|
De Rogatis Tiziana
Elena Ferrante. Parole chiave
br. Il ciclo in quattro volumi dell'"Amica geniale" di Elena Ferrante è un successo globale e trasversale: più di sette milioni di lettori in tutto il mondo, travolti da un irresistibile piacere della lettura, assediati dal bisogno di divorare la quadrilogia, affascinati da un plot che dà forma alle storie di Elena e Lila, di chi va e di chi resta. Con "L'amica geniale", Napoli e l'Italia si propongono come un repertorio di storie della nostra ultramodernità globalizzata. Perché nell'intreccio di locale e globale in cui oggi viviamo, Elena e Lila, due bambine che racchiudono in sé la speranza e l'angoscia del futuro, sono un'equivalenza del destino: nelle nostre vite nomadi e sradicate, chi va è chi resta. "Elena Ferrante. Parole chiave" si rivolge allo stesso pubblico trasversale e composito a cui hanno parlato le storie dell'"Amica geniale". Questo libro è stato pensato come un percorso tematico per parole chiave: segnali luminosi che sintetizzino gli aspetti multiformi della scrittura di Ferrante e ci guidino nel labirinto di questo successo internazionale.
|
|
Guyotat Pierre
Coma
brossura "Coma" è il libro di una crisi e di una vocazione. Crisi spirituale e vocazione artistica che indissolubilmente si intrecciano nella vita di uno scrittore di successo che, improvvisamente, si ritrova prossimo al silenzio e alla fine. Con una scrittura densa e sapiente, Pierre Guyotat - tra i più importanti autori della generazione post-Sessantotto, amato da Roland Barthes, tradotto in più di quaranta lingue, ma finora mai in quella italiana - ci guida nel vortice della propria vita, passando dai ricordi d'infanzia e della giovinezza a quelli della maturità, seguendo la struttura del romanzo di formazione e del racconto iniziatico.
|
|
Bellosi G. (cur.); Ricci M. (cur.)
Lei capisce il dialetto? Raffaello Baldini fra poesia e teatro
brossura
|
|
Berdjaev Nikolaj; Dell'Asta A. (cur.)
Pensieri controcorrente
br.
|
|
Reale Teodoro; Gatta M. (cur.)
La libreria del '900 e altre storie di librerie e antifascisti a Napoli
ill., br.
|
|
Grosselli Renzo Maria
Gli uomini del legno sull'isola delle rose. La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947
ill., ril. Nel 1935 dalla Valle di Fiemme giunse sull'Isola di Rodi, Protettorato italiano, un gruppo di boscaioli e segantini con le famiglie. Il governatore italiano Mario Lago creò per loro un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri convalligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali foreste, depauperate nel corso degli ultimi secoli. Una emigrazione organizzata al meglio che, nelle intenzioni della maggioranza dei trentini doveva essere definitiva. Ma la "grande storia" aveva deciso altrimenti. Il Dodecaneso a partire dalla fine del 1936 divenne un avamposto "strategico" del nuovo impero italiano e conobbe un processo di massiccia militarizzazione. Quindi, con l'entrata in guerra dell'Italia, fu stretto nella morsa navale e aerea degli inglesi con continui bombardamenti e scarsità di viveri. Una parte dei trentini scelse di rientrare nella propria terra nel 1939, altri nel 1943, quando l'Arcipelago passò sotto lo spietato controllo dell'esercito tedesco.
|
|
Baldacci P. (cur.); Roos G. (cur.)
Giorgio de Chirico. Catalogo ragionato delle opere. Vol. 1/1: L' opera tardo romantica e la prima metafisica 1908-1912
ill., br.
|
|
Vigdorova F. (cur.)
Il processo Brodskij. Leningrado 1964
br. «Il processo, la prigione, l'esilio sono avvenuti così tanto tempo fa che li considero quasi parte di una mia precedente incarnazione. Mi sono sempre considerato soltanto una persona che vive all'estero, in una sorta di prolungata vacanza che mi è stata regalata dall'imbecillità dei governanti russi... Quando si parla di esilio o di dissidenza, per esempio, emerge un elemento melodrammatico che è falso e fastidioso. L'esilio è considerato a volte come ragione in sé sufficiente d'eroismo, mentre spesso si traduce in una vita più semplice e agiata». Queste parole, tratte da un'intervista del 1990, documentano il complesso rapporto di Brodskij con la vicenda "politica". Vessato a più riprese dalle autorità sovietiche, il poeta venne arrestato alla fine del 1963 e sottoposto, pochi mesi dopo, nella sua città natale, San Pietroburgo (Leningrado) a un processo-farsa con l'accusa di "parassitismo sociale". Gli atti di questo processo, trascritti in segreto dall'amica Frida Vigdorova e qui tradotti, si conclusero con la condanna a cinque anni di lavori forzati che il poeta trascorse solo in parte nella località di Archangel'sk. L'opinione pubblica internazionale infatti si mobilitò per la sua liberazione. coinvolgendo, tra l'altro, intellettuali come Sartre e costrinse le autorità sovietiche a liberare, dopo 18 mesi, futuro autore di "Fermata nel deserto".
|
|
Greco Giovanni
Morsi e rimorsi: il richiamo dell'aforista
br. Pensieri, aforismi, proverbi e wellerismi in una mescolanza sapienziale per un ritratto della condizione umana, con l'intento di riflettere sul panorama del passato, su fatti e vicende storiche che tanto avrebbero da insegnare, ma che non hanno più scolari, e per tendere a un programma per il futuro.
|
|
Arendt Hannah
Alcune questioni di filosofia morale
brossura Tra il 1965 e il 1966 Hannah Arendt tenne due corsi universitari, il primo alla New York School for Social Research e il secondo all'Università di Chicago, intitolato "Proposizioni morali fondamentali". Il corso alla New School fu suddiviso in quattro lunghe lezioni. Questo volume contiene il testo delle lezioni tenute a New York, a cui sono state aggiunte in nota le variazioni più rilevanti del corso di Chicago.
|
|
Nussbaum Martha C.; Giorgini G. (cur.)
L'intelligenza delle emozioni
br. Lungi dal costituire un residuo della conoscenza, un elemento impuro di cui il pensiero deve liberarsi per coincidere con la più pura e algida speculazione, le emozioni - dolore, paura, vergogna, amore, compassione - pervadono, anzi "sono" il pensiero. Partendo dall'assunto che le emozioni sono al centro non solo della vita individuale ma anche di quella sociale, come motore delle relazioni interpersonali, in questo libro Martha Nussbaum intende porre le basi di una teoria delle emozioni, senza la quale nessuna etica o filosofia politica possono dirsi adeguate. La prima parte si sviluppa attorno all'emozione del dolore e del lutto; la seconda parte segue le emozioni sulla scena pubblica e nella politica; la terza si concentra sull'amore.
|
|
Blumenberg Hans; Bodei R. (cur.)
La leggibilità del mondo. Il libro come metafora della natura
br. Oggetto del volume, che si presenta come un'elegante scorribanda all'interno di qualche millennio della cultura occidentale, è la storia di una famiglia di metafore connesse all'idea del mondo naturale come cosa da leggere, che Blumenberg traccia per episodi salienti a partire dal biblico "libro della natura" scritto da Dio per arrivare all'interpretazione dei sogni freudiana e al DNA come codice da decifrare. Raccontata letteralmente per immagini, per emblemi, quella che si disegna in questo libro è la storia della conoscenza e del rapporto fra l'uomo e il mondo.
|
|
Bergson Henri; Perrotti G. (cur.)
Il pensiero e il movente. Saggi e conferenze
brossura
|
|
Pinto G. (cur.); Rombai L. (cur.); Tripodi C. (cur.)
Vespucci, Firenze e le Americhe. Atti del Convegno di studi (Firenze, 22-24 novembre 2012). Con CD-ROM
brossura Il volume si articola in due parti: la prima dedicata a Vespucci e ai viaggiatori della prima Età moderna, la seconda al rapporto privilegiato che, dall'Ottocento in avanti, ha legato l'America, particolarmente gli Stati Uniti, a Firenze. Al volume è allegato un CD-Rom, a cura di Luciano Formisano, contenente il Codice Alberico dell'umanista veneziano Alessandro Zorzi che riunisce relazioni e lettere, manoscritte e a stampa, di interesse geografico.
|
|
Heidegger Martin; Volpi F. (cur.)
Che cos'è la metafisica?
br. La metafisica è lo scandalo della filosofia: da un lato essa investe i massimi problemi ed è dunque la ragione medesima in vista della quale gli uomini hanno cominciato a fare filosofia; dall'altro è indefinibile e il suo stesso oggetto, benchè vanamente cercato, resta una perenne fonte di aporie. Nel luglio del 1929 Heidegger tenne all'Università di Friburgo, dov'era tornato come successore di Husserl, una prolusione in cui mostra in che cosa consista l'essenza della metafisica e come essa affondi le sue radici nell'esistenza dell'uomo. Sospeso tra l'essere e il nulla, l'uomo esperisce, nello stato d'animo fondamentale dell'angoscia, una motivazione originaria a interrogarsi circa il senso delle cose.
|
|
Praz Mario
Il patto col serpente. Paralipomeni di «La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica»
br. Da quando, nel 1930, è uscito il libro più famoso di Praz, "La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica", l'intuizione critica che lo ispirava è quasi diventata un luogo comune: accade cioè che "chiunque si occupi delle origini della sensibilità moderna ne tiene conto, anche senza aver letto e compreso l'importanza di Praz. È il destino di coloro che hanno ovviamente ragione, ma nulla toglie al fatto che sono pochi i critici cui sia stata concessa un'idea così brillante" (Frank Kermode). E una necessaria integrazione di quell'opera capitale è "II patto col serpente", che svela sin dal titolo il suo cuore nero: come nel quadro di Hans Baldung Grien, assunto dallo stesso Praz a emblema del libro, il serpente tentatore è infatti l'immaginazione, che per il tramite di Eva (la sensibilità) corrompe Adamo (la volontà) svelandole zone più inconfessabili dell'anima e dando così libero corso alla malinconia, alla fantasticheria aberrante e mostruosa, alla perversione, alla nevrosi.
|
|
Korsgaard Christine; Ceri L. (cur.)
Le origini della normatività
br. I concetti etici sono normativi: avanzano pretese, impongono obblighi, raccomandano e guidano le nostre azioni. Ma da dove deriva l'autorità, e quindi la normatività che i concetti etici hanno su di noi? In questo libro Korsgaard affronta questa domanda illustrando le quattro spiegazioni della filosofia moderna sulle origini della normatività: volontarismo, realismo, approvazione riflessiva e appello all'autonomia. Della teoria di Kant, che individua nell'autonomia l'origine della normatività e la giustificazione delle sue pretese, Korsgaard presenta qui una propria, originale rielaborazione. Il volume contiene anche le osservazioni fatte a Korsgaard da Gerald Allan Cohen, Raymond Geuss, Thomas Nagel e Bernard Williams, con le repliche dell'autrice.
|
|
Pozzi Antonia; Dino O. (cur.); Bernabò G. (cur.)
Ti scrivo dal mio vecchio tavolo... Lettere 1919-1938
br.
|
|
Matteucci Giovanni
L'artificio estetico. Moda e bello naturale in Simmel e Adorno
brossura
|
|
Clerici Luca
Libri per tutti. L'Italia della divulgazione dall'Unità al nuovo secolo
br. Subito dopo l'Unità molti studiosi, veri e propri campioni della divulgazione, si impegnano a diffondere il sapere oltre la tradizionale cerchia dei dotti, interpretando al meglio la lezione illuminista. Sono intellettuali che vogliono 'insegnare a fare', diffondere una nuova cultura laica e incidere nella società più di quanto facciano i letterati 'puri'. Si tratta di figure oggi quasi dimenticate ma famosissime all'epoca: i naturalisti Antonio Stoppani e Michele Lessona, il medico-antropologo Paolo Mantegazza e Luigi Vittorio Bertarelli, che fonda nel 1894 il Touring Club Italiano. In comune hanno una formazione tecnico-scientifica, un'indiscussa fama internazionale e una straordinaria popolarità, grazie a opere di successo. Personaggi abilissimi nel proporsi al pubblico, fascinosi conferenzieri e instancabili 'operatori culturali', questi scrittori contribuiscono a diffondere nuovi generi: dal manuale alla guida turistica, all'almanacco popolare, senza dimenticare la cronaca, sia nera sia giudiziaria, seguitissima. I nuovi scrittori si impegnano nelle istituzioni - nell'università, nei comuni, al Parlamento -, contribuendo a formare una moderna e aggiornata opinione pubblica nazionale. Un'impresa purtroppo destinata a essere abbandonata dalla classe dirigente con il nuovo secolo, allo scoppiare della guerra.
|
|
Hadot Pierre
Ricordati di vivere. Goethe e la tradizione degli esercizi spirituali
br. Come i Greci, Goethe era convinto della necessità di vivere nel presente, di cogliere la felicità nell'istante anziché perdersi nella nostalgia romantica del passato o nel vagheggiamento del futuro. Gran lettore di Goethe, Hadot analizza qui come il maestro tedesco si inserisca nella tradizione della filosofia greca. Una magnifica meditazione sull'epicureismo e sullo stoicismo antichi attraverso la poesia di Goethe che faceva dire a Faust: "Solo il presente è la nostra felicità".
|
|
Lucamante Stefania
Quella difficile identità. Ebraismo e rappresentazioni letterarie della Shoah
br. Prendendo spunto dai testi delle deportate, il volume mette in luce come è avvenuta la trasmissione "al femminile" dell'evento epocale della Shoah, l'autrice indaga su come le testimoni e le scrittrici italiane raccontino e tramandino la loro esperienza: immagini, pensieri ed emozioni raccolte allora, il cui impatto resta inalterato nel presente di chi le legge e le studia oggi. L'importanza di autrici come Liana Millu e Giuliana Tedeschi sta non nella differenza, ma nella compartecipazione alla rappresentazione letteraria della Shoah. Lo specifico femminile arricchisce la testimonianza maschile, mentre la memoria, paradossalmente, si universalizza. È la tragedia stessa che impone di parlare di quel che avvenne alle famiglie di queste donne, oppure di immaginare cosa si cela dietro il buio di omissioni, dietro l'ansietà di un vuoto. Impone di parlare e riscoprire - per alcune di loro, come nel caso di Giacoma Limentani - il loro senso di ebraicità all'interno del contesto italiano dopo la guerra, dopo il ritorno in Italia di chi potè tornare, ma anche di chi, rimanendo, non fu meno ferita. Al ritorno, tutto quel che avvenne si sistemò lungo un asse che aveva nella Shoah il punto zero del prima e del dopo, un asse cartesiano-ortogonale della sofferenza impartita e subita da queste bambine e ragazze e dalle loro famiglie. Il romanzo apocalittico "La Storia" di Elsa Morante e l'ibrido narrativo lezioni di tenebrati Helena Janeczeh...
|
|
Maistre Joseph de; Del Nevo C. (cur.)
Le serate di San Pietroburgo. Colloqui sul governo temporale della Provvidenza
brossura Scritto durante il soggiorno pietroburghese dell'autore, all'epoca ambasciatore del regno di Sardegna presso la corte dello zar Alessandro I, e uscito postumo nel 1821, "Le serate di San Pietroburgo" non è solo il capolavoro indiscusso di Joseph De Maistre, ma una pietra miliare del pensiero controrivoluzionario e un'opera che sta a buon diritto tra i classici del pensiero di tutti i tempi. In essa tre personaggi (un cavaliere francese emigrato in seguito alla Rivoluzione, un senatore russo di religione ortodossa e un conte, che è controfigura dell'autore) discutono, nella splendida cornice delle "notti bianche" pietroburghesi, di alcuni problemi centrali della vita umana e specialmente del mistero del bene e del male, unendo nel loro discorso storia e filosofia, politica e teologia, scienza e letteratura, sposandole in un'armonica visione del mondo fondata sulla fede nella Divina Provvidenza che opera nella storia e che confuta i principi del pensiero rivoluzionario e dell'età dei Lumi.
|
|
Merker Nicolao
La Germania. Storia di una cultura da Lutero a Weimar
br. Questa "Germania" di Nicolao Merker, è prima di tutto una narrazione, puntuale e senza reticenze. Storia di una cultura in senso ampio, della cultura dei grandi intellettuali e di quella della gente comune, di quella che ha sede nei testi e nelle idee ovunque si formino e di quella che si incarna nei "fatti" e nelle relazioni materiali tra gli uomini. Altre "Germania", da Tacito a madame de Stäel, hanno segnato attraverso i secoli le domande e le risposte dell'Europa. Ma più che di storia, si è spesso trattato dei grandi miti, dei paradigmi culturali che hanno unito e diviso in ogni contrada europea partiti, orientamenti dell'opinione, movimenti spirituali, religiosi e politici. La Germania, centro e cuore dell'Europa da quando questa storia comincia, ha diviso più che unito l'Europa (o l'Europa si è divisa nella e per la Germania). Narrare una vicenda come questa, che da Lutero giunge fino a Weimar traversando cinque secoli della contemporaneità, significa forse oggi scegliere un approccio più laico e razionale, più volto al futuro che al passato, meno preoccupato di colpe, assoluzioni e condanne. Certo c'è stata e c'è ancora una Germania "buona" accanto e contro una Germania "cattiva": Müntzer o Lutero, Böhme o il protestantesimo ufficiale, Bebel o Bismarck, Karl Liebknecht o Ludendorff. Dopo il novembre 1918 la Germania, pur diventata una repubblica, continuò a portare il nome ufficiale di Deutsches Reich (Reich tedesco). Fu "una repubblica nostalgica di impero".
|
|
Hardt Michael; De Michele G. (cur.)
Gilles Deleuze. Un apprendistato in filosofia
br. Gilles Deleuze moriva il 4 novembre 1995. In quegli stessi giorni, durante uno degli scioperi più lunghi che la Francia ricordi, sui muri di una università occupata compariva la scritta: "Deleuze è morto, tutto è possibile". Un ventennio è trascorso, durante il quale l'opera di questo straordinario filosofo si è andata affermando. Tra specialisti e lettori. Tra questi studiosi c'è Michael Hardt. Il quale, prima di diventare il coautore di rinomanza internazionale di "Impero" (insieme a Toni Negri), ha pubblicato la prima monografia di lingua inglese dedicata a Gilles Deleuze. Per una generazione di militanti, ricercatori e filosofi cresciuta a cavallo tra i due secoli, Deleuze sarebbe diventato l'autore che più ha contribuito all'uscita dalla dialettica e dai vicoli della teoria e della prasse novecentesca.
|
|
Luoghi figure nature morte. Opere della Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale. Catalogo della mostra (Roma, 19 novembre 2011-15 aprile 2012). Ediz. illustrata
ill., br. La ricca e articolata collezione di dipinti, sculture e grafica della Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale - oltre tremila opere - offre un quadro esaustivo dell'arte e della cultura a Roma, e in Italia, dall'ultimo quarto dell'Ottocento fino al secondo dopoguerra. Un periodo che vede importanti trasformazioni storiche e sociali, che registra i primi passi della nazione unita e la nascita di Roma Capitale e che vive, con la realtà dei due conflitti mondiali, le importanti dinamiche culturali della prima metà del Novecento. La vastità della collezione, in relazione allo spazio attualmente disponibile, ha richiesto di predisporre più che una situazione espositiva permanente una serie di mostre ed eventi ad ampio raggio, volti a valorizzare il patrimonio con un sistema di rotazione delle opere e di ripetute occasioni culturali. Il fine sarà quello di attraversare con diverse modalità l'arte del XIX e XX secolo evidenziando le figure degli artisti più rappresentati nella raccolta e focalizzando temi specifici. Nell'ambito di un programma a lungo termine, la mostra inaugurale propone tre percorsi incentrati su temi chiave che interessano l'intero arco cronologico della collezione e presentano in una nuova ottica alcuni dei principali capolavori.
|
|
Gambarotto Stefano
Alpini. Ieri e oggi in prima linea per il prossimo. Oltre 50 anni di impegno civile dal Vajont al terremoto in Abruzzo. Ediz. illustrata
ill., br. Gli Alpini si misurano con la forza della natura e con il suo incontrollabile scatenarsi fin dalla nascita del Corpo. E la particolarità dell'ambiente nel quale operano ad imporre loro questo costante confronto. La montagna con le sue insidie fatte di neve, ghiaccio, valanghe e condizioni atmosferiche estreme, richiede rispetto e consapevolezza di ogni singolo gesto. Un fondamentale capitolo nella storia del rapporto fra Penne Nere e ambiente naturale è stato scritto durante la Grande Guerra ed ha avuto quale grandioso palcoscenico le vette adamelline. Ma lungo un secolo di storia, il confronto tra Alpini e natura è proseguito anche lontano dai campi di battaglia. Sotto la diga del Vajont, quando la terra ha tremato in Friuli, quando l'acqua ha seminato distruzione in Valtellina e - più recentemente - quando nuovi, terremoti hanno sconvolto l'Italia centrale, gli uomini con la piuma sul cappello - in armi e in congedo - hanno saputo scrivere grandi pagine di impegno civile.
|
|
Chandler Raymond; Igort; Gardiner D. (cur.); Sorley Walker K. (cur.)
Parola di Chandler. Ediz. illustrata
ill., br. Raymond Chandler si racconta. La biografia, il mestiere, i libri del padre del romanzo hard boiled rivivono attraverso una straordinaria antologia di lettere e saggi. La nuova traduzione di Sandro Veronesi e le illustrazioni di Igort fanno da guida a un affascinante viaggio dietro le quinte del noir. In appendice "The poodle springs story", l'ultimo romanzo incompiuto di Chandler con il suo investigatore Philip Marlowe.
|
|
Sommariva Giulia
Palermo neogotica 1830-1930. Ediz. illustrata
ill., br. Il Revival neogotico nacque in Inghilterra sul finire degli anni '40 del sec. XVIII. La sua popolarità aumentò man mano che s'allargava alle altre nazioni europee, riportando in auge l'architettura gotica medievale. Non è difficile comprenderne il motivo: il recupero degli elementi caratteristici di quello stile, in contraddizione col neoclassicismo imperante, richiamava alla memoria il coraggio col quale l'Europa s'era rialzata nel sec. XII dalle invasioni barbariche e dalla minaccia dell'Islamismo, proprio nel momento in cui altrettanta forza era necessaria per superare le lacerazioni createsi con la rivoluzione francese e i regimi post-rivoluzionari. Nel corso del sec. XIX il nuovo stile, ormai saldamente affermatosi in Europa, arrivava in Sicilia: il Neogotico siciliano, pur rifacendosi alla stessa matrice, ebbe caratteristiche originali, in quanto si richiamava ad un unicum: quel Medioevo arabo-normanno dal quale era nata la sfavillante bellezza dei mosaici palermitani, con la quale non potevano certo competere le severe cattedrali del Nord. Il Neogotico siciliano attraversò il sec. XIX, convisse con il Liberty influenzandolo in molti suoi elementi, per arrendersi infine - nel primo trentennio del sec. XX - alle avanguardie moderniste. Note storiche di Francesco Maggiore.
|
|
Maida Bruno
La Shoah in Piemonte. Storie, immagini, luoghi della persecuzione
ill., br. Un libro che racconta la Shoah in Piemonte. L'incubo degli ebrei italiani inizia nel 1938 con le leggi razziali. Da quel momento, si apre un'epoca di marginalizzazione, soprusi, persecuzioni, infine di deportazioni verso i campi di concentramento e di sterminio. Questo volume traccia un quadro complessivo della Shoah in Piemonte, in cui alla minuziosa ricerca storica si affianca un importante apparato iconografico d'archivio. La vita delle comunità ebraiche a Torino e nelle province piemontesi, l'occupazione nazifascista dopo l'8 settembre 1943, gli episodi più tragicamente noti (le stragi del lago Maggiore e la deportazione da Borgo San Dalmazzo), ma anche le tante piccole storie quotidiane, le testimonianze dei sopravvissuti ai Lager, i piccoli grandi spiragli di umanità di tutti coloro che in Piemonte rischiarono la vita per proteggere e aiutare gli ebrei a fuggire. Un volume di grande valore civile, perché, come ha scritto Primo Levi, "se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".
|
|
Fichte J. Gottlieb
Lo stato secondo ragione o lo stato commerciale chiuso. Saggio di scienza del diritto e d'una politica del futuro
br. Pubblicato nel 1800, "Lo Stato secondo ragione o lo Stato commerciale chiuso" è, da sempre, uno dei testi più discussi della filosofia di Fichte. Criticando ciò che oggi chiamiamo "globalizzazione" e che Fichte chiamava "anarchia del commercio", l'opera del 1800 propone, come soluzione ai mali del suo tempo, la chiusura commerciale, di modo che ogni Stato sappia bastare a sé e garantire alla sua comunità benessere. Chiudere commercialmente lo Stato è, per Fichte, la sola via per garantire alla politica la possibilità di disciplinare l'economia. Nel quadro dell'odierna crisi globale, ma poi anche nel contesto di un'Unione Europea che ha prodotto un'integrale spoliticizzazione dell'economia, "Lo Stato secondo ragione" è un testo che non smette di parlare al nostro presente. Prefazione di Immanuela Hermann Fichte. Postfazione di Giovanni Gentile.
|
|
Abbate Francesco
Storia dell'arte nell'Italia meridionale. Vol. 1: Dai longobardi agli svevi
ill., ril. Questa storia dell'arte prende le mosse dalla frattura longobarda, che segna, insieme con la fine dell'unità politica, l'avvio di una storia di forti diversificazioni. Accanto alle capitali il discorso si sviluppa sulla vasta tessitura di fatti artistici che caratterizzano il territorio e le sue gerarchie, grandi, medie e piccole. Sono dunque in primo luogo le strade a tracciare un connotato forte della storia dell'arte nel Mezzogiorno. Così come peculiare appare la diffusione degli insediamenti monastici, e via via quella dei borghi abitati, sempre più fortemente caratterizzati dall'accentramento e dalla scelta di siti arroccati e protetti.
|
|
Abbate Francesco
Storia dell'arte nell'Italia meridionale. Vol. 4: Il secolo d'oro
ill., ril.
|
|
Romanelli Giandomenico; Putnam James
Igor Mitoraj. Sculture 1983-2005. Opere scelte Venezia. Catalogo della mostra
brossura
|
|
Rizzi Domenico
Sentieri di polvere. La cavalleria americana e gli indiani. 1865-1890
brossura
|
|
Canosa Romano
Storia dell'Abruzzo dal 1870 al 1900
brossura
|
|
Ali Tariq; Stone Oliver
Un'altra storia. Una conversazione sul Novecento
br. "La guerra del Vietnam ha giocato un ruolo importante nella formazione della posizione radicale di Stone rispetto al proprio paese. Una delle scene che colpiscono di più, lunga quasi dieci minuti, nel film JFK rappresenta un duetto in stile televisivo: Jim Garrison (Kevin Costner) e un funzionario dei servizi segreti non identificato (Donald Sutherland) parlano sulla riva del fiume Potomac a Washington DC, e discutono su chi abbia ucciso Kennedy. Il personaggio interpretato da Sutherland collega l'uccisione del presidente alla sua decisione di ritirare le truppe americane dal Vietnam, alcuni mesi prima [...]. Il rifiuto di Stone di accettare le "verità" dell'establishment è l'aspetto più importante della sua filmografia. Può darsi che a volte si sbagli, ma ha sempre sfidato le versioni imperiali". Con queste parole lo scrittore britannico di origini pakistane Tariq Ali descrive il regista americano che lo ha intervistato lavorando al documentario di 12 ore in uscita nel 2012: "The untold history of the United States". I due ingaggiano una suggestiva conversazione sulla storia, alternando domande e risposte sull'ascesa e il declino degli Stati Uniti nel XX secolo, sulla parabola del "secolo breve", sul significato del Novecento, delle sue guerre, delle sue rivoluzioni, delle sue degenerazioni. Il risultato è un libro provocatorio, sicuramente destinato a suscitare dibattito e polemiche.
|
|
Bremani Cesare; Amore C. (cur.)
Ernesto Ragazzoni giornalista a poeta
ril. Ernesto Ragazzoni (Orta Novarese 1870 - Torino 1920). Fù "ragionàt" prima, poi "bancario" ed anche "ferroviario", il tempo che riusciva a ritagliare da questi suoi primi impieghi fu dedito alla lettura, alle lingue ed al mestiere dello scrittore. Così nel 1891 escono i suoi primi racconti. Nel 1893 si trasferisce a Torino dove collabora con varie riviste letterarie, nel 1898-99 collabora con la rivista quindicinale torinese "Germinal", di cui è allora direttore Angelo Pizzorno. Nel 1900 è assunto da "La Stampa" di Torino di cui sarà corrispondente nelle più importanti capitali europee. Attento al mondo dello spirito e alle "manifestazioni dell'invisibile", ambientalista ed ecologista, già nel 1909 scriveva: "Il migliore degli uomini è quegli che semina un seme di grano, fa schiudere un fiore o pianta un albero". L'autore, Cesare Bermani, storico e studioso delle tradizioni popolari italiane, definisce Ragazzoni "Anarco-Socialista-Occultista". La critica dello stato e della società "moderna" furono sempre al centro dei suoi innumerevoli interessi. Ragazzoni non riteneva che quello in cui viveva era il migliore dei mondi possibili, scriveva e si comportava con questa consapevolezza.
|
|
Santoni Manuela
Jane Austen
ill., ril. "Cassandra, ti ricordi di quando eravamo piccole? Tu eri bravissima a ricamare e a disegnare. E poi eri sempre a tuo agio in quegli scomodi vestiti da dama che ci facevano mettere ai balli. Io ero negata in tutto. Ero la disperazione di nostra madre. Ma quando papà mi diede le chiavi della sua biblioteca il mio cuore si riempì di gioia. In mezzo a tutti quei libri! Non vedevo l'ora di leggerli tutti! In essi finalmente trovai la libertà. Con loro potevo essere in ogni luogo e in ogni tempo." Jane Austen, ormai prossima alla morte a soli 42 anni, ripercorre la propria giovinezza scrivendo una lunga lettera alla sorella Cassandra. Ricorda la sua infanzia di bambina cresciuta in mezzo ai libri, poco incline alle maniere consoni alle dame dell'epoca, ma incredibilmente dotata come narratrice. La scrittura e i libri sono tutta la sua vita, pari forse solo all'amore per il giovane Tom Lefroy.
|
|
Ferrero Ernesto
Napoleone e i libri
brossura
|
|
Armeli Iapichino Luciano
L'uomo di Al Capone
ril.
|
|
Minutelli Marzia
L'arca di Saba «i sereni animali che avvicinano a Dio»
br. Il volume offre una fenomenologia del motivo zoologico nell'opera di Saba: le bestie, nella loro ancestrale autenticità, rappresentano per il poeta gli intermediari per attingere la verità della «calda / vita». Alla loro presenza nel Canzoniere e nelle altre opere sabiane è dunque sotteso un postumanesimo aderente alla natura: sprofondando nel bios primordiale, Saba scopre di condividere essenza e destino con i «sereni animali / che avvicinano a Dio». Lo studio conduce a incidere il nodo del giudaismo dello scrittore, attese le radici bibliche di tesi quale l'uguaglianza di tutti i viventi dinnanzi al Signore, asseverata nell'Ecclesiaste.
|
|
Altamura Marcello
Il professore dei misteri. E con lo stato e con le BR: Giovanni Senzani e la storia segreta del doppio livello
ill., br. Professore universitario di fama, consulente di ministeri, amico di massoni, esponenti dei servizi e uomini politici ma soprattutto leader delle Brigate Rosse. Giovanni Senzani è una figura chiave degli anni di piombo, un uomo-cerniera capace di muoversi a suo agio in ambienti diversi, in apparenza antitetici tra loro, eppure incredibilmente vicini. L'uomo simbolo di quelle contraddizioni che hanno contribuito ad allargare la base di consenso del terrorismo che ha insanguinato l'Italia degli anni '70-80. Una figura sfuggente, al centro di relazioni pericolose come solo un agente segreto sembrerebbe in grado di fare. Attraverso documenti e testimonianze inedite raccolte da Marcello Altamura, si ricostruisce qui per la prima volta a tutto tondo la sua figura ambigua di uomo legato a strutture dello Stato ma al tempo stesso di leader della lotta armata almeno dal 1977.
|
|
Paino Marina
Il Barone e il viaggiatore e altri studi su Italo Calvino
br. La spiccata vocazione di Calvino per la riflessione rivolta al fenomeno letterario nella sua interezza e complessità ha senza dubbio indirizzato a posteriori l'accostamento alla sua opera, dando tendenzialmente luogo a un preponderante interesse critico per il Calvino che riflette sul narrare rispetto a quello per il Calvino che narra. Eppure a quest'ultimo vale la pena ritornare, per riscoprirne il gusto, la voglia, il piacere del racconto come spinta originaria da cui tutto prende avvio. In tal senso le pagine di questo libro trovano i propri fuochi di approfondimento nei romanzi più lunghi e fortunati dello scrittore, "Il barone rampante" e "Se una notte d'inverno un viaggiatore," e puntano l'attenzione, attraverso letture mirate, sulla dimensione più propriamente "romanzesca" dell'autore, quella di narratore di storie accattivanti, assai spesso messa in ombra da approcci prevalentemente teorici alla sua scrittura.
|
|
Ferretti Maria; Berelowitch A. (cur.); Carli M. (cur.); Rapone L. (cur.)
L'eredità difficile. La Russia, la rivoluzione e la memoria (1917-2017)
br. "L'eredità difficile" propone una selezione ragionata degli studi che Maria Ferretti ha dedicato alle rivoluzioni russe del 1917, alla resistenza operaia di fronte all'industrializzazione forzata, alla genesi dello stalinismo e al sistema del Gulag, alla memoria storica e agli usi pubblici del passato nella Russia contemporanea, selezione da cui emerge una coerente e originale analisi di processi spesso colti nella loro "dimensione umana" e con un'attenzione fuori dal comune per i fattori di modernizzazione e le circostanze di crisi. La rivoluzione bolscevica e lo stalinismo vi appaiono situati al punto di intersezione fra la lunga durata della storia russa, con la stabilità delle sue politiche, le sue credenze messianiche e il preponderante ruolo dello Stato nel plasmare la società, e la storia dell'Occidente, col suo modello industriale, il mito del progresso e il fascino dell'ingegneria sociale. Un volume necessario per decifrare una tra le potenze protagoniste dello scacchiere mondiale attuale, e del recente passato.
|
|
Fujita Hirose Jun
Il cine-capitale. Il «Cinema» di Gilles Deleuze e il divenire rivoluzionario delle immagini
br. "Il denaro è il rovescio di tutte le immagini che il cinema mostra e monta al dritto", scrive Gilles Deleuze nel secondo torno del suo dittico sul cinema. Da sempre il capitale sta dietro e accompagna l'avventura cinematografica. È quindi una lettura marxista di "L'immagine-movimento" e di "L'immagine-tempo" che si propone in "Il cine-capitale". In che modo il cinema fa lavorare le immagini, traendone un plusvalore? Come e in quale fase della sua accumulazione il cine-capitale integra nel suo processo di valorizzazione il lavoro degli spettatori? Ejzengtejn e Hitchcock non hanno forse anticipato l'arrivo della new economy degli anni Novanta, dematerializzando le immagini da un lato e finanziarizzandole dall'altro? Quando e come le immagini hanno cominciato a ribellarsi contro lo sfruttamento cine-capitalistico? Come organizzano il processo della propria autovalorizzazione? Perché il cinema politico, dopo Straub e Huillet, ha smesso di preferire le riprese in riva al mare? Cosa permette a Deleuze di dire che Ozu, molto criticato dai comunisti giapponesi del tempo per il suo amor fati, è un regista di sinistra? Il nostro mondo sarà un giorno godardiano? La moneta-immagine si socializzerà un giorno, abolendo insieme la moneta-denaro e la moneta-parola? Questi sono alcuni dei temi discussi in questo libro, il cui intento è di fondare una teoria critica del modo di produzione cine-capitalistico, che vorrebbe rivolgersi non solo a chi vuole andare oltre le interpretazioni normative della filosofia deleuziana o impegnarsi in un progetto collettivo di riattivazione della teoria generale del cinema, ma anche a chi gira o vuole girare dei film. E questo perché la questione fondamentale non è altro che quella della scelta di campo: o si diventa un agente del cine-capitale o ci si allea con le immagini che insorgono contro di esso. Prefazione di Ubaldo Fadini.
|
|
Harding Christopher
Giappone. Storie di una nazione alla ricerca di se stessa. Dal 1850 a oggi
ril. Un racconto della cultura giapponese dall'apertura al mondo a metà Ottocento a oggi; la storia del Giappone raccontata attraverso gli occhi di chi ha accolto questo cambiamento non con la fiducia e l'avida ambizione dei modernizzatori e dei nazionalisti, ma con resistenza, conflitto, disagio. L'autore presenta scrittori di teatro, storie di fantasmi e romanzi polizieschi in cui la modernità stessa è la tragedia, il demonio e il cattivo. Artisti surrealisti e d'avanguardia che disegnano la loro fuga, piloti kamikaze ribelli e bistrattati poveri di città, ipnotizzatori e gangster, uomini alla disperata ricerca dell'eterno femminino e femministe in cerca di qualcosa in più di una sottomissione sancita dallo Stato, buddisti senza morale, gruppi terroristi marxisti: sacche piene da scoppiare con le ricadute psicologiche di una vertiginosa modernizzazione. Nascono tutti dal suolo del moderno Giappone, ma le loro personalità e i loro progetti non sono riusciti ad adattarsi. Sono "fiori oscuri": ibridi di Oriente e Occidente che hanno coronato, esplorato e qualche volta trasformato le nuove strutture del Giappone tradizionale.
|
|
Pieruccini Cinzia
L'arte dell'India. Nuova ediz.. Vol. 1: Dalle origini ai grandi templi medievali
ill., br. Il primo dei due volumi che tracciano una storia generale delle arti visive del subcontinente indiano spazia dalle origini protostoriche fino all'apogeo dell'architettura templare e della sua scultura, lungo un periodo che si inoltra fino nel XIII secolo. Queste lunghe fasi comprendono un repertorio di opere straordinarie, alcune delle quali vanno annoverate fra le più spettacolari mai prodotte dall'uomo. I monumenti, le sculture, i più rari dipinti ammirabili fino a oggi sono in larga parte ispirati alle religioni nate in India, il buddhismo, il jainismo e l'induismo, e riflettono le profonde elaborazioni concettuali della grande civiltà dell'India classica.
|
|
Büchner Georg
Lettere. 1831-1837
br. Nato a Goddelau, vicino a Darmstadt, nel 1813 e morto a Zurigo di febbre tifoide nel 1837 all'età di soli 24 anni, Georg Büchner, con le sue poche opere - alcune delle quali, forse le maggiori, sono rimaste incompiute - è arrivato a imporsi in tutto il Novecento come una voce di potenza inaudita della letteratura universale e ancora oggi continua a sconcertare i lettori per la sua modernità. La morte di Danton, il Woyzeck, il Lenz conoscono un gran numero di messe in scena teatrali, cinematografiche e anche trasposizioni musicali. La sua formazione non fu da letterato classico ma da scienziato (in particolare nell'ambito della zoologia), ma la sua breve vita fu caratterizzata dalla partecipazione ai fermenti politici di quel periodo che divampavano in varie zone della Germania, cosa che lo costrinse alla fuga dall'Assia a Strasburgo - da cui poi si trasferì a Zurigo dove si laureò e tenne un corso di «dimostrazioni zootecniche» (che comportava il contatto con sostanze che furono forse la causa della malattia che lo condusse alla morte). La sua vita e i suoi scritti contengono dunque una forza embrionale capace di investire almeno i due secoli successivi. E queste lettere - il cui corpus è una selezione postuma in cui prevale l'accento sui temi politici e sulla caratterizzazione antropologica - sprigionano in ogni riga la forza di una personalità che in un tempo brevissimo è riuscita a impossessarsi di un grande futuro.
|
|
Iannone Luigi
Critica della ragion tecnica
br. Grazie alla tecnica abbiamo sconfitto tante malattie, alleviato il dolore, eliminato fatiche pesanti, ridotto gli orari di lavoro e reso più agevole la nostra permanenza sulla Terra. Siamo, tuttavia, la prima generazione a vivere sul campo il suo dispiegamento universale e ad aver contezza di quanto ogni paradigma biologico, culturale, politico ed economico stia subendo delle alterazioni e delle modificazioni. Essa infatti esercita sulle coscienze una manipolazione quasi mai avvertita, ponendosi come fattore regolativo dell'intera esistenza sociale e mettendo in circolo una immane potenza che rende ogni cosa materiale da trasformazione. Uomo compreso. Siamo perciò di fronte alla questione ultima: la tecnica può essere regolata (e dominata) o essa si fa regola del mondo, ridefinendo da sé il nuovo nomos della Terra?
|
|
|