al mondo. Dalle prime riproduzioni della Natività nelle chiese, al presepe "borghese" allestito in casa dei ricchi napoletani, fino ad arrivare al Settecento, "secolo d'oro" delle rappresentazioni presepiali - divertissement dei nobili e persino della Corte Borbonica - questo libro ripercorre la storia di uno straordinario fenomeno, che non smette di regalare emozioni. Lo spettacolo del presepe continua infatti a rinnovarsi nella creatività di formidabili artigiani, come il napoletano Fabio Paolella, le cui figure accompagnano il documentato itinerario tracciato da Morazzoni, ricco di aneddoti e di curiosità, per la prima volta tradotto anche in lingua inglese, a cura di Phil Sands.‎

‎Carnino Andrea‎

‎L'attesa e la memoria. Almanacco delle feste popolari e delle antiche tradizioni. In Italia e in Europa‎

‎br. Con questo libro ho voluto raccontare le antiche tradizioni legate a Santi, venerati dalla Chiesa cattolica, e le festività religiose in Italia e in Europa, mettendo al centro della mia narrazione la figura del contadino, indispensabile nella nostra società. Tralasciando volutamente le feste più importanti come il Natale, che tutti noi conosciamo, ho concentrato la mia attenzione su altri giorni, non festivi in tutta Italia, ma molto importanti per la collettività, in quanto intrisi di usanze secolari. Il volume è frutto di un lavoro pluriennale ed è nato grazie alla mia grande passione per le antiche tradizioni. Le nozioni inserite le ho apprese leggendo moltissimi libri, alcuni antichi, e ascoltando il telegiornale delle ore 13 di TF1, presentato dal grande giornalista Jean-Pierre Pernaut, deceduto il 2 marzo 2022. Egli, con la sua passione nell'illustrare al pubblico le diverse usanze delle regioni francesi, ha saputo coinvolgermi accrescendo ancor di più il mio interesse per questi argomenti. Un libro da leggere e rileggere durante il corso dell'anno, in modo da comprendere ed amare ancor di più le nostre belle usanze e perpetuarle per le generazioni future.‎

‎Libera Roberto‎

‎Storie di streghe, fantasmi e lupi mannari nei castelli romani. Viaggio nel folklore di Albano Laziale e dintorni in compagnia dei ricordi di Aldo Onorati‎

‎br. Il mondo soprannaturale delle culture contadine e gli esseri che lo popolavano sono solo il frutto della fantasia o, forse, è possibile trovare altre chiavi di lettura che svelano significati simbolici profondi e fatti tanto incredibili quanto reali. Fantasmi che testimoniano sopravvivenze di antichi culti della tradizione italica precristiana; donne che esprimono tutta la voglia di ritagliarsi un ruolo attivo nella società rurale, perseguitate nei secoli come streghe; guerrieri lupo e bambini allevati dai lupi, sono realtà che stanno dietro il fenomeno dei lupi mannari. Questo libro sul folklore dei Castelli Romani ha preso in esame alcune delle tradizioni che appartengo alla ricchezza della cultura popolare dell'area a sud di Roma. Le storie locali, raccolte dall'autore, sono approfondite e analizzate attraverso la comparazione con le culture del passato e con le tradizioni di altri paesi. Grazie al lavoro sul campo e allo studio delle fonti, in queste pagine è raccolto parte di quanto rimane delle tradizioni millenarie di una comunità ormai del tutto trasformata e dimentica delle proprie radici.‎

‎Centini Massimo‎

‎Spiriti di pietra. Culti e divinità delle Alpi italiane e svizzere. Dalla Liguria al Trentino Alto Adige‎

‎ill., ril.‎

‎Dalla Vecchia Isabella; Succu Sergio‎

‎Luoghi misteriosi Chiavari. Giro della città in 38 segreti‎

‎brossura Già a partire dal suo stesso nome che significa «chiave», Chiavari si presenta come una città ricca di sorprese e di misteri. Chi la visita viene inevitabilmente assorbito dai suoi lunghissimi portici che, come gallerie ultradimensionali, aprono le porte a una città parallela, un mondo «sottosopra», in cui tutto non è come sembra. Molti sono i segreti e le curiosità da scoprire: le sfere di luce e le apparizioni mariane, le chiome fiammeggianti della dimora filosofale, il Cristo nero, la misteriosa necropoli tutta al femminile, l'enigma dei dischi astronomici, gli animali nell'aldilà, il piccolo Eden nascosto, la strada dell'eterna giovinezza, la colonia fascista e tanto altro, da percorrere e vivere in 38 tappe lungo le vie di Chiavari. Questo libro non è una classica guida turistica, ma un testo un po' particolare, in esso non troverete la descrizione storica e archeologica di ogni singolo palazzo, chiesa o museo della città, che potete reperire nelle guide ufficiali, ma leggerete solo dei suoi misteri, curiosità e leggende. Un testo indicato a chi vuole visitare Chiavari in modo alternativo, focalizzandosi solo sul suo lato nascosto, quello oscuro e sconosciuto.‎

‎Sarcone Italo‎

‎Il sogno di Benino. Alchimia del presepe popolare napoletano‎

‎br. «"Terra di miti è Napoli", scrive Sarcone e dalle pagine della sua opera emergono le trame di storie antiche che si fondono in un processo alchemico di cui il presepe è la quintessenza. Benino (dal quale il volume trae il nome) è il pastorello addormentato, che va posto in alto a sinistra in ogni presepe. La posizione ha un significato ben preciso: da lui, dal suo sorriso, prende forma un sogno fatto di antichi miti. Il pastorello sogna il viaggio verso la grotta dove Dio nasce. E in questo viaggio, "sulle tracce di una trama celata", è come se l'osservatore passasse in rassegna tutti i personaggi, scoprendoli custodi di simboli eterni, eternamente ritornanti sotto altre forme...»‎

‎Serroni Giuseppe; Casillo G. (cur.); Piccinno G. (cur.); Cirillo A. (cur.)‎

‎Te piace 'o presepio?! Viaggio nel fantastico mondo del presepio napoletano‎

‎brossura Il piccolo libro presenta in sintesi - l'origine del presepio napoletano;alcuni elementi, luoghi e personaggi Del presepio. Di ognuno di essi viene data una breve descrizione e motivazione della presenza nel presepio napoletano. Sono presenti immagini riproducenti opere degli artisti d'arte presepiale napoletana, tutt'ora operanti lungo la famosa via di san Gregorio Armeno in Napoli.‎

‎Pittaluga Patrizia‎

‎Gocce di sole. Dalla terra filosofie di vita...‎

‎brossura Qui si narra di tradizione contadina, di tecniche, di attrezzi usati in passato ma ancora utilizzabili, di un mondo con un proprio equilibrio e una propria saggezza dal quale attingere conoscenza. Saperi che vengono illustrati con semplicitá e chiarezza in modo che non cadano nell'oblío ma vengano riscoperti e riutilizzati. Viene descritta una parte di valle alle spalle di Genova in cui frammenti di tecnologie passate (strafíe, teleferiche, briglie...) svelano un cosmo in cui l'uomo e l'ambiente erano il centro, in mutua simbiosi. Da qui lo spunto per riflessioni e approfondimenti sul mondo attuale, sul mondo dei giovani, sulla conoscenza dell'io, il tutto permeato di luce e positivitá.‎

‎Panizza Paolo‎

‎Il fiorentino raccontato ai forestieri‎

‎br. Si può insegnare il fiorentino come se fosse una lingua straniera? Partendo da questa ipotesi semiseria il libro accompagna il lettore in un gustoso percorso linguistico alla scoperta della parlata di Firenze. Scritto con semplicità ma aggiornato su studi recenti, non un elenco di modi di dire ma neanche un saggio accademico: è questo un testo da leggere per divertirsi, togliersi qualche curiosità, approfondire cose solo intuite; infine per capire come si esprimono questi benedetti fiorentini o per ritrovare, in quanto fiorentini, un senso di comunità nella ricostruzione della propria cornice linguistica. Il libro è corredato da note grammaticali e un vocabolario essenziale.‎

‎Arnold Martin‎

‎Storia dei draghi. Dai Nibelunghi a Game of Thrones‎

‎ill., br. I draghi sono un fenomeno globale. Troviamo tracce di questi mostri alati a diverse latitudini e in varie epoche: animali mitologici che hanno turbato l'umanità per migliaia di anni. Dalle bestie sputafuoco del mito e delle leggende nordeuropee al Grande Drago Rosso del libro dell'Apocalisse, dal ruolo soprannaturale nell'antica Cina a quello delle donne-drago che hanno rappresentato una minaccia all'autorità maschile. Ma c'è una cosa che tutti i draghi hanno in comune: la paura suscitata dal loro formidabile potere e, di conseguenza, il nostro bisogno di sopprimerlo, di placarlo o, in qualche modo, di assumerlo come "nostro". Come spiegare questa esigenza? È il nostro bisogno di imporre l'ordine sul caos, incarnato in un cavaliere, un eroe in grado di uccidere i draghi? È il nostro terrore della natura scatenata nella sua forma più distruttiva? O il drago non è altro che l'espressione di quel mistero più grande e inquietante di tutti: la nostra mortalità? Martin Arnold ripercorre la storia dei draghi, le concezioni leggendarie e storiche su queste figure, la loro rappresentazione e i significati metaforici, religiosi, mitologici, dall'Età Antica a II trono di spade, e risponde all'interrogativo su cosa abbia spinto l'uomo a creare nel suo immaginario queste creature magnifiche. Postfazione di Licia Troisi.‎

‎Bolognini Stefano‎

‎Balletti verdi. Uno scandalo omosessuale‎

‎br.‎

‎Di Francia Letterio; Lazzaro B. (cur.)‎

‎Fiabe e novelle calabresi‎

‎ill., ril. "A Palmi di Calabria, Letterio Di Francia ha trascritto una raccolta di fiabe che ha i riscontr ipiù ricchi e precisi che si siano mai fatti in Italia". Così Italo Calvino annunciava, nella Introduzione alle sue Fiabe italiane (1956), la scoperta di uno dei repertori più significativi della nostra tradizione fiabesca, mettendone in rilievo "l'immaginazione carica e colorata", tanto da poterlo comparare a pieno titolo con gli altri grandi contenitori "regionali" di fiabe. Pubblicata per la prima volta nel 1929, l'opera di Di Francia comprende 61 fiabe, raccolte per lo più "dalla viva voce di fanciulle e di donne del popolo, analfabete la maggior parte, e trascritte in dialetto calabrese". Di Francia non esitava ad attribuire a quelle raccontatrici "compiutezza e garbo di esposizione, delicatezza di sentimenti, finezza di osservazioni psicologiche, vivacità ed arguzia". Si tratta di fiabe di estremo interesse, tanto per i rimandi alla secolare tradizione orale e letteraria, quanto per l'originalità dei temi in esse rappresentati.‎

‎Toso Fei Alberto‎

‎Veneziaenigma. Tredici secoli di cronache, misteri, curiosità e straordinarie vicende tra storia e mito‎

‎brossura‎

‎Delussu Simonetta; Filios F. (cur.)‎

‎Stregoneria in Sardegna. Processioni dei morti e riti funebri‎

‎br. Passare l'infanzia a sentire storie di stregoneria vicino al fuoco con i nonni e vivere a contatto della natura pare quasi un sogno, ma all'autrice è toccata questa fortuna. Dalla nostalgia per l'infanzia, per le persone che non ci sono più e per l'amore verso la Sardegna nasce questo libro. Simonetta ha raccolto tante storie che sentiva e che viveva e ha poi scoperto pian piano. Il libro tratta dei berbos e del loro cambiamento nel tempo. Ancora i riti dell'acqua in uso a partire dal prenuragico, quando venivano precipitati nei fiumi i corpi dei fanciulli, in un secondo tempo i teschi prelevati dall'ossario e infine San Bachisio che sostituisce Maimone il dio pagano. I riti funebri con la raccolta dei canti, vere e proprie poesie, ancora alcune maschere femminili che ci richiamano alla discesa degli spiriti nel mondo ultraterreno. Ecco qual è stato il fascino di vedere e capire: sentire dalla viva voce qualcuno descrivere la processione dei morti ha riportato Simonetta a sapori ormai dimenticati, ed è proprio per non perderli completamente che li ha voluti raccogliere qui, perché tutto ciò che vive nella nostra memoria inganna la morte e diviene eterno.‎

‎Scarane Giuseppe‎

‎Cultura e tradizioni‎

‎br.‎

‎Desogus Claudia‎

‎Il viaggio incantato. Racconti di janas, surbiles e altre figure leggendarie della tradizione sarda-The The enchanted journey. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. Questo libro ci accompagna in un viaggio magico nella misteriosa Sardegna. Le fiabe sono ispirate alle leggende dell'isola e alle sue creature fantastiche, come la strega-vampiro, il drago dalla croce di cristallo e le fate tessitrici.‎

‎Cenci Giuliano‎

‎Firenze segreta. Curiosità, fatti divertenti, notizie interessanti, aneddoti e verità nascoste sui più grandi artisti e monumenti di Firenze antica‎

‎ill., br. Ecco alcuni fra i tanti argomenti trattati in questo libro: le origini di Firenze e del suo nome; le "colonne affumicate" del Battistero di San Giovanni; lo scoppio del Carro e le pietre focaie del fuoco santo; l'enorme debito verso Firenze che l'Inghilterra non ha mai pagato; bizzarro, usuraio, "imbroglione", ma che grande artista fu Benvenuto Cellini; il cagnolino di Giotto scolpito sul campanile; una lista di vivande per la "settimana santa" del tempo di Dante Alighieri; i fiorentini che scoprirono l'America; i carnefici di Or San Michele; otto secoli di "Bischeri"; la campana che fu mandata in esilio; i due Giuliani e i due Magnifici Lorenzi delle tombe medicee; i fiorini d'oro "murati" nel convento di San Marco; la pianta della città di Firenze come era duemila anni fa, e tante altre curiosità.‎

‎Saffioti C. (cur.)‎

‎A Livorno di dice... Raccolta abborracciata di proverbi, frasi e modi di dire, tipici della città labronica‎

‎br. Vernacolo e linguaggio livornese, lo spirito caustico che caratterizza una città aperta al mondo, quando molte altre erano chiuse nel loro particulare medievale. Il significato e l'origine di parole come traccheggiare, che nel 600 indicava una precisa manovra navale o di battipotta chiarissimo e significativo. La storia di termini come torta, cinque e cinque, ponce, ormai conosciuti ben al di là della città, senza dimenticare gli scagliozzi e i frati. L'Unghero, prima moneta livornese fatta coniare nel XVII° secolo dal Granduca con la scritta Diversis Gentibus Una, anticipazione più che europea. Le Terme del Corallo, "Acque della Salute" che meritarono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Questo e tanto altro in questa raccolta di Saffioti, livornese di foravìa.‎

‎Bosca Donato‎

‎Masche. Voci luoghi personaggi di un Piemonte altro. Attraverso richerche racconti e testimonianze autentiche‎

‎brossura Donne cariche d'anni, con un volto sgradevole e ripugnante, la pelle ruvida e molto scura, che all'improvviso si fa pallida, cadaverica, la fronte bassa, stretta e solcata da mille rughe, gli occhi velati, messi per storto nelle orbite e la voce roca, tremula, a volte impercettibile. Nella coscienza popolare la paura della donna masca, dotata di magici e malvagi poteri persiste, anche se affievolita. Attraverso l'immagine-icona che ci è stata tramandata, superstizioni, pregiudizi, scaramanzie sono ancora largamente diffusi ai nostri giorni, più o meno tollerati e condivisi dalla mentalità comune, apparentemente inoffensivi. Donato Bosca di queste tradizioni popolari piemontesi è stato, in questi ultimi trent'anni, studioso puntuale e appassionato. Promuovendo indagini che hanno coinvolto centinaia di anziani e di alunni della scuola dell'obbligo, ha dato impulso ad una "rivincita" culturale che consente oggi di riconoscere alle masche il ruolo di vittime più o meno inconsapevoli di una psicosi rimasta radicata nel corso dei secoli. Caricature e parodie cui le masche sono oggi destinate dal teatro e dalle strategie di rinascita del "territorio" dimostrano che, con il suo singolare e irripetibile percorso di ricerca, l'autore ha fatto emergere dal sottosuolo della memoria collettiva fonti orali e documenti ufficiali che erano indispensabili per arrivare a comprendere la complessità del fenomeno culturale legato a queste credenze.‎

‎Macelli Angela‎

‎Cison di Valmarino e le sue frazioni. Itinerari d'arte, storia, magia‎

‎ill., br.‎

‎Pankiewicz Flavia‎

‎Puglia‎

‎ill., ril. Città e paesi, musei e cattedrali, natura e paesaggio, flora e fauna, proverbi dialettali, riti religiosi e tradizioni popolari, e anche cinema, teatro, arte contemporanea, letteratura, musica, cucina, vini. Un'enciclopedia in pillole dedicata ad una delle regioni più affascinanti d'Italia. Per fermare sulla "vecchia" carta le tracce di un passato millenario in cui i viandanti consapevoli del terzo millennio potranno immergersi, alla ricerca di una nuova dimensione a misura d'uomo che in Puglia è possibile rintracciare e vivere.‎

‎Motta Elisabetta; Forestiero Francesco‎

‎Sapori. Racconti, legende e gusti di Calabria‎

‎brossura‎

‎Salazar Gloria; Fabrizi S. (cur.)‎

‎L'arte del convivio. L'apparecchiatura della tavola in Italia: storia, usi e consigli pratici‎

‎brossura Pochi conoscono le tradizioni che si nascondono dietro gli attuali usi a tavola. Una storia che dall'antica Roma arriva a noi, anche grazie al passato delle famiglie nobiliari dell'Italia pre-unitaria. Scritto da Gloria Salazar e curato da Sofia Fabrizi, il libro è diviso in due parti. La prima ripercorre la storia degli usi e costumi a tavola; la seconda spiega cosa è rimasto oggi delle tradizioni del passato, che - come sempre - ha molto da insegnare.‎

‎Sermonti Giuseppe‎

‎Misteri lunari. Nel folklore, nella favola, nel mito, nella scienza‎

‎br. Questo libro sostiene una tesi sorprendente e, pagina dopo pagina, la rende accettabile: le fiabe, in particolare quelle dei Grimm, sono ispirate al ciclo mensile della luna, ne narrano la vicenda, ne adottano il lessico. L'astro che illumina le notti, la luna crescente o calante, e soprattutto la luna cinerea dei noviluni, traspare attraverso i personaggi fiabeschi e dà senso alle loro curiose storie. Presenza costante nelle favole di tutti i popoli, la luna appare, sotto infiniti volti, nella mitologia greca; come annuncio di Resurrezione, porta la novella cristiana («Ergo annuntiavit luna mysterium Christi», diceva sant'Ambrogio); e infine, le stesse "fiabe scientifiche" adottano il puntuale e circolare stile lunare. Sermonti rievoca "storie della luna" esquimesi, boscimani, ottentotte, russe e inglesi; analizza i miti lunari evocati nelle storie di Medea, Prometeo, Edipo, Romolo, Eva, Maria, i re Magi, tra le altre; svela i significati nascosti nelle "fiabe del novilunio", come Biancaneve, Cappuccetto Rosso, Pelle d'Asino, Cenerentola, Hänsel e Gretel. «La luna è una viva parte di noi, conclude Sermonti, situata nella lontananza [...]. È una maniera del nostro pensiero, una forma della logica».‎

‎Serra Roberto; Succede solo a Bologna (cur.)‎

‎Manuale di sopravvivenza bolognese. Il modo più semplice per imparare il dialetto‎

‎br.‎

‎Scott-Elliot William; Schuré Édouard‎

‎Atlantide e gli Atlantidei. Storia di Atlantide e dei suoi abitanti‎

‎br. I lettori che ignorano i progressi compiuti nel dominio delle scienze occulte, grazie agli studi seri coltivati dalla Società Teosofica, troverebbero difficoltà a comprendere il significato dei fatti esposti in queste pagine, senza qualche spiegazione preliminare. Le ricerche storiche intraprese dalle civiltà occidentali, erano basate finora in gran parte, sui documenti scritti e testimonianze spesso fallaci trasmesse dagli scrittori antichi . In questo testo viene applicato un nuovo metodo di indagine che permetterà al lettore di conoscere un mondo reale, altamente evoluto e "padre" di molte civiltà successive.‎

‎D'Angelo Mario‎

‎La città nel mare. Storie di donne, uomini, pesci e cannoli‎

‎brossura Questa raccolta di racconti vuole essere manifestazione di riflessioni e di esperienze, testimonianza di usi e tradizioni della Sicilia e di Trapani, la città nel mare.‎

‎Barone Denise‎

‎L'arcano e il monstrum. Tra folklore e psicopatologia‎

‎br. In questo excursus criminologico folkloristico l'autrice andrà ad analizzare la figura del "Monstrum", un fenomeno eccezionale, dai chiari toni oscuri, persino criminali. "Lo strano, l'Ignoto, gli Esseri" verranno raccontati e studiati da un punto di vista antropologico e storico, folkloristico e mistico, criminologico e psicologico, oltre che dal punto di vista puramente esoterico. L'esoterismo, la criminologia ed il folklore saranno dunque le chiavi di lettura principali per streghe, vampiri, licantropi, fantasmi, demoni ed esseri di ogni sorta.‎

‎Zanolli Renato‎

‎Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità del Friuli‎

‎ill., ril. Feste popolari laiche e religiose, piccole e grandi storie quotidiane, leggende, curiosità, misteri di luoghi e castelli, sono raccolti in queste pagine, che attraversano venti e più secoli di storia del Friuli, regione sospesa tra l'Adriatico e i Carpazi, tra la Repubblica di Venezia e l'impero austroungarico. Racconti e storie di principi e di contadini, di animali e simboli magici che costituiscono il patrimonio di fantasie remote ma sempre attuali, tramandate di generazione in generazione, dono antico dell'immaginazione collettiva. Passaggi di genti ed eserciti mercenari su queste terre hanno lasciato tracce indelebili nella vita dei borghi e delle città, negli usi e nei costumi, dando origine a feste e a tradizioni.‎

‎Celeste Teresa‎

‎E Adès‎

‎brossura‎

‎Maschio Claudia; Saccalani L. (cur.)‎

‎La magia del Natale nel mondo. Un viaggio fantastico attraverso tutti i continenti‎

‎ill., ril.‎

‎Scotti Giacomo‎

‎Miti e storie dell'Adriatico‎

‎br. «Le storie marinare raccontate da Scotti si leggono sempre tutte d'un fiato o con il fiato sospeso» (Predrag Matvejevi?). Adriatico, mare dei miti antichi. Ma anche degli scontri tra le navi della Mezzaluna ottomana e della Croce, crocevia di commerci da e per il centro Europa, di corsari e di pirati, di marinai valenti che hanno navigato in tutto il mondo, di cantieristica di eccellenza. Un mare che ha visto nascere e tramontare imperi. Un mare di casa nostra che Giacomo Scotti, con un lavoro minuzioso negli archivi e nei musei del mare da Pirano a Cattaro, racconta attraverso storie di uomini e di barche, dalla mitica Argo alla nave-laboratorio Elettra di Marconi passando per i pirati dulcignani, i corsari uscocchi, un pascià istriano, i viaggi dell'Hunnus e l'epoca gloriosa dei mercantili adriatici, le battaglie della Grande Guerra. Ogni storia, ogni racconto lascia un segno indelebile in chi legge, accompagnandolo attraverso i secoli senza mai annoiarlo, tra eroismi, e paure, piraterie, scoperte e avventure.‎

‎Grieco Agnese‎

‎Atlante delle sirene. Viaggio sentimentale tra le creature che ci incantano da millenni‎

‎ill., br. «Atlante delle sirene» è un libro da sfogliare, da gustare attraverso tutti i sensi. Stampe, dipinti, antichi vasi e codici miniati, e ancora poemi, racconti fantastici, resoconti di viaggi agli estremi confini della Terra tessono l'arazzo che rappresenta il mondo delle sirene, da cui lasciarsi rapire e trasportare in epoche e mari remoti eppure vicinissimi. Le sirene sono un mito senza tempo. Le abbiamo avvistate nei versi di Omero e in quelli di Rilke, ne abbiamo ascoltato il canto nelle pagine di Joyce e nella musica di Wagner, le abbiamo ritrovate nei flutti del Mediterraneo e nelle acque perigliose di oceani lontani. Occorre una mappa per non smarrirsi in una simile geografia, che rassomiglia a volte a un labirinto, e in questo Atlante Agnese Grieco ci guida con mano esperta di nocchiere alla scoperta di queste creature leggendarie, delle loro origini, delle infinite metamorfosi del loro canto. Dalle sirene che tentarono Ulisse sulla via del ritorno a Itaca a quelle che ammaliarono Henry Hudson e la sua ciurma durante il viaggio nelle gelide acque del Mar Glaciale Artico, dalle sirene che danzano fra i pentagrammi di Debussy a quelle che compaiono nel bel mezzo di Manhattan nel film «Splash», non c'è fine alle cronache, alle opere d'arte, agli aneddoti che Agnese Grieco esplora in queste pagine, di ciascuno mostrando i lati più reconditi. Come nella biblioteca di Borges, ogni storia sembra rimandare a un'altra, e poi a un'altra, e a un'altra ancora: perché, più di tutto, le sirene sono il simbolo imperituro della nostra tensione, umana troppo umana, all'infinito.‎

‎Indovinelli sull'aia scherzosi, divertenti... impertinenti... ...cantate e serenate‎

‎brossura‎

‎Dal Lago Veneri Brunamaria‎

‎I poemi epici delle Dolomiti. I Fanes e Re Laurino‎

‎ill., br. Le leggende delle Dolomiti sono al tempo stesso memoria di antichissimi passaggi di storia, stupore di fronte alle bellezze indicibili di montagne capaci di addolcirsi in colori tenui e di arroccarsi nella fatica quotidiana, racconti di poesia. Si passa dalle ideologie romantiche dell'Ottocento, alle interpretazioni psicologiche-panteistiche del Novecento. Da un lato gnomi e tesori nascosti, dall'altro aguane, selvane, bregostane, streghe, regine guerriere. Due sono i poemi epici che descrivono questo mondo . Il più antico, quello del mondo delle origini è Il Regno dei Fanes. Nelle valli ladine ancora oggi si racconta che in questi luoghi vivevano i Fanes e la loro città, Conturines. "Al centro stava la Regina, nella prima cerchia i custodi del tempo promesso, nella seconda gli artefici di tutte le arti, nella terza, uniti, ma non mescolati, i rappresentanti le sette stirpi. Li univano i canali del sapere". Ora questi Fanes, effimeri, quasi trasparenti, sono scomparsi e le loro tracce rimangono solo nel racconto. Il secondo poema è quello di Re Laurino, databile al XIII secolo. Il poema di Laurino, ben noto alle corti medioevali è, in fondo, una delle storie fondanti della Terra delle Montagne, conquistata dall'invasore Teodorico. Lo scontro di Laurino, il signore del Giardino delle Rose, con Teodorico è lo scontro di un mondo leggendario che muore, o comunque che deve venire a patti col nuovo. Le figure che emergono sono quelle di Laurino in tutta la sua maestà e quella di Crimilde che fa transitare la storia di un sopruso e di una violenza in un racconto magico e leggendario.‎

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