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‎History‎
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‎Calisi Astro‎

‎Oltre gli orizzonti del conosciuto‎

‎br. Si può spiegare la mente all'interno della concezione del mondo offerta dalla scienza? Nonostante questo sia il tacito assunto che si trova alla base della riflessione contemporanea sull'argomento, la tesi provocatoria dell'autore è che i fenomeni che definiamo "mentali" - in primo luogo l'esperienza cosciente - per le loro caratteristiche, assolutamente peculiari rispetto a qualsiasi altro fenomeno dell'universo, sono da considerare incompatibili con i concetti e i metodi che contraddistinguono gli attuali paradigmi scientifici. A sostegno di tale tesi, l'autore, prendendo in esame alcune delle più significative proposte di spiegazione della mente avanzate negli ultimi decenni, mostra come esse, senza eccezione, poggino su artifici concettuali del tutto ad hoc, in mancanza dei quali non potrebbero assumere neppure una parvenza di plausibilità.‎

‎Messina Rocco‎

‎Riflessioni e verità. Vol. 2‎

‎ill., ril.‎

‎Di Mascio Carlo‎

‎Stirner giuspositivista. Rileggendo l'unico e la sua proprietà‎

‎br. La critica di Max Stirner, al pari di quella giuspositivistica, mirando alla dissoluzione di ogni valore assoluto, riconduce la costruzione dell'esperienza umana a un atto di volontà dell'individuo, il quale, irriducibile a ogni metafisica tradizionale e a ogni tipo di autorità ereditaria, crea e ricrea la propria esistenza e il mondo in maniera autonoma e incondizionata. In questo senso, la matrice non-cognitivistica comune sia al pensiero stirneriano che a quello giuspositivistico - oltre a denunciare il fondamento tipicamente universalistico e oggettivistico del giusnaturalismo, sempre volto ad annullare il punto di vista del soggetto e a determinare aprioristicamente quali valori e quali regole di vita egli è tenuto a seguire - fornisce l'occasione per una sorprendente quanto affascinante svolta vitalistica e materialistica, "all'insegna di una ontologia costruttivista, la quale, propugnando una concezione affermativa dell'essere, mira alla distruzione dei valori esistenti e alla continua creazione autonoma di nuovi valori".‎

‎Teti Alessandro‎

‎Castel di Sangro, 13 maggio 1815. Una battaglia dimenticata‎

‎ill., br. Questo libro nasce dalla necessità di colmare una lacuna storica su quella che fu l'unica battaglia "vittoriosa" (Castel di Sangro del 13 maggio 1815) della campagna militare di Murat in Italia. Ho tratto precise informazioni al riguardo da memorie, diari e altri documenti d'epoca. L'ampia documentazione rintracciata mi ha consentito di ricostruire le vicende verificatesi in quel maggio del 1815 a Castel di Sangro. Per le celebrazioni del Bicentenario della Campagna d'Italia di Gioacchino Murat (1815-2015), evento di risonanza europea, si sono mossi e aggregati molti dei comuni italiani interessati, da Occhiobello (Rovigo) a Pizzo Calabro (Vibo Valentia). Anche il Comune di Castel di Sangro (L'Aquila) ha ritenuto opportuno aderire all'iniziativa. L'occasione mi ha stimolato a pubblicare le mie ricerche con l'intento di offrire un contributo alla storiografia, lacunosa e parzialmente distorta, in merito a questa pagina di storia. Il testo predisposto è supportato da immagini e mappe militari, una delle quali inedita e allegata al volume.‎

‎Valeri Michela‎

‎Susan Hill. Analisi multilivellare dei primi romanzi‎

‎br. Susan Hill è una scrittrice inglese di discreta fama che si è fatta apprezzare dalla critica per le sue opere, in particolare per i romanzi, conosciuti in Inghilterra e all'estero. La sua produzione, che spazia per tempo di pubblicazione, genere e pubblico, include romanzi, racconti radiofonici, libri per bambini, critiche letterarie, autobiografie, cronache. Ma sono i romanzi, particolarmente quelli scritti fra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70, che le hanno portato maggiori riconoscimenti e attenzioni di pubblico e critica.‎

‎Valeri Michela‎

‎Susan Hill. First novells‎

‎br. Susan Hill è una scrittrice inglese di discreta fama che si è fatta apprezzare dalla critica per le sue opere, in particolare per i romanzi, conosciuti in Inghilterra e all'estero. La sua produzione, che spazia per tempo di pubblicazione, genere e pubblico, include romanzi, racconti radiofonici, libri per bambini, critiche letterarie, autobiografie, cronache. Ma sono i romanzi, particolarmente quelli scritti fra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70, che le hanno portato maggiori riconoscimenti e attenzioni di pubblico e critica.‎

‎D'Uggento Maria Rosaria‎

‎Un popolo di lazzaroni‎

‎br. È più facile dividere che unire, soprattutto quando si soffia sul risentimento, legittimo, del popolo meridionale. Ma i sovrani francesi e lo Stato ebbero una forza molto maggiore rispetto a quella della monarchia borbonica e degli altri stati preunitari perché riuscirono nell'operazione di "amalgama", realizzando riforme importanti se non risolutive. Rischiavamo di rimanere un popolo di "lazzaroni"; siamo diventati un popolo "moderno".‎

‎Bertoldi M. (cur.)‎

‎Drammi storici, domande attuali. Palestina e Israele. Scenari di guerra, spiragli di pace‎

‎br. Un percorso di pensiero - un anno di iniziative - di "Pace per Gerusalemme" per approfondire la situazione geopolitica della Palestina e del vicino Medio Oriente. Sulla base dei sensi di colpa dell'Occidente, in gran parte complice col suo silenzio della criminalità nazista, non si è trovata un'effettiva soluzione in grado di rendere giustizia al diritto di entrambi i popoli di vivere in pace, libertà e sicurezza e si sono create le condizioni per un tragico, insanabile conflitto. Ad aiutare la riflessione alcuni stralci letterari di autori che si sono interrogati sulle fasi buie della Storia, sul tema dei confini, delle patrie, delle identità e dei muri: alla ricerca delle molte ragioni che rendono degna l'umanità.‎

‎Gazzi Giovanna‎

‎Note di letteratura italiana‎

‎br. Gli undici saggi critici, qui raccolti insieme ai testi di riferimento, si articolano sull'analisi e sull'interpretazione di autori e opere a cavallo tra la fine del Settecento e i primi decenni dell'Ottocento, cioè tra Neoclassicismo e Romanticismo, in Italia. Di quella produzione, spesso drammaticamente lacerata tra opposte istanze culturali e civili, vengono evidenziati valori, temi e immagini (le ragioni dell'arte, il senso della letteratura, i perché della vita, gli inevitabili conflitti dell'esistenza) che ancor oggi animano gli spiriti pensosi. Opere e autori (tra cui dominano Foscolo e Leopardi) vengono indagati con evidente partecipazione, ma anche con preciso impiego degli strumenti critici opportuni (retorici, linguistici e metrici) così da farne emergere sia gli aspetti formali sia quelli ideologici e, più ampiamente, umani.‎

‎Bassi Luciano‎

‎La ricerca dell'acca perduta. Accumulatori di tempo‎

‎br. In questo breve saggio si propone un nuovo punto di vista nella speculazione dei fenomeni del microcosmo, partendo da un'impostazione empirica che, strada facendo, assume via via dei modelli matematici, geometrici e fisici che supportano, apparentemente senza contraddizioni, la fenomenologia euristica. Si compie una speculazione, che non ha la pretesa di stare ai livelli della attuale ricerca sulla natura delle particelle e dell'astrofisica, e che è, tra il resto, relativamente povera delle canoniche dimostrazioni di tipo matematico. Verrà privilegiata l'analisi dei rapporti numerici tra vari fenomeni fisici, deducendo da questi delle congetture che allo scrivente, salvo una probabile falsificazione, sembrano convincenti.‎

‎Bartolini Simonetta‎

‎«Yoga». Sovversivi e rivoluzionari con d'Annunzio a Fiume‎

‎brossura‎

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Luni Editrice
Milano, IT
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€23.75 Buy

‎De Felice Renzo‎

‎D'Annunzio politico‎

‎brossura Questo volume rappresenta uno degli interventi critici più significativi relativamente all'attività politica e militare di Gabriele d'Annunzio. Attraverso documenti d'archivio del Vittoriale degli Italiani, lettere e memorie dei legionari, Renzo De Felice intende far luce sulla politica dannunziana distinguendola dall'ideologia fascista, con l'intento di sfatare l'idea divulgata dal Regime fascista di d'Annunzio "precursore" di Mussolini. Come sottolinea l'autore nell'introduzione, è fuori dubbio che il fiumanesimo dannunziano e il fascismo delle origini affondino le loro radici nello stesso magma culturale e siano entrambi figli della crisi determinata dalla prima guerra mondiale e dell'affermarsi della società di massa. La marcia su Fiume prefigura quella su Roma, i discorsi alle masse preannunciano quelli di piazza Venezia, gli slogan e le divise dei legionari anticipano i modelli degli squadristi-gerarchi fascisti. Eppure, nonostante tutto questo, nonostante queste apparenti evidenze e somiglianze, è necessario procedere con estremo rigore e senso critico, evitando generalizzazioni affrettate o semplicistiche, approfondendo i vari fenomeni e i loro contesti. Dice De Felice nell'introduzione: «Gli intenti politici, il fervore morale, le prospettive a più lungo respiro che d'Annunzio e Mussolini misero nell'impresa di Fiume furono e divennero via via diversissimi, come diversissimi furono le conseguenze, gli ammaestramenti che ne trassero». La vita di Gabriele d'Annunzio è stata un continuo atto di sfida e grandezza tanto che uno dei motti che il Vate aveva stampato sulla sua carta da lettera era Memento Audere Semper: De Felice insegna in queste pagine a non confondere lo slancio eroico, il sogno pratico e al tempo stesso intellettuale di d'Annunzio con il "momento" storico di Mussolini e del fascismo: essi camminavano a fianco, potevano anche condividere molti ideali, ma mai potranno essere confusi come uno miscela dell'altro.‎

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Luni Editrice
Milano, IT
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‎Tomasi di Lampedusa Giuseppe‎

‎L'utopia del mostro. Lettere inedite dal Nord-Europa (1925-1930)‎

‎brossura‎

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‎Gualazzini Beppe‎

‎Il furente Giovannino. Vita e vitaccia di Guareschi‎

‎brossura Scrive l'autore nella premessa: «E c'è questo mio libro. Libro? L'ho scritto perché anche le mie radici sono affondate nella Bassa, sulla stessa riva del grande fiume, dove abbiamo tutti quest'animaccia comune che ci spinge avanti, annodando un fiato all'altro. Perché Guareschi ha lasciato su questa riva tante e poi tante di quelle cose sue, che è quasi come se ci fosse ancora, in carne, ossa e baffi. Ora, non mi si chieda di dare definizioni su quanto ho scritto: ho raccontato di Guareschi, ma anche di me, anche di noi, la gente qualunque, la gente amica. Non mi si dica che è una biografia: mi metterei a ridere. Questa è una pedalata sull'argine quando si fa sera. Respiri forte l'aria del tramonto, non ce l'hai alfine con nessuno e, se una campana rintocca lontana, ti pare di ascoltare i preludi della Traviata. I ricordi sono carezze. So già che quanto ho scritto non piacerà a certa cultura e ancora meno sarà gradito a certa politica. Non m'importa, perché anche Guareschi, prima di me, rifiutò sempre, ovunque e con chiunque, i guinzagli di certa cultura e di certa politica. E quando il gran pettine che, da quarant'anni a oggi, pretende di dividere i pidocchi buoni da quelli cattivi lo spiaccicò proprio tra quelli cattivi, lui, lo stesso, mantenne liberi cervello e anima. Restò umile con gli umili e arrogante con i potenti e pagò di persona la sua libertà fino all'ultimo fiato. Morì di malinconia, di delusione, di rabbia, non di cinismo. Che poi non è ai politicanti che debbo rendere conto con queste pagine, né ai bacchettoni della cultura postbellica, né solo al giornalista Guareschi o solo allo scrittore, disegnatore, contadino Guareschi. Io devo unicamente rendere conto all'Uomo Guareschi, ai suoi ventitré lettori e al ventiquattresimo, che sono io. Questo ho fatto. E l'ho fatto usando anch'io un vocabolario che conta, sì e no, duecento parole, le stesse che adopera ogni giorno la gente comune per comprendersi e sopravvivere in questa Torre di Babele dove sono stati inventati milioni di parole per cancellare i fatti».‎

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Luni Editrice
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‎Spadolini Giovanni‎

‎Gobetti. Un'idea dell'Italia‎

‎ill. «Nella mia vita Gobetti è stato l'inalterabile punto di riferimento, il costante termine di paragone, nelle convergenze, nelle discussioni, negli approfondimenti, anche nelle revisioni». Così scrive Giovanni Spadolini nella prefazione al volume. Il libro raccoglie tutti gli scritti su Gobetti e il gobettismo sparsi nel corso di mezzo secolo di immutabile fedeltà gobettiana dell'autore. Nessun italiano di questo secolo ha avuto una così alta idea dell'Italia e nessuno ha insieme scrutato quanto fossero profonde le crepe, gli squilibri, le eredità negative della vita e del costume italiano fino a giudicare, con spietatezza rivelatrice, lo stesso fascismo come «l'autobiografia della nazione». Ricordare Gobetti vuol dire guardare a un'altra Italia, quella in cui egli credette e per la quale si sacrificò intero, «perché dalla nostra sofferenza nascesse uno spirito, perché nel sacrificio dei suoi sacerdoti questo popolo riconoscesse se stesso». Contro tutti i compromessi tradizionali della storia italiana, Gobetti richiamò al coraggio dei propri ideali, all'assunzione delle proprie responsabilità, all'eroismo del proprio impegno: vero esempio di eroe borghese - come lo definì Eugenio Montale, che disse di lui: «il compagno di strada, eguale a noi, migliore di noi, l'uomo che fu cercato invano da una generazione perduta, l'uomo che noi ci ostiniamo a cercare ancora nella parte più profonda di noi stessi». In Gobetti dominava un fondo di idealismo tragico. La pugnace laicità liberale di Gobetti si riassume per noi in queste parole: «La sicurezza di essere condannati - la crudeltà inesorabile del peccato originale per usare forme mitiche di espressione - è la sola che possa dare l'entusiasmo dell'azione, con la responsabilità, con il disinteresse». Quasi un Ecclesiaste laico.‎

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‎Fiorentino Carlo M.‎

‎Il garbuglio diplomatico. L'Italia tra Francia e Prussia nella guerra del 1866‎

‎brossura L'autore analizza un periodo storico estremamente complesso, che ha gettato le basi per quella che è l'attuale struttura politica e territoriale dell'Europa. La guerra del 1866 dell'Italia alleata della Prussia contro l'Austria è ricordata per le sconfitte di terra a Custoza (24 giugno) e di mare a Lissa (20 luglio). Alla loro origine stava il modo con cui il governo presieduto fino alla vigilia della guerra dal generale La Marmora, a capo anche del Ministero degli Esteri, aveva condotto le trattative diplomatiche con la Francia. La Marmora e ancor più il ministro italiano a Parigi, Nigra, furono irretiti da Napoleone III. Questi aveva spinto l'Italia ad allearsi con la Prussia e nello stesso tempo sostenuto l'Austria contro la sua rivale tedesca, ingiungendo surrettiziamente all'Italia stessa di non combattere con determinazione. Dopo Custoza l'esercito italiano, che aveva subito perdite inferiori a quelle austriache, ripassò il Mincio e fu per oltre due settimane come paralizzato; mentre il generale Cialdini, che aveva condiviso con La Marmora, capo di Stato Maggiore, dimessosi alla vigilia della guerra dalle cariche governative, la responsabilità delle operazioni militari, tardò ad attraversare come nelle attese il Po e dar battaglia all'esercito austriaco. La pace di Praga del 24 agosto tra Austria e Prussia consentì a quest'ultima, vincitrice il 3 luglio a Sadowa, di raggiungere i suoi obiettivi territoriali ed egemonici sulla Germania, frustrando Napoleone III, che intendeva lucrare territori lungo il Reno in seguito al suo intervento di mediazione del 4 luglio. La pace di Vienna del 3 ottobre dell'Italia con l'Austria, se consentì alla prima di ottenere il Veneto, amareggiò l'opinione pubblica nazionale per il modo con cui avvenne la cessione di Venezia: non direttamente dall'Austria, ma dalla Francia, che l'aveva ricevuta in pegno della sua mediazione. A ciò si doveva aggiungere la delusione per la mancata unione all'Italia del Trentino e delle terre giuliane. Un quadro esaustivo e approfondito che permette al lettore di avere una visione precisa e completa dell'Italia che si stava costruendo un posto tra le grandi potenze europee.‎

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‎Nuova storia contemporanea. Vol. 2‎

‎brossura‎

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‎Carrel Alexis‎

‎L'uomo, questo sconosciuto‎

‎brossura Quello di Alexis Carrel è un nome legato a vicende e casi di vasta eco, sia in vita sia nei decenni successiva alla sua scomparsa. La sua esistenza fu segnata da un avvenimento straordinario: giovane medico, accompagnando dei malati a Lourdes, poté assistere a una guarigione miracolosa. Si trattava del caso di una giovane inferma, Marie Ferrand, nella quale era chiara la diagnosi di peritonite tubercolosa fibroplastica,. La sua è dunque la vicenda di uno scienziato che, senza fare la minima deroga alla propria lucidità critica, viene condotto, per la stessa via della sua scienza, alla fede. Nel 1935 pubblica "L'uomo, questo sconosciuto", in cui, da scienziato e da filosofo, compie una disamina graffiante della società moderna e dell'uomo contemporaneo, che in alcuni passi rasenta il cinismo ma è frutto di una profonda rivolta contro un mondo sempre più contraffatto e stravolto da errori, falsità e contraddizioni. Per Carrel la civiltà moderna è un agglomerato informe di esseri che hanno usato la propria intelligenza e la propria fatica per costruire un mondo artificiale. È la scienza a essere responsabile di questa situazione e può essere soltanto la creazione di una scienza integrale dell'uomo a "tirarcene fuori". Opera controversa del pensiero moderno, il libro è un tentativo di analisi complessiva e di riprogettazione della natura umana.‎

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‎Boutroux Emile‎

‎Jakob Boehme o l'origine dell'idealismo tedesco‎

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‎Guénon René‎

‎Oriente e Occidente‎

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‎Guénon René‎

‎Considerazioni sull'iniziazione‎

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‎René Guénon e l'Occidente‎

‎brossura‎

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‎Kant Immanuel; Tribuzio G. (cur.)‎

‎Pedagogia‎

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‎Guénon René‎

‎Scritti su Oriente e Occidente‎

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‎Guénon René‎

‎Scritti sulla crisi del mondo moderno‎

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‎De Felice Renzo‎

‎Scritti giornalistici. Vol. 2/1: I nemici dello stato di diritto (1976-1985)‎

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‎De Felice Renzo; Parlato G. (cur.)‎

‎Scritti giornalistici. Vol. 3: Facciamo storia, non moralismo 1989-1996‎

‎brossura È ormai nota l'influenza che Renzo De Felice ha avuto nella storiografia sul Novecento. Lo storico romano ha innovato profondamente l'approccio allo studio del fascismo, passando da una lettura moralistica, manichea e demonizzante a una lettura problematica e complessa, basata, per la prima volta, sull'accurata analisi dei documenti dello Stato, dei carteggi dei protagonisti, della documentazione più varia al fine di realizzare una storia - mai definitiva - dell'Italia nel periodo fascista. Assai meno nota è invece l'influenza che De Felice ha avuto tra i non addetti ai lavori, presso cioè quella più vasta opinione pubblica che, tra gli anni Sessanta e Novanta, leggeva ancora i giornali. In quei quasi quattro decenni De Felice ha scritto oltre 280 articoli per quotidiani, per settimanali o ha rilasciato interviste, affrontando alcuni problemi storiografici fondamentali: il consenso al fascismo, l'antisemitismo, il rapporto tra fascismo e intellettuali, la Grande Guerra, la difesa dello Stato di diritto, la libertà di ricerca, il terrorismo, la crisi dello Stato, solo per ricordare i temi più significativi. In questi articoli, che si ripropongono per la prima volta a vent'anni dalla sua scomparsa, emergono l'interesse e la curiosità dello storico verso la realtà contemporanea e il presente; nello stesso tempo, De Felice anche negli scritti giornalistici non rinunciò a descrivere in termini complessi la storia e non esitò a esercitare la critica contro i conformismi e contro le "vulgate", in nome di una libertà di pensiero che non ha mai conosciuto, in lui, condizionamenti di carattere Politico.‎

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‎De Felice Renzo‎

‎Scritti giornalistici. Vol. 1/2: Dagli ebrei a Mussolini (1974-1977)‎

‎brossura‎

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‎Tassinari Giuseppe‎

‎Il fascista che disse di no a Hitler. Diari‎

‎brossura‎

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‎Spirito Ugo; Rossi G. S. (cur.)‎

‎Filosofia della grande civilizzazione. La «rivoluzione bianca» dello Scià‎

‎brossura Negli ultimi mesi di una vita segnata da una speculazione che tende a inverarsi nell'azione politica, Ugo Spirito ha lavorato a un volume sull'Iran governato da Mohammad Reza Pahlavi. Un libro rimasto inedito nella sua stesura integrale e oggetto, in tempi diversi, di manipolazioni e censure. A quarant'anni di distanza il testo appare nella sua versione originale, che rivela il reale pensiero del filosofo. Lo sforzo compiuto da Spirito è stato volto, nell'autunno del 1978, a comprendere e illustrare criticamente le linee guida della "rivoluzione bianca" dello Scià - avviata nel 1963 - inquadrandole nella storia della Persia e valutandone le possibili evoluzioni, mentre il Paese era sconvolto dalle proteste di piazza sfociate nel 1979 nella rivoluzione islamica guidata dall'ayatollah Khomeyni. Lo Scià appare a Ugo Spirito come un sovrano illuminato e ne valuta positivamente il sogno di trasformare l'Iran in una sorta di Città del Sole, nella quale regnino l'armonia e la collaborazione tra le classi sociali, nella prospettiva di un intenso sviluppo industriale. Una "città" laica, in cui non vi siano più sfruttatori e sfruttati, ricchi e poveri, proprietari e servi, secondo la tradizione socialista dalla quale, secondo Spirito, lo Scià ha tratto ispirazione per tracciare una "terza via" tra liberismo e comunismo. Per quanto illuminato, Spirito giudica il regime iraniano un dispotismo dittatoriale, errato sul piano teorico e fatalmente destinato a terminare con la scomparsa del suo protagonista.‎

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‎Mondello E. (cur.)‎

‎Roma noir 2012-2013. Letteratura della crisi, letteratura del conflitto‎

‎br. I saggi raccolti nel volume sono dedicati a quell'area del noir che negli ultimi anni ha imposto una nozione di crime fiction caratterizzata dalla vocazione a narrare le contraddizioni, i malesseri, i punti di crisi della società. A raccontarne le storture e i conflitti. Il romanzo nero degli anni Duemila non si è limitato, infatti, a mettere in scena trame malavitose e criminali, ma ha scelto la strada del disvelamento, della denuncia, della testimonianza. La narrativa di genere, in Italia come in altre nazioni, si è così trasformata in una letteratura capace di leggere e di raccontare la nostra contemporaneità. Accanto a interventi di scrittori come Massimo Carlotto, la cui narrativa si caratterizza fin dalle origini per il tentativo di proporre al lettore un'analisi della realtà e della società contemporanee, vengono proposti saggi di studiosi, critici italiani e stranieri che analizzano fino a qual punto il noir rispecchi e denunci scenari socio-politici nazionali (si va dal nostro paese alla Germania, dagli USA al Sud America), non senza affrontare il tema di come abbia trovato nel noir un rispecchiamento anche uno dei conflitti più drammatici dell'Italia di oggi, quel tragico fenomeno che è il femminicidio.‎

‎Leuzzi Giuseppe; Fasoli T. (cur.)‎

‎Gentile Germania‎

‎br. Come si è arrivati al durissimo Germania-Italia del 2011-2012? Alla gara quotidiana dello spread7. Al governo imposto a Roma da Berlino? Alla recessione imposta all'Italia, la più grave della Repubblica? Che può solo aggravare il debito, e generare altra crisi. L'Europa non è la stessa dopo la caduta del Muro. Perché la Germania è un'altra. La solidarietà si subordina alla convenienza, l'interesse di ogni paese non è più l'interesse di tutti, un problema si pone di egemonia. Di egemonia tedesca. Controvoglia, si dice, e invece determinata: il capitolo "La colpa è dell'Italia" ne porta le prove. Argomentando la vittoria infine della Germania nella sua terza "guerra civile" europea. Sui toni del faceto, ma non del tutto. Sugli stessi toni viene rivisitata la Germania, di ieri e di oggi, nella mentalità, e nei modi di porsi col resto del mondo. Un quadro semiserio, a parti rovesciate. In questa "Europa tedesca" poco si sa della Germania. La Germania nuova è anzi terra incognita. Mentre la Germania sa tutto di noi, naturalmente. C'è quindi un vuoto da riempire. "Gentile Germania" si propone come un tour rovesciato. Ribaltando la proiezione, dal Sud al Nord, e il pregiudizio.‎

‎Bettini Filippo; Carlino M. (cur.); Muzzioli F. (cur.); Patrizi G. (cur.)‎

‎Avanguardia e materialismo. Saggi di teoria e critica letteraria‎

‎br. La passione della ragione e quindi la forza morale di una critica consapevole della sua responsabilità politica e sociale costituiscono il filo rosso di queste pagine. Dalla teoria della letteratura, attraversata in un lucido percorso di confronti serrati e discussa da posizioni marxiste rimodulate con persuasiva originalità, ai testi letterari, analizzati con una strumentazione tanto rigorosa quanto organicamente articolata e tarata per vagliarne la configurazione specifica, in un libro di saggi straordinariamente compatto e lungo un discorso stringente e di fatto unitario, si delineano così e vengono posti in rilievo i fondamenti e le manifestazioni di punta di una scrittura di ricerca, mai arresa alle mode, impegnata in un programma attivo di conoscenza e di demistificazione ideologica, mentre si modellano chiavi di interpretazione di indiscutibile attualità per leggere la letteratura sperimentale e d'avanguardia e cogliere quanto ancora ha la possibilità di dirci in vista del futuro.‎

‎Taddei Claudio‎

‎La fiamma e la cenere. Da Goethe a Stephen King‎

‎br. Critico letterario freelance, già autore di un saggio su Joseph Conrad (oltre che di importanti saggi su argomenti di politica internazionale), l'autore propone in "La fiamma e la cenere" un percorso nelle emozioni e nei valori della grande letteratura. Si comincia con "Le affinità elettive" di Goethe, di cui l'autore indaga il fascino e il mistero. Si prosegue con "Tess" di Thomas Hardy, un romanzo di cui l'autore offre una lettura di intatta bellezza. Si entra poi nel mondo di Joseph Conrad, dal poliziesco gotico di "L'agente segreto" all'ultimo, nostalgico e arioso, Conrad di "The Rover" - con ampi richiami, di vasta risonanza, al grande romanzo russo, a Stevenson, a Thomas Mann. Quindi, in una tessitura temporale limpida e vasta, si passa a una intrigante lettura del romanzo "Donne innamorate" di D.H. Lawrence. E infine ci si inoltra nella letteratura contemporanea, da Philip Roth ("Il teatro di Sabbath) a Cormac McCarthy ("Non è un paese per vecchi"), a Coetzee ("Vergogna"). Si chiude con Stephen King, la cui statura di grande narratore viene sdoganata (con le opportune riserve) a un livello di approfondimento inedito in Italia, con particolare attenzione al classico "The Shining" e al recente "22/11/63". Come parti di una costellazione, le singole letture trovano un solido equilibrio nella scrittura e nell'amore del racconto, dando al lettore lo stupore di un dono, o di un risarcimento non ancora tardivo.‎

‎Valentini Valentina‎

‎Un fanciullo delicato e forte. Il cinema di Gabriele D'Annunzio‎

‎ill., br. Un omaggio a Gabriele D'Annunzio uomo di cinema, in cui si ripropongono tre "scenari" cinematografici sbocciati dalla fantasia creatrice del poeta abruzzese. Dei tre, "Cabiria" è il più noto, "La crociata degli innocenti" il più mistico, "L'uomo che rubò la Gioconda" quello mai realizzato. Tre poemi per immagini arricchiti da un saggio sul cinema dannunziano, in cui è ricostruito il rapporto del poeta con la nascente industria cinematografica italiana.‎

‎Ercolani Marco‎

‎Preferisco sparire. Dialoghi con Robert Walser (1954-1956)‎

‎br. In "Passeggiate con Robert Walser" il critico Carl Seelig descrive vent'anni di incontri e di colloqui con il grande scrittore di Biel. In "Preferisco sparire" il vecchio scrittore, degente dell'ospedale psichiatrico di Herisau, conversa con lo psichiatra ventottenne Karl Weiss, allora tirocinante di quell'istituto. La conversazione è, in realtà, un lungo monologo, che Ercolani immagina svolgersi fra il giugno del 1954 e il dicembre del 1956, e rispecchia il pensiero dell'ultimo Walser sul segreto della scrittura. Il titolo del libro deriva da una frase che lo scrittore ripete, come ossessivo refrain, nei momenti di estrema malinconia.‎

‎Crudi Luca‎

‎Dell'aristofanesca irrisione del mondo. Nietzsche, al secolo XIX‎

‎brossura Il testo monografico sulla vita e l'opera di Friedrich Nietzsche comprende un'analisi sintetica dei documenti relativi allo sviluppo delle riflessioni più controverse e problematiche della modernità senza esaurirne il significato nelle interpretazioni consolidate che riducono la filosofia di Nietzsche alla topica d'ispirazione heideggeriana cioè alla volontà di potenza, ai miti del superuomo, dell'eterno ritorno e dell'amor fati. È anzi possibile dedurre una dimostrazione convincente del progressivo distacco dal platonismo, della derivazione presocratica e del carattere satirico di queste caricature dell'uomo moderno. L'aristofanesca irrisione del mondo è l'espressione utilizzata da Nietzsche per definire la propria esistenza.‎

‎Acciarini Maria Chiara‎

‎Storia dei Guglielminetti. 150 anni di memorie familiari dall'Unità d'Italia alla fine del Novecento‎

‎br. Un artigiano della Valle Strona si trasferisce a Torino negli anni del Risorgimento e diviene fornitore di un tipo speciale di borracce per l'esercito. Dallo sviluppo di queste capacità tecniche nell'Italia postunitaria prendono le mosse le avventure e le sventure di una famiglia che vede alcuni suoi membri partecipare con originalità e coraggio alle vicende di un secolo e mezzo di storia italiana. Tra loro c'è la poetessa Amalia Guglielminetti, ma accanto a lei si delineano altre interessanti figure di letterati, di professionisti, di politici impegnati senza incertezze nella lotta contro il fascismo. Le vicende di una famiglia inconsueta sono ricostruite attraverso una serie di documenti in parte inediti: gli scritti, le testimonianze, i materiali d'archivio permettono di conoscere direttamente personalità che sono vissute in tempi diversi ed hanno raggiunto risultati di rilievo nell'artigianato, nella letteratura, nella politica. Gli atti dell'Amministrazione Militare illustrano l'approdo del falegname Pietro a Torino e il consolidarsi della sua fama di "inventore" di un particolare modello di borracce; gli scritti di Amalia Guglielminetti e di sua cugina, la maestra Paola, permettono di ricostruire l'evoluzione della condizione femminile all'interno di un ambiente borghese alla fine dell'Ottocento; documenti politici e amministrativi tratteggiano l'opposizione al fascismo e la partecipazione alla Resistenza di tre fratelli, Riccardo, Marziano e Andrea, divenuto poi sindaco di Torino. Il testo delinea così, a livello verticale, profili biografici che testimoniano l'evoluzione socioculturale dei singoli protagonisti; a livello orizzontale, l'avvicendarsi delle loro scelte racconta l'evoluzione della società italiana dalla metà dell'Ottocento - quando Pietro Guglielminetti arriva a Torino - alla fine del Novecento, quando muore Andrea. A livello obliquo personaggi e contesti spiegano come il desiderio di affermazione di una famiglia possa realizzarsi in diversi ambiti della società e della cultura.‎

‎Taddei Claudio‎

‎Sulle tracce di Tristano. Da Kafka a Flannery O'Connor‎

‎br. Il libro insegue i temi dell'amore coniugale, della relazione tra uomo e donna, dell'eros e dei suoi messaggi tremendi o del suo miele, dapprima in due grandi autori del Novecento, Franz Kafka e David Herbert Lawrence. Di Kafka, il libro offre una sintesi coinvolgente della sua vita, delle sue opere, delle sue relazioni sentimentali, del significato della sua figura. Di Lawrence, il libro tratta quello che è uno dei romanzi più belli della cultura europea, cioè "L'arcobaleno", di cui conduce una lettura fluviale. Tra gli autori più recenti, l'indagine si rivolge a Philip Roth, autore discontinuo però tra i più magistrali del nostro tempo, di cui si leggono i due romanzi maggiori, cioè "Pastorale americana" e "La macchia umana". Poi l'attenzione va a una delle scrittrici maggiori del Novecento, Flannery O'Connor, e alla sua aspra letteratura, radicata nella cultura del Sud degli USA. Infine il libro avvicina uno scrittore discusso, però sintomatico della società contemporanea, Jonathan Franzen, di cui si legge con ampiezza di argomenti l'ultimo romanzo, "Purity".‎

‎Mansfield Katherine; Ciampoli S. (cur.)‎

‎Diari‎

‎brossura Il libro presenta i diari dal 1910 al 1922 di Katherine Mansfield. Curati dal marito dopo la morte della scrittrice, sono documenti nei quali è possibile cogliere dal vivo l'intelligenza psicologica che costituisce la filigrana dei suoi scritti creativi.‎

‎Esposto A. (cur.)‎

‎Democrazia e contadini in Italia nel XX secolo. Il ruolo dei contadini nella formazione dell'Italia contemporanea‎

‎br. La ricostruzione di una vicenda secolare di conflitti, mutamenti sociali, acquisizioni normative, attraverso cui il più antico ceto della storia, prima di sprofondare nell'irrilevanza di questi anni, ha contribuito alla trasformazione delle strutture profonde della società italiana e dei suoi ordinamenti e al radicamento della democrazia nel Paese. In questo saggio sono contenuti vari contributi, di diseguale valore storiografico e culturale che offrono frammenti di una grande storia per temi e ambiti regionali diversi.‎

‎Zanolla Virgilio‎

‎La brasiliana svelata. Storia mai raccontata della più grande narrativa del Sud America (1870-1922)‎

‎ril. Un prospetto della narrativa brasiliana negli anni 1870-1922: quelli che vanno dall'avvento del regionalismo al modernismo, cioè nel periodo in cui - dopo l'indipendenza nel 1822 e l'inizio del Segundo Reinado (1840) - essa andò progressivamente acquisendo caratteri autonomi. Nell'arco di tempo preso in esame la letteratura brasiliana venne percorsa da diversi movimenti e tendenze: dall'ancora attivo romanticismo al realismo, al parnasianismo, al naturalismo, al simbolismo, al penumbrismo, al post-etichettato e avvolgente premodernismo; ma a sostanziarla in ogni fase fu soprattutto il regionalismo: un fenomeno trasversale in quanto presente in ciascuno di questi -ismi, e distingue altresì in forma determinante varie opere le cui caratteristiche sono a essi solo debolmente riferibili. Integrato da 20 testi antologici di molti dei principali scrittori, questo lavoro è ripartito in sei grandi capitoli dedicati ciascuno alla produzione narrativa delle cinque macroregioni. Una scelta necessaria, per comprendere l'ambiente fisico e sociale e lo sviluppo di ogni area, alla base dell'apporto tematico e delle caratteristiche salienti degli autori e dei rispettivi testi; e per far sì che, nella sua essenza composita, il quadro d'insieme risulti il più possibile conforme ed esaustivo.‎

‎Francalanci Nico‎

‎L'anarchico che cade nelle mie mani deve aver litigato con la vita se continua a essere anarchico‎

‎brossura Rosario, Argentina 1930: attentato contro il capo dell'Orden Social, il vice Commissario Juan Velar, conosciuto con il nome di "El Basco", che dichiara: "L'anarchico che cade nelle mie mani deve aver litigato con la vita se continua a essere anarchico". La città di Rosario aveva vissuto negli anni Venti un periodo di pieno boom economico in seguito a massicci investimenti americani, guadagnandosi l'appellativo di Chicago argentina. Verso la fine del decennio, però, erano arrivati i tempi difficili. Le industrie avevano cominciato a licenziare, le manifestazioni e gli scioperi si erano moltiplicati, la FORA, il sindacato di tendenza anarchica si era ingrossato a dismisura e il duro sottufficiale del'Orden Social aveva cominciato a fare carriera. Ma ancora più familiare del nome di "El Basco" suonava quello di Severino Di Giovanni, anarchico italiano soprannominato "l'uomo vestito di nero" perché così si diceva che commettesse i suoi crimini, che abbracciavano tutti i reati che i creatori del codice penale argentino erano riusciti a immaginare. Sembrava essere diventato una di quelle leggende popolari, l'uomo vestito di nero che sostiene gli scioperi, rapina le banche, colpisce i malvagi. Il testo ripercorrere le azioni e gli attentati compiuti in Argentina dal '27 al '30, legati al movimento anarchico guidato da Di Giovanni, fino alla cattura, l'interrogatorio e l'esecuzione dell'anarchico italiano.‎

‎Mondello E. (cur.)‎

‎Roma noir 2007. Luoghi e nonluoghi nel romanzo nero contemporaneo‎

‎br. È possibile tracciare una mappa aggiornata dei territori del noir? Quali sono le caratteristiche della tendenza narrativa che chiamiamo "noir italiano"? Il "noir mediterraneo" è solo un'etichetta? C'è un nesso fra spazi reali e spazi simbolici nel noir al femminile? Esiste una relazione fra l'immaginario del lettore e le sue scelte editoriali? A queste domande rispondono italianisti, sociologi, teorici della letteratura, criminologi, riprendendo la suggestione della nota distinzione tra luoghi e nonluoghi di Marc Augé, l'antropologo della "surmodernitè". E attraversando i territori del noir da una nuova prospettiva, che abbraccia vari aspetti del fenomeno: il romanzo, la fiction, l'immaginario del pubblico, l'editoria. Roma Noir 2007 è la quarta edizione dell'appuntamento annuale con il romanzo nero dell'Università La Sapienza di Roma, che dal 2004 affronta i temi principali della letteratura di genere attraverso un confronto fra studiosi, critici, scrittori ed editori.‎

‎Mondello E. (cur.)‎

‎Roma noir 2008. «Hannibal the Cannibal c'est moi?» Realismo e finzione nel romanzo noir italiano‎

‎br. Quole rapporto si instaura nel noir fra realtà e finzione? È legittimo parlare di realismo, piuttosto che di verosimiglianza? II romanzo nero contemporaneo è, come pretende, la forma narrativa che interpreta il "lato oscuro" della realtà? Quali trasformazioni ha prodotto il boom del noir nell'immaginario del lettore/spettatore? Trasformando ironicamente il celeberrimo "Madame Bovary c'est moi" di Flaubert e 'contaminandolo' col nome di uno dei personaggi più truculenti dell'immaginario 'nero', il quarto volume della serie di "Roma Noir" presenta una riflessione multidisciplinare sul tema del realismo e sul senso della tendenza attuale della narrativa noir a dichiararsi 'realistica', anzi capace più di altri generi di rappresentare la contemporaneità. "Roma Noir 2008" è la quinta edizione dell'appuntamento annuale con il romanzo nero dell'Università di Roma La Sapienza, che dal 2004 affronta i temi principali della letteratura di genere, attraverso un confronto fra studiosi, critici, scrittori e operatori del settore.‎

‎Mondello E. (cur.)‎

‎Roma noir 2009. L'amore ai tempi del noir‎

‎br. Se guardiamo al tema dell'amore, dei sentimenti, delle emozioni, esistono nuovi modelli, linguaggi e stili nel noir contemporaneo italiano, il quale esibisce e rivendica per molti aspetti caratteri di novità, o si confermano cliché consolidati? Cosa emerge confrontando il romanzo nero con quello di mainstream? Come agiscono i personaggi, in particolare quelli fernminili, rispetto al "sogno d'amore"? Esiste un filo conduttore che lega le esperienze degli autori ispanoamericani, statunitensi ed europei? Il quinto volume della serie di "Roma Noir" propone un confronto multidisciplinare su un tema così suggestivo quale l'amore e i sentimenti nel noir, fra critici, docenti di letterature europee ed extraeuropee, studiosi del cinema, linguisti. "Roma Noir" 2009 è la sesta edizione dell'appuntamento annuale con il romanzo nero dell'Università di Roma La Sapienza, che dal 2004 affronta i principali temi della letteratura di genere.‎

‎Olia Reza‎

‎Il bronzo e l'esilio‎

‎brossura‎

‎Mondello E. (cur.)‎

‎Roma noir 2010‎

‎br. Fino a qual punto è mutato il noir italiano dall'inizio del boom del genere? In questo decennio, si è dimostrato davvero, come sostengono alcuni autori, la forma romanzesca capace di analizzare e rappresentare, meglio di altre, la realtà contemporanea? Quella del New Italian Epic è stata solo una suggestione che ha provocato un lungo dibattito o è un'indicazione teorica condivisibile? Il noir è ancora un genere vitale o ha ragione chi sostiene che si potrebbe parlare di post-noir? Che cosa si intende per New Italian Realism? A queste domande su un tema centrale nel dibattito letterario attuale, cerca di rispondere il sesto volume della serie di Roma Noir, che propone un confronto multidisciplinare fra critici, scrittori e operatori dei mass media. Roma Noir 2010 è la settima edizione dell'appuntamento annuale con il romanzo nero dell'Università di Roma La Sapienza, che dal 2004 affronta i principali temi della letteratura di genere.‎

‎Mansfield Katherine; Ciampoli S. (cur.)‎

‎Diari‎

‎br. I diari dal 1910 al 1922 di una delle più grandi scrittrici del Novecento. Curati dal marito dopo la morte della scrittrice, sono documenti di grande fascino umano e letterario, nei quali è possibile cogliere dal vivo l'intelligenza psicologica che costituisce, per cosi dire, la filigrana dei suoi scritti creativi.‎

‎Mondello E. (cur.)‎

‎Roma noir 2011. Le città nelle scritture nere‎

‎br. Se il noir tende al rispecchiamento della contemporaneità, come si è detto più volte, quale lettura della nostra civiltà e del nostro vivere ci propone la città della narrativa "nera"? Con questi saggi "Roma Noir" torna sul tema del paesaggio e della sua rappresentazione, già protagonista dell'edizione del 2007 dedicata ai "Luoghi e nonluoghi", analizzando vari aspetti degli spazi urbani: la città intesa come ambientazione e scenario delle scritture noir, che prediligono i territori metropolitani e, insieme, la città come luogo letterario che nella macchina romanzesca si trasforma in spazio emozionale e in specchio di identità, vicende, rapporti individuali e collettivi. "Roma Noir 2011" è la ottava edizione dell'appuntamento annuale con il romanzo "nero" dell'Università di Roma La Sapienza, che dal 2004 affronta i principali temi della letteratura di genere.‎

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