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TOMMASEO NICCOLO'.
Studi morali.
Cm. 19, tela rigida con tit. al dorso, pag. 480. Piacevole. Lieve foxing ma ottimo esemplare in barbe ed in solida legatura. Ex-libris.
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FESTI Roberto (a cura).
VISITATE IL TRENTINO ! Pubblicità e turismo a Trento e nel Trentino tra Ottocento e Novecento.
pagg. 254, 305 ill. b/nero e colori n/testo e f/testo.
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SANTUCCI Luigi.
L'ALMANACCO DI ADAMO.
pagg. 142, disegni a colori n/testo., (le stagioni: Equinozio degli Angeli-solstizio dei Mostri-Equinozio dei Santi-Solstizio degli Gnomi).
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Zarko Muljacic
INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA LINGUA ITALIANA
Anno: 1982 (13 marzo). Dimensioni: 10,5 x 18 cm circa. Pagine numerate: 388. Stato di conservazione: una piccola ammaccatura dello spigolo inferiore della copertina anteriore coinvolge le prime pagine del volume ma, nel complesso, un esemplare buono.
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Ludwig Salvator di Asburgo Arciduca d'Austria
Zärtlichkeits Ausdrücke und Koseworte in der friulanischen Sprache
In-4° (299x230mm), pp. VIII, 234, legatura editoriale t. tela con titolo in rosso entro duplice filettatura egualmente rossa. Titolo in rosso al dorso. Sguardie in cartoncino rosso. Testo su tre colonne in tedesco, in friulano e in italiano. Magnifico esemplare, come uscito dalla tipografia. Edizione originale, rara, di questa importante opera di dialettologia friulana pubblicata anonimamente, ma frutto della penna di Ludwig Salvator, Arciduca d'Austria. Lo studio consiste in un repertorio lessicografico delle espressioni affettuose, amorose e dei vezzeggiativi della lingua friulana (l'opera è stata ristampata a Udine nel 1996 con il titolo "Parole d'affetto e vezzeggiativi in friulano, tedesco e italiano".). L'autore, figlio del Granduca di Toscana Leopoldo II, appartenente al ramo degli Asburgo Lorena, nacque a Firenze nel 1847 e si spense a Brandys, in Boemia, nel 1914 (e non, come alcuni vogliono, tra cui il Moncada Lo Giudice, a Mallorca, nel vecchio convento "Miramar", riattato a dimora privata). A bordo del suo yacht, il "Nautilus", viaggiò in tutto e il mondo e lasciò pregiate pubblicazioni sull'Isola del Giglio e sull'arcipelago toscano. Le Lipari furono uno dei luoghi preferenziali dei suoi viaggi per 15 anni, in compagnia del mineralologo e geologo Friedrich Bocke, del botanico Carmel e dell'artista praghese Hawrànek. Fu linguista, filologo, geografo e scienziato di notevole dottrina e capacità. Sull'autore in quanto filologo, v. W. T. Elwert, Un romanista dimenticato: L. S. arciduca d'Austria, in “Mondo ladino” X, 1986
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Esichio di Alessandria
Hesychii Lexicon, cum notis doctorum virorum integris, vel editis antehac, nunc auctis & emendatis, Hadr. Junii, Henr. Stephani, Jos. Scaligeri, Claud. Salmasii, Jac. Palmerii, Franc. Guyeti, Godefr. Sopingii, Jo. Fungeri, Jo. Cocceji, Jo. Fred. Gronovii
2 volumi in-folio (425x255mm), pp. (10), XL di "Praefatio", (76) di "Praefationes et Dedicationes", di dissertazione di Johann August Ernst "De Glossariorum Graecorum [in primis Hesychii] vera indole et recto usu in interpretatione", di testimonianze di antichi autori intorno ad Esichio, ecc., colonne 1758 [pp. 879]; pp. (6), XIII, colonne 1604 [pp. 802], pp. (45) di "Auctarium Emendationum", (2) bianche; solida legatura coeva in p. pelle marrone con dorsi a 6 nervi adorni di titolo in oro su tassello rosso, tomaisons in oro, ricchi fregi ornamentali e floreali impressi in oro entro scomparti. Tagli in marmorizzatura policroma, unghie decorate in oro. Frontespizi in rosso e in nero. Al primo vol., un ritratto su rame f.t. del teologo olandese Johannes Alberti (Assen, 1698-Leida, 1762), cui sono dovute le cure generali dell'edizione (il secondo volume, uscito vent'anni dopo, è curato da David Ruhnken), inciso dall'Houbracken da invenzione di Decker. Testo su due colonne; il testo greco del lessico di Esichio reca, in calce, fittissime annotazioni linguistiche di molti e celebri filologi classici elencati nella titolazione. L'opera è preceduta da alcune iscrizioni latine di dedica dell'Alberti stesso. Restauri alle cerniere. Etichette con segnatura di privata biblioteca. Ottimo esemplare. Monumentale edizione di Leida del lessico della lingua greca di Esichio di Alessandria, il più ampio dell'antichità, redatto nel V secolo e comprensivo di oltre 50.000 voci. Basato sulla precedente compilazione di età adrianea di Diogeniano, a sua volta fondato sulle glosse di Pamfilo, il lessico di Esichio è fondato sullo spoglio di numerosissime fonti e riveste particolare importanza per le citazioni da opere perdute e per le molte glosse relative ai dialetti.Cfr. Brunet, III, 146.
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Pauli Sebastiano
Modi di dire toscani ricercati nella loro origine
In-8° (182x115mm), pp. (2), 368, (2), legatura coeva p. pergamena con titolo calligrafato in antico al dorso. Tagli marmorizzati. Vignetta incisa al titolo. Indice alle pp. 331 e sgg. Antiche firme di possesso. Fioriture e bruniture sparse, ma bell'esemplare. Reimpressione di questo fortunato volume sulle locuzioni toscane (la prima edizione era stata impressa dallo stesso Occhi nel 1740). Gamba, 2396: "Libro piacevole ed utilissimo". Italiano
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Jacobitz Karl Gottfried - Seiler Ernst Eduard
Handwörterbuch der Griechischen Sprache
4 parti in 2 voll. in 4 tomi in-8° (250x150mm), pp. X, 752; da 753 a1502; (2), 914; 915; legatura coeva m. pelle con titolo, filetti e fregi in oro ai dorsi. Punte in pergamena, piatti marmorizzati, tagli a spruzzo. Testo bicolonne in greco e in tedesco. Fisiologiche fioriture e bruniture, ma bell'esemplare. Prima edizione di questo rigorosissimo dizionario della lingua greca, compilato a quattro mani da due dei più noti filologi tedeschi dell'800, il Jacobitz (Zittau, 1807-Lipsia, 1887) ed il Seidler (Spitzkunnersdorf, Sassonia, 1810-Lipsia, 1875). Cfr. Eckstein, Nomenclator philologorum, Leipzig, 1871, p. 266; C. Bunsian, Geschichte der classischen Philologie in Deutschland von den Anfängen bis zur Gegenwart, II, München, 1883, p. 930. Plurilingue
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Pilling James Constantine
Bibliography of the Wakashan Languages
In-8°, pp. X, (2), 70, (2), brossura editoriale. Testo bicolonne. Un facsimile a p. pag. Perfetto esemplare intonso. Prima edizione, a cura del Bureau of Ethnology dello Smithsonian Institute. Rigorosissima bibliografia degli studi e contributi apparsi sino al 1894 sulle lingue Wakashan dei nativi americani della British Columbia. Inglese
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Nigra Costantino
Note Etimologiche e Lessicali
In-8°, pp. 8, brossura editoriale. Perfetto esemplare intonso. Rara plaquette, estratta dagli "Studj Romanzi" pubblicati dalla Società Filologica Romana a cura di Ernesto Monaci, n. 3. Il Nigra, nel suo grande eclettismo di interessi, fu anche valente cultore di studi linguistici. Le note qui raccolte si riferiscono all'etimo di termini del dialetto veneto, toscano, marchigiano, romanesco, valdostano, ecc. Italiano
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Lettera al Marchese Scipione Colelli riguardante il suo Opuscolo intitolato: Sulla Proposta del Cav. Monti e sull'Opere del Conte Perticari
In-16°, pp. 42, (2), brossura editoriale riquadrata. Ottimo stato. Unica edizione. Anonima lettera stampata a Foligno sulla questione della lingua, sul purismo e sulla "Proposta" montiana. Italiano
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Hovelacque Abel
La Linguistique. Linguistique, philologie, étymologie. La faculté du langage articulé, sa localisation, son origine, son importance dans l'histoire naturelle. Classification et description des différentes idiomes. Pluralité originelle et transformation des systèmes de langage
In-16°, pp. (2), 4, XIV, 435, 4, legatura editoriale t. tela verde con titolo in oro al dorso. Fioriture normali. Buon esemplare. Seconda edizione, riveduta e aumentata, di questo manuale di linguistica generale improntato a un taglio positivistico del noto linguista, antropologo e uomo politico francese (Parigi, 1843-ivi, 1896). Bibliothèque des Sciences Contemporaines. Francese
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Fanfani Pietro
Cento proverbi e motti italiani d'origine greca e latina dichiarati. Terza edizione
In-16°, pp. 64, brossura editoriale riquadrata. Qualche fioritura. Intonso. Pietro Fanfani (Colle Salvetti, Livorno, 1815-Firenze, 1879), lessicografo di tendenze puristiche ultraconservatrici e antimanzoniane, fu anche bibliotecario della Marucelliana, filologo e redasse un Vocabolario della lingua italiana (1855), e un Vocabolario italiano (1875) redatto in collaborazione con Giuseppe Rigutini. Celebri gli strali polemici appuntatigli contro dal Carducci in alcune poesie e prose in cui lo tacciò di essere un pedante postillatore. Italiano
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Monti Vincenzo
Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca
8 volumi in-16° (185x108mm), pp. XIV, 263; XVI, 253; 319; 398; XII, 273; XI, 247; 248-644; 229; legatura coeva m. pelle con titolo e filetti in oro e fregi in oro e a secco ai dorsi. Piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo. Qualche occasionale alone. Bell'esemplare. Seconda edizione, preceduta da una lunga prefazione di Francesco Ambrosoli, di una delle maggiori opere filologiche e lessicografiche del primo Ottocento italiano, "che contiene dotte illustrazioni, e dialoghi assai saporiti, ed in cui sono inserite altre dotte scritture del Perticari, del Giordani e di altri" (Gamba, 624). Avvalendosi della collaborazione del genero Giulio Perticari, il Monti si propose di apportare delle migliorie al vocabolario della Crusca, arricchendolo di numerose voci tecnico-scientifiche e affinando i suoi criteri lessicografici. Scopo non ultimo del Monti fu anche quello di diffondere la concezione unitaria delle parlate nazionali contro la fiorentinità della lingua, in opposizione agli attardati criteri puristici. L'ultimo volume, di "Appendice", contiene: "Nuove aggiunte e nuove correzioni dalla lettera A alla lettera I" (pp. 1-80); "Indice degli errori" (pp. 81-151), un indice generale curato da Virgilio Soncini (pp. 153-179) e due articoli di Paride Zaiotti (contrassegnati con le sole iniziali), già apparsi nella "Biblioteca Italiana", nei quali si difende la "Proposta" montiana contro i numerosi attacchi a essa rivolti da vari letterati e lessicografi ostili al Monti. Bustico, 452. Gamba, cit. Graesse, IV, 592. Italiano
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Granaroli Carlo
Il basco antico decifrato con la lingua galla - sumerica
In-8°, pp. 52, brossura editoriale. Perfetto stato. Italiano
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Monti Vincenzo
Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca Volume Primo [-secondo]
Due volumi in un tomo in-8° grande (23x15 cm), mezza pelle coeva con titoli e fregi dorati al dorso. Pp (2), XXVI, V, (1), 359, (1); (8), CXXXV, (1), 223, (1). Un'antica firma di appartennza alla testa del foglio di guardia anteriore. Buon esemplare. Agilie edizione palermitana in soli due volumi stampati a due colonne condotta sulla prima milanese (1817-1821) ma "alleggerita" delle osservazioni del Conte Giovanni Perticari (genero del Monti) stampate a parte in quanto non facenti parte della Proposta. Vincenzo Monti si propose di apportare delle migliorie al vocabolario della Crusca, arricchendolo di numerose voci tecnico-scientifiche e affinando i suoi criteri lessicografici mediante un attento esame critico dell sue voci. Scopo non ultimo del Monti fu anche quello di diffondere la concezione unitaria delle parlate nazionali contro la fiorentinità della lingua, in opposizione agli attardati criteri puristici. Italiano
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Dauzat Albert
L' Europe linguistique. Avec seize carte linguistiques dont une en couleurs
In-8° (23x14.5 cm), brossura editoriale con titoli al dorso e al piatto anteriore figurato. Pp 268, (4), 16 tavole fuori testo di cui una a colori posta in fine e più volte ripiegata. Collana "Bibliothèque scientifique". Più che buon esemplare. Interessante monografia che cerca di ragionare sulla correlazione tra identità linguistica e nazionale analizzando le contrapposizioni fra i vari gruppi linguisitici, le situazioni linguistiche dei differenti stati e il problema delle minoranze linguistiche. Opera che si muove nel solco dello studio 'Les langues dans l' Europe Nouvelle' di Meillet e Tesniere, ma che essendo pubblicato 12 anni dopo la sua seconda edizione tiene conto dei mutati movimenti socio-linguistici e politici europei circa le minoranze. Francese
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Ponza Michele
L'Annotatore Piemontese ossia Giornale della Lingua e Letteratura Italiana. Volume Primo - Secondo - Quinto - Sesto
4 voll. in 3 tomi in-8° (208x135mm), pp. (4), 388; 408; 412, (2); i primi 2 voll. sono legati all'epoca in p. pelle marrone marmorizzata con titolo, filetti e ricchi fregi in oro su dorsi a nervetti; il quinto ed il sesto vol. sono raggruppati in un unico tomo in legatura anch'essa coeva in m. pelle verde cupo con titolo e filetti dorati al dorso e piatti marmorizzati. Tagli a spruzzo. Fra le pp. 394-395 del quinto vol., una tavola litografica ripiegata incisa da Doyen raffigurante il Beato Valfrè fra gli angeli e la Madonna con il Bambino Gesù. Ottimo esemplare. Raccolta del primo, del secondo, del quinto e del sesto volume in edizione originale di questo celebre giornale letterario atto a promuovere fra i cittadini lo studio ed il buon uso della lingua italiana. Fra i collaboratori del periodico (di cui uscirono nel complesso 11 volumi, l'ultimo dei quali nel 1840) figurarono Cesare Balbo, Giuseppe Manno, Luigi Cibrario, Federigo Sclopis, Lodovico Sauli, ecc., con recensioni, saggi grammaticali di lingua e dialettali, articoli di vari argomenti letterari e storici, in particolare attinenti alla cultura subalpina del tempo. Il Ponza (Cavour, 1772-Torino, 1846) di nobile famiglia cavourese, dedicò la sua intera esistenza allo studio della lingua piemontese, pur asserendo fermamente che, in pieno Risorgimento, fosse necessario condividere innanzitutto la stessa lingua per "fare gli italiani", superando così gli angusti steccati del regionalismo linguistico. Fu favolista dialettale, maestro di grammatica e Prefetto delle Scuole di Porta Nuova a Torino, letterato e filologo. "Prove d'acuto ingegno, di pronto immaginare, di stile nervoso, vivace, colorato e frizzante ne diede molte in ogni tempo, in versi e in prosa. Ma la sua fama cominciò nel 1828 quando... richiamò col suo Annotatore degli errori di lingua certi imberbi supercritici allo studio della grammatica... L'Annotatore fu per qualche anno un buon giornale, ed ebbe il merito d'essere stato il primo a dar l'esempio in Piemonte di più libere discussioni", scrisse di lui il Cibrario. Manno, I, 3531. Clivio, n. 312: "Diretto da Michele Ponza, con frequenza mensile (6 fascicoli formano un volume). Quasi ogni volume contiene una sezione di "Voci e frasi piemontesi fatte italiane"". Italiano
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[Prévost Antoine François]
Manuel Lexique, ou Dictionnaire Portatif des mots françois dont la signification n'est pas familière a tout le monde. Ouvrage fort utile à ceux qui ne sont pas versés dans les Langues anciennes et modernes, et dans toutes les connoissances..
2 voll. in-8° (174x108mm), pp. (6), 542, (1) di errata; (6), 569, (1) di approvazione, (2) bianche; legatura coeva in p. vitello marmorizzato con dorsi a nervetti adorni di titolo e segnatura di volume in oro entro doppio tassello rosso, fiorellini e tralci fitomorfi dorati entro scomparti. Tagli rossi, risguardi marmorizzati. Testo bicolonne. Ottimo esemplare. Seconda edizione, considerevolmente aumentata rispetto alla prima del 1750, di questo repertorio lessicografico della lingua francese compilato da Antoine François Prévost, l'autore dell'immortale "Manon Lescaut". " L'abbé Prévost, est nommé comme auteur dans une note de l' 'Avertissement" (Barbier, VI, 54).
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Terracini Benvenuto Aronne (a cura di)
Esercizi di traduzione dai dialetti del Piemonte. TORINESE. Parte II. Classe quarta
In-8 ° (20x 14 cm), pp. 64 brossura editoriale con titoli al piatto anteriore figurato florealmente in stile art deco. Collana "Dal dialetto alla lingua, sotto la direzione della Società Filologica Romana". Più che buon esemplare. Non comune antologia bilingue di prose, versi, proverbi, favolette, etc. per facilitare l'apprendimento scambievole di lingua e dialetto. Testo approvato dal Ministero dell' Istruzione. Italiano, piemontese
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Tommaseo Niccolò
Il Perticari confutato da Dante. Cenni di Niccolò Tommaseo
In-12° (17x11 cm), brossura editoriale in carta rosa con al piatto anteriore titoli e fregio tipografico. Pp 68. Difetti alla brossura (piatto anteriore rifilato agli angoli esterni, lieve gora alla testa che pervade anche contropiatti e fogli di guardia), interno fresco e in barbe. Più che buon esemplare. Edizione originale di questo testo giovanile del grande linguista dalmata (allora appena ventitreenne) primo lavoro impegnativo impresso singolarmente e non precedentemente apparso in raccolte e periodici. Il testo del Tommaseo è interessante per le controversie sulla lingua italiana, e prelude al grande impegno che verrà poi profuso in età matura nel celebre Dizionario della lingua italiana. Qui, in polemica col Perticari, egli si oppone alla contrapposizione tra la "lingua plebea" e la più colta "lingua illustre", col privilegio di quest'ultima da parte del Perticari; e sostiene che "il più fecondo tesoro di tutte le lingue è nelle voci e nè modi attenenti a' privati usi del vivere, e al ministerio delle artii; tesoro tutto riposto nella favella del vulgo". Ritenendo che "il fiore dell'Italiano è il Toscano", invita infine a studiare i dialetti toscani, "perchè nella lingua parlata l'eleganze son vive". Cfr. Tecchio e Poletti: p. 24. Inglese
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Fontana S. (cur.); Mignosi E. (cur.)
Segnare, parlare, intendersi. Modalità e forme
brossura
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Sergio Giuseppe
Liala, dal romanzo al fotoromanzo. Le scelte linguistiche, lo stile, i temi
ill., br. Oltre alla fluviale produzione romanzesca e all'attività giornalistica in senso lato, Liala non tralasciò di cimentarsi con il fotoromanzo. Lo fece nei primissimi anni Cinquanta e, preferendovi la misura distesa del romanzo, quasi tappandosi il naso. "Quale concentrato di idiozia ci vuole per amare quella roba! Non si può fare una bella frase, né una pagina gentile, né una descrizione intelligente. Mi pare di essere monca facendo fumetti: e anche acefala", si sfogava ad esempio scrivendo ad Arnoldo Mondadori. Dopo un capitolo iniziale dedicato a Liala - alla sua biografia, alla produzione letteraria e ai temi continuamente, spudoratamente riproposti -, questo libro si incentra sui fotoromanzi della regina italiana del rosa in una prospettiva linguistico-stilistica e tematica. Nonostante che i fotoromanzi studiati rechino in bella evidenza la firma di Liala, la maternità di alcuni di loro appare dubbia o quantomeno ridimensionabile, per via di certa disomogeneità nell'opzione tematica e soprattutto nel trattamento linguistico dei soggetti: come viene mostrato, Liala presenta delle specificità che la rendono inconfondibile. Chiude il volume una più ravvicinata caratterizzazione linguistica dei fotoromanzi in oggetto, articolata secondo i livelli del lettering, della fonetica, della morfologia, del lessico, della sintassi e della retorica.
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Annecchiarico Sabatino A.
Cocoliche e lunfardo: l'italiano degli argentini. Storia e lessico di una migrazione linguistica
ill., br. Quella "strana lingua" degli italiani in Argentina è il cocoliche, nata verso la fine dell'Ottocento e proseguita fino ai giorni nostri. Subito divenne un nuovo linguaggio, quale sintesi linguistica italiana introdotta nel lessico argentino che, all'improvviso, diventò una sorte di unità idiomatica tra gli italiani avvenuta subito dopo il Risorgimento, ma non nel Regno d'Italia dove quell'unità fallì, bensì oltreoceano, dove gli italiani d'Argentina si ritrovarono in un caratteristico e strano linguaggio che li accomunò. Il lunfardo invece, l'altro fenomeno lessicale argentino emerso da un multilinguismo arricchito dalla vivace sonorità migrante italiana, sembrerebbe, al primo ascolto, una sorta di socioletto che, a differenza del cocoliche, non è "una strana lingua". Neppure è una lingua, neanche è un dialetto, né un gergo, meno ancora un argot dei malviventi. È un vocabolario composto di parole di origini diverse che gli argentini e in particolare gli abitanti di Buenos Aires utilizzano, mutandole, in opposizione alla lingua ufficiale, il castigliano. L'autore rileva, da questo vocabolario argentino ancora dinamico, circa mille parole emigrate dall'Italia.
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Sormano Andrea
Immagini, parole, voci
brossura
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Da Re M. Silvia
La bocca immagina. I poteri della traduzione artistica
br. La traduzione dell'opera letteraria dà avvio in "La bocca immagina" a uno svolgimento teorico originale, il cui margine elusivo è accostato in un linguaggio specifico ed evocatore; la riflessione si snoda nelle anse della discussione sugli sviluppi storici e contemporanei della disciplina, da un'inedita angolatura estetico-fenomenologica: dalle radici premoderne della fedeltà ai retaggi dell'epoca Romantica, l'inquadramento diacronico delle tematiche ne esplicita gli assunti nelle teorizzazioni recenti, di cui è tracciato anche un primo bilancio. In un'essenziale legittimazione della traduzione artistica, a fondamento di quest'ultima è per la prima volta davvero analizzata e posta la mediazione dell'immagine - con un ribaltamento dell'ottica che tradizionalmente prescrive doveri al traduttore, si scoprono così anche i suoi "poteri" o "facoltà" spirituali che realmente ne delimitano l'atto.
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Ponzio Augusto
Il linguaggio e le lingue. Introduzione a una linguistica generale
brossura Una introduzione ai problemi fondamentali della linguistica generale, una discussione critica delle loro soluzioni istituzionali, una proposta di rinnovamento di questa disciplina all'insegna di una globale scienza dei segni all'altezza dell'era della globalizzazione - proposta rivolta non solo ai "linguisti", ai "semiotici", ai "sociolinguisti", agli "psicolinguisti" e a tutti coloro che si occupano e hanno a cuore le scienze del linguaggio e della comunicazione, ma anche a ciascun parlante che, in quanto tale, diversamente dal parlante "ideale" di Chomsky, non ha che fare con le "frasi" né con la "lingua" come sistema o come competenza grammaticale, ma con enunciazioni e con parole (anche quando pensa non solo quando parla) già orientate in senso ideologico e valutativo e quindi sempre "semi-altrui". "Ciò che di questa Introduzione alla linguistica generale ci convince di più è l'individuazione dei problemi concernenti lo studio dei linguaggi e delle lingue. Sulle soluzioni è, in generale, sempre possibile, anzi necessario ritornare. Quelle che proponiamo sono tuttavia abbastanza meditate e sono il risultato di una riflessione che ormai si estende per oltre trent'anni. L'intento è stato quello di organizzare in maniera sistematica il discorso sulle questioni trattate e di presentarlo in una forma quanto più accessibile anche per coloro che si accostano ad esse per la prima volta...
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Ricci Cecilia
Leggere Babele. George Steiner e la «vera presenza» del senso
br. Ogni grande opera d'arte è abitata da una "vera presenza" realmente incontrabile. Nonostante l'intera teoria postmoderna proclami il vuoto di senso, questo residuo di mistero ultimo è irriducibile a ogni sforzo di rinnegamento e invera ogni nostro piacere letterario. Per questo, leggere i frammenti di Babele, ricostruendo le tappe della "crisi del senso" proclamata dalle discipline umanistiche nel '900, è la sfida che ha attraversato l'itinerario intellettuale di George Steiner. Ma Babele ha più volti. Quello positivo della molteplicità linguistica, dove ciascuna lingua è la custode dell'identità di un popolo e della sua speranza; e quello negativo del cumulo di macerie testuali prodotte dai numerosi epigoni del decostruzionismo. Radicato nel milieu ebraico di inizio '900 e mosso dalla gratitudine infinita nei confronti dei "classici", Steiner ci conduce, passo dopo passo, a leggere le svolte delle grandi correnti di pensiero alla luce degli eventi drammatici del '900, indicandoci attentamente le modalità e i luoghi delle fugaci apparizioni della "vera presenza".
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Vicentini Alessandra
Anglomanie settecentesche: le prime grammatiche d'inglese per italiani
br. I rapporti anglo-italiani giungono a una svolta nel Settecento, quando l'Inghilterra diviene un modello di progresso nel campo politico, scientifico ed economico per l'Italia e, più tardi, per gran parte dell'Europa. Questo mutamento di prospettiva non emerge solo dal fatto che fosse più semplice stabilire contatti interlinguistici e interculturali tra le due nazioni, ma anche dalla creazione di una produzione specifica di grammatiche da parte di autori italiani che, rielaborando testi delle tradizioni anglo-francese, anglo-italiana e inglese in Inghilterra, pubblicano sei manuali d'inglese Pleunus 1701, Altieri 1728, Baretti 1762, Barker 1766, Dalmazzoni 1788 e Baselli 1795- rivolti espressamente a studenti italiani e compilati per soddisfarne i bisogni commerciali, linguistici, culturali e intellettuali. Il presente lavoro ricostruisce le caratteristiche di questa tradizione grammaticografica mediante la descrizione e l'interpretazione degli elementi linguistico-testuali e discorsivi relativi alle micro- e macro-sezioni dei sei manuali.
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Massariello Giovanni; Dal Maso Serena
Le forme dell'io nelle life stories dei no nativi. Un'analisi linguistica della costruzione della refenza a sè in testi orali immigrati
brossura
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Ponti-Ponts. Langues Littératures. Civilisations des Pays Francophones. Vol. 15: Bars, cafés, buvettes
br.
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Dal Maso S. (cur.); Massariello Merzagora G. (cur.)
Lessico e grammatica del lessico nell'acquisizione della seconda lingua
brossura
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Vicentini Alessandra
Anglomanie settecentesche: le prime grammatiche d'inglese per italiani
brossura
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Sforazzini Federica
Le français économique et financier en temps de crise
br.
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Ponti-Ponts. Langues Littératures. Civilisations des Pays Francophones . Vol. 15
brossura
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Glantz Margo
La nudità come naufragio. Bozzetti e prove di scrittura
brossura "La nudità come naufragio" raccoglie una serie di saggi che hanno come filo conduttore la riflessione sulla relazione tra processi di colonizzazione e scrittura, intesa nella sua accezione più letterale, quella che rinvia all'atto concreto di prendere la penna e tradurre il pensiero in parola. Il volume è suddiviso in due parti, che riuniscono scritti su tematiche distinte ma intimamente saldate nell'analisi dei meccanismi materiali e politici di acquisizione e posta in essere della scrittura, diritto negato ai popoli colonizzati e, in particolare, alle donne: da un lato, la conquista spagnola del Messico, tracciata nella rilettura delle "Cronache delle Indie" (Hernán Cortés, Bernal Díaz del Castillo, Bartolomé de Las Casas, Álvar Núñez Cabeza de Vaca) e, dall'altro, l'opera letteraria della monaca secentesca sor Juana Inés de la Cruz.
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Scarpa R. (cur.)
Le lingue della malattia. Psicosi, spettro autistico, Alzheimer
br. I contributi riuniti nel volume attestano i primi risultati in ambito psicopatologico del Gruppo di Ricerca "Remedia - lingua medicina malattia", costituito da linguisti che operano in sinergia con le scienze mediche. A partire dall'indagine dell'espressione linguistica di alcune diffuse patologie quali le psicosi, le sindromi dello spettro autistico, la malattia di Alzheimer i contributi mostrano come sia possibile identificare una "grammatica della malattia" e come essa costituisca sia un punto di vista privilegiato sulla patologia sia il primo passo per un nuovo sapere sulla vita.
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Tagliacozzo T. (cur.)
Walter Benjamin, Gershom Scholem e il linguaggio
brossura Walter Benjamin sviluppa nel 1916 una teoria del linguaggio che esporrà nel saggio rimasto inedito Sulla lingua in generale e sulla lingua dell'uomo (1916), e lo farà a stretto contatto, dal 1915, con l'amico Gershom Scholem, allora giovane studente di matematica e filosofia e studioso di ebraismo. Benjamin mostra di essere in piena sintonia con Scholem e con la sua visione cabbalistica del formalismo del linguaggio della Torah, in cui sono fondamentali il suono, il valore numerico e la forma delle lettere, e non i contenuti e i significati del testo, nella sua concezione mediale della lingua dei nomi (riflesso, nel loro caratterizzarsi come idee, della parola creatrice di Dio) e delle parole, che hanno finito per comunicare contenuti estrinseci e sono il fondamento dei concetti. In una serie di note di diario del 1916 Scholem individua un legame - di cui discute con Benjamin - tra una sua "teoria matematica della verità" e la forma interna della lingua ebraica Le conoscenze teologiche di Scholem e le letture che Benjamin e Scholem intraprendono portano entrambi a sviluppare una teoria del linguaggio fondata sulla interpretazione della Genesi e della Cabbalà, ma anche ad affrontare questioni gnoseologiche e matematiche sviluppate a partire da testi kantiani, neokantiani, husserliani e fenomenologici in generale.
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Ponti-Ponts. Langues Littératures. Civilisations des Pays Francophones. Vol. 16
brossura
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Antelmi Donatella
Verdi parole. Un'analisi linguistica del discorso «green»
br. Il tema della sostenibilità e della compatibilità ambientale è oramai di dominio pubblico, e alimenta una sensibilità ecologica che si manifesta e si diffonde attraverso il discorso. Le «verdi parole» cui rimanda il titolo sono quelle che, da differenti palcoscenici, costruiscono e trasmettono un'ideologia e un sistema di valori che potremmo definire «ecologista», ma che, nello stesso tempo, rappresentano in molti ambiti un alibi linguistico per pratiche invasive e spregiudicate. Il volume ripercorre le tappe della formazione di questo paradigma, dalla diffusione della formula "sostenibilità", fino alla valorizzazione dei comportamenti etici da parte dei cittadini, ai quali sempre più spesso è demandata la protezione dell'ambiente. L'analisi linguistica evidenzia il correlato ideologico della circolazione del discorso green, mostrando come i temi ecologici siano la facciata dietro alla quale si nascondono interessi economici e forme nuove di potere, legittimazione e controllo.
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Cotta Ramusino Paola
Dire la rivoluzione. Lessico e fraseologia nel decennio post-rivoluzionario
br. L'anniversario dei cento anni trascorsi dal 1917 impone, tra le altre, anche una riflessione su quanto avvenne alla lingua russa dopo l'Ottobre. Molto è stato scritto sulla lingua sovietica, la cosiddetta "langue de bois", nella sua fase matura, a partire dagli anni '30. Solo negli ultimi anni la riflessione sta tornando agli albori di questo processo, ovvero al decennio postrivoluzionario, grazie alla ripubblicazione di studi per decenni rimasti nelle sezioni speciali delle biblioteche e quindi scarsamente o per nulla accessibili al pubblico. Questo volume vuole contribuire a spiegare, con lo sguardo e gli strumenti della linguistica contemporanea, le trasformazioni, soprattutto di carattere lessicale e fraseologico, che hanno investito la lingua russa all'indomani della Rivoluzione, mostrando, sullo sfondo dell'intenso dibattito linguistico e culturale di quel decennio, come la lingua di Tolstoj e Cechov sia diventata la lingua dei Soviet.
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Landone Elena
Utopia didattica: l'apprendimento della lingua straniera oltre l'aula
br. La conoscenza di diverse lingue straniere è una necessità di base per ogni cittadino che sia un attivo agente sociale, tanto che l'insegnamento di queste lingue può oggi essere considerato un settore altamente strategico. Eppure, esso resiste all'innovazione poiché prevale ancora l'idea comune che il discente adulto non richieda specificità didattiche. Sulla base dell'evidenza scientifica relativa al processo di acquisizione di una lingua straniera, in questo volume si trattano alcune tematiche che paiono utopiche e che, tuttavia, hanno basi teoriche e applicazioni di successo che le rendono una frontiera realistica: l'autonomia del discente, l'autovalutazione, il corpo e l'apprendimento, i gruppi cooperativi e il curricolo aperto. Una riflessione specifica viene dedicata agli spazi pedagogici oltre l'aula, verso la comunicazione mediata digitalmente e gli incontri esperienziali. Infine, il testo affronta il legame fra motivazione ed emozione in relazione al pensiero critico e alla metodologia della ricerca scientifica.
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Ponti-Ponts. Langues littératures civilisations des pays francophones. Vol. 17
br.
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Pini Mattia
Firmati col mio nome. Analisi linguistico-retorica del linguaggio passionale nelle lettere d'amore del Novecento italiano
br. Questo studio, partendo da alcune migliaia di lettere d'amore, prevalentemente inviate da grandi personalità della cultura italiana del XX secolo (senza però dimenticare gli scriventi contemporanei, persino quelli alle prese con il mondo digitale), tenta di rintracciare le chiavi linguistiche del cuore. Focalizzando l'attenzione sul serbatoio di immagini topiche al quale attingono gli innamorati alle prese con le parole ardenti, Mattia Pini riconduce la fenomenologia d'amore epistolare ad alcune invariabili linguistiche: lessemi, morfemi, sintagmi e figure retoriche.
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Zaccaria Paola
La lingua che ospita. Poetiche, politiche, traduzioni
br. La lingua che ospita pluralizza le coordinate-guida della riflessione indicate nel sottotitolo (Poetiche, politiche, traduzione), ponendosi come strumento di interrogazione della mobilità transfrontaliera. Deterritorializzazione, contaminazione, creolità de-colonizzazione, traduzione, trasformazione sono i territori costitutivi di questa narrativa. La proposta teorico-critico-performativa di questa indagine è la smobilitazione delle demarcazioni dei confini geo-politici ed artistici con pratiche di border criticai thinking. Il concetto occidentale di mappa è smontato per delineare le geo-corpo-grafie della creatività artistica e della mobilità senza frontiere che decolonizzano la normatività critica, gli steccati disciplinari e la geopolitica del respingimento lungo le frontiere di qualsivoglia mappa-mondo.
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Miller Vsevolod F.; Ognibene P. (cur.)
Studi osseti
br. Terminata la guerra del Caucaso (1864), il giovane Vsevolod Miller, insegnante di sanscrito al Lazarevskij Institute, viene inviato nel Caucaso Settentrionale per studiare gli Osseti. Al suo ritorno a Mosca usciranno i noti "Studi osseti", suddivisi in tre parti: il presente lavoro è la traduzione della terza parte, che, stampata a Mosca nel 1887, e ancora oggi di fondamentale importanza per gli studi di osseto e di filologia iranica. Mentre la prima e la seconda parte degli Studi osseti hanno un carattere propriamente tecnico, la terza parte è dedicata al problema del rapporto tra Osseti e Alani.
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Carbone Paola
Il portolano dell'anglista
brossura
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Prieto Luis J.; Fabbri P. (cur.); Olivieri U. M. (cur.)
L'atto di comunicazione
brossura Luis Jorge Prieto, linguista e semiologo argentino, successore alla cattedra ginevrina di Ferdinand de Saussure, ha contribuito in modo decisivo alla nascita e allo sviluppo della disciplina semiotica. Ha partecipato da protagonista al formarsi del paradigma strutturale (con L. Hjelmslev, A. Martinet, E. Benveniste, C. Lévi- Strauss, T. De Mauro, ecc.) attraverso libri lungimiranti sulle scienze umane e contributi di singolare originalità in linguistica generale, semiologia della significazione, teoria della comunicazione ed estetica. Umberto Eco ha rilevato e ripreso da Prieto lo zoccolo più duro della sua teoria della pertinenza.
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Fiket I. (cur.); Hrnjez S. (cur.); Scalmani D. (cur.)
Culture in traduzione: un paradigma per l'Europa-Culture in translation: a paradigm for Europe
br.
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Ponti-Ponts. Langues littératures civilisations des pays francophones. Vol. 18
brossura
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