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‎CASTANIER, PROSPER‎

‎Orgien der Römer‎

‎Prag, Verlag von Alois Hynek 1890. Ganzleinen, 8°, 417 S., mit zahlr. Illustrationen von Schmidt und Coeurdame, Reihe »Moderne Bibliothek«‎

‎Etwas schiefgelesen, sonst guter Zustand‎

Bookseller reference : Q630

‎CASTELL, Alexander [= Willi LANG]‎

‎Capriccio. Novelletten.‎

‎Mchn., Langen (1913). 317(3) S. OHLdr. m. goldgepr. Rü.tit. Rü. geblichen; stellenw. abgerieben; Stempel auf Vors. EA. Kosch 2, 529.‎

Bookseller reference : EDzz0539

‎CASTELL, Alexander [= Willi LANG]‎

‎Fieber. 3 Novellen.‎

‎Mchn., Langen (1916). 252(4) S. OLn. m. Kopfgoldschn. sowie goldgepr. Deckelvign., Rü.-tit. u. -verz. Stempel a. d. Vortit., Name auf Tit. Schönes Ex. EA. Kosch 2, 529.‎

Bookseller reference : EDzz0540

‎CASTELL, Alexander [= Willi LANG]‎

‎Gefahr um Siebzehn.‎

‎Lpz. u. Wien, Tal (1931). 244(4) S. OLn. Rü. etw. abgerieben, ansosnten schönes Ex. EA. Kosch 2, 529.‎

Bookseller reference : EDzz0541

‎Castellaneta Carlo‎

‎Questioni di cuore.‎

‎In 8? (cm 21), Leg. edit. tutta tela, pagg. con titolo e fregi in oro al dorso, sovracop. ill. a colori, sguardie illustrate, pagg. 202-(4). Castellaneta, autore di diversi romanzi, nacque a Milano nel 1930‎

‎Castellani Augusto‎

‎I discorsi del cavolo 1?. Dialoghi fra Dum? e Righett? (sul pi? e'l meno).‎

‎In 8? (cm 23,8), Brossura, pagg.142 con alcune ill. b.n. n.t. di Volpi, dedica e firma autografa dell'autore alla prima carta bianca, rarissime e lievi fioriture alla cop., buon es. Prima e unica edizione censita da Iccu solo in due biblioteche. Raccolta di dialoghi in dialetto loretano andati in onda su Radio Loreto Marche tra l'ottobre 1978 e marzo 1979.‎

‎Castellani Augusto‎

‎I discorsi del cavolo 2?. Dialoghi fra Dum? e Righett? (sul pi? e'l meno).‎

‎In 8? (cm 23,8), Brossura, pagg.87 con alcune ill. b.n. n.t. di Volpi, dedica e firma autografa dell'autore alla prima carta bianca, rarissime e lievi fioriture alla cop., buon es. Prima e unica edizione censita da Iccu solo in due biblioteche. Raccolta di dialoghi in dialetto loretano andati in onda su Radio Loreto Marche tra l'ottobre 1978 e marzo 1979.‎

‎Castiglione Baldassarre; Barberis W. (cur.)‎

‎Il libro del cortegiano‎

‎br. Pubblicato a ridosso del sacco di Roma, nel 1528, pochi mesi prima della morte del suo autore, e accompagnato subito da un immenso successo, "Il libro del Cortegiano" è un testo dalla complessa e affascinante architettura retorica, nella quale si riflettono i grandi modelli classici. Considerato per molto tempo la grammatica della società di corte, è soprattutto una prova letteraria che affonda le proprie radici nei problemi di un'epoca percorsa da cruciali dilemmi e lacerazioni. Un trattato che affronta i temi caldi di un momento di grandi cambiamenti: la crisi italiana nel contesto europeo, la dubbia moralità degli uomini di governo, l'assenza di un principe italiano, la centralità della Roma pontificia, l'emergere di nuove istituzioni monarchiche. L'introduzione e il commento di Walter Barberis lo riportano alla sua filigrana politica ed esistenziale, fornendo al lettore le chiavi per comprenderlo e apprezzarlo nella dimensione piú peculiare e innovativa.‎

‎Castiglione Baldassarre; Busi A. (cur.); Covito C. (cur.)‎

‎Il Cortigiano‎

‎br. Assieme al "Principe" di Machiavelli, "Il Cortigiano" di Baldassarre Castiglione rappresenta il testo fondamentale per comprendere la società e la politica rinascimentali. Nella loro traduzione in italiano moderno, Aldo Busi e Carmen Covito fanno emergere l'abilità e la scaltrezza del Castiglione nel valutare strategie e comportamenti da adottare per raggiungere i propri fini e ci restituiscono tutta la modernità - e a volte la distanza - delle sue riflessioni: dall'arte della conversazione a quella della convivenza civile, dall'ambiguo modello del "giusto mezzo" ai "dialoghi da commedia" nel salotto della duchessa di Urbino. Busi e Covito riportano in vita l'atmosfera seducente ed enigmatica delle corti rinascimentali e ci mostrano sotto una luce rinnovata la realtà di un Cinquecento tanto splendido nelle arti quanto sanguinoso nella vita politica e sociale.‎

‎Castiglione Baldassarre; Carnazzi G. (cur.)‎

‎Il libro del cortegiano‎

‎brossura Nel 1506, a Urbino, gli intellettuali riuniti alla corte della duchessa Elisabetta intavolano una discussione volta a "formar con parole un perfetto cortegiano". Da questa cornice narrativa prende le mosse "Il libro del Cortegiano", la cui prima edizione (1528) fu pubblicata quasi contemporaneamente dai più prestigiosi tipografi del tempo, Manuzio e Giunti, a testimonianza dell'attesa che la circondava. E grande fu la sua fortuna in tutte le corti d'Europa. Fino alla Rivoluzione francese, infatti, essa fu considerata la grammatica della società di corte: la sua ricetta fondamentale era il primato della "grazia" e della "sprezzatura", ossia il dissimulare lo sforzo per far apparire naturali anche i gesti e i discorsi più ricercati. Per il lettore di oggi, "Il libro del Cortegiano" ha un pregio in più: fa rivivere la civiltà colta e raffinata delle corti italiane del Cinquecento e ne rivendica l'indiscutibile e inarrivabile supremazia culturale.‎

‎Castiglione Baldassarre; Longo N. (cur.)‎

‎Il libro del cortegiano‎

‎br. Il "Cortegiano" è stato un libro "europeo", uno dei pochi della tradizione letteraria italiana a conquistare una presenza forte e stabile, e soprattutto profonda, nella cultura delle società dell'ancien régime. Si intreccia stretamente con la storia della cultura occidentale, anzi partecipa alla costruzione della sua "forma", del suo modello, della sua immagine pubblica. Questo è un testo problematico, percorso da inquietudini e reticenza, risultato di continue riscritture tra il 1513 e il 1518 e di tormentate stratificazioni: eppure diventa la grammatica fondamentale della società di corte fino alla Rivoluzione Francese e oltre, con gli opportuni adattamenti al nuovo ordine borghese.‎

‎Castoldi A. (cur.); Franchi F. (cur.); Pagani F. (cur.)‎

‎Viaggio al termine del desiderio. Beckford, Potocki, Révéroni Saint-Cyr‎

‎brossura In cauda venenum. Avviatosi ormai alla sua conclusione, il secolo dei Lumi - quasi a voler rinnegare i suoi trionfi tutti consegnati alla razionalità dei saperi, o nell'intento di voler prendere congedo da quel mondo intriso di magia e soprannaturale che aveva presieduto ai suoi esordi - produce tre opere tutte intrise di mistero, orrore, perversione, "Vathek" di William Beckford (1786), il "Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki che verrà pubblicato solo nel 1814, e "Pauliska ou la perversité moderne" di Révéroni Saint-Cyr (1798). La violenza delle pulsioni che abita questi romanzi, la sorprendente creatività che si manifesta negli scenari che accolgono le vicende, la novità di tanta parte delle narrazioni, ne fanno delle testimonianze preziose del radicale mutamento subito dalla sensibilità di tutta un'epoca, certo sullo sfondo anche degli eventi rivoluzionari in Francia, di cui ci consegnano emblematicamente un'anatomia inquietante e fascinosa al tempo stesso. Magia, erotismo, seduzione, coniugati a un irrefrenabile desiderio di assoluto ci consegnano un mondo che va ben oltre la tradizione del romanzo gotico, cui pure attingono, per annunciare prepotentemente la modernità, tanto più che l'Oriente cui fanno riferimento appare già carico di tutte le minacce dei giorni nostri.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€19.00 Buy

‎Castronuovo Antonio‎

‎Dizionario del bibliomane‎

‎br. «Questo libro - avverte l'autore - racconta una nutrita serie di fatti inerenti all'amore per i libri, e tutti comprovano che si tratta di un mondo zeppo di ossessioni, frenesie, capricci e irragionevoli stramberie». Chi entra in queste pagine sprofonda subito nel lazzaretto dei morbi librari, tra le monomanie, le fobie, l'avidità e gli smodati vaneggiamenti che affliggono gli accumulatori di libri (siano essi collezionisti, cacciatori, predatori, semplici compratori, bibliofili, bibliomani, bibliofagi...); una moltitudine di figure crocifisse al proprio delirio: il libro inteso come oggetto materiale, come merce e come idea, mezzo o strumento. Tutto nasce da un'assurdità insita nella formazione stessa di una biblioteca: «Che senso ha affastellare libri, che costituiscono un pesante problema di conservazione e pulizia? Che senso ha se ognuno di quei libri verrà toccato sì e no ogni quindici anni?». Da questo ramo guasto germinano i frutti: i mille tipi di insania, le tante storie di persone reali, gli episodi stravaganti e spesso al limite dell'incredibile che queste pagine svelano. Dominati da una ironia affilata e non feroce, i brevi ritratti di Antonio Castronuovo bersagliano anche chi di libri vive: i librai, gli editori, gli scrittori. E svelano infine il paradosso di fondo: le fonti su cui s'incardina questo catalogo di morbosità sono a loro volta libri accumulati, alcuni rari, altri bizzarri, spesso del tutto superflui. E così, la figura del «biblio-patologo» che l'autore dichiara di voler fondare - e in cui furtivamente s'incarna - serve a diagnosticare il morbo da cui egli stesso è affetto: quello incurabile della bibliofilia.‎

‎Catalano F. (cur.); Aronica V. (cur.)‎

‎Sciascia e il cinema. Conversazioni con Fabrizio‎

‎brossura Testimonianze di Roberto Andò, Beppe Cino e Giuseppe Tornatore L'opera letteraria di Leonardo Sciascia ha più volte, soprattutto nei decenni d'oro del cinema europeo, ispirato trasposizioni filmiche. In un contesto sensibilmente diverso da quello attuale, in cui spesso a partire da romanzi di grandi scrittori italiani s'approntavano ambiziose coproduzioni, i romanzi di Sciascia divennero stendardi d'impegno civile. Alcuni film sono diventati dei classici; altri ci appaiono oggi come piccoli gioielli da riscoprire. Quelli erano del resto anni in cui la letteratura e il cinema vicendevolmente si alimentavano: e diversi personaggi, da Pasolini a Calvino, da Malerba a Cerami, oscillavano tra la sacralità del romanzo e la lusinga d'una più immediata narrazione per immagini. D'altro canto, in gioventù, la prima aspirazione di Leonardo Sciascia, trascinato dall'amore per il cinema muto, era stata proprio quella d'essere un regista; una certa ritrosia caratteriale, unita a una più che giustificata diffidenza per un mondo a tratti eticamente disinibito, l'avevano tuttavia indotto rapidamente a rimodulare questo sogno. Sciascia sosteneva però, e non a torto, che la sua scrittura era rimasta cinematografica. E la tentazione del cinema, infatti, sopravvisse costantemente in lui. Questo libro si propone dunque d'analizzare la relazione fra il coraggioso intellettuale di Racalmuto, che così tanto manca alla società in cui viviamo, e la settima arte, attraverso i ricordi e le riflessioni del nipote, il regista Fabrizio Catalano, ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia. Un approccio in cui all'analisi critica s'alternano il ritratto di un mondo storicamente vicino e culturalmente lontano, l'aneddotica familiare, l'indagine nei meandri delle corrispondenze fra donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella storia d'Italia.‎

‎Catalano W. (cur.)‎

‎Guida alla letteratura noir‎

‎ill., br. In un periodo in cui rischia di diventare un'etichetta vuota e buona per tutti i prodotti letterari, c'è più che mai bisogno di una bussola per orientarsi nel multiforme e sfuggente mondo del noir. Questo volume traccia una mappa sui principali scrittori, sulle tendenze e sui periodi che definiscono questo stile che qualcuno chiama "genere" e qualcun altro "movimento", delineandone il percorso storico, sociologico ed estetico e sottolineandone con forza le profonde differenze con la narrativa poliziesca, il mystery e l'hard-boiled. Un periplo che parte in margine alla "scuola dei duri" dei pulp degli anni Trenta, con Dashiell Hammett e Raymond Chandler o i romanzi di James M. Cain, prosegue attraverso i classici degli anni Quaranta, come Cornell Woolrich o Fredric Brown, e si trasferisce anche sull'altro lato dell'Atlantico, in Francia, con Georges Simenon, Léo Malet e più tardi André Héléna e la Série Noire di Marcel Duhamel, per arrivare negli anni Cinquanta ai paperback della Guerra Fredda e a personaggi letterari come Jim 'Thompson, David Goodis o Mickey Spillane. Un filone che approda infine ad autori ormai parte della nostra contemporaneità come James Ellroy, Derek Raymond, Edward Bunker, Jean-Patrick Manchette o Jean-Claude Izzo. Senza trascurare, in Italia, il "maestro di tutti": Giorgio Scerbanenco. Un volume che sì rivolge tanto al neofita per indirizzarlo e guidarlo in un percorso mirato di letture, quanto al cultore e all'appassionato perché possa approfondire e sviscerare ulteriormente il tema, facendo chiarezza in un campo in cui troppo spesso il Nero ha soprattutto oscurato la vista di critici ed esegeti troppo confusionari.‎

‎Catalfamo Antonio‎

‎Giulio Cesare Croce. Bertoldo e il mondo popolare‎

‎br. Giulio Cesare Croce, autore secentesco del Bertoldo e del Bertoldino, a dispetto del successo incontrato presso i suoi contemporanei, è oggi quasi sconosciuto al lettore medio e poco studiato dalla critica. Ma anche coloro che, come Piero Camporesi, se ne sono occupati approfonditamente lo hanno raffigurato come uno scrittore moderato, attento a non inimicarsi i potenti e impegnato a ricercare un mecenate disposto a garantire una vita dignitosa a lui e alla sua numerosa prole, seppur con qualche guizzo, subito circoscritto nell'ambito della trasgressione ludico-formale e "carnevalesca". Antonio Catalfamo, nel presente volume, dopo aver ricostruito ampiamente il contesto (storico-politico, economico-sociale, ideologico, culturale, letterario) nel quale lo scrittore ha vissuto e operato, analizza i suoi testi con una visione d'insieme, evidenziandone sia la componente contestativa della cultura delle classi dominanti, sia quella conservativa, entrambe proprie, nel loro rapporto dialettico, della cultura popolare, secondo l'insegnamento di Gramsci.‎

‎Catani Vittorio‎

‎Mi sono perso col cosmo tra le mani‎

‎brossura‎

‎Catapano Luisa‎

‎Il Sud. La questione meridionale tra storia e letteratura‎

‎br. Quanto riescono ancora a raccontarci le pagine della letteratura sul tema della questione meridionale? Quanti e quali si sono occupati di "sentire il polso" della gente attraverso le loro pagine? È ciò che si è chiesta la studiosa Luisa Catapano, la quale ricostruendo un quadro degli avvenimenti con la veridicità di chi attinge a documenti storici, a partire dal periodo pre-unitario, ha elaborato un particolare collage storico-letterario inedito. È così che si alternano le pagine più belle dei grandi scrittori del "Sud": partendo dai classici siciliani come Pirandello, Verga e Tomasi da Lampedusa, fino ad arrivare a varcare lo Stretto con i focus di Ignazio Silone, Carlo Levi e Francesco Jovine, senza dimenticare l'urlo disperato di una letterata per la sua terra, la giornalista partenopea Matilde Serao. Opere di sensibile fattura le loro, ricche di immagini e di progetti umani, rivelatrici delle condizioni di vita di un intero popolo, tradito e abbandonato alle sue miserie, cui però era stato promesso tanto; attese, del resto, che rimarranno molto spesso inevase, come lo sarà la stessa quaestio, congruamente analizzata qui in tutte le sue sfaccettature. L'intuizione originale della Catapano, dunque, è quella di realizzare un saggio intelligibile a due velocità complementari: sul piano della ricostruzione storica, ricchi e ariosi sono gli approfondimenti sul brigantaggio, sulla relazione dell'onorevole Giuseppe Massari e sulle disastrose conseguenze della Legge Pica, mentre sul versante della produzione letteraria, immenso e preziosissimo è l'impulso di denuncia di pagine divulgate al mondo e passate alla memoria, che diventano necessità storica, cartine tornasole di quel "ritardo" socio-economico, peraltro rintracciabile ancora ai giorni nostri.‎

‎Catelli N. (cur.)‎

‎Simmetrie naturali. Luigi Malerba tra letteratura e cinema‎

‎br. All'interno del panorama letterario degli ultimi cinquant'anni il profilo di Luigi Malerba si staglia con spiccata individualità: la ricchezza del suo percorso, una sperimentazione tanto incessante quanto lontana da esiti estremi e poco fruibili, si misura soprattutto nel virtuoso equilibrio raggiunto tra una sensibile vocazione affabulatoria e una continua mistificazione del reale (e del verosimile). Queste caratteristiche, dispiegate sia nei romanzi e nei racconti sia nelle scritture per il cinema e la televisione, hanno fatto di Malerba uno dei più interessanti scrittori e intellettuali italiani del secondo dopoguerra (vincitore, peraltro, di prestigiosi premi letterari e alla carriera). Proprio a partire dall'intreccio simbiotico tra cinema e narrativa, tra fantasmi di carta e maschere di celluloide, il "Convegno nazionale di studi Luigi Malerba. La letteratura e il cinema", svoltosi a Parma nel 2009, di cui il presente volume raccoglie gli Atti, ha inteso rendere omaggio alla complessa figura intellettuale dello scrittore parmense.‎

‎CATENI, Camillo.‎

‎Cicalata in lode del bue.‎

‎in-4 (205 x 135 mm) pp. 31, (1). Legatura moderna ad imitazione antica in mezza pergamena con titolo manoscritto in rosso al piatto superiore. Edizione originale di divertente poema toscano in prosa. Qualcge lieve macchia.. .‎

‎Caterini Andrea‎

‎Ritratti e paesaggi. Il romanzo moderno‎

‎brossura Per un critico, ritrarre un autore vuol dire delineare un'immagine anche di se stesso. È ciò che compie Andrea Caterini in queste pagine: ribaltando lo studio analitico della letteratura, l'approfondimento, in uno sprofondamento nel proprio mondo e in quello dell'opera, crea ritratti di autori, testi e paesaggi letterari grazie a differenti "tecniche pittoriche" (dai colori a olio al tratto chiaroscurale di una matita). Attraverso l'analisi di molti scrittori europei del Novecento - Virginia Woolf, Marcel Proust, Joseph Roth, Witold Gombrowicz, Christopher Isherwood -, Caterini traccia una sua visione del romanzo moderno, e illustra, arrivando anche alla letteratura più recente, un percorso che è un tentativo di svelamento. Lo svelamento di quell'io che, entrando in intimità con le opere e gli autori, prova a comprendere come la letteratura possa ancora dirci una verità sulla nostra vita.‎

‎Cattanei Luigi‎

‎Beppe Fenoglio. Il progetto cinema‎

‎br.‎

‎Cattanei Luigi‎

‎Francesco Jovine. Il percorso narrativo‎

‎brossura Il volume analizza il percorso narrativo di Francesco Jovine dai primi racconti in cui si avverte una goduta atmosfera molisana e familiare ai racconti autobiografici che ci rifanno all'eco di momenti e situazioni nella sua sensibilità giovanile. Da "Signora Ava", romanzo radicato nostalgicamente alla storia della terra natia, al capolavoro "Le terre del Sacramento" dove Jovine muove una fila di personaggi analizzando il rapporto terra-contadini-galantuomini in un volume sintesi delle sue posizioni ideologico-politiche.‎

‎Catullo G. Valerio; Lentano M. (cur.)‎

‎Versi di rabbia e di passione. Testo originale a fronte‎

‎br. Catullo inventa nella cultura europea le parole e le immagini per dire la passione d'amore: la tormentata relazione tra il coltissimo provinciale e la fascinosa Lesbia, spregiudicata esponente dell'alta aristocrazia di Roma, è al centro di un canzoniere, il Liber, in cui l'estasi si alterna alla disperazione e la dolcezza più struggente convive con l'insulto più virulento. Ma nei versi di Catullo c'è spazio anche per altri temi: l'amicizia, la vita inimitabile del poeta e dei suoi sodali, l'orgogliosa proclamazione di scelte letterarie dirompenti, l'aggressione a rivali e nemici. I trentatré carmi scelti sono offerti in una inedita versione italiana che coniuga il rispetto dell'originale con la volontà di restituire al lettore di oggi l'eco lontana ma potente di una straordinaria esperienza letteraria e umana vissuta nel clima politico e culturale della Roma del I secolo a. C.‎

‎Cau Jean‎

‎Matador‎

‎Fequet et Baudier Feuilles sous chemise et emboitage 1967 In-folio (34 x 44 cm), exemplaire en feuilles sous couverture et chemise et emboîtage cartonnés, non paginé. Ce texte de Jean Cau et les 20 lithographies originales de Jean Ducasse qui l'accompagnent ont été réalisé en l'honneur du matador Paco Camino. Exemplaire n°113, l'un des 100 sur grand vélin d'Arches (tirage total 200 exemplaires), signé par l'auteur et l'artiste ; dos de la chemise insolé, quelques marques d'usage sur l'étui, par ailleurs intérieur en très bel état. Livraison a domicile (La Poste) ou en Mondial Relay sur simple demande.‎

Bookseller reference : bj1376

Livre Rare Book

Abraxas-Libris
Bécherel France Francia França France
[Books from Abraxas-Libris]

€900.00 Buy

‎Cau Jean‎

‎Le scuderie dell'Occidente. Trattato di morale‎

‎brossura Un trattato di morale, come recita il sottotitolo, che diagnostica le ragioni della decadenza dell'Occidente cercando di resistere alla tentazione di lasciarsi cullare dalla disperazione.‎

‎Caunitz William J.‎

‎Indizi.‎

‎In 16? (cm 19), Brossura, pagg.394 traduzione di Monica Mazzanti, segni del tempo alla cop., breve nota a penna alla guardia, buon es. Collana "Superbestseller", 298‎

‎Cavaglion Alberto; Valabrega Paola‎

‎«Fioca e un po' profana». La voce del sacro in Primo Levi-«Feeble and a bit profane». The voice of the sacred in Primo Levi‎

‎ill., br. Può apparire strano il tragitto di uno scrittore illuminista come il chimico Primo Levi lungo i sentieri del sacro. Eppure questo tragitto è riscontrabile in diverse sue opere. D'altra parte Levi amava definirsi un «centauro», una creatura ibrida, e la sua fisionomia appare duplice da tanti punti di vista. Certo, quando entra in contatto con la scrittura biblica o, in generale, con le tradizioni del popolo ebraico la sua voce può risultare «fioca e un po' profana», come lui stesso, indirettamente, suggerisce. Non è uno scrittore di vena mistica e religiosa; tuttavia, nel «Canto di Ulisse» di Se questo è un uomo, nel racconto «Carbonio» delSistema periodico e altrove, lo stile di Levi tocca corde profonde come i concetti di impurità e di colpa, antiche come le preghiere ebraiche, solenni o parodiche come i versi di Dante. Gli autori di questa Lezione indagano le varie direzioni di queste allusioni alle radici di ciò che è sacro: con non poche sorprendenti scoperte.‎

‎Cavalcanti Andrea‎

‎Novellette intorno a Curzio Marignoli per cura di G. Piccini.‎

‎<p>18 cm, brossura originale; p. 100, (4). Esemplare dai larghi margini. Edizione numerata n. 39/202</p>‎

‎Cavallari Alberto‎

‎La fuga di Tolstoj‎

‎brossura La notte tra il 27 e il 28 ottobre del 1910 Lev Nikolàevic Tolstoj è risvegliato da un fruscio nel suo studio: la moglie Sofia sta curiosando ancora una volta tra le sue carte. Stanco di una vita coniugale reciprocamente tormentata e di una famiglia inquinata da sospetti, gelosie e rivalità, all'età di ottantadue anni, decide di fuggire nottetempo, accompagnato dalla figlia Sasa e dal medico Makovickij. Alberto Cavallari ha ricostruito in questo racconto di straordinaria intensità i giorni della fuga di uno dei massimi scrittori occidentali ("una fuga dalla morte, una fuga - rivolta, una fuga - libertà") dalla tenuta di Jasnaja Poljana alla sperduta stazione di Astàpovo, dove Tolstoj morì il 7 novembre, sotto i riflettori del mondo intero.‎

‎Cavalleri Cesare; Guerriero Jacopo‎

‎«Per vivere meglio». Cattolicesimo, cultura, editoria. Una conversazione con Jacopo Guerriero‎

‎ill., br. Sollecitato dalle domande di Jacopo Guerriero, Cesare Cavalleri, uno dei maggiori intellettuali cattolici, parla di sé, delle sue preferenze culturali, della sua adesione all'Opus Dei (con un ricordo appassionato del suo fondatore), degli autori letti e incontrati in cinquant'anni di attività. Montale, Buzzati, Quasimodo, Flaiano, Raboni e molti altri compongono una galleria di personaggi che rispecchiano una stagione culturale che spiega il nostro imminente futuro. I nove Documenti inclusi esemplificano lo stile del Cavalleri critico. «Vita, schegge, frammenti, polemiche letterarie, maestri e falsi maestri, soprattutto autori e collaboratori, giornalisti, amici, nemici, compagni di strada, si alternano in queste pagine spesso al pari di fantasmi veloci, come suggestione, ma al contempo come reali termini di confronto, in una retrospettiva che tenta di levare il sipario su una vita intera di militanza critica».‎

‎Cavalli Marco‎

‎Aldo Busi‎

‎br.‎

‎Cavalloro Valeria‎

‎Leggere storie. Introduzione all'analisi del testo narrativo‎

‎br. Nella critica letteraria, parole e cose sono strettamente correlate. Fra i componenti materiali dei testi e le categorie che li classificano esiste un intricato rapporto di individuazione reciproca: non c'è termine, nel lessico della teoria letteraria, che non sia scaturito da un dato testuale, un caso particolare che ne ha influenzato natura e confini con le proprie caratteristiche specifiche; allo stesso tempo, non c'è dato testuale che possa essere identificato come tale in mancanza di una categoria che gli preesiste, di uno spazio teorico che lo fa essere in quanto oggetto e ne garantisce la riconoscibilità. Sulla base di tali presupposti, questo libro si propone come strumento per lo studio della narrativa, occasione per riepilogare i concetti fondamentali della critica riportandoli - per quanto possibile - ai loro contesti di origine, coniugando così nozione ed evoluzione, significato e storia.‎

‎Cavina Cristiano‎

‎La pizza per autodidatti‎

‎br. Non l'ha scelto lui, il mestiere del pizzaiolo. È stato un matrimonio combinato e all'inizio eran dolori: gli venivano le pizze con gli spigoli e niente discoteca il sabato sera. Dopo vent'anni, con un forno e una pallina di impasto può fare quello che vuole, anche bendato. Sforna pizze buone e leggere come uno sbuffo di farina. Con quattro o cinque foglie di tarassaco e altrettante fette di pancetta. Con santoreggia e salame piccante, topinambur e salsiccia, squacquerane e rosmarino. Alla Pizzeria Il Farro di Casola Valsenio, Cristiano è il 'pizzaiolo quando c'è'. I giorni che non scarica la legna, magari va a Roma per lo Strega, o incontra Doris Lessing davanti a un buffet. Questo libro è come la sua vita, unisce mondi che sembrano lontani, tra consigli preziosi sulla pizza e racconti esaltanti. Ha il calore del suo sangue romagnolo, lo slancio delle sue avventure senza rete. Ha il gusto del lavoro ben fatto. E fa venire l'acquolina in bocca. Per chi ama la pizza e chi la vuol fare.‎

‎CAZOTTE, JACQUES‎

‎Biondetta, der verliebte Teufel (Spanische Novelle)‎

‎München, Hans von Weber Verlag, 1907. Kartoniert, 8°, 104 S., Titelbild und Rahmen zeichnete Thomas Theodor Heine, Übersetzung von Eduard von Bülow, gedruckt bei Oskar Brandstetter auf echtes italienisches Bütten‎

‎Einband leichte Gebrauchsspuren, unbeschnittenes Exemplar (Versand ausserhalb Deutschlands als Warensendung 4,00 Euro)‎

Bookseller reference : Q2318

‎Cecchetti Maurizio‎

‎I cerchi delle betulle. Apocalisse‎

‎br.‎

‎Cecchi Emilio‎

‎Occhi di gatto. Ediz. limitata‎

‎br. Un ritratto del gatto, autentica «tigre tascabile». Ironico ma discreto, abitudinario quanto imprevedibile, indipendente e incorruttibile, ma anche assai famoso per lasciarsi coccolare dalle vecchie dame.‎

‎CECCHI Emilio.‎

‎L'osteria del cattivo tempo. Coll. dello "Specchio".‎

‎in-8° pic., pp. 220. Bross. edit. Buona la conservazione.‎

‎Cech, Svatopluk‎

‎Doplnek prosy.‎

‎Praha, F. Topic., 1914. 8°. [14,2 : 18 cm]. 299 stran / Seiten. Grüner Originalleinenband mit goldgeprägter Titelei, floral dekorativer Deckelvignette, Ganzgoldschnitt und Schmuckpapiervorsätzen. (Besitzvermerk auf Titel). - Ansonsten ein sehr gut erhaltenes, sauberes Exemplar in fester Bindung und ohne Eintragungen. = 2. vydani. Sebrané spisy Svatopluka Cecha. Pokracováni posmrtné. Porádá Vlad. S. Cech. Dil XX.‎

‎- Obsah: Upominky z vychodu. Nekolik drobnych praci. Doslov k Sebranym spisum. Opravy.‎

Bookseller reference : 66711AB

‎Cech, Svatopluk‎

‎Prósa poucná a prilezitostná.‎

‎Praha, F. Topic., 1909. 8°. [14,2 : 18 cm]. 420 stran / Seiten. Grüner Originalleinenband mit goldgeprägter Titelei, floral dekorativer Deckelvignette, Ganzgoldschnitt und Schmuckpapiervorsätzen. (Besitzvermerk auf Titel). - Ansonsten ein sehr gut erhaltenes, sauberes Exemplar in fester Bindung und ohne Eintragungen. = 1. vydani. Sebrané spisy Svatopluka Cecha. Pokracováni posmrtné. Porádá Ferdinand Strejcek. Dil XXVIII.‎

Bookseller reference : 66717AB

‎Cederna Antonio; Costa A. (cur.); Turroni S. (cur.)‎

‎Un giro d'orizzonte. Scritti, discorsi parlamentari e proposte di legge‎

‎br. Questa antologia illustra alcuni dei maggiori scempi perpetrati o pensati ai danni del nostro patrimonio urbanistico e ambientale dal dopoguerra fino ad oggi: sventramento di centri storici, lottizzazione di foreste, parchi nazionali e litorali, strade inutili o dannose, devastazione di natura e paesaggio, speculazione edilizia, distruzione e manomissione dei beni culturali. Articoli scritti da Antonio Cederna tra il 1949 e il 1993, assieme agli interventi parlamentari e alle proposte di legge a sua prima firma: la vita di un archeologo-giornalista che si è dedicato alla sistematica denuncia dei «limiti dello sviluppo» e di progetti insensati e nocivi promossi, con la complice ignoranza di politici e amministratori, da tutte quelle forze economiche che traggono le loro fortune dal saccheggio di territorio e ambiente.‎

‎Cederna Camilla‎

‎Cronache scomode. L'Italia da cui veniamo‎

‎br. La storia del potere delle parole in mano alle donne: Camilla Cederna e le sue inchieste dimostrano gli effetti di un libro scomodo nell'Italia da cui veniamo. In questa antologia sono raccolti gli articoli e le inchieste che Camilla Cederna, una delle più note giornaliste del nostro Novecento, ha dedicato ai fatti di piazza Fontana, dell'omicidio Pinelli e di quello del commissario Calabresi. Sempre dalle colonne dell'"Espresso", a partire dal 1975, Camilla Cederna iniziò una campagna critica contro Giovanni Leone, Presidente della Repubblica in carica, ed i suoi familiari per lo scandalo Lockheed (illeciti nell'acquisto da parte dello Stato italiano di velivoli dagli USA). Nel 1978 uscì il suo libro Giovanni Leone: la carriera di un presidente (Feltrinelli) che vendette oltre 600mila copie e che fu determinante nella decisione di Leone di dimettersi da Capo dello Stato. Diffamata, accusata, odiata e amata allo stesso tempo, Camilla Cederna è stata una precorritrice dei tempi e una donna emancipata e realizzata nella sua professione, modello ed esempio per tante altre.‎

‎Celan Paul; Bevilacqua G. (cur.)‎

‎La verità della poesia. «Il meridiano» e altre prose‎

‎br. A Paul Celan, nel 1960, viene conferito il Premio Büchner. In quella occasione tiene un discorso dal titolo "II meridiano", qui raccolto insieme a tutti gli scritti in prosa. Celan si prova a dire il significato della poesia, e trova questa immagine: poesia non è alcun luogo concreto sulla carta geografica dell'immaginario e della mente dell'uomo. Essa è, piuttosto, come un meridiano: una linea ad un tempo verissima e inesistente che indica una direzione attraverso molti territori. Su questa linea a ciascuno è data la possibilità di tracciare il proprio cammino verso quel sapere e quel sentire che appaiono sempre più lontani da chi è assediato dalla civiltà del rumore e del fatuo, e in essa si perde.‎

‎Celan, Paul und Barbara (Hrsg.) Wiedemann‎

‎Das Frühwerk.‎

‎Frankfurt am Main : Suhrkamp, 1998. 2. Aufl. 286 S., 21 cm Pp.‎

‎mit Widmung d. Hrsg., sehr guter Zustand, wirkt ungelesen, Schutzumschlag mit leichten Lagerspuren und minimal lichtrandig.‎

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‎Celati Gianni‎

‎Conversazioni del vento volatore‎

‎br. "Conversazioni del vento volatore" raccoglie vari scritti di Celati sulla letteratura, sul vivere, su come gli è andata la vita, sul prendere appunti, sul fare documentari, sulla fantasia, sullo scrivere novelle e sul riscriverle eccetera. Nati da interviste o colloqui, di cui mantengono la freschezza e la vivacità della voce che parla e racconta, dicono cose che raramente si sentono. Mai banali, sempre leggermente controcorrente, in polemica col mondo d'oggi, col quale Celati fa fatica a convivere e nel quale non si ritrova. Forse questo mondo andrebbe spazzato da un gran vento che lo pulisca dai furbi: andrebbe «defurbizzato», come diceva Cesare Zavattini.‎

‎Celati Gianni‎

‎Studi d'affezione per amici e altri‎

‎br. Sono otto scritti di Gianni Celati su diversi autori italiani da lui prediletti: l'antica novellistica, l'Ariosto, il meno noto Tomaso Garzoni, il Leopardi dello "Zibaldone", il favolista Imbriani, Federigo Tozzi, fino ai contemporanei Antonio Delfini, Silvio D'Arzo, Giorgio Manganelli. Non è saggistica tecnica, ma è il modo di scrivere affettivo e umorale del Celati narratore. Un occhio molto diverso e originale, sia nel rivalutare autori minori, sia nel parlare delle nostre maggiori glorie letterarie.‎

‎Celati Gianni; Gajani Carlo; Palmieri N. (cur.)‎

‎Animazioni e incantamenti. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. "Animazioni e incantamenti" si apre con "Il chiodo in testa La bottega dei mimi", uno stralunato romanzo epistolare dalla forte componente erotica e una serie di (pseudo) didascalie "teatrali" a corredo di azioni mimiche Due testi mai più riproposti dal 1974 e dal 1977 - quando vennero pubblicati da una raffinata sigla di edizioni d'arte, la Nuova Foglio Editrice di Poi lenza -, due «oggetti soffici» impossibili da circoscrivere e definire (fotofarse? mimoromanzi?) e sostanziati del rapporto - obliquo, instabile, appunto «soffice» - fra le parole di Celati e le immagini di Carlo Gajani, che precedette Luigi Ghirri quale mentore del narratore nell'intersezione fra scrittura letteraria e immagine fotografica. In essi mai luna si fa didascalia, né l'altra illustrazione, vivendo invece di un felice rapporto di insubordinazione reciproca. Seguono, nel volume, un'ampia scelta di scritti, mai raccolti in precedenza, che Celati ha dedicato in un lungo arco di tempo (dal 1966 al 2005) alle immagini dell'arte e della fotografia, compresi alcuni dei bellissimi testi su Ghirri degli anni Ottanta e Novanta: a documentare un sodalizio celebrato e ormai storicizzato. Al di là del loro intrinseco valore, questi saggi - sul «parlato come spettacolo», il riso giullaresco, l'identità in maschera: «animazioni» sceniche e «incantamenti» contemplativi - sono con ogni probabilità i più importanti per capire un'avventura come quella di Celati che, sempre più, ci appare decisiva per il nostro presente e in cui gioca un ruolo cruciale - anche prima della "svolta" che lo ha portato negli ultimi anni a prediligere il racconto filmico rispetto a quello letterario - il pensiero sulle immagini e sul teatro. Nella materia visiva dei due iconotesti degli anni Settanta, come nella partitura concettuale degli scritti precedenti e successivi, ricorre la metafora teatrale. E il concerto fra scrittura e immagine è davvero un «teatro naturale» che - come quello di Oklahoma per Karl Rossmann, il profugo messo in scena da Kafka in America - ci propone, oggi come allora, un'ambigua quanto suggestiva ipotesi di salvezza.‎

‎Celestini Ascanio‎

‎Cosa ci mettiamo in quel vuoto? Un dialogo con ALMA‎

‎ill., br. È un Ascanio Celestini a ruota libera, quello che parla alle lettrici e ai lettori di People, in un flusso di coscienza raccolto dai soci di ALMA, un laboratorio marchigiano che unisce tante e tanti artisti dell'animazione, del disegno e del fumetto provenienti dalla Scuola del Libro di Urbino. Celestini racconta di sé, quindi della sua scrittura, ma anche delle cose che ci sono fuori e dentro di sé: la memoria, il sogno, la morte. Immagini, suggestioni e ricordi che i dieci giovani artisti di ALMA hanno fatto propri per restituirceli attraverso le loro illustrazioni, che impreziosiscono il volume. C'è la fabbrica, c'è il manicomio, c'è Roma, c'è la bottega del padre, c'è Giulio Regeni, ci sono i racconti delle streghe sussurrati dalla nonna nella cucina di casa, ci sono alcune anziane a Rubiera, fra Modena e Reggio Emilia, e le loro canzoni.‎

‎Celestini Ascanio; Gargiulo Laura‎

‎Un anarchico in corsia d'emergenza‎

‎br. Ascoltare o leggere Ascanio Celestini oggi sembra un po' come guardare dall'alto un'autostrada a tre corsie piena di berline aerodinamiche e rimanere ipnotizzati da una piccola 500 del 1967 che procede per conto proprio. Protagonista della scena teatrale italiana, voce di coloro che non compaiono mai nelle storie ufficiali, Celestini è capace di ascoltare tante storie e distillarne una sola e collettiva.‎

‎Cella Roberta‎

‎La prosa narrativa. Dalle origini al Settecento‎

‎br. È il settimo volume della serie curata da Rita Librandi e dedicata alla storia della lingua italiana per generi. Stavolta è il turno della prosa narrativa, di cui il volume traccia un profilo linguistico, che muove dai volgarizzamenti della metà del Duecento e dalla svolta trecentesca del Decameron di Boccaccio, e che, passando per il tempo di Bembo e Poliziano, giunge infine ai primi best seller di età barocca e ai romanzi del Settecento.‎

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