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‎Aa. vv. (a cura di Giovanni Acquaviva, Farfa, Aldo Giuntini e F.T. Marinetti)‎

‎Canzoniere futurista amoroso guerriero‎

‎Prima edizione CON DEDICA Esemplare in ottime condizioni. Importante antologia di poeti e musicisti futuristi curata da Marinetti, Acquaviva, Farfa, Giuntini, con poesie, parolibere e spartiti musicali di: Angeli, Annaviva, Balestrieri, Barbanelli, Bellanova, Buccafusca, Civello, Corona, Cucini, D’Albisola, Dall’Asta, Desiderio, Ferrero, Giardina, Goretti, Masnata, Pattarozzi, Pennone, Sanzin, Scurto, Sorrento, Tedeschi, Vercelli. Notevole layout disegnato da Acquaviva, un bianco e nero di Prampolini e un disegno parolibero di Cangiullo ornano il testo. Collaudo parolibero originale a cura degli autori: «Canzoni passate passatiste futuriste», contiene al suo interno un’aeropoesia di Marinetti (s.tit. ma si tratta di Bombardamenti, già in L’Esercito italiano 1942). Cammarota, Marinetti, 247; Id., Futurismo, Libri di aa. vv., 91; Salaris, Bibliografia, p. 78b.‎

‎Aa. vv. (a cura di Marinetti, Settimelli e Corra)‎

‎Il Teatro futurista sintetico. Creato da Marinetti, Settimelli, Bruno Corra‎

‎Edizione originale di questa raccolta. Eccellente insieme nella «rara» (Cammarota) tiratura rilegata in tela con titolo in riquadro stampato in sanguigna: «Teatro futurista» (esistono esemplari con l’aggettivo «sintetico» anche sulla copertina); da segnalare solo una lieve fioritura alla copertina, ma per il resto libri solidi, freschi e puliti — condizione invidiabile per questo tipo di edizione. Insieme piuttosto raro a trovarsi completo nei due volumi. La collezione fu preceduta dall’edizione degli stessi contenuti in due rarissime plaquette pubblicate come allegato alla rivista «Gli Avvenimenti», diretta dallo stesso editore che è poi l’amico di Marinetti Umberto Notari. Le plaquette uscirono tra il dicembre 1915 e l’aprile del 1916, data che fa da “terminus post quem” per l’edizione della presente collezione nei due volumetti della «Biblioteca teatrale». Al primo volume le sintesi teatrali di Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Arnaldo Corradini, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Corrado Govoni, Luciano Folgore, Decio Cinti, sono precedute dal «Manifesto del teatro futurista sintetico». Più ampio il “parterre” di autori nel secondo volume, dove sono pubblicati Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Luciano Folgore, Mario Carli, Giacomo Balla, Guglielmo Jannelli, Mario De Leone, Ulric Quinterio, Armando Cavalli, Oscar Mara, Depero, Auro D'Alba, Trilluci, Cantarelli, Rebecchi, Diobelli, Nannetti. Cammarota, Marinetti, 51 e 58 2 voll.‎

‎Aa. vv. (a cura di Marinetti, Settimelli e Corra)‎

‎Il Teatro futurista sintetico. Creato da Marinetti, Settimelli, Bruno Corra [CON AUTOGRAFO]‎

‎Edizione originale di questa raccolta. CON DEDICA Straordinario insieme pregiato dalla dedica autografa di Marinetti al primo volume: «alla s.ra Jacuzio Ristori omaggio futurista FT Marinetti». Normali lievi segni del tempo (lievi fioriture alle copertine, particolarmente al secondo volume; primo volume con parziale rottura delle cerniere, senza distacchi), nel complesso ottimi esemplari. Insieme piuttosto raro a trovarsi completo nei due volumi. La collezione fu preceduta dall’edizione degli stessi contenuti in due rarissime plaquette pubblicate come allegato alla rivista «Gli Avvenimenti», diretta dallo stesso editore Umberto Notari, amico di Marinetti Le plaquette uscirono tra il dicembre 1915 e l’aprile del 1916, data che fa da “terminus post quem” per l’edizione della presente collezione nei due volumetti della «Biblioteca teatrale». Al primo volume le sintesi teatrali di Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Arnaldo Corradini, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Corrado Govoni, Luciano Folgore, Decio Cinti, sono precedute dal «Manifesto del teatro futurista sintetico». Più ampio il “parterre” di autori nel secondo volume, dove sono pubblicati Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Luciano Folgore, Mario Carli, Giacomo Balla, Guglielmo Jannelli, Mario De Leone, Ulric Quinterio, Armando Cavalli, Oscar Mara, Depero, Auro D'Alba, Trilluci, Cantarelli, Rebecchi, Diobelli, Nannetti. Cammarota, Marinetti, 51 e 58 2 voll.‎

‎Aa. vv. (a cura di Silvio Labella)‎

‎Ad Amedeo Savoia Aosta omaggio di aeropoesie guerriere offerto dagli aeropoeti futuristi Silvio Labella - Renato Di Nicola - Vanda Macrini - Giovanni Menichino - Gino Celli - Tullio Previtera - A. Chiocchio del Gruppo romano futurista «Gondar»‎

‎Prima edizione. Esemplare uniformemente brunito al piatto superiore, con traccia di rimozione d’antica etichetta; per il resto ottimo. Plaquette molto rara: manca per esempio ai regesti storici di Claudia Salaris e alla stragrande maggioranza della letteratura specialistica dedicata al futurismo, compreso il Dizionario del futurismo; è censita in sole quattro copie in ICCU. È una delle ultimissime pubblicazioni sotto l’insegna delle Edizioni futuriste di «Poesia». Raccoglie nove «aeropoesie» di guerra, con spunti paroliberi, a opera di questo effimero gruppo di ventenni presi da entusiasmo fascista e futurista e radunati all’insegna della città etiope Gondar e del motto «lo riprenderemo», riferito all’«impero» in Africa orientale (di cui Gondar era capitale) definitivamente perso dopo la battaglia di Amba Alagi nel novembre 1941. Il leader dell’effimero gruppo è Silvio Labella, che chiude il fascicolo con il manifesto «Come e perché è nato il Gruppo futurista romano “Gondar”». Amedeo d’Aosta, viceré d’Etiopia e — pur nella sconfitta — eroico leader ad Amba Alagi, era morto di malattia il 3 marzo 1942 prigioniero nell’ospedale militare inglese di Nairobi. «Il Gruppo romano futurista Gondar “Lo riprenderemo” è composto dei ventenni paroliberi aeropoeti aeropoetesse aeropittori aeromusicisti futuristi Silvio Labella, animatore, Gino Celli, Antonio Chiocchio, Renato Di Nicola, Vanda Macrini, Ernesto Picilocchi, Giovanni Menichino, Tullio Previtera, Ugo Piccone, Anna Maria Leoli, Paola Conti, Eugenio De Vita, Edoardo Colonelli, Marcello Giampaoli» (da p. [2]). Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv. n. 87‎

‎Aa. vv. (a cura e con grafica di Max Bill)‎

‎Futurismo & Pittura Metafisica.‎

‎Edizione originale. Straordinario esemplare con la firma autografa in quarta di copertina del grande collezionista Riccardo Jucker. Catalogo della storica mostra tenutasi nel novembre-dicembre 1950 alla Kunsthaus di Zurigo, curata dal grande grafico e connoisseur Max Bill. Una delle prime retrospettive significative del dopoguerra. Introduzione di R. Wherli, segue uno scritto di Max Bill a cui sono intercalati — tradotti in tedesco — il manifesto di fondazione del futurismo, di Marinetti; il «Manifesto tecnico dei pittori futuristi», di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini; il «Manifesto tecnico della scultura futurista», di Boccioni; il «Manifesto dell’architettura futurista», di Sant’Elia; l’articolo di Carrà apparso sul primo numero di «Valori plastici» (15 nov. 1918), che commenta il quadro «Ovale delle apparizioni».‎

‎Aa. Vv. (Ambrosi - Crali - Di Bosso - Dottori - Prampolini - Tato)‎

‎6 Aeropittori futuristi di guerra. Ambrosi - Crali - Di Bosso - Dottori - Prampolini - Tato‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare. Raro catalogo della mostra 20-31 dic. 1942. È l’ultima collettiva di aeropittura, e penultima mostra futurista tout court (seguita solo dalla ‘Mostra primaverile futurista’, Savona mar.-apr- 1944). Contiene lo scritto di Marinetti «L’Aeropittura futurista inizia una nuova era della plastica», ricorrente nei cataloghi fin dalla prima apparizione in ‘Stile futurista’ 2 (ago. ’34), qui preceduto dalla nota originale: «Dopo 4 mesi di guerra al fronte russo ora in licenza a Roma inauguro con gioia questa mostra che vuole collaborare alla sicura vittoria contro il disfattismo di molti passatisti nemici del nostro ottimismo italiano novatore». Segue l’elenco delle opere esposte (Tato è il più rappresentato, con 16 opere) e chiude la riproduzione di un quadro di Ambrosi (Crociera atlantica Balbo 1932) in taglio basso della penultima pagina. Aa. Vv., Prampolini, p. 497; Nuovi archivi del futurismo, I, 1942/5‎

‎Aa. vv. (Aschieri, Benedetta, Buccafusca, Carta, Civello, D’Albisola, Farfa, Gerbino, Giardina, Goretti, Marinetti, Masnata, Pattarozzi, Pennone, Sanzin, Scurto, Tedeschi et alii)‎

‎24 [ventiquattro] Giovani aeropoeti futuristi. Aschieri - Averini - [...]‎

‎Prima edizione della raccolta. Buon esemplare. Numero monografico del mensile fondato da Marinetti e diretto da Govoni, facente capo ad un'associazione internazionale fondata a Londra nel 1921. Raccoglie poesie e parolibere di: Aschieri, Averini, Benedetta, Buccafusca, Carta, Civello, Corona, D'Albisola, Farfa (Tuberie), Fazzi, Frate, Gerbino, Giardina, Goretti, Marinetti, Masnata, Olmi, Pacilio, Pattarozzi, Pennone, Sanzin, Scurto, Sorrento, Tedeschi. Cammarota, Marinetti, 223: «raro».‎

‎Aa. Vv. (Balla, Boccioni, Carrà, Russolo, Severini, Soffici)‎

‎Esposizione di pittura futurista di «Lacerba». Novembre 1913 - Gennaio 1914‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare, fresco e pulito, intatto anche alla copertina. Catalogo della mostra organizzata a cavallo del 1913-14 a Firenze, sotto l’egida della rivista Lacerba. -- «Riproposto a Firenze il sestetto ufficiale dei pittori futuristi già visto a Roma [feb. 1913, Teatro Costanzi], ma con opere diverse [...], o con molte altre (Soffici). Il testo al pubblico lo firma [per la prima volta] anche Soffici, inserito nel cast del Movimento» (NAF). -- Nel biennio 1912-13 di tour dei pittori futuristi in Europa e in Italia, questa tappa fiorentina conclusiva rappresenta il momento della consacrazione futurista di Ardengo Soffici, già presente nella prima collettiva futurista italiana del febbraio 1913 (che seguiva le maggiori tappe del tour europeo) ma qui protagonista con 18 opere (contro le 14 di Carrà e 11 di Boccioni, 10 di Severini, 4 di Balla e 2 di Russolo). Originali tutti i clichés: Boccioni, Testa + Luce + Ambiente; Carrà, Donna + casa + bottiglia...; Russolo, Volumi dinamici; Balla, Plasticità luci X Velocità; Severini, Danzatrice; Soffici, Sintesi pittorica di un paesaggio d’autunno. Il testo introduttivo è il medesimo della collettiva Roma feb. 1913, con le seguenti modifiche riscontrate da Pacini (e riconducibili fino al testo francese di Parigi feb. 1912): l’aggiunta della «pittura dei suoni, rumori e odori» accanto alla «pittura degli stati d’animo» (p. 14 del cat.), assecondando il manifesto di Carrà del settembre 1913; il paragrafo appena precedente la «Conclusione» è di molto snellito, tagliando due capoversi incipitari (p. 15 del cat., e sono «In alcuni dei quadri da noi presentati...» e «Così noi abbiamo realizzato la nostra famosa affermazione del cavallo in corsa...») e i due finali (p. 16 del cat., e sono «Noi andiamo distruggendo ogni giorno ... le forme realistiche ...» e «Così noi rispondiamo alla curiosità grossolana...»). La mostra, tuttavia, è molto diversa da quel gruppo che si sposterà da Roma a Rotterdam nel primo semestre dell’anno. Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, p. 37-s; Nuovi archivi del futurismo, I, 1913-1914/1‎

‎Aa. vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎La Pittura futurista. Manifesto tecnico [PRIMA EDIZIONE, TIRATURA DEFINITIVA]‎

‎Prima edizione nell’ultima e definitiva tiratura. Eccellente esemplare, fresco, pulito e senza alcuna seppur minima lacerazione. Non comune stampa definitiva della prima edizione del «Manifesto tecnico della pittura futurista», il manifesto fondamentale che gettò le basi teoriche del futurismo pittorico. Composto nel mese abbondante che trascorse tra la serata d’esordio dei pittori futuristi l’8 marzo al Teatro Chiarella di Torino, e il 19 aprile (data di un articolo di De Grubicy sul «Secolo» che ne accusa ricezione), il manifesto uscì inizialmente con la firma di Aroldo Bonzagni (secondo le ultime ricerche, ne furono effettuate più stampe diverse a breve seguire l’una dall’altra). Qualche tempo dopo, Marinetti fece realizzare una stampa definitiva dove si trova il nome di Giacomo Balla al posto di Bonzagni. Questa nuova stampa contiene anche una non banale variante testuale: laddove a pagina due (quarto paragrafo) le stampe precedenti hanno «corrente scientifica» qui troviamo «corrente di libertà individuale». Inoltre, la pagina del bifolio misura 220 mm in larghezza, contro i 230 usuali dei manifesti futuristi (che è la misura anche della prima tiratura). -- «As events unfolded, Aroldo Bonzagni left the group, Giacomo Balla entered the fold, and a fourth printing of the technical manifesto was undertaken, featuring the signatures of the definitive quintet of Futurist painters. The text of this new leaflet was entirely recomposed, using a similar but different font, with small adjustments and only one significant change: in the paragraph where the Futurist painters draw a parallel between the “enlightened individual research [that] has taken the place of […] dogma in all fields of human thought” and the “vivifying current of individual freedom” that should “replace academic tradition” in art, the earlier printings have “vivifying scientific current”, whereas the definitive printing uses the phrase “vivifying current of individual freedom”. When exactly the last and definitive printing of the “Manifesto tecnico della pittura futurista” took place, will probably remain an unsolved question. The documents [...] suggest that it was not done before September 1910, i. e. four months after the announcement of Giacomo Balla’s entry into the group of Futurist painters. It may well be that this version was only printed and distributed together with the other propaganda material that Marinetti had lined up in great quantities to prepare the Italian public for the second season of Futurist serate in 1911» (Coronelli). Coronelli, The Futurist Manifestos of Early 1910 (IYFS 12, 2022, in print), fig. 3b & Appendix 3.1.4; Tonini, I manifesti del futurismo italiano, 9.2‎

‎Aa. vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎La Pittura futurista. Manifesto tecnico [SECONDA EDIZIONE]‎

‎Seconda edizione. Ottimo esemplare. Ultima edizione del manifesto in formato volantino, è in realtà la prima a uscire sotto l’egida della «Direzione del Movimento Futurista», preceduta solo dall’edizione stampata da Poligrafia italiana nel 1910 (in diverse tirature varianti) e rilasciata dagli «Uffici di “Poesia”». A dispetto della data in calce «11 aprile 1910» — che è la data originaria di composizione del testo — questa edizione appartiene alla «ristampa» annunciata da Marinetti a Francesco Balilla Pratella in una lettera datata primo maggio 1913, che vale dunque come “terminus post quem” (nonostante la data «fine 1911 / 1912» indicata nella bibliografia di riferimento compilata da Paolo Tonini). In ultima pagina compare l’organigramma della Direzione del Movimento Futurista, suddiviso nelle sezioni di Poesia, Pittura, Musica, Scultura, Azione Femminile, Arte dei Rumori. Tonini, I manifesti del futurismo, 9.7‎

‎Aa. Vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, Soffici)‎

‎Les Peintres et les sculpteurs futuristes italiens‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare. Non comune e prezioso catalogo della mostra olandese della primavera del 1913, organizzata dal Circolo cittadino. Si tratta della prima mostra tout court dove appaiono delle sculture futuriste (e sono la «Compenetrazione di testa, finestra» etc. e lo «Sviluppo di una bottiglia nello spazio», entrambe opere boccioniane). Realizzato sulla falsariga di quello per la «Prima esposizione pittura futurista» Roma febbraio 1913 (Teatro Costanzi / Gall. G. Giosi), di cui traduce il testo «Les exposants au public» (a sua volta minimo aggiornamento del testo introduttivo realizzato per la tournée del 1912 — Pacini segnala le varianti tra i due testi francesi), il catalogo di Rotterdam ne è un perfezionamento: Soffici entra a pieno diritto nel gruppo, anche come firmatario del testo; in catalogo figurano un elenco dei quadri venduti durante la tournée 1912, con relativi compratori (Marinetti, Borchardt, Busoni, Bernheim Jeune, Rothschild, Meyer-See); i prezzi (o il prestatore) delle nuove opere presentate (il più costoso è il «Dynamisme musical» di Russolo, seguito a stretto giro da quadri di Boccioni e Carrà); la nuova sezione dedicata alla scultura; 6 clichées originali delle opere esposte (Boccioni, Elasticité; Carrà, Forces centrifugues; Russolo, Résumé plastiques des mouvements d’une femme; Balla, Une laisse en mouvement; Severini, Hiéroglyphe dynamique du Bal Tabarin; Soffici, Synthèse picturale de la ville de Prato). Tra le altre varianti rispetto alla mostra romana, due quadri di Russolo (Moi mouvementé, Résumé plastique des mouvements d’une femme). La copertina del catalogo, invece, riprende colore e impaginazione del ‘mitico’ catalogo Parigi feb. 1912, ovvero poi della tappa Bruxelles mai-juin 1912, con i quali viene facile a prima vista confonderlo. «Nella nuova formazione a sei sperimentata all’inizio del 1913 a Roma [Galleria Giosi], estesa con Boccioni anche alla scultura, gli artisti futuristi si ripropongono in Europa [...]. In catalogo [...] si esibisce un elenco dei dipinti [con prezzi e] venduti» (NAF) Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, p. 31-s; Nuovi archivi del futurismo I, 1913/4‎

‎Aa. Vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎Les Peintres futuristes italiens. Boccioni. Carrà. Russolo. Balla. Severini‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Catalogo della prima collettiva futurista tout court, che inaugura a Parigi la tournée europea dei pittori futuristi nel 1912. Testo in francese «Les exposants au public» – comune a tutti i cataloghi di detta tournée – a firma di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini – che sviluppa le idee esposte da Boccioni nella conferenza sulla pittura futurista al Circolo Internazionale Artistico di Roma il 29 maggio 1911. Segue la redazione in francese del Manifesto dei pittori futuristi (a firma degli stessi). 8 riproduzioni b.n. di opere esposte, due per artista (manca Balla): Severini, Danseuse obsédante, La modiste; Russolo, Souvenirs d’une nuit (e La révolte a chiusura delle illustrazioni); Boccioni, Les adieux, Le rire; Carrà, Les funérailles de l’anarchiste Galli, Cahots de fiacre. Da alcune lettere di Boccioni conosciamo la tiratura, che fu tra le 13.000 e le 17.000 copie (Pacini). -- «L’esposizione di pittura futurista alla Galleria Bernheim Jeune di Parigi, che si svolge dal 5 al 24 febbraio 1912, costituisce il primo appuntamento internazionale del movimento in ambito pittorico [...]. La risonanza all'avvenimento è grande e l'esposizione viene descritta come un grande successo di pubblico [...]. Il catalogo comprende anche un'opera di Balla non presente nell'esposizione oltre a un'importante dichiarazione introduttiva intitolata “Les Exposants au public” [...]» (Diz. Fut.) Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, pp. 17-19; Nuovi archivi del futurismo, I, 1912/1; Diz. Fut., p. 478c-479a‎

‎Aa. vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎Manifeste des Peintres Futuristes [SECONDA EDIZIONE]‎

‎Seconda edizione in questo formato. Più che buon esemplare (lievi fioriture alla cerniera del bifolio, con un minimo principio di distacco non destinato a peggiorare). Non comune ultima edizione del manifesto in formato volantino, è in realtà la prima a uscire sotto l’egida della «Direzione del Movimento Futurista», preceduta solo dall’edizione stampata da Poligrafia italiana nel 1910 e rilasciata sotto l’egida di «Poesia», la rivista di Marinetti. Questa edizione appartiene alla «ristampa» annunciata da Marinetti a Francesco Balilla Pratella in una lettera datata primo maggio 1913, che vale dunque come “terminus post quem” per la reale data di pubblicazione del volantino. Assente dal repertorio Tonini, I manifesti (2011)‎

‎Aa. vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎Manifesto dei pittori futuristi‎

‎Seconda edizione. Seconda edizione ma prima pubblicata sotto le insegne della «Direzione del Movimento futurista». Testualmente conforme alla tiratura definitiva della prima edizione, che vedeva Balla e Severini tra i firmatari e alcune non banali modifiche testuali. -- A partire circa dal maggio 1913 Marinetti ordinò alla nuova tipografia, con cui lavorava dal 1912, una nuova edizione di tutti i principali manifesti usciti nel periodo fondativo 1910-1911: oltre a questo dei pittori, il manifesto di fondazione, il manifesto tecnico sulla pittura, i due manifesti sulla musica e sui musicisti. La nuova edizione aggiorna la grafica a quella in uso in quel momento — mantenendo generalmente una stretta identità formale con la serie già uscita — ed esce con le insegne editoriali della «Direzione del Movimento futurista» (suddiviso nelle sezioni di Poesia, Pittura, Musica, Scultura, Azione Femminile, Arte dei Rumori), denominazione coniata già nel tardo 1911 ma impiegata massicciamente proprio a partire da questo rinnovato slancio editoriale dei manifesti futuristi. Tonini, I Manifesti, 4.3 (ma datazione erronea al 1911/12)‎

‎Aa. Vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini)‎

‎Manifesto dei pittori futuristi [PRIMA EDIZIONE, SECONDA TIRATURA]‎

‎Prima edizione, seconda tiratura. Ottimo esemplare (lievissima brunitura al margine esterno delle pagine). Seconda e definitiva tiratura del «Manifesto dei pittori futuristi», atto di nascita del gruppo artistico del futurismo. In questa tiratura il gruppo dei cinque artisti è aggiornato con le firme di Gino Severini e Giacomo Balla, che entrano i sostituzione dei due membri originari, Romolo Romani e Aroldo Bonzagni, i quali lasciarono il gruppo uno dopo l’altro tra marzo e maggio 1910. Rispetto alla prima tiratura, stampata senza data nella seconda metà del febbraio 1910 e con le due firme poi dimissionarie, viene cassata la frase «Noi non invochiamo certo la materiale distruzione dei musei, come grossolanamente capirono gli stupidi detrattori del futurismo [...]», sostituita da «[religione del passato] alimentata dall’esistenza nefasta dei musei». «Romolo Romani and Arolodo Bonzagni, one after another, left the group between March and May 1910, to be replaced, respectively, by Gino Severini and Giacomo Balla. Consequently, Marinetti ordered a reprint of the “Manifesto dei pittori futuristi” with the names of the signatories revised. He used the same plates as in the first printing, except for a major interpolation at the beginning of the text, a few other minor changes here and there, and the bottom lines of the last page with the new names in the — now definitive — quintet of the Futurist Painters. Furthermore, the “Redazione di Poesia” became “Uffici di Poesia”, and the date “11 February 1910” was added at the foot of the last page. Contrary to what is asserted in all the studies on the subject, this updated reprint of the manifesto leaflet did not coincide with the actual changes in the composition of the group. Several documents, which I shall examine more thoroughly below, show that the reprint of the “Manifesto dei pittori futuristi” did not take place before September 1910; there is even an off-chance that it may have taken place a whole year later, in preparation for a new series of serate to take place in the first half of 1911» (Coronelli). Coronelli, The Futurist Manifestos of Early 1910 (IYFS 12, 2022, in print), fig. 1b & Appendix 2; Tonini, I manifesti del futurismo, 4.2‎

‎Aa. Vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Severini)‎

‎Der Sturm ... Zweite Ausstellung: Die Futuristen. Umberto Boccioni. Carlo D. Carrà. Luigi Russolo. Gino Severini‎

‎Catalogo originale. In ottime condizioni. In calce al frontespizio indicazione di tiratura «Dritte bis fünfte Auflage des Katalogs» (terza-quinta tiratura), forse legata alla proroga della mostra fino al 31 maggio. Catalogo della mostra organizzata nella primavera del 1912 da Herwarth Walden, direttore di «Der Sturm»; terza tappa della tournée europea dei pittori futuristi, dopo Parigi e Londra. Contiene il «Manifest des Futurismus», il testo «Die Aussteller an das Publikum» – comune a tutti i cataloghi di detta tournée – e il «Manifesto dei pittori futuristi» (tradotto semplicemente come «Manifest der Futuristen»). Editorialmente, il catalogo segue quello di Londra, espungendo chiaramente Balla anche dall’elenco degli artisti in frontespizio (il nome rimane quale firmatario dei testi) e risistemando la numerazione del catalogo a 35 opere complessive con il ‘nuovo’ Russolo che sostituisce l’assente Balla; conforme a Londra anche l’impaginazione degli 8 clichées, i testi e il breve commento che segue le opere. «[...] l’autentico esordio del futurismo in Germania avviene a Berlino, il 12 aprile 1912, con l'apertura alla Galleria Der Sturm della mostra di Boccioni, Carrà, Russolo e Severini» (Diz. Fut.); «[...] seconda mostra [= Zweite Ausstellung] della rivista d’avanguardia ‘Der Sturm’» (NAF). Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, p. 21-s; Nuovi archivi del futurismo, I, 1912/5; Diz. Fut., p. 516c; Futurismo: Filippo Tommaso Marinetti e l’avanguardia giuliana (cat. Gorizia 2009), n. 53‎

‎Aa. Vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Severini)‎

‎Les Peintres futuristes italiens. Exposition [...]‎

‎Catalogo originale. Esemplare proveniente dalla storica collezione futurista di Giampiero Mughini; lievi segni del tempo alla copertina e leggere fioriture alla prima e ultima carta. Catalogo della mostra a Bruxelles 20 maggio - 5 giugno, quarta tappa della tournée europea 1912 dei pittori futuristi (segue Parigi, Londra e Berlino). «The Futurist presentation had been planned to runo from 20 May to 4 June 1912, but the delayed arrival of the paintings from the previous showing at the Sturm Gallery in Berlin meant that Georges Giroux could stage his event only after 30 May» (Handbook of International Futurism, 2019, p. 326). Il catalogo è una ristampa pedissequa di quello parigino, con l’unica differenza della rimozione del rigo relativo all’opera di Balla mai pervenuta (ma il compositore del catalogo non se ne avvede e non aggiusta la numerazione seguente all’espunzione del cat. n. 27, Balla «Lumière electrique», continuando a riprodurre l’impaginato e la numerazione di Parigi): dunque testo in francese «Les exposants au public» – comune a tutti i cataloghi della tournée – a firma di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini – che sviluppa le idee esposte da Boccioni nella conferenza sulla pittura futurista al Circolo Internazionale Artistico di Roma il 29 maggio 1911; segue la redazione in francese del «Manifesto dei pittori futuristi» (a firma degli stessi) e 8 riproduzioni b.n. di opere esposte. Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, p. 22-s; Nuovi archivi del futurismo, I, 1912/6‎

‎Aa. vv. (Boccioni, Carrà, Russolo, Severini, Balla, Soffici)‎

‎Prima esposizione Pittura Futurista Roma. Ridotto del Teatro Costanzi. Galleria G. Giosi [titolo in copertina]‎

‎Edizione originale. Eccellente esemplare. Catalogo della prima esposizione collettiva futurista in Italia, ospitata nel foyer del Teatro Costanzi di Roma, ed evento di apertura del 1913 dei pittori futuristi. La mostra arriva appena al rientro dalla fortunata tournée europea del 1912, con due importanti novità: al gruppo che aveva girato l’Europa (Boccioni, Carrà, Russolo e Severini) si aggiungono Giacomo Balla (che espone «Guinzaglio in moto [= Dinamismo di un cane al guinzaglio]», «I ritmi dell’archetto [= La mano del violinista]», «Lampada ad arco» e «Bambina moltiplicato balcone [= Ragazza che corre sul balcone]») e in qualità di «invitato» Ardengo Soffici (espone «Saggio di deformazioni 1910», «Saggio di una sintesi pittorica della città di Prato 1912», quattro «Scomposizioni di piani»: d’un lume 1913, d’un fiasco 1913 1a e 2da, di zuccheriera e bottiglia 1913, tre «Linee e volumi»: di una figura 1913, di una strada 1913, di un ponte 1913). La lista delle opere esposte è preceduta dal testo programmatico già presente nelle varie lingue sui cataloghi del 1912, con un cappello introduttivo rielaborato ad hoc: «Dalla famosa serata dell’8 marzo 1910 al Teatro Chiarella di Torino [...] noi abbiamo molto combattuto, molto conquistato e intensamente lavorato! E oggi possiamo affermare senza alcuna boria, che questa prima Esposizione di Pittura futurista a Roma è la più importante manifestazione dell’arte italiana, da Michelangelo a oggi». -- «[...] all’inizio del 1913 i pittori futuristi si ripropongono, muovendo da Roma, con un ciclo di opere innovativamente decisive, che rappresentano la maturità del momento “analitico” della ricerca futurista» (NAF). Pacini, Esposizioni futuriste 1912-1918, p. 29-s; Salaris, Storia, p. 40a; Nuovi archivi del futurismo I, 1913/1‎

‎Aa. vv. (Cascella, Bucci, Chetoffi / Ketoff, Di Bosso, Crali, Verossì e Ambrosi)‎

‎L’Aeronautica alla XXIII [23; ventitreesima] Biennale di Venezia‎

‎Catalogo originale. Esemplare in ottime condizioni di conservazione: rimossa la carta corrispondente alle pagine 29/30, contenente due tavole con opere di Ambrosi e Di Bosso. Prezioso album/catalogo, molto raro (manca al completissimo repertorio dei Nuovi archivi del futurismo e i repertori istituzionali online registrano meno di dieci copie in tutto il modo, la maggior parte delle quali in biblioteche romane). Stampato con grande cura dall’Ufficio editoriale dell’Aeronautica diretto da quel Federigo Valli che animerà l’editoria romana nel dopoguerra con le memorabili Edizioni di «Documento». Dalla prefazione, firmata dal «Tenente Colonnello Enrico Castello | luglio 1942»: «Per la prima volta, alla Biennale di Venezia, un intero padiglione è dedicato all’Aeronautica [...]. La guerra si fa sentire [...]. Solo i futuristi, bisogna riconoscerlo, hanno tentato la nuova espressione di vita [...]». Nel 1942 la Confederazione fascista Professionisti e Artisti in collaborazione con l’Aeronautica italiana organizza una vera e propria residenza per artisti negli spazi militari dell’arma aerea italiana, con lo scopo di produrre opere sul soggetto: «Nonostante il tempo limitatissimo, una cinquantina di artisti ha risposto all’invito [...], hanno osservato i musi delle macchine e le sagome degli uomini; parecchi hanno preso parte a voli di guerra, disegnando in volo; uno ha persino dipinto nel vuoto della carlinga sospesa sul mare. [...] Il numero delle opere [...] ci ha costretti a limitare la scelta a 185 fra quadri e sculture». Tra gli artisti esposti, i fratelli Cascella (Michele, Tommaso e Pietro, «eccellenti»), Anselmo Bucci («fenomeno»), gli aeropittori Chetoffi (alias Ketoff, al secolo Ivan Ketov), Di Bosso, Crali, Verossì e Ambrosi (sorprendente l’assenza di Tato). In mostra anche xilografie e sculture. Tra l’ampia sezione delle tavole, accuratamente riprodotte in scala di grigi ed esaltate dal grande formato, si segnalano le opere di Ambrosi (Uomini e macchine di guerra; Allarme a bordo; Bombardamento di Malta), Verossì (Profughi nell’S. 81), Di Bosso (Paracadutista lanciato), Crali (Luci di guerra sul Mediterraneo), Chetoffi (Caccia tuttofare; Attaccano i paracadutisti).‎

‎Aa. vv. (Dottori, Munari, Rosso, Oriani, Di Bosso, Fillia et alii; a proposito di Umberto Boccioni; prefazione di Filippo Tommaso Marinetti)‎

‎Omaggio futurista a Umberto Boccioni. Aeropitture, polimaterici, quadri religiosi, architetture, scenografie, arte decorativa [titolo in copertina]‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (normale leggera brunitura e pinzatura minimamente arrugginita). Raro catalogo della collettiva tenutasi alla Galleria Pesaro: «Nel nome di Boccioni l’ultima grande mostra futurista presso la milanese Galleria Pesaro» (NAF I 1933/16). Il nucleo delle opere esposte — quasi 400 per 91 artisti!!! — proviene dalla «Mostra nazionale d’arte futurista» ospitata all’interno della «III settimana mantovana» (Palazzo Ducale di Mantova, maggio 1933: cfr. NAF I 1933/11; Gazzola, Bot, p. 207). Marinetti scrive la «Prefazione» e la presentazione di «Gerardo Dottori pittore futurista» (Cammarota, Marinetti, Prefazioni, 116). L’evento avvenne in accordo con la personale boccioniana ospitata dal Comune di Milano nelle sale della Villa Reale per le «Onoranze nazionali a Umberto Boccioni». Amplissima personale di Gerardo Dottori, e mini-personali di Mino Rosso e Pippo Oriani all’interno di un enorme evento espositivo che rappresenta uno sforzo eccezionale di allargamento del movimento futurista. Cammarota, Marinetti, XI.116; Nuovi archivi del futurismo I, 1933/16; Gazzola, Bot, p. 207‎

‎Aa. vv. (D’Albisola, Filla et alii)‎

‎35 Aéropeintres aérosculpteurs aérocéramistes italiens. Sous les auspices de M. Cancellaro D’Alena Comm. Francesco Consul Géneéral d'Italie. Or donnée par Ermanno Libani du Mouvement futuriste italien‎

‎Catalogo originale. Esemplare caratterizzato dalle usuali tracce di ossidazione sparse, dovute facilmente al tipo di carta utilizzato che reagisce molto male a condizioni di umido. Per il resto in ottime condizioni. Catalogo della mostra nella primavera del 1934 all'Hotel Negresco di Nizza. «Préface» di Marinetti, traduzione francese del «Manifesto dell'aeropittura». -- «[...] consistente attenzione alla scultura in ceramica, di realizzazione albisolese: da Tullio, a Torido, a Fillia, da Strada ad Anselmo [a Munari]» (NAF) --L’esposizione, allestita da Tullio D’Albisola e d’intendimento itinerante, ebbe una storia particolare. Le opere (circa 50), che provenivano da una precedente mostra futurista a Livorno, furono inviate presso l’Hotel Negresco, dove Marinetti tenne una conferenza. Da qui furono spostate a Parigi e poi a Bruxelles. Al momento di farle tornare in Italia non c’erano i soldi necessari a pagare il viaggio, per cui rimasero in un deposito. Nel dopoguerra se ne persero le tracce (molti futuristi superstiti le diedero per disperse, o distrutte durante il periodo bellico) finché nel 1984 ricomparvero fortuitamente a Lione. Il gallerista autore del ritrovamento, appurata con l'ausilio di Enrico Crispolti provenienza e autenticità delle tele, organizzò una tornata d'asta in cui furono vendute. L'episodio è stato ricordato da diversi futuristi, tra cui Tullio Crali («a Lione, all’Hotel Sofintel, si fa l'asta di aeropitture futuriste. Dopo cinquant’anni i quadri da noi esposti a Parigi e Bruxelles, mai restituiti, scomparsi, sono venuti a galla e messi subito all'asta. Milioni, milioni, milioni, milioni di beffe per noi, altrettante palanche per gli sciacalli» - cit. in Scudiero e Rebeschini, Futurismo veneto, p. 254) e Osvaldo Peruzzi (cfr. Catalogo generale, p. 98). Nuovi archivi del futurismo I, 1934/9‎

‎Aa. vv. (F.T. Marinetti, U. Boccioni, C. Carrà, L. Russolo e U. Piatti)‎

‎Sintesi futurista della guerra [EDIZIONE SECONDA E DEFINITIVA]‎

‎Seconda edizione modificata e definitiva. Ottimo esemplare (minime normali sfrangiature sul bordo esterno). La seconda edizione, che aggiorna con la Turchia lo schieramento delle nazioni passatiste, seguì a stretto giro la prima: quest’ultima diffusa in ottobre, la seconda e definitiva già annunciata in distribuzione ai primi di novembre. Sulla copertina si legge lo slogan (che manca in prima tiratura): «Preghiera di affiggerla nelle case e nei luoghi pubblici || Prima tiratura: 300.000 copie distribuite gratuitamente». -- La «Sintesi futurista della guerra» «è sicuramente l’oggetto artistico più significativo che i futuristi crearono durante la Prima guerra mondiale» (M.E. Versari, “Guerrapittura”, in C. De Maria, L’Italia nella Grande Guerra, Roma 2017, p. 103). In seguito alla manifestazione interventista del 16 settembre 1914, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, in cui i futuristi diedero fuoco alle bandiere austriache, un gruppo di essi (tra cui sicuramente Boccioni e Marinetti) fu incarcerato per qualche giorno e rilasciato dietro firma di un documento di esplicita rinuncia ad altri atti pubblici antiaustriaci. «È dunque a questo punto, come reazione a questa situazione di censura, che nasce la tavola parolibera-manifesto Sintesi futurista della guerra. Firmata da Marinetti, Boccioni, Carrà, Luigi Russolo e Ugo Piatti, viene datata “dal cellulare di Milano 20 settembre 1914”. In realtà, dei cinque firmatari, soltanto Marinetti, Boccioni e Piatti si trovano in galera la notte del 20 settembre. Carrà è in vacanza a Varzi, vicino a Voghera, e Russolo a casa con un’infezione intestinale. La struttura fondamentale della sintesi riprende un motivo che Marinetti aveva ideato originariamente come icona propria del futurismo» (ivi, p. 108), ovvero il cuneo futurista che schianta il passatismo disegnato in molte delle dediche autografe apposte su Zang Tumb Tuuum. -- La Sintesi appare per la prima volta in un volantino datato 20 settembre 1914, ma diffuso sicuramente in ottobre e ristampato successivamente con una modifica rilevante: l’aggiunta della Turchia — entrata direttamente nel conflitto il 29 ottobre — tra le nazioni dello schieramento passatista. In questa ultima forma — diffusa in volantino al principio di novembre (come annuncia Marinetti in una lettera a Folgore del 5 novembre, dove ne indica anche la tiratura in 20.000 copie: Carteggio futurista, Roma 1987, n. 28) — fu poi riproposto in Guerrapittura di Carlo Carrà (aprile 1915), come tavola a doppia pagina ripiegata infine; dunque con molte modifiche e sfondo tricolore sul primo numero del «Montello», 20 settembre 1918. Ebbe un impatto iconico enorme, direttamente influenzando — come ha dimostrato Maria Elena Versari (Avant-garde Iconographies of Combat, in «Annali di italianistica» 33, 2015, pp. 187-204) — il famoso poster di El Lissitzky Sconfiggi i bianchi con il cuneo rosso (1919). Tonini, I manifesti del futurismo, n. 84.2; Versari, Avant-Garde Iconographies of Combat (Annali d’italianistica 33, 2015: 187-204); Versari, “Guerrapittura” (in «L’Italia nella Grande Guerra», cur. De Maria, Roma 2017: 101-112)‎

‎Aa. Vv. (Fillia et al.)‎

‎Aeropittura aeroscultura arte sacra futuriste e mostra postuma Fillia‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare. Catalogo della mostra tenutasi al Salone della Gazzetta del Popolo 19 feb. - 15 mar. 1938. Contiene il testo di Marinetti «L'aeroscultura futurista inizia una nuova era della plastica» (per la prima volta in ‘Stile futurista’ 2, ago. ’34), e il «Manifesto dell'arte sacra futurista» (1931). 5 riproduzioni b.n. delle opere esposte, ritratto fotografico b.n. di Fillia a p. 20. -- «Attorno al gruppo torinese, con la novità Nenoff, un ricordo di Fillia [...], una consistente presenza di Oriani, progetti architettonici di Diulgheroff e Mosso, e lavori di diversi ‘aeroceramisti’ liguri. E affluenze diverse: altre liguri, trivenete, marchigiane [i.e. il gruppo Savarè, Acquaviva, Tano, Tato, Monachesi]» (NAF). -- Fillia era scomparso appena trentaduenne nel 1936 a causa di una lunga malattia. Interessanti anche le manifestazioni nel corso della mostra, elencate a p. [1]: inaugurazione di Marinetti, declamazioni di simultaneità dal ‘Poema africano’ a cura della contessa Morozzo della Rocca; il 2 marzo discorso ‘La Madonna del Tambien’ di Frate Ginepro (legionario divisione 28 ottobre) e ‘L’avvenire dello sport femminile’ di Marinetti; il 15 marzo ‘convegno di chiusura’. Nuovi archivi del futurismo, I, 1938/2‎

‎Aa. Vv. (Fillia et al.)‎

‎Futuristi di Torino. Pittura. Scultura‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare. «Another important exhibition of the Turin group led by Fillia» (NAF). Raro catalogo della mostra alla Galleria Codebò di Torino nel marzo '32, con le personali di Mino Rosso, Pippo Oriani, E. Alimandi, M. Mori, M. Zucco, e la mostra collettiva comprendente, tra gli altri, Diulgheroff, Pozzo, Saladin, D'Albisola, Fillia. Riproduzioni b.n. di opere (Oriani, La lettrice; Zucco, Composizione; Diulgheroff, Trasparenze musicali; Saladin, La città; Mori, Radio). Raffinata grafica torinese, nel tipico stile di «Città nuova», «Stile futurista» etc. Diz. Fut., p. 816c.; Nuovi Archivi del futurismo I, 1932/8‎

‎Aa. vv. (Fillia, Oriani, Mino Rosso, Peruzzi et al.)‎

‎Mostra Nazionale d'Arte Futurista. Catalogo [in cop. ... Aeropittura Arte Sacra Pittura Scultura Futuriste ...]‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare. Raro catalogo della mostra del dicembre 1933 alla Bottega d'arte di Livorno, con le personali di Fillia, Oriani, Mino Rosso e Peruzzi e una collettiva di aeropittori, pittori e scultori futuristi (Diulgheroff, Dottori, Saladin, Prampolini, Pozzo, Andreoni, Crali, Benedetta, Tullio d'Albisola). Scritti introduttivi di Marinetti e Fillia. Ampia iconografia, con 20 riproduzioni di opere, introduzione originale di Marinetti (Arte futurista) e scritto di Fillia (Futurismo e aeropittura). -- «Importante rassegna di rappresentatività nazionale, in prevalente clima aeropittorico “cosmico”, con forte presenza dell’importante gruppo torinese [...] al quale risponde, per i toscani, Peruzzi» (NAF) Cammarota, Marinetti, Presentazioni, 121; Nuovi archivi del futurismo I, 1933/24‎

‎Aa. Vv. (Fillia, Prampolini, Depero et alii)‎

‎Prima mostra nazionale di plastica murale per l’edilizia fascista. Sotto gli auspici di S.E. Mussolini‎

‎Edizione originale. Eccellente esemplare, fresco, pulito e squadrato; praticamente senza segni del tempo: rarissimo così. Raro catalogo della mostra organizzata da Prampolini, Fillia e Defilippis al Palazzo Ducale in Genova nel novembre-dicembre 1934: «Rassegna di realizzazioni e proposte tipologiche, costituisce uno dei maggiori eventi propositivi del Futurismo negli anni trenta, dedicato alla nuova originale pratica di intervento ambientale in rapporto all’architettura (oggi si direbbe di ‘arte pubblica’) [...]. Vi prevale un’impaginazione di forte impressività comunicativa» (Nuovi archivi del futurismo, I, 1934/15). Il layout è in effetti un piccolo capolavoro “scuola di Torino 1930”, con il contributo determinante di Prampolini in copertina, risultando una tra le migliori e più rappresentative grafiche della contemporanea avanguardia internazionale. Marinetti firma la prefazione (Plastica murale e fascismo ispiratore) in qualità di presidente della mostra. Seguono 46 straordinarie fotografie delle opere, impaginate assieme all’elenco degli espositori (Prampolini, G. Rosso, M. Rosso, Fillia, Oriani, Depero, Tato, Gambetti, Gaudenzi, Peruzzi, Pozzo, D’Albisola, Ambrosi, Benedetta, Dal Bianco, Delle Site, Spiridigliozzi, Anselmo, Piccione, Bevilacqua, Vaccarini, Bassano, Vottero, Violante, Abbatecola, Andreoni, Caviglioni, Lombardo, Calcaprina, Mariotti, Diulgheroff, Claris, Crali, Gaudenzi, Cernigoj, Scaini, Magnaghi) divisi nelle sezioni «Palazzi», «Case del Balilla», «Case della piccola italiana», «Istituti», «Aeroporti», «Stazioni», «Colonie», «Scuole», «Caserme», «Dopolavori [sic]» ecc. Ventisei pagine finali di inserzioni tecniche (Linoleum, Cementite, Plasticolore, Plastolite...) realizzate nello stesso stile del catalogo, con tavole e fotografie, chiuse dalla pagina di «Stile futurista. Estetica della macchina. Rivista mensile d’arte-vita».‎

‎Aa. Vv. (Fortunato Depero et al)‎

‎Veni vd Vici [Veni Vidi Vici]‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Esemplare a tiratura limitata ad personam con dedica autografa di Giuseppe Verzocchi. Ottimo esemplare. Lussuoso catalogo dello stabilimento Verzocchi di Milano, produttore di mattoni refrattari. Belle tavole di Baldissini, Cisari, De Carolis, Depero, Dudovich, Fratino, Greppi, Magrini, Maggioni, Marussig, Miti Zanetti, Nizzoli, Parmeggiani, Scolari, Sacchetti, Sinopico, Stroppa, Zampini. Testo impresso in arancione, anche alle veline parlanti che recano commenti dei clienti della Verzocchi. Il titolo del catalogo gioca sul motto latino «veni vidi vici» e le iniziali della ditta «V&D». Jentsch, Libri d’artista, n. 26‎

‎Aa. vv. (Foscolo, Monti, Pindemonte e altri; l’esemplare di Cesare Maria De Vecchi, Conte di Val Cismon)‎

‎Antologia repubblicana [COPIA DI CESARE MARIA DE VECCHI, CONTE DI VAL CISMON]‎

‎Prima edizione. Esemplare appartenuto al quadriumviro Cesare Maria De Vecchi, con ex-libris «Conte di Val Cismon», in gradevole legatura ottocentesca; qualche normale segno del tempo, ma ottimo esemplare ad ampi margini. Oltre a Foscolo, Monti e Pindemonte si trovano componimenti di Berchet, Saffi, Torti... «il [nome di Lorenzo Mascheroni], affiancato a quello del Monti, riappariva però [...] in una silloge di rime patriottiche, l’“Antologia repubblicana” del marzo 1831, che reca l’indicazione di Bologna [...]; ma anche in questo caso si dovrà pensare ad un’origine ticinese del volume. In quella raccolta, che aggiornava alle recenti insorgenze politiche la più importante delle miscellanee di inizio secolo, il “Parnasso [...]” del 1801, la mascheroniana “Canzone all’Italia” [...] si aggiunge a una dozzina di testi del Monti; il repertorio [...] ripercorre i momenti più alti dell’epopea [...] e ben rappresenta [...] il rilancio di quel bonapartismo patriottico e libertario, allegorico e classico, che allora alimentava molte speranze» (Spaggiari). Spaggiari, «Tipografie di frontiera» (in: Geografie letterarie, Milano 2015), p. 258-s; Motta, Le tipografie del Canton Ticino (Lugano 1964), p. 15; Agliati, Le edizioni Vannelli e Ruggia (Lugano 1988), p. 22 n. 12‎

‎Aa. vv. (Giovanni Acquaviva, Cesare Andreoni, Fortunato Depero, Umberto Peschi, Wladimiro Tulli et alii)‎

‎Mostra nazionale della pittura e della scultura futuriste. Catalogo con 40 illustrazioni‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (da segnalare solo una leggerissima fioritura alla prima carta). Ultima grande mostra futurista storica, organizzata al Palazzo del Podestà di Bologna dall’ultimo «segretario del Movimento futurista italiano», Giovanni Korompay (1904-1988), che nel 1945 — assieme ad Angelo Caviglioni, Giovanni Acquaviva e Umberto Peschi — tentò di riorganizzare a Bologna gli scampoli del movimento dopo la morte di Marinetti. Principale esito fu questa importante occasione espositiva, realizzata con il decisivo contributo di Fortunato Depero ed Enrico Prampolini, autori in catalogo di due corposi contributi, rispettivamente «Geometria e pittura nucleare» e «Futurismo astrattismo e oltre». Tra gli altri scritti, oltre alla presentazione di Korompay, «Infinità dell’arte» di Acquaviva, «Futurismo e neofuturismo» di Rezio Buscaroli e un’estratto da «Le carte parlanti» n. 13-15, 1951, a firma di Carlo Carrà: «La pittura futurista nel suo movente storico». Nelle parole del bibliografo Domenico Cammarota questa «è l’ultima pubblicazione ufficiale del Movimento Futurista Italiano, già autoscioltosi l'anno prima». Corposo apparato iconografico, con schede biografiche e illustrazione per ciascuno degli artisti esposti, tra i quali segnaliamo, oltre agli organizzatori: Leandra Angelucci (La vita), Giacomo Balla, Enzo Benedetto, Umberto Boccioni (Cavallo cavaliere e caseggiato), Osvaldo Bot, Rezio Buscaroli, Leonardi Castellani, Italo Cinti, Primo Conti, Tullio Crali, Gerardo Dottori, Farfa, Fillia (Spiritualità aerea), Giannetto Malmerendi, Ugo Pozzo, Mino Rosso, Ardengo Soffici (Campi lavorati), Bruno Tano, Wladimiro Tulli. Cammarota, Futurismo, VI.96‎

‎Aa. vv. (Marinetti, Balla, Depero, Baldessarri, Funi, Conti, Cangiullo, Dudreville, Evola, Rosà, Rosai, Russolo, Sironi et alii)‎

‎Grande Esposizione Nazionale Futurista. Quadri, Complessi plastici, Architettura, Tavole parolibere, Teatro Plastico Futurista e Moda Futurista. Catalogo [TIRATURA CON ILLUSTRAZIONI]‎

‎Edizione originale, tiratura con le illustrazioni intercalate nel testo. Più che buon esemplare, quasi ottimo, con lievi segni del tempo e leggeri segni d’attenzione al testo, in grafite, probabilmente rimuovibili ma in ogni caso interessanti (leggerissima traccia di gora d’umido al margine interno delle carte; pinzatura arrugginita; fioritura all’ultima carta). Catalogo della grande collettiva presso la Galleria Centrale d'Arte diretta da Edoardo Moretti (Palazzo Cova), marzo 1919, la più ampia e importante mai organizzata. Diviso in sezioni: «Quadri, disegni, complessi plastici, teatro plastico futurista», con ampio spazio alla personale di Depero (83 opere); «Tavole parolibere»; «Alfabeto a sorpresa»; «Architettura». Prefazione originale di Marinetti e altri interventi in corso di catalogo a circostanziare lo stato della ricerca artistica del futurismo al rientro dalla guerra: «Fondamentale occasione di censimento e di ampio rilancio delle forze futuriste in campo, di più generazioni, fra pittura, complessi plastici, architettura, spettacolo, moda e tavole parolibere, all’indomani del conflitto mondiale, in una sistemazione critica dei diversi indirizzi di ricerca» (Nuovi archivi del futurismo). -- Del catalogo fu fatta una tiratura, probabilmente posteriore ma in ogni caso pregiata dalla presenza di 10 illustrazioni, abilmente ricavate nello spazio concesso da una semplice ricomposizione del testo in alcune pagine (Balla «Canto tricolore»; Conti «La bambola»; Depero «Diavoli di caucciù a scatto»; Dudreville «Aspirazione; Ferrazzi «Caratteri della famiglia»; Funi «Il ciclista»; Russolo «Compenetrazione di case + luci»; Jamar 14 «Gioco di luci (tavola parolibera)»; Palafachina «Ballerina (scultura)»; Cangiullo e Pasqualino «Ritratto parolibero di Marinetti»). Cammarota, Marinetti, Prefazioni, 17; Nuovi archivi del futurismo, I, 1919/2‎

‎Aa. vv. (Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo)‎

‎Programma politico futurista‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Uno dei più rappresentativi manifesti futuristi. Una copertina (p. [1]), che ospita la scritta centrata «Programma politico futurista», precede il testo stampato in orizzontale su doppia pagina come per essere affisso: il programma («Elettori futuristi! col vostro voto cercate di realizzare il seguente programma: Italia sovrana assoluta. - [...] Abolizione dell’industria del forestiero, umiliante ed aleatoria») è seguito dalla mistificazione dei programmi avversari, il «clerico- moderato- liberale» e il «democratico- repubblicano- socialista», punto per punto. Inutile dire che entrambi gli altri programmi si concludono con il punto «Passatismo». In calce ai testi la firma «Per il gruppo dirigente del Movimento Futurista: / Marinetti - Boccioni / Carrà - Russolo». A p. [4], come quarta di copertina, l’elenco dei Manifesti del Movimento futurista. -- In una lettera del tardo ottobre 1913 Marinetti scrive a Soffici: «Sarò con Carrà a Firenze venerdì 24 ottobre alle cinque e un quarto pomeridiane. Vieni alla stazione con Papini e Tavolato. Abbiamo bisogno di molte braccia futuriste per lanciare d un’automobile per tutta Firenze innumerevoli programmi politici futuristi». Tonini, I manifesti, 66.1‎

‎Aa. vv. (Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, Pratella, De Saint Point, Apollinaire, Palazzeschi)‎

‎I Manifesti del futurismo. Lanciati da: Marinetti–Boccioni–Carrà. Russolo–Balla–Severini. Pratella. M.me De Saint-Point–Apollinaire. Palazzeschi [COPERTINA IN VERDE]‎

‎Prima edizione. Esemplare segnato al dorso e sulle cerniere, con lievi fioriture sui piatti della copertina, per il resto pulito e perfettamente fruibile. Menzione di «3° migliaio» sulla copertina. Prima raccolta italiana di «manifesti futuristi», ovvero tutti i principali testi teorici del movimento pubblicati alla data. -- Dopo la fondazione del futurismo e la chiusura della rivista «Poesia» nel corso dell’anno 1909, i testi teorici militanti e la comunicazione futurista vengono diffusi esclusivamente nel tipico formato del foglio volante, detto appunto dei «manifesti futuristi». Tali volantini, che recano i testi dei manifesti in edizione originale e spesso in un intricato succedersi di ristampe leggermente diverse tra loro, venivano inviati per posta oppure distribuiti a migliaia durante gli eventi futuristi: le famose «serate» o le mostre d’arte. La prima antologia di testi teorici, proclami e manifesti è pubblicata solo in francese, a Parigi, per il pubblico transalpino e internazionale: «Le Futurisme», uscito nell’estate del 1911. In Italia invece, per cinque densissimi anni circolano solo i manifesti nel formato del volantino. Nel 1913 si ha la prima operazione di sistematizzazione del pubblicato: Marinetti organizza una consistente ristampa dei manifesti 1909-1911, che escono accanto ai nuovi manifesti sotto le insegne della «Direzione del Movimento futurista» nell’usuale formato effimero; comincia poi la collaborazione con «Lacerba», che amplia enormemente il ‘bacino d’utenza’ dei futuristi presso le classi operaie e i circoli anarco-socialisti. È sulla base di questa duplice spinta che, nel corso del gennaio 1914, viene approntata per i tipi della rivista fiorentina questa prima antologia dei manifesti futuristi, stampata in un numero molto elevato di copie (20.000 secondo diverse fonti, e il numero potrebbe non essere esagerato viste le tirature del giornale — ai cui abbonati il libro veniva omaggiato), e avvolta in tre varianti di copertina: a stampa verde, a stampa nera e — pare, ma non ne abbiamo mai potuto censire alcuna copia — a stampa rossa. In copertina l’indicazione di «prima serie» indica che se ne sarebbe dovuta pubblicare almeno una seconda, ma nel corso del 1914 come è noto futuristi e lacerbiani addiverranno a una separazione, cancellando qualsiasi possibile progetto comune. Il libro verrà assorbito nel catalogo delle Edizioni futuriste di «Poesia» di F.T. Marinetti. -- L’antologia lacerbiana pubblica la maggior parte dei manifesti compresi tra quello di fondazione e «Il controdolore» di Aldo Palazzeschi, appena uscito in volantino e quindi sulle colonne di «Lacerba» II,2 (15 gennaio 1914), ovvero: Uccidiamo il chiaro di luna, Manifesto dei pittori futuristi, La pittura futurista, Contro Venezia passatista, Discorso futurista ai veneziani, Manifesto dei musicisti futuristi, La musica futurista, Contro la Spagna passatista, Prefazione al catalogo delle esposizioni di Parigi [&c.], Manifesto della donna futurista, La scultura futurista, Prefazione al catalogo della 1a esposizione di scultura futurista a Parigi, Manifesto tecnico della letteratura futurista, Risposta alle obiezioni [i.e. il Supplemento al manifesto della letteratura], La distruzione della quadratura, Manifesto futurista della lussuria, L’arte dei rumori, Distruzione della sintassi e Immaginazione senza fili: parole in libertà, L’antitradizione futurista, La pittura dei suoni, rumori e odori, Il Teatro di varietà, Programma politico futurista. -- È da notare che questa prima ‘cristallizzazione’ in libro dei testi precedentemente diffusi sotto forma di volantino, a volte senza data e comunque in varie ristampe, ha determinato numerose false datazioni (ad esempio Uccidiamo il chiaro di luna; i manifesti pratelliani) e inesattezze storiche (ad esempio la vicenda relativa a «Contro Venezia passatista»), che sono ancora oggi ripetute pedissequamente in molti dei libri che si occupano di futurismo. Cammarota, Futurismo, VI.6‎

‎Aa. Vv. (Marinetti, Boccioni, Russolo, Sant’Elia, Sironi, Piatti); Francesco Balilla Pratella‎

‎L’Orgoglio italiano. Manifesto futurista. [Segue: Il Futurismo e la Guerra. Cronaca sintetica]‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Alle pp. [1]-[2] «L’Orgoglio italiano», manifesto originale firmato da F.T. Marinetti, U. Boccioni, L. Russolo, A. Sant’Elia, M. Sironi, U. Piatti, ovvero il gruppo dei futuristi partiti per il fronte come volontari ciclisti nell’ottobre del 1915, poi congedati a fine novembre. Alle pp. [3]-[4] «la cronaca sintetica» stilata da Francesco Balilla Pratella: dal 20 febbraio 1909 al 30 novembre 1915, in una versione di molto ampliata rispetto all’originale uscito su «Vela latina» III,46 (24 novembre 1915), e che cambierà ancora in un paio di tirature successive del manifesto e infine nella versione acclusa a «L’unica soluzione del problema finanziario», manifesto diffuso nel febbraio 1916. Il volantino dell’«Orgoglio italiano» fu diffuso assai probabilmente nel gennaio 1916 (appare su «Vela latina» n. IV,2, 15 gennaio). Tonini, I manifesti, 94.1; Tampieri, Pratella, 77‎

‎Aa. vv. (Marinetti, Buzzi, Govoni, Folgore, Palazzeschi, Altomare, Bètuda, Cardile, G. Carrieri, Cavacchioli, D’Alba, Manzella-Frontini, Mazza)‎

‎I poeti futuristi [...] con un proclama di F.T. Marinetti e uno studio sul Verso libero di Paolo Buzzi‎

‎Prima edizione. Ottimo esemplare con normali fisiologici piccoli difetti in copertina (dorso leggermente scolorito, con una lacerazione senza perdite fermata al piede e principio di distacco a testa e piede delle cerniere), comunque ben conservata nel suo rosso vivo; interno fresco e pulito; indicazione di «13° migliaio» in copertina. La prima antologia dei poeti futuristi. Precedono una serie di scritti di Marinetti (Proclama ai giovani italiani; Manifesto tecnico della letteratura futurista; Risposta alle obiezioni; Battaglia. Peso + odore), della Direzione del Movimento futurista (L'atmosfera futurista creata da noi; Le vittorie della pittura futurista) e di Paolo Buzzi (Il verso libero). Poesie e parlibere di L. Altomare, M. Betuda, P. Buzzi, E. Cardile, G. Carrieri, E. Cavacchioli, Auro d'Alba, L. Folgore, C. Govoni, G. Manzella-Frontini, Marinetti, A. Mazza, A. Palazzeschi. La tiratura fu larghissima: nelle lettere a Palazzeschi, Marinetti parla (seriamente) di 20.000 copie; e aggiunge: «Sarà diffuso in Europa e in America, con uno slancio più che americano. Metterò a disposizione di ognuno dei poeti del gruppo due o trecento copie» (cit. in Salaris). Cammarota, Marinetti, 37 (raro); Id., Futurismo, Libri di aa. vv., 2; Salaris, Marinetti editore, pp. 101 e 120-s‎

‎Aa. vv. (Marinetti, Corra, Settimelli, Ginna, Balla, Chiti)‎

‎La cinematografia futurista. Manifesto futurista pubblicato nel 9° numero del giornale “L’Italia futurista” (Direttori: Bruno Corra e Settimelli — Via Brunelleschi. 2 - Firenze)‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare, assai raro in queste condizioni. Raro. Primo intervento futurista circa la cinematografia. Sottoscritto nell’ordine da «FT Marinetti, Bruno Corra, E. Settimelli, Arnaldo Ginna, G. Balla, Remo Chiti». Segue al piede di p. [4] il lancio della «Grande Esposizione» postuma di Boccioni al Cova, 28 dic. 1916 - 14 gen. 1917. «In realtà il manifesto uscì nel n. 10 e non nel n. 9» (Tonini). Tonini, I manifesti, 102.2; Cammarota, Futurismo, Manifesti, 63; Id., Marinetti, Manifesti, 20 («raro»); Salaris, Bibliografia, p. 87a.‎

‎Aa. vv. (Marinetti, Govoni, Cangiullo, Buzzi)‎

‎Parole consonanti vocali numeri in Libertà. Dal volume, di prossima pubblicazione: “I paroliberi Futuristi”‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare (normale uniforme brunitura). Straordinario manifesto interamente parolibero nato come volantino promozionale di un volume poi mai pubblicato. Contiene quattro grandi tavole parolibere a cominciare dall’iconica «– Montagne + Vallate + Strade x Joffre», composta a celebrare la battaglia della Marna (5-12 settembre 1914) e il successo della controffensiva del Generale Joffre, quindi ripubblicata in «Les mots en liberté» (1919) con titolo «Après la Marne, Joffre visita le front en auto». Seguono «Il palombaro» di Govoni (una delle «Rarefazioni» in corso di pubblicazione proprio nel 1915) e due tavole poi non ripubblicate in volume: «Le coriste» di Cangiullo, nello stile dell’alfabeto in libertà, e la densissima «Bombardamento aereo» di Paolo Buzzi, nello stile delle contemporanee tavole della «Conflagrazione» (pubblicato solo postumo negli anni ’50). -- Il manifesto fu persino recensito (polemicamente) da De Robertis sul numero VII,8 della «Voce» (marzo 1915, p. 519) e da solo ebbe un impatto considerevole tra gli avanguardisti europei, come dimostra un appunto di Hugo Ball del 15 luglio 1915: «Marinetti mi ha inviato le Parole in libertà composte da lui stesso, Cangiullo, Buzzi e Govoni. Sono puri manifesti di lettere; una poesia del genere la si può arrotolare come una carta geografica. La sintassi è a pezzi. Le lettere sono esplose e poi rimesse nuovamente insieme solo in modo provvisorio» (Fuga dal tempo, Milano 2016 [orig. 1927], pp. 81-82). Salaris, Bibliografia, p. 85a-b, 86 (ripr.); Tonini, I manifesti 88.1; Fanelli e Godoli, Il futurismo e la grafica, p. 53 img 14‎

‎Aa. vv. (Prampolini et alii)‎

‎2^ [Seconda] Mostra nazionale di Plastica murale per l’edilizia fascista in Italia e in Africa. Organizzata dal Movimento Futurista [...]‎

‎Edizione originale. Esemplare dalla biblioteca di Luce Marinetti, come da timbro ex libris «LM»; in più che buone condizioni (dorso scolorito e tracce di ruggine alla pinzatura), completo della striscia integrativa applicata a p. 14 che registra l’opera «Sintesi del dopolavoro» di Monachesi-Tano (peraltro riprodotta). Non comune catalogo originale dell’esposizione ott-nov. 1936 ai Mercati Traianei di Roma. In direttorio Prampolini e Defilippis, Presidente Marinetti. Contiene: «La plastica murale futurista. Manifesto» sottoscritto da Marinetti e una lunghissima lista di futuristi di seconda e terza generazione (qui in edizione modificata e ampliata del testo apparso nel 1934 su “La Gazzetta del popolo” e “Stile futurista”); «Funzionalità architettonica del polimaterico» di Prampolini (qui in edizione originale). Interessante apparato iconografico, con riproduzioni di opere di Fillia, Prampolini e il gruppo torinese; Benedetta Ambrosi e Tato, Andreani e Favalli; Monachesi e Tano; Carmassi. Nuovi archivi del futurismo, I, 1936/19 (esemplare mancante della striscia integrativa)‎

‎Aa. vv. (Prampolini, Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Somenzi, Tato, Bot, Diulgheroff, D’Albisola, Munari, Farfa et alii)‎

‎Mostra futurista di aeropittura (41 aeropittori) e di scenografia Mostra personale Prampolini‎

‎Edizione originale. Esemplare completo del raro allegato con l’elenco delle opere esposte — fondamentale elemento di completezza del catalogo; leggere tracce del tempo al piatto superiore, fresco e pulito all’interno: in complessive più che buone condizioni. Non comune catalogo della mostra del novembre 1931 alla Galleria Pesaro, uno dei momenti espositivi più importanti per l’aeropittura, «... fondamentale per le diverse posizioni aeropittoriche» (NAF): «Ed è in quest’ultima mostra che ben si colgono le diversità e divergenze tra gli aeropittori: in catalogo dopo il Manifesto, vengono pubblicate dichiarazioni personali e di gruppo [...]» (Diz. Fut., p. 4b). All’introduzione di Marinetti segue il manifesto «Aeropittura futurista», sottoscritto da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato. Seguono in prima edizione brevi scritti di teorici dei vari gruppi futuristi, tra cui quelli poi conosciuti come «Manifesto degli aeropittori torinesi» e «… degli aeropittori milanesi» e il saggio «Scenografia futurista» di Prampolini (estratto dalla rivista «Noi», 1924). 15 tavole delle opere esposte, relative a lavori di Munari, Prampolini, Dottori, Bot, Thayhat, Tato. Nuovi archivi del futurismo, I, 1931/a-b; Tonini, I manifesti del futurismo italiano, 253.1 e 254.1‎

‎Aa. vv. (Rosai)‎

‎Almanacco della guerra. 1915‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Raccolta di scritti anonimi, di carattere parodistico, compilati da Folgore, Tavolato, Soffici e Papini. Cfr. Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 7.‎

‎Aa. Vv. (Severini, Prampolini, Fillia et alii)‎

‎23 Galerie 23. Peintres futuristes italiens [...] Conférences [...] par F.T. Marinetti de l’Académie d’Italie‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare. Catalogo della mostra 27 dic. 1929 - 9 gen. ’30 alla Galerie 23, rue La Boëte, Parigi. A p. [1] elenco degli espositori: Severini, Russolo, Balla, Prampolini, Depero, Marasco, Dottori, Fillia, Pozzo, Ciacelli, Diulgheroff, Munari, Oriani, Sant’Elia, Sartoris. L’importante mostra, voluta da Severini che ne firma la «Préface» (giocata sulla rievocazione dell’esordio parigino del 1912), segna il trionfo dello stesso Severini, di Prampolini (i più rappresentati), di Fillia e del gruppo torinese (Sartoris su tutti come esponente dell’architettura vicino al nume tutelare Sant’Elia) — accanto alle certezze di Russolo, Balla, Depero, Dottori e Munari. Riprodotte opere di: Severini (L’Autobus), Russolo (Bulles de Savon), Balla (Chiffres amoureux), Prampolini (Architecture spirituelle; Benedetta Marinetti), Marasco (Equivalences géometriques), Dottori (Les Voiles), Fillia (Les Amants), Sartoris (Groupe d’édifices pour habitations, boureaux et ateliers), Diulgheroff (L’homme rationnel), Munari (Construire), Oriani (Nature-Morte). -- «Il presente opuscolo è stato inserito nella prima raccolta di cataloghi futuristi in quanto vi figurano opere eseguite avanti il 1916, ma non esposte oppure presentate con dati incompleti (v. Russolo e Severini)» (Pacini) Pacini, Cataloghi futuristi 1912-1918, p. 53-s; Nuovi archivi del futurismo, I, 1929-1930/1‎

‎Aa. vv. (Tato, Ambrosi, Benedetta, Prampolini, Belli, Delle Site, Castello, Favalli, Dottori, Chetofi, Voltolina; prefazione di F.T. Marinetti)‎

‎Ministero Aeronautica OND. Mostra di aeropitture futuriste‎

‎Catalogo originale. Ottimo esemplare Molto raro. L’esposizione a fine 1937 apre con una personale di Tato (presentato da Marinetti: Tato pittore dello squadrismo fascista), una consistente parete di A.G. Ambrosi e la collettiva con Benedetta, Prampolini, Belli, Delle Site, Castello, Favalli, Dottori, Chetofi (alias Ketoff, al secolo Ivan Ketov), Voltolina. Prefazione di Marinetti (L'aeropittura futurista inizia una nuova êra della plastica); riproduzione di Tato (Diavolerie di eliche; Spiralata), Ambrosi (Aeroritratto di Ciano), Benedetta (Cime arse di solitudine). Grafica redazionale di stile futurista con inserzione di elementi decorativi geometrici, utilizzo di caratteri senza grazie e molto spaziati, titolazione imponente etc. Nuovi archivi del futurismo I, 1937/11‎

‎Aa. vv. (Tato, Dottori, Prampolini, Diulgheroff, Fillia, Oriani, Brunas, Thayaht, Balla, Ballelica, Benedetta, Marinetti)‎

‎Prima mostra di aeropittura dei futuristi [...] organizzata da S.E. Marinetti. Omaggio futurista ai trasvolatori‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Fondamentale mostra romana del febbraio 1931, creata per celebrare la prima traversata atlantica organizzata da Balbo a cavallo del 1930-31 e ufficiale atto di nascita dell’«aeropittura». Contiene per la prima volta a stampa il «Manifesto della aeropittura», cui segue il catalogo della piccola ma densa esposizione, dove primeggiano Tato e Dottori, seguiti da Prampolini, quindi a parimerito con due opere cadauno Diulgheroff, Fillia, Oriani, Brunas, Thayaht, e le singole opere di Balla, Ballelica, Benedetta. L’iconografia prevede Dottori («Stormo di aeroplani» e «Sintesi di mare dall’alto-Volo»), il disegno di Prampolini «Eliche», Tato «Aeroplani», e il bello scatto della «Vittoria dell’ala» di Thayaht. Nuovi archivi del futurismo I, 1931/4; Tonini, I manifesti, 246.1‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Marinetti, Clavel et alii; a cura di Edwin Cerio)‎

‎Il Convegno del paesaggio‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Esemplare numero 284/350, in eccellenti condizioni di conservazione, freschissimo, pulito e intatto alla copertina: rarissimo così. Numero manoscritto e seguito da firma autografa di Edwin Cerio. A compimento dell’intensa stagione primonovecentesca di Capri — e apice della sindacatura triennale di Edwin Cerio — si colloca il «Convegno del paesaggio», 9-10 luglio 1922. In giugno era stata finalmente approvata, dopo un iter di quasi due anni, la cosiddetta legge Croce per la tutela del paesaggio, la prima in Italia: tra i principali promotori vi erano due dei partecipanti al convegno, l’onorevole Giovanni Rosadi (già fautore della prima legge sulla tutela del patrimonio storico e artistico, del 1909, detta Rava-Rosadi) e Luigi Parpagliolo, per una vita alla Direzione delle Antichità e Belle arti. Accanto ai politici, Cerio — che era uno «scintillante e versatile uomo di talento» (Piscopo, p. 14) — chiama al convegno i futuristi: Italo Tavolato, che lancia, in stile futurista, un vero e proprio «Manifesto della bellezza di Capri»; Filippo Tommaso Marinetti che non solo tiene una relazione (Lo stile pratico) ma è incaricato di fare letteralmente da controcanto — «dopo tanti oratori, vi sembrerò un poco terra terra» — in apertura dei lavori; l’esponente di punta dell’architettura futurista nel corso degli anni ’20, Virgilio Marchi (Architettura futurista); e per chiudere lo stravagante intellettuale svizzero Gilbert Clavel (L’architettura meridionale). «Tra i contributi al convegno quello dell’ideologo del futurismo, Filippo Marinetti che con fare più propositivo che provocatorio propone di difendere l’isola dal falso antico e dal commercialismo artistico, e quello dell’architetto futurista Virgilio Marchi, che sottolinea la possibilità di un’espressione radicalmente moderna ma sensibile ai contesti. Il convegno ha una vasta eco sulla più diffusa rivista nazionale di settore, “Architettura e arti decorative”» (Mangone, p. 250-s). -- La pubblicazione degli atti del convegno avviene sotto le insegne delle «Pagine dell’Isola», prima rivista poi collana editoriale diretta da Edwin Cerio: ne esce un libro di rara sobrietà e bellezza tipografica, stampato su carta Amalfi in barbe e ornato da scelte illustrazioni. I testi qui compresi sono tutti in edizione originale e unica. Cammarota, Futurismo, VI.28; Sandomenico, Leggere Capri, p. 111 (con imprecisioni); Piscopo, Capri futurista (Napoli 2001); Mangone, L’isola dell’architettura (in: Architettura e paesaggi della villeggiatura, Milano 2015, pp. 237–255)‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA ARANCIO - VERDE]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina nella rara variante arancione e verde; riparazione amatoriale al dorso, con applicazione di nastro adesivo bianco (comunque ben fatta e appena percepibile); per il resto in più che buone condizioni. Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45; Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA AZZURRO - ARANCIO]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina nella variante azzurro e arancio; in buone condizioni, con difetti piuttosto evidenti alla copertina (ampia mancanza al dorso, peraltro muto; piccole mancanze perimetrali alla copertina). Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45; Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA AZZURRO - ROSA]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina nella variante azzurra e rosa; in più che buone condizioni (normali segni del tempo perimetrali alla copertina, con qualche piega, brevi lacerazioni e piccole perdite trascurabili). Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45; Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA AZZURRO - VERDE]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina azzurro e verde; localizzati restauri alla copertina, particolarmente al dorso; per il resto in ottime condizioni, proveniente dalla collezione futurista di Giampiero Mughini. Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45 (esattamente un esemplare azzurro - verde); Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA BLU - ROSA]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina nella variante blu e rosa; difetti perimetrali alla copertina, con brevi lacerazioni, piccole mancanze e fessure fermate al dorso muto; per il resto in ordine. Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45; Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA BLU - VERDE]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina nella variante blu e verde; più che buon esemplare, con difetti perimetrali visibili in copertina e una lieve gora alla prima carta. Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45; Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

‎Aa. vv. (Tavolato, Papini, Palazzeschi, Folgore, Soffici)‎

‎Almanacco purgativo 1914 [COPERTINA ROSA - VERDE]‎

‎Prima edizione. Esemplare con la copertina nella rara variante rosa e verde; restauri perimetrali alla copertina, anche in dorso e quarta; prime carte con fioriture perimetrali; per il resto in più che buone condizioni. Raccoglie scritti parodistici attribuiti a varie personalità, in verità composti da Folgore, Tavolato, Soffici, Palazzeschi e Papini. Nove pregevoli illustrazioni originali di Soffici — tra le quali alcune xilografie — ornano il volume, che fu pubblicato con una copertina molto colorata, ispirata allo stile delle réclame di inizio secolo, e stampata in numerose combinazioni di colori varianti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 42-45; Cammarota, Futurismo, Libri di aa. vv., 5‎

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