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Baltscheit, Martin
Die Belagerung
Eine Erzählung. 2. Auflage. Zürich, Bajazzo Verlag, 2006. Mit Illustrationen von Aljoscha Blau. 93 S., 1 Bl. Farbiger Or.-Pp. [3 Warenabbildungen]
Bookseller reference : 214008
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Baltscheit, Martin
Grüne Bande
o.J. Weinheim, Beltz & Gelberg, 2016. 4to. Durchgehend farbig illustriert. Farbiger Or.-Pp. [4 Warenabbildungen]
Bookseller reference : 179985
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BALTZ Lewis Newport Beach 1945 Parigi 2014
Candlestick Point
Tokyo - New York: Gallery Min / Min J. Shirota - Aperture 1989. Rilegato custodia hard cover slip-case. Ottimo Fine. Dedica e firma autografe dell'Autore datata 20/05/00 Inscribed and signed by the Author to an Italian photographer dated 20/05/00 . Published on the occasion of the exhibition ''Lewis Baltz: Candlestick Point'' at Gallery Min Tokyo May 12 - July 2 1989. Photographs by Lewis Baltz. Essay by Gus Blaisdell. Text in English and Japanese. 8vo cm 26x36. pp. 136. Dedica e firma autografe dell'Autore datata 20/05/00 Inscribed and signed by the Author to an Italian photographer dated 20/05/00 . Ottimo Fine. Prima edizione First Edition. Gallery Min / Min J. Shirota - Aperture, hardcover
Bookseller reference : 122962
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BALZ, Bruno / Gerhard FROBOESS (Red.)
Melodie. 2. Jahrgang 1948. Nr. 1 - 12. Ausgabe A. Illustrierte Zeitschrift für Musik Film Theater Freunde. Es handelt sich um eine illustrierte Zeitschrift mit Texten und Bildern, leider keine Noten.
Berlin-Pankow:, Musikverlag Melodie Froboess & Budde., 1948. 30,5 x 22 cm. 12 x 15 S. Schlichte Halbleinwand, illustrierte Original-Broschur mit eingebunden. 12 Hefte in 1 Band (complett). [3 Warenabbildungen] Guter Zustand.
Bookseller reference : 31812A
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Balzac
Le Pere Goriot
Dessain et Tolra 1987 11 176x1 778x16 51cm. 1987. Broché.
Bookseller reference : 500099243
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Balzac Honore de
Eugénie Grandet (Le livre de poche 1414)
Hachette 1998 306 pages 11x17 8x1 7cm. 1998. pocket_book. 306 pages.
Bookseller reference : 500088242
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Balzac Honore de
Eugénie Grandet (Le livre de poche 1414)
Hachette 1998 306 pages 11x17 8x1 7cm. 1998. pocket_book. 306 pages.
Bookseller reference : 500126206
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Balzac Honore de
Eugénie Grandet (Le livre de poche 1414)
Hachette 1998 306 pages 11x17 8x1 7cm. 1998. pocket_book. 306 pages.
Bookseller reference : 500156535
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Balzac Honore de
Eugénie Grandet (Le livre de poche 1414)
Hachette 1998 306 pages 11x17 8x1 7cm. 1998. pocket_book. 306 pages.
Bookseller reference : 500157683
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Balzac Honore de
Eugénie Grandet (Le livre de poche 1414)
Hachette 1998 306 pages 11x17 8x1 7cm. 1998. pocket_book. 306 pages.
Bookseller reference : 500179002
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Balzac Honore de
Eugénie Grandet (Le livre de poche 1414)
Hachette 1998 306 pages 11x17 8x1 7cm. 1998. pocket_book. 306 pages.
Bookseller reference : 500202485
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Balzac Honore de
Le Colonel Chabert Et Autres Aventures Heroiques: Et autres aventures héroïques... extraits
Dessain et Tolra 1993 1993. mass_market.
Bookseller reference : 500130239
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Balzac Honore de
Le Lys Dans La Vallee (Garnier-Flammarion)
Editions Flammarion 1993 318 pages 10 8x1 6x17cm. 1993. mass_market. 318 pages.
Bookseller reference : 500101775
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Balzac Honoré de
Eugénie Grandet
brossura
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Balzac Honoré de
Eugénie Grandet
br. Considerato da molti il capolavoro di Balzac, "Eugénie Grandet" presenta due figure tra le più straordinarie della letteratura francese: Félix Grandet, commerciante ricchissimo, prigioniero della propria smisurata avarizia, e la figlia Eugénie, d'animo nobile e sensibile, prigioniera di un sogno d'amore. Due ritratti indimenticabili, tratteggiati con vigore e grande maestria psicologica, che si fronteggiano in un dramma di "ordinaria famiglia". Nulla può distrarli dal perseguimento del proprio credo, dalla fatale attuazione del proprio destino: nella scena memorabile della morte del vecchio Grandet, l'ultimo "gesto spaventoso" è quello per afferrare il crocifisso dorato che il parroco gli porge, "e quest'ultimo sforzo gli costò la vita". Introduzione di Lanfranco Binni.
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Balzac Honoré de
Ferragus
br. Splendida e terribile, «grande cortigiana» e insieme «mostruosa creatura»: non sono i tratti della protagonista femminile di Ferragus (1833), ma quelli della cornice in cui Balzac ha incastonato questa travagliata storia di amori e gelosie - Parigi, la città dei contrasti, dove «tutto fuma, brucia, brilla, fermenta, crepita e si consuma». Il racconto ruota attorno a una donna bella come un angelo che frequenta uno dei quartieri più malfamati della città e a un ex forzato, un tenebroso individuo già a capo di una congregazione segreta e ora ai margini della società, ma la cui potenza occulta si disvela lentamente nel corso della narrazione. Carico di mistero e di suspense come un enigma poliziesco, punteggiato di inattesi colpi di scena e con un finale a sorpresa nel quale, pur nella tragedia, trionfano i sentimenti «interi e sublimi », Ferragus può essere a buon diritto considerato uno dei romanzi fondatori del grande ciclo della Comédie humaine. Introduzione di Lanfranco Binni.
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Balzac Honoré de
Il ballo di Sceaux
br. Apparso per la prima volta nel 1830, "Il ballo di Sceaux" appartiene alla produzione giovanile di Balzac, e possiede l'impareggiabile freschezza di altri suoi racconti dell'epoca, prime importanti tessere del gigantesco mosaico della Commedia umana. "Il ballo di Sceaux o Il pari di Francia", così recita il suo titolo per esteso, ma potrebbe forse chiamarsi piuttosto "come non sposare un pari di Francia", perchè proprio questo è in realtà il motivo conduttore di questo racconto: una storia d'amore e vanità.
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Balzac Honoré de
Il capolavoro sconosciuto
br. Due figure di donna - l'una corposa e reale, l'altra inafferrabile ed immaginata - sono, con Poussin, Porbus, Frenhofer, personaggi storici o d'invenzione, i protagonisti di questo racconto lungo, la cui stesura occupò Balzac in momenti diversi per ben sei anni. Aperto a più chiavi di lettura, questo grande racconto "romantico" affianca agli "amori paralleli" di Poussin e Frenhofer e all'intrecciarsi di sentimenti e passioni, il problema del rapporto tra artista ed opera d'arte, tra arte e realtà.
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Balzac Honoré de
Il curato di Tours
br. Pubblicato nel 1832, "Il curato di Tours", ambientato in un chiostro buio e umido all'ombra della cattedrale di Tours, provincia particolarmente bigotta, ha per protagonisti un vicario sciocco, un canonico ambizioso e una zitella vendicativa. Interessi egoistici e un profondo attaccamento alla vita terrena dominano i comportamenti di tutti i personaggi, che non recano in sé alcuna traccia di quella spiritualità che dovrebbe per lo meno caratterizzare i due ecclesiastici. Ciò che inevitabilmente emerge è uno spaccato critico e accusatorio del clero: se l'abate Troubert, avido e maligno genio del male, è attirato verso l'arcivescovado dal desiderio di potere, Birotteau, parroco stolto e inconsistente, nutre, come più alto desiderio, quello di trascorrere la sua esistenza abitudinaria in un confortevole appartamento, lo stesso da cui l'altro, con la complicità della zitella Gamard, proprietaria di quei locali e animata dal desiderio di ottenere la sua frivola rivalsa, si prefigge di scacciarlo.
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Balzac Honoré de
Il medico di campagna
br. Alle origini del "Medico di campagna" ci sono le ambizioni politiche di Balzac: attratto dall'idea di essere eletto deputato, scrive un romanzo su un'esperienza di utopico "buon governo". Un medico parigino, deluso e stanco della propria condotta dissipata, si trasferisce in un villaggio della Savoia dove, con impegno e dedizione, si applica al miglioramento della vita della comunità, che lo ripaga eleggendolo sindaco. La ricostruzione del piccolo universo del villaggio, la descrizione dei suoi interni e dei costumi contadini, le lunghe conversazioni del medico-sindaco offrono pagine intense ed efficaci dalle quali prende vita una grande varietà di ritratti, dettagliati profili e semplici schizzi.
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Balzac Honoré de
Il padre Goriot
br. "Balzac è romanziere assoluto, è romanziere prima che realista: il processo di riproduzione della realtà o di sue parti è in lui sempre sottoposto alle esigenze e agli intenti del narratore; e per lui sarebbe più esatto parlare, non di realismo, ma di forzatura romanzesca della realtà; ciò vale sicuramente per le scene ad effetto, in cui è innegabile l'esasperazione di elementi della trama; ma un'altrettale esasperazione è anche nei caratteri, nei gesti, nelle fisionomie: non è necessario pensare alle "fiamme d'inferno" riverberanti sul volto di Vautrin, basta prendere, proprio nella descrizione d'apertura del romanzo, le "bocche vizze" e i "denti avidi" dei pensionanti: dettagli feroci e deformanti, non realistici." (dall'Introduzione di Cesare De Marchi)
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Balzac Honoré de
Illusioni perdute
br. "Illusioni perdute" è una trilogia di racconti - I due poeti (1837), Un grand'uomo di provincia a Parigi (1839), Le sofferenze di un inventore (1843) - che hanno per protagonista Lucien Chardon, un giovane provinciale, ambizioso, costretto a scontrarsi con le difficoltà dell'autoaffermazione. Fragile testimone del suo tempo, senza alcuna volontà di affrontarlo veramente, ha un animo nobile e incapace di dedicarsi all'arte della sopraffazione: per questo i suoi sogni sono destinati a infrangersi bruscamente contro il cinismo della spietata società parigina. Tra autobiografia e indagine sociologica, filosofia e analisi delle passioni, realismo e immaginazione visionaria, Balzac affronta un tema intimamente legato alla propria esperienza diretta, al proprio difficile rapporto con la realtà borghese: il tema delle "illusioni perdute", destinato ad assumere nelle opere successive toni sempre più amari. Introduzione di Lanfranco Binni.
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Balzac Honoré de
La cugina Betta
brossura La dolce Adeline Hulot è moglie del barone Hector Hulot, un incorreggibile libertino. Adeline aveva fatto venire in gioventù a Parigi la cugina Lisbeth, una donna che negli anni aveva accumulato rancore nei confronti della più agiata cugina. Bette da tempo nutriva per il conte Steinbock un cupo affetto e quando questo sposa la figlia di Adeline, riesce a gettare sia lui che il conte Hulot tra le braccia della signora Marneffe, donna avida e senza scrupoli, che distrugge pace e patrimonio delle due famiglie. Uscita di scena la signore Marneffe con una morte infamante, la stessa Bette soccomberà alla tisi, mentre la famiglia Hulot riuscirà a superare la crisi finanziaria. Adeline, vera martire, morirà e il marito sposerà la volgare e rozza cuoca Agathe.
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Balzac Honoré de
La cugina Bette
br. Nella mitologia realista di Balzac, La cugina Bette rappresenta la «parente povera, oltraggiata e che vivendo nell'intimità di tre o quattro famiglie, cerca di vendicarsi di tutte le sue sofferenze». Solo che Lisbeth Fischer, familiarmente Bette, non è né cacciata né maltrattata dai suoi ricchi parenti, bensì aiutata e amorevolmente accolta dalla cugina Adeline e da tutta la famiglia Hulot. Ma l'oltraggio, in lei, è anteriore a qualsiasi offesa, vera o presunta: povera, per nulla avvenente, ma anche intelligente e risoluta, riversa su chi la ama tutto il suo rancore verso il mondo. Ossessionata dal confronto con la bellezza e la ricchezza della cugina, dietro le sembianze di umile e dolce zitella coltiva un feroce desiderio di rivalsa e intesse trame di inganno e distruzione, succube di un odio che si trasforma in lucida follia. Pochi romanzi balzachiani, sono, come questo, foschi e inquietanti, ma nello stesso tempo anche patetici e melodrammatici. Introduzione di Ferdinando Camon.
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Balzac Honoré de
La pelle di zigrino
br. Un giovane ambizioso, fragile e idealista, è spinto al suicidio dalla miseria e da una passione infelice. Dopo aver speso i suoi ultimi denari alla roulette si ritrova in una bottega d'antiquario, dove uno sconosciuto dai tratti demoniaci gli offre in dono un talismano, la pelle di zigrino, che potrà esaudire ogni suo desiderio ma si restringerà ogni volta che ne verrà esaudito uno, mentre la vita del giovane diventerà sempre più breve. Il talismano, come ogni dono diabolico, mostra ben presto il suo terribile potere. È il Balzac più fluviale e visionario che si mostra in queste pagine, in cui le disgressioni filosofiche si succedono a notazioni naturalistiche, in un'ansia enciclopedica che prelude al romanzo di idee novecentesco. Il volume è introdotto da uno scritto di Lanfranco Binni.
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Balzac Honoré de
La ragazza dagli occhi d'oro
br. In una Parigi notturna e sinistra, teatro di intrighi e oscure vendette, l'aristocratico e capriccioso De Marsay si invaghisce di una giovane donna dal fascino esotico e dalla sensualità conturbante. Tra i due divampa la passione, ma ben presto l'uomo scoprirà che la misteriosa fanciulla custodisce un torbido segreto. Attingendo alla propria esperienza di narratore nero, Balzac abbozza una delle più spietate scene di vita parigina: la città «dell'oro e del piacere» è un inferno in cui l'esistenza di tutte le classi, dalle più povere alle più agiate, si consuma in un'affannosa ricerca di gloria, denaro e voluttà e in cui anche l'amore soggiace alla logica del potere e della tirannia. Scritta nella primavera del 1834, "La ragazza dagli occhi d'oro" completa la "Storia dei tredici", trilogia romanzesca che comprende anche "Ferragus" e "La duchessa" di Langeais e ha al centro le imprese di una potente società segreta: «Uomini abbastanza onesti da non tradirsi mai tra loro, abbastanza diplomatici da dissimulare i legami sacri che li univano, abbastanza forti da mettersi al di sopra di tutte le leggi».
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Balzac Honoré de
Le colonel Chabert
FLAMMARION 2009 205 pages 10 8x1 4x17 2cm. 2009. Broché. 205 pages.
Bookseller reference : 500178090
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Balzac Honoré de
Le colonel Chabert
FLAMMARION 2009 205 pages 10 8x1 4x17 2cm. 2009. Broché. 205 pages.
Bookseller reference : 500199407
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Balzac Honoré de
Le illusioni perdute
brossura
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Balzac Honoré de
Papà Goriot
br. A Parigi, nella pensione di Mme Vauquer abitano Eugène de Rastignac, uno studente povero ma ambizioso, Vautrin, che si saprà essere un forzato evaso, e Goriot, un vecchio che sembra roso da una pena segreta. A poco a poco Eugène scopre il segreto di Goriot: si è rovinato per assicurare una vita agiata alle sue due figlie Anastasie e Delphine che, sposate a due nobili, vedono il padre solo per estorcergli i pochi soldi rimasti. Durante un furioso litigio tra le figlie alla presenza del padre, questi ha un attacco di apoplessia. Nell'agonia, in preda al delirio, Goriot crede che le figlie, che sono a un ballo, siano presenti e muore benedicendole. Eugène sarà l'unico che seguirà il funerale del vecchio.
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Balzac Honoré de
Papà Goriot
br. A Parigi, nella pensione di Mme Vauquer abitano Eugène de Rastignac, uno studente povero ma ambizioso, Vautrin, che si saprà essere un forzato evaso, e Goriot, un vecchio che sembra roso da una pena segreta. A poco a poco Eugène scopre il segreto di Goriot: si è rovinato per assicurare una vita agiata alle sue due figlie Anastasie e Delphine che, sposate a due nobili, vedono il padre solo per estorcergli i pochi soldi rimasti. Durante un furioso litigio tra le figlie alla presenza del padre, questi ha un attacco di apoplessia. Nell'agonia, in preda al delirio, Goriot crede che le figlie, che sono a un ballo, siano presenti e muore benedicendole. Eugène sarà l'unico che seguirà il funerale del vecchio. Introduzione di Lanfranco Binni.
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Balzac Honoré de
Passione nel deserto. Seguito da Cenno biografico e storico relativo al signor Martin e altri testi. Con testo originale a fronte
br. L'intrigante e fascinosa novella di Balzac, "Une passion dans le désert", di cui si propone una nuova traduzione attenta al "senso profondo" che l'analisi strutturale e narratologica mette in luce, si rivela un manifesto poetico a sostegno della comunicazione interspecifica, dove in filigrana si profilano le tesi più avanzate dell'anatomia o della psicologia comparata. Nelle complesse e intime interazioni con l'Altro, simbolicamente rappresentate dall'amicizia sensuale tra il soldato della Campagna d'Egitto e la pantera, si annida una questione sottile carica di tensione emotiva, quella dell'«addomesticamento» reciproco. La questione rimbalza attraverso il tempo, fino al 1830, prendendo lo spunto dalla presenza di un carismatico domatore, celebre in tutta Europa, lasciato nell'ombra dalla maggior parte dei critici. Una raccolta di articoli di stampa e di note biografiche e storiche mostrano invece quanto sia stato citato e ammirato per quasi un secolo.
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Balzac Honoré de
Piccole miserie della vita coniugale
brossura "Piccole miserie della vita coniugale" (Petitesmisères de la vie coniugale, 1846) insieme a La Fisiologia del matrimonio (La Physiologie dumariane, 1829) fa parte degli Études analytiques, la terza ed ultima sezione nella quale è suddivisa "La Comédie humaine", titolo che Balzac utilizzò per racchiudere il corpus delle sue opere. In questo scritto l'autore delinea magistralmente tutta quella serie di avventure e disavventure sentimentali, finanziarie e familiari che caratterizzano la vita di coppia, una vita già passata al microscopio da La Fisiologia del matrimonio ed ora approfondita anche grazie alle maggiori conoscenze dell'animo umano e delle dinamiche sociali che Balzac acquistò con il passare degli anni, frequentando i maggiori salotti parigini, ma soprattutto le donne, della cui interiorità dimostra un'approfondita conoscenza.
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Balzac Honoré de
Sarrasine
br. Una sontuosa festa da ballo, il lusso della villa di una famiglia parigina, un uomo in compagnia di una giovane dama, e poi un bizzarro centenario che compare d'improvviso come presenza inquietante in tanto splendore, eppure circondata di premure e rispetto. Non può che suscitare la perplessità degli ospiti, che si interrogano sulla sua vera identità. Inizia così, come un racconto del mistero, questo breve romanzo di scene della vita parigina di Balzac. Protagonista ne è un giovane scultore francese di belle speranze, Ernest Jean Sarrasine, il quale a metà del Settecento si reca a Roma e qui fa la conoscenza della celebre cantante Zambinella. Sarà un incontro folgorante e dagli esiti drammatici, in un mondo dove la realtà non è quella che appare, i diritti dell'arte prevalgono su quelli dell'individuo e, per chi è ignaro delle regole del gioco e della società, il sesso e la passione possono condurre in terreni liminari tra i generi, e schiudere le porte del ridicolo o del terrore. La novella, che è un piccolo gioiello per eleganza di scrittura e per la ricchezza di spunti che offre, che se ne dia una lettura in chiave psicoanalitica o come discorso sull'arte, da alcuni è considerata uno dei capolavori della Comédie humaine; ha comunque suscitato l'interesse critico di autori come Georges Bataille e Michel Serres, e ha indotto Roland Barthes a dedicarle un intero saggio, "S/Z".
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Balzac Honoré de
Sarrasine
br. Comparso in due puntate sulla "Revue de Paris" (1830), prestigiosa rivista letteraria di respiro internazionale, Sarrasine è uno dei testi balzachiani più enigmatici e aperti a diverse interpretazioni. In bilico tra elementi realistici, la Roma stendhaliana nella quale è in parte ambientato, ed elementi fantastici, ispirati alla letteratura tedesca e all'esempio di E.T.A. Hoffmann, il racconto sviluppa con chiarezza il tema della meditazione sull'arte, specialmente sul paragone tra le arti. "Alla stabilità e ai limiti della scultura - spiega Lanfranco Binili nella sua introduzione -si contrappongono la libertà e l'universalità della musica, che riunisce in sé tutti i generi e simboleggia, forse, la ricerca di quel capolavoro, infinito e androgino, che Sarrasine ha inutilmente cercato di raggiungere".
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Balzac Honoré de
Splendori e miserie delle cortigiane
br. Vigorosa espressione della poetica balzachiana, "Splendori e miserie delle cortigiane" è un'opera in divenire, modellata nel corso di tredici anni (1835-47). I quattro romanzi che la compongono sono dominati dalle figure di Esther, giovane e affascinante prostituta parigina, Lucien, di lei romanticamente innamorato, e Vautrin, il genio dell'energia al servizio del male. Intorno a queste figure forti dell'intreccio - spiega Lanfranco Binni nella sua introduzione - "l'immaginazione di Balzac costruisce potenti scenari psicologici e filosofici, ricchi di variazioni di sfumature. Ogni personaggio è la parte emergente e visibile di mondi sommersi, misteriosi, inquietanti. I destini e i comportamenti individuali rispondono a leggi che li determinano crudamente; legge delle leggi, il denaro".
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Balzac Honoré de
Studio di donna-Études de femme. Testo francese a fronte
br. La marchesa di Listomère riceve da Rastignac, ancora giovane e inesperto, una lettera d'amore destinata a madame Nucingen, sua amante, che per distrazione ha indirizzato alla marchesa. Qualche giorno più tardi, Rastignac si presenta a casa sua per spiegare l'increscioso disguido e porgerle le sue scuse. Ma la marchesa all'inizio della conversazione crede che il giovane stia usando un abile stratagemma per mascherare una dichiarazione d'amore...
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Balzac Honoré de
Un tenebroso affare
br. Il romanzo, pubblicato in origine come feuilleton, uscì in forma completa nel 1843. In quest'opera Balzac mostra a pieno le sue doti narrative e descrittive, concentrandosi su intrighi, complotti e avvincenti colpi di scena, inseriti in una Parigi sapientemente delineata, carica di paesaggi e ambientazioni affascinanti. La storia parte da un fatto di cronaca realmente accaduto: il rapimento del conte Dominique Clement de Ris da parte di alcuni agenti di Fouché, ministro della polizia al tempo di Napoleone. Attraverso diverse vicissitudini viene tratteggiata, con grande abilità e dovizia di particolari, la società francese dell'epoca, in un noir in cui storia e politica si intrecciano alla perfezione. Il magistrale stile di Balzac conduce a un finale amaro, che fa indubbiamente riflettere, offrendo spunti interessanti anche al lettore odierno. Introduzione di Pietro Paolo Trompeo.
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Balzac Honoré de; Dupuis M. (cur.)
La pace coniugale
br. "La pace coniugale" è definito dallo stesso Balzac, tramite il suo consueto prefatore Felix Davin "un grazioso schizzo, un'immagine dell'Impero, un consiglio dato alle mogli perché siano indulgenti nei confronti degli errori dei propri mariti". Scritta, secondo l'indicazione posta a calce del racconto, nel luglio 1829, è la prima di tutte le "Scene della vita privata". La vicenda, non troppo distante da un semplice "gioco da salotto", si sviluppa quasi in tempo reale, all'incirca un'ora, ruotando attorno a quattro personaggi. Si svolge nel palazzo dei conti de Gondreville, a Parigi, durante un ballo in epoca napoleonica (novembre 1809), storicamente situato nel momento in cui l'Imperatore sta per divorziare da Josephine de Beauharnais. L'intrigo nasce dalla curiosità di un giovane e frivolo consigliere giudiziario, Martial de Roche-Hugon (personaggio che ritornerà in seguito in nove opere della "Comédie humaine") verso una graziosa sconosciuta, seduta sola in un angolo, ignorata da tutti. Comincia un gioco di scommesse con il colonnello conte de Montcornet (anch'egli personaggio ricorrente) che ha come "posta in palio" la seduzione della bella sconosciuta, la signora de Soulanges.
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Balzac Honoré de; Greco G. (cur.); Monda D. (cur.)
Il capolavoro sconosciuto-Pierre Grassou. Testo francese a fronte
brossura "Il capolavoro sconosciuto" di Honoré de Balzac rappresenta un vero e proprio mito letterario, che ha tra l'altro suscitato riflessioni ed emozioni profonde nelle menti di numerosi protagonisti del Novecento. In effetti da Cézanne a Picasso, da Hofmannsthal a Rilke, da Henry James a Benedetto Croce, da Ernst Robert Curtius a Italo Calvino, molti sono gli interpreti che hanno meditato su questo testo, concentrandosi sul suo protagonista, il pittore Frenhofer, un genio quanto mai travagliato che sembra profetizzare l'astrattismo e l'informale. E se "Il capolavoro sconosciuto" può considerasi una sorta di tragedia della pittura contemporanea, il racconto "Pierre Grassou" che viene pubblicato qui di seguito, ne rappresenta l'amara commedia.
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Balzac Honoré de; Ieva F. (cur.)
Eugénie Grandet
br. La vita scorre placida a Saumur: l'avaro père Grandet, ex bottaio e vignaiolo, è impegnato ad accumulare una ricchezza colossale, madre e figlia Grandet conducono una vita oscura e monotona sempre impegnate a cucire e a rammendare, mentre su tutti vigila la Grande Nanon, la fedele serva di Casa Grandet. Due famiglie, i Cruchot e i Des Grassins, si contendono la mano di Eugénie, destinata a diventare una ricca ereditiera. Ma all'improvviso giunge da Parigi il cugino Charles Grandet, Eugénie se ne innamora perdutamente e la sua vita viene totalmente stravolta. Da allora Eugénie ingaggia una dura lotta contro l'avarizia del padre, nel tentativo di rendere la vita del cugino la più confortevole possibile. Un romanzo intenso in cui un profondo sentimento di disillusione finisce per prevalere su quello dell'amore. "Eugénie Grandet" è considerato il migliore dei romanzi di Balzac nella serie "Scene della vita di provincia". D'altronde, come scrisse nel 1833 lo stesso Balzac a Evelyne Hanska, la nobildonna polacca di cui era innamorato, "Bisogna amare, Eva mia, mia cara, per creare l'amore di Eugénie Grandet. Amore, puro, immenso, fiero". In appendice prefazione e postfazione del 1883, "Orazione funebre" di Victor Hugo.
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Balzac Honoré de; Nacci B. (cur.)
Gli impiegati
br. Xavier Rabourdin, coscienzioso impiegato ministeriale, aspira per meriti e anzianità alla promozione che gli permetterebbe finalmente di compiere l'agognata scalata sociale. Incoraggiato dalla moglie, una «donna superiore», come recitava il titolo originario del romanzo, elabora un piano di riforma della pubblica amministrazione che punta a renderla più efficiente. Ma il merito, la lungimiranza e l'onestà intellettuale del protagonista devono fare i conti con le ambizioni di un collega, l'ottuso e intrigante Isidore Baudoyer. Balzac è attratto dalle straordinarie potenzialità narrative dell'universo impiegatizio, un sistema che si regge sul servilismo e l'arrivismo e in cui l'inettitudine non ostacola il successo. Nel mondo degli uffici l'autore ritrova lo stesso intreccio di rapporti umani, la stessa fitta trama di scontri e alleanze, giuramenti e menzogne che caratterizzano tante vicende della Comédie humaine: una moderna guerra senza spargimenti di sangue, tutta e solo mentale, che senza rinunciare allo scopo della guerra vera, riduce l'eroismo, l'astuzia e la viltà alle varianti di un orrido e gentile galateo. Introduzione, prefazione e note di Bruno Nacci.
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Balzac Honoré de; Nepoti M. (cur.)
La ricerca dell'assoluto
br. Questo romanzo di Balzac ha molti temi: parla di famiglia, di ricchezza e povertà, di scienza e di fede, di determinazione e di ossessione. Quando il capofamiglia dei Claës, Balthazar, decide di dedicarsi anima e corpo all'alchimia, il destino di sua moglie e dei suoi figli cambia per sempre. L'ossessione per la ricerca dell'assoluto, la sostanza comune a tutte le creazioni, porterà la sua famiglia in bancarotta e costringerà la figlia più grande, Marguerite, grande e tenace protagonista di questa storia, a dover gestire i fratelli più piccoli dopo la morte della madre. Un romanzo articolato e profondo, dalle mille sfaccettature. Un classico da leggere e rileggere per conoscere o riscoprire una delle più celebri storie della letteratura.
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Balzac Honoré de; Pellini P. (cur.)
Albert Savarus
br. Comparso in feuilleton nel 1842, Albert Savarus fu inserito da Honoré de Balzac nella "Commedia umana" tra le Scene della vita privata. La scena si svolge a Besançon, descritta come una cittadina militare bigotta e clericale. Vi si è installato da poco un giovane avvocato, Savaron de Savarus, che prepara minuziosamente la propria carriera in politica. Di lui si innamora una nobile giovinetta, Rosalie de Watteville, la cui importante famiglia, dominata dalla baronessa sua madre, sta preparando per lei un brillante matrimonio. Albert Savarus nasconde un segreto e ha l'imprudenza di scrivere un racconto, "L'ambizioso per amore" (interamente incastonato da Balzac dentro il testo principale), che narra della passione disperata di un Rodolphe per Francesca principessa romana. Una storia in cui si legge in trasparenza la vicenda stessa di Albert, profondamente innamorato di una aristocratica italiana. Rosalie, leggendo il romanzo, decifra l'enigma dell'uomo innamorato di un'altra, e da quel momento non trascura nessuna abietta azione abbastanza ingegnosa da rovinarne ogni disegno che possa allontanarlo da lei. "Albert Savarus" si presta a molte interpretazioni e di vario genere, biografico, letterario, psicologico. Balzac con il racconto nel romanzo che fa comporre al suo eroe gioca allusivamente con stili e mode a lui estranei. L'altro personaggio femminile, la piccola Rosalie, si rivela sorprendentemente abile e finisce, con la sua perversione, per accattivarsi le simpatie di chi legge. In questo modo riesce una sovrapposizione di diversi piani di realtà, che distanzia dal semplice realismo e trasmette vertigini decisamente moderne. La vicenda riflette la biografia amorosa del grande scrittore.
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Balzac Honoré de; Pellini P. (cur.)
Il parroco di Tours
br. "I celibi sostituiscono i sentimenti con le abitudini. Quando a questo sistema morale, che li porta ad attraversare la vita, piuttosto che a vivere, si somma un carattere debole, le cose materiali acquistano su di loro un potere sorprendente". Il primo degli innumerevoli modi in cui si può leggere questo racconto lungo è che sia lo studio, disincantato e a tratti spietato, o addirittura sadico nel finale, di come le energie affettive non consumate si dirigano a pervertire tutti i rapporti umani. Una metafora del potere, e della sete di potere, accentuata dalla circostanza di trovarsi imprigionata dentro la soffocante angustia di una provincia bigotta. Balzac nel racconto dichiara di inscenare "le leggi naturali dell'egoismo", lasciandole agire in una lotta sorda di tortuosi interessi minuscoli, che lentamente assume la grandezza del dramma cosmico. E i tre personaggi che dominano il campo, dell'egoismo incarnano tre forme diverse: don Birotteau, il parroco di Tours, innocuo e viziato, è così inetto a tener conto degli altri nel suo desiderio, da non vederne nemmeno le trame ostili; don Troubert, maligno calcolatore, nel suo disegno di potere, che lo trasforma dal canonico intrigante a genio del male, non trascura il piacere di una vendetta passeggera che travolge il povero Birotteau; la trista zitella Gamard, finalmente "felice di poter coltivare un sentimento così fertile come la vendetta", diventa strumento docile di una rivalsa frivola che non le recherà alcun vantaggio o contentezza.
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Balzac Honoré de; Rella F. (cur.)
Teoria dell'andatura
br. Balzac si pone al centro di quella che lui stesso definisce "contemporaneità", scorgendovi un intreccio di forze e di energie che hanno, come egli stesso ha scritto, modificato "le leggi dello spazio e del tempo". Sono queste forze, infatti, che hanno scoperto la terra incognita della metropoli, un mondo "di suoni in cui" scrive ancora Balzac "nessuna armonia è assente. Vi si può percepire il frastuono del mondo come la poetica pace della solitudine": mille voci e tra questa anche quella del silenzio. La Commedia umana è appunto l'insieme di queste mille voci, dei destini che con le loro mille diverse traiettorie definiscono lo spazio della contemporaneità. "Teoria dell'andatura" è, in apparenza, un piccolo trattato "beffardo". In realtà essa occupa un posto importante nel progetto di Balzac di "vedere tutto, di far vedere tutto", come ha detto Baudelaire. E infatti un grande testo di narrazione ed è, al contempo, un grande saggio, che rinvia ai testi filosoficamente più tesi e drammatici della Commedia Umana.
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Balzac. -
Honoré de Balzac. 1799-1850. (Ausstellung anlässlich des 100. Todestages von Balzac, veranstaltet durch die Direction Generale des Affaires Culturelles. Mainz am Rhein 1959).
95 S. Original Karton mit illustriertem Deckeltitel. Vordere Klappe ausfaltbar (mit Abbildung). Einband leicht berieben und etwas gerändert, kleine private Notiz auf hinterem Innendeckel, sonst in Ordnung. Mit einer sw Abbildung auf der ausfaltbaren Klappe sowie einigen weiteren Abbildungen im Text und auf Tafeln, mit einem Vorwort von Jean Mougin, Biographie und Bibliographie.
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Balzani Andrea
Non si muore in un giorno di festa
br. Jonathan, chiamato da tutti Jonni, è un educatore che vive una profonda crisi personale e lavora presso una grande cooperativa sociale affiliata all'Opera religiosa di Santa Giustina, guidata da un vescovo potente e ambizioso. Dopo un evento traumatico, l'uomo viene retrocesso in una fantomatica squadra traslochi, che ha il compito di svuotare le case lasciate in eredità dagli anziani ospitati all'interno dell'Opera. Qui incontra dei personaggi davvero bizzarri, ma soprattutto conosce Berto, ex tossicomane con cui stringerà amicizia, e Fanti, uomo senza scrupoli, caposquadra e nipote del vescovo. Durante uno sgombero la squadra ritrova alcuni diari appartenuti a una donna: Sofia. Quelle pagine celano un terribile segreto che il vescovo, con l'aiuto del malvagio nipote, farà di tutto per nascondere. Spetterà allora a Jonni e Berto salvare i diari e, con essi, la memoria di Sofia, donna di origine ebraica la cui vita è stata segnata per sempre dalla guerra e da un evento drammatico perpetrato dall'odio fascista.
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Balzano Anna Maria
La voliera dei pappagalli
brossura
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Balzano Giovanni
Lo sguardo dell'altro. Storia d'amore d'arte e d'anarchia nella Napoli degli anni '70
br. Il tema dell'amore con i suoi turbamenti; quello dell'arte, la scultura, con i suoi segreti custoditi nelle pulsioni della materia; quello della dignità nella libertà, di cui sia Laura che Roberto fanno professione di fede, sono stati affrontati in questo romanzo/saggio con la stessa ineludibile intensità che pervade i primi anni '70 del secolo scorso, nei quali si svolge la narrazione. Anni in cui il fervore delle idee, la fede nelle utopie e i contrasti nei confronti di un sistema pervicacemente ostinato a conservare il proprio potere, sfociano talvolta in aperta violenza. Ne sono testimonianza i proclami delle formazioni politiche, qui riportati testualmente, quale dimostrazione diretta del clima di tensione che percorre quegli anni, insieme a fatti e avvenimenti realmente accaduti nei quali sono stati calati i personaggi e le loro vicende. Questi ultimi, personaggi e vicende, anche se sono frutto d'invenzione e non fanno alcun riferimento a fatti e persone realmente esistiti, sono coerenti con lo spirito, le speranze e le aspettative di quello straordinario, tormentato periodo. Tutto questo sullo sfondo di una Napoli controversa, che seduce e inquieta.
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