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Pagliarulo Alessio; Riva S. (cur.)
Capriole. La «folie Baudelaire», tra soggetto e immagine
br. Bisogna imparare a masticare, solo così si può ridar vita. Anche a Baudelaire. E questo scritto è innanzitutto un tentativo di critica artistica. Non resta che combattere, senza nemici. Non resta che andare. Tutto è là. Qui si odono le corrispondenze, a una profondità ove è l'indescrivibile della vita a far le regole. Superamento delle dualità, delle dialettiche, del risentimento. Caducità dell'infinito, o meglio, infinito della caducità. Vertigine, "silencio", choc. Capriole.
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Bruzzone Attilio
Siegfried Kracauer e il suo tempo (1903-1925). Il confronto con Marx, Simmel, Lukács, Bloch, Adorno, alle origini del pensiero critico
br. Figura elusiva e inclassificabile, relegata ai margini della cultura del secolo scorso e smarrita negli interstizi tra le discipline (filosofia, sociologia, psicologia, Kulturkritik) con cui il suo ingegno nomade si misurò senza requie, Siegfried Kracauer (1889-1966) è oggi, a tutti gli effetti, un autore noto ma, anche per questo, poco conosciuto. Il presente studio è dedicato alla prima fase (1903-1925) - più oscura, ma non perciò ininfluente - del convulso itinerario intellettuale di questo pensatore proteiforme, che fu altresì maestro e amico intimo di Theodor W. Adorno. Dalla prospettiva inedita della minuziosa analisi critica dell'opera giovanile di Kracauer, si intraprendono molteplici incursioni, altrettanto critiche, nei territori della filosofia (ebraico-)tedesca e della storia di quegli «anni decisivi». Al centro del libro è, infatti, il periferico «sentiero interrotto» di Siegfried Kracauer e il suo tempo, che conduce a un serrato confronto con Marx, Simmel, Lukács, Bloch, Adorno, nel quale si ravvisano le origini del pensiero critico. Di qui il compito di penetrare nel cuore della cultura filosofica della Germania del Novecento, pensandola dialetticamente per costellazioni e delineandone un quadro variegato quanto rigoroso.
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Simmel Georg; Peluso A. (cur.)
Psicologia di Dante
br. Il saggio Dantes Psychologie (Psicologia di Dante) pubblicato da Georg Simmel nel 1884, a pochi anni dalla laurea, non è l'ennesima speculazione filosofica tra le innumerevoli e prestigiose già esistenti sul sommo poeta; piuttosto porta alla luce questioni fondative tracciate nel percorso storico da Dante e che il giovane filosofo berlinese rileva dal sommerso. Da qui, la necessità di concentrarsi su un "ritratto" epocale creato ad arte da Simmel avvantaggiandosi delle parole di Dante e, soprattutto, ripercorrendo tutti i suoi capolavori. Il "viaggio", che si distingue in due sentieri, conduce - lungo il cammino esistenziale dell'uomo tra morte e rinascita vissuto dallo stesso Alighieri - alla meta finale della "conoscenza", passando per l'amore terreno e il divino nel desiderio di un "governo mondiale" e di una "lingua" unica. Simmel evidenzia le contraddizioni presenti nell'"Io" di Dante, consapevole sin da subito di aver rivolto lo sguardo a un "genio" che "è l'espressione più perfetta dello Spirito del tempo". Simmel raggiunge gli abissi di Dante e scandaglia con acume i meandri della sua anima servendosi delle "armi affilate" della filosofia e della psicologia della storia.
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Dallari Edoardo
Il conflitto costituente. Da Platone a Machiavelli
br. Il saggio tratteggia un percorso storico-concettuale nel pensiero di Machiavelli, facendo emergere il carattere costituente del conflitto, che è l'essenza primaria dell'ordinamento politico. Se il progetto di Platone identificava nella Repubblica ideale il fine per superare la guerra civile tra Sparta e Atene, per Machiavelli è lo Stato l'idea regolativa da conseguire per contrastare la disunità della penisola italica e liberarla dal "barbaro dominio" straniero.
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Ceruti M. (cur.)
Cento Edgar Morin. 100 firme italiane per i 100 anni dell'umanista planetario
br. Un omaggio a un uomo straordinario e a un intellettuale di fama mondiale, che con il nostro paese ha da sempre un legame del tutto speciale. Cento firme italiane, espressioni di una molteplicità di campi del sapere, sono qui riunite per celebrare i 100 anni di Edgar Morin. Brevi ritratti di un grande umanista, che della sua opera e della sua persona restituiscono nel loro insieme un affresco inedito. Cento e più ragioni per onorare lo studioso, il maestro e l'amico, che oggi, nel pieno di questa gravissima crisi mondiale, indica l'orizzonte di un nuovo umanesimo planetario e continua a motivare alla resistenza contro ogni forma di barbarie, per costruire insieme reti e oasi di solidarietà, di fraternità, di pensiero creativo. Per uscire, insieme, da questa "Età del ferro dell'Era planetaria".
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Bertinetto A. (cur.); Andrzejewski A. (cur.)
Studi di estetica (2021). Vol. 1: Aesthetic mistakes. Art, nature and the aesthetic of failure
br. "Studi di estetica" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. "Studi di estetica" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico.
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Marchis V. (cur.); Pozzi M. (cur.)
Utopie della macchina. Scritti meta-scientifici
ill., br. Le utopie, anche se non avevano ancora questo nome, affollavano le nostre storie dalla notte dei tempi. Da quando l'homo sapiens ha saputo surrogare la natura con la tecnica, infatti, si è sperato in un mondo migliore e al contempo si è avuto il terrore di qualche catastrofe imminente. Utopie e rivoluzione digitale oggi sempre più si intrigano vicendevolmente, perché le macchine non sono più soltanto quei congegni meccanici che ancora animano le nostre fantasie, ma hanno preso l'abitudine di manipolare, oltre a materia ed energia, soprattutto l'informazione e la stessa conoscenza. Ecco perché questi nuovi incontri, stimolati dalla Scuola di dottorato del Politecnico di Torino, sono a tutti gli effetti un ulteriore passo avanti nella "epistemologia della macchina".
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Clemente Giacomo
Sapere, ideologia, riproduzione. L'apparato scolastico in Louis Althusser e nella scuola althusseriana
br. Dei molti enigmatici o almeno poco spiegati postulati presenti in "Ideologia e apparati ideologici di Stato", uno dei testi più letti di Althusser, pochi sono stati sistematicamente trascurati quanto quello che vede nel sistema educativo l'apparato ideologico di Stato dominante nelle moderne società capitaliste. L'apparato ideologico dominante è anche il più silenzioso, come se il suo silenzio fosse la condizione necessaria per la sua dominazione, ciò che gli consente di operare indisturbato. Solo ora, dopo mezzo secolo, questa musica è stata resa udibile e intelligibile: il libro di Giacomo Clemente dimostra sin nei minimi dettagli in quale misura la riflessione sulla teoria e sulla pratica dell'educazione, dalla scuola primaria fino all'università, sia stata essenziale per lo sviluppo teorico e politico di Althusser, dai primi anni Cinquanta fino al periodo del "tardo Althusser", anche quando questo elemento del suo pensiero ha agito in modo silenzioso e non udito.
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Vasek Thomas
Heidegger e Michelstaedter. Un'inchiesta filosofica
br. Non appena pubblicato, "Essere e tempo", il capolavoro di Martin Heidegger, fu ritenuto una vera e propria rivelazione filosofica. Pochi, però, conoscevano allora il libro del giovane ebreo italiano Carlo Michelstaedter. Le sue pagine sembrano precorrere fin nei concetti lo scritto rivoluzionario di Heidegger. In quest'avvincente inchiesta filosofica Thomas Vasek, oltre a delineare le singolari corrispondenze tra i due pensatori, getta nuova luce sul testo di Heidegger, il quale ha ignorato a lungo quella fonte preziosa.
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Dambrosio Giuseppe
Heidegger, a destra della verità. La filosofia e la scelta del nazismo
br. Il saggio passa in rassegna i testi più accreditati sulla questione del "nazismo di Heidegger", mettendo in particolare evidenza la stretta relazione fra ontologia e politica nel suo pensiero. La critica è giocata su due piani intimamente connessi fra loro: quello delle implicazioni politiche di Heidegger all'interno del movimento nazionalsocialista e quello dei fondamenti su cui poggia la sua intera opera filosofica, prima e dopo la famosa svolta. Il principio völkisch di omogeneità etnica e culturale rielaborato da Heidegger a livello filosofico, fa da perno alla critica e apre nuove prospettive di ricerca sull'ideologia nazionalsocialista. Dalle ricerche condotte, la filosofia di Heidegger risulterebbe intrinsecamente figlia della tradizione filosofica e teologica reazionaria tedesca ed influenzata dal vasto movimento völkisch, le cui nozioni daranno luogo allo sviluppo del nazismo, soprattutto delle origini. Quelle origini autentiche che Heidegger rivendicò fino alla morte. La critica, seppur tenace, riconosce ad Heidegger la sua complessità ed originalità ma ne evidenzia l'inevitabile naufragio a livello ontologico e soprattutto etico-politico, a causa della sua militanza nel NSDAP, l'esaltazione del Führerprinzip, il suo rifiuto di condannare le atrocità e i crimini del nazismo e di aver fatto dell'uomo un "gettato", cioè un irresponsabile alienato. Infine il saggio invita ad andare oltre Heidegger, a battere altri e nuovi sentieri del pensiero.
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El Kabli Nassim
Soi même par un autre. Figures d'exemplarité, figures d'exemple
br.
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Cuozzo G. (cur.); Dall'Igna A. (cur.); Ferrari S. (cur.)
Pensiero tecnica creatività. Leonardo da Vinci e il Rinascimento
br. Il presente volume nasce nel quadro delle Celebrazioni Leonardesche, tenutesi a 500 anni dalla morte dell'artista, scienziato e filosofo. I saggi qui raccolti intendono approfondire il rapporto che si instaura tra l'essere umano e il regno della natura, a partire dal confronto con il pensiero e l'opera di Leonardo da Vinci e dei principali autori della cultura umanistico-rinascimentale, senza dimenticare le problematiche legate alla trasformazione dei concetti di arte e di natura tra l'età moderna e il mondo contemporaneo. Le tematiche trattate, che investono gli ambiti della tecnica e della creatività, sono affrontate secondo una prospettiva interdisciplinare, all'insegna del dialogo tra la riflessione filosofica, le discipline tecniche e le arti figurative, e con la ferma convinzione che un'adeguata problematizzazione dei plessi concettuali in gioco nel Rinascimento richieda un confronto tra quegli ambiti disciplinari in cui il pensiero, la tecnica e la creatività si trovano a operare in sinergia.
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Butler Judith
Due letture del giovane Marx
br. Rileggere Marx e, soprattutto, saperlo attualizzare. A partire dalla concezione della natura come "corpo inorganico" dell'uomo sviluppata dal giovane Marx nei suoi manoscritti del 1844, Judith Butler propone una visione innovativa e del tutto diversa della questione ecologica. Con l'acutezza che contraddistingue tutto il suo lavoro teorico e che l'ha resa uno dei principali riferimenti del pensiero femminista e queer, Butler rimette in discussione l'interpretazione del primo Marx, spesso accusato di utilizzare una prospettiva antropocentrica. Nella seconda parte di questa raccolta di scritti ancora inediti in traduzione italiana, l'autrice prende in esame la celebre lettera di Marx inviata ad Arnold Ruge nel 1843 per rilanciare una volta di più il ruolo della filosofia come "critica spietata" in grado di sovvertire continuamente l'ordine stabilito.
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Calle M. C. (cur.); Vitali R. (cur.)
Ascoltare figli e genitori nello spazio della giustizia
br. L'evoluzione della ricerca nella cura e nella comprensione dell'infanzia, insieme alla spinta della normativa internazionale nell'ambito delle relazioni familiari, ha portato a consolidare la centralità della posizione del minore in tutti gli ambiti che coinvolgono bambini e adolescenti. Questo mutamento culturale ha promosso la consapevolezza che, per un'effettiva promozione dei diritti dei minori, si debba necessariamente passare dal concetto di "tutela" a quello di "responsabilità": responsabilità genitoriale nel contesto familiare, responsabilità sociale per le professioni che si occupano di minori. La partecipazione e l'ascolto sono dunque fondamentali per intercettare i bisogni di bambini e ragazzi, per trasformarli in richieste da portare all'attenzione delle istituzioni e concretizzarli in effettivi diritti. La partecipazione non è una capacità personale del bambino/ragazzo, è un fattore sociale che dipende profondamente dall'ambiente, dalla società, dalle condizioni assicurate affinché sia possibile sviluppare processi di partecipazione rivolti al minore, vittima o autore di reato, alla famiglia e agli adulti che - in modo funzionale o meno - partecipano alla co-costruzione di quel particolare ambiente con cui gli operatori sociali e di giustizia vengono a contatto.
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Vitta Maurizio
Il cavallo di Platone. Filosofia degli oggetti quotidiani
br. Antistene, un modesto filosofo allievo di Gorgia e di Socrate, osò una volta sfidare Platone sul terreno dei difficili rapporti tra le idee e le cose. Egli condensò la sua riflessione in una apparente e ingenua obiezione: "O Platone, vedo il cavallo, ma non la cavallinità", alla quale Platone avrebbe contrapposto la sua metafisica sicurezza rispondendogli sprezzantemente: "Perché non hai l'occhio per vederla". Dell'episodio non resta che un semplice aneddoto, che ha però, come spesso accade, sintetizzato in poche battute una complessa controversia, la quale si è definitamente conclusa, assegnando il primato della conoscenza a Platone e al suo cavallo come pura idea, e lasciando svanire nell'ombra Antistene e il suo cavallo vero e reale. Questa loro disputa intorno agli oggetti è rimasta sull'orizzonte del pensiero filosofico, sia pure ricacciata ai margini di una problematica sempre più negletta. Richiamarla alla luce significa perciò riportare il pensiero filosofico alle sue origini, dando all'oggetto, alla sua corposità, alla sua immediata vitalità, il valore che da tempo gli è stato negato.
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Contini A. (cur.); Giuliani A. (cur.)
La metafora tra conoscenza e innovazione. Una questione filosofica
br. Il volume affronta in chiave multidisciplinare una questione di grande rilevanza nell'odierno dibattito sulla metafora: la funzione conoscitiva della metafora, le sue condizioni e il suo rapporto con la capacità di innovare significati e concetti. Dai contributi raccolti, afferenti all'area della filosofia, della linguistica e della psicologia cognitiva, emerge come la metafora non sia solo il riflesso di una costruzione concettuale, ma un evento generativo, che incide sul nostro modo di fare esperienza della realtà. D'altra parte, emerge anche che la metafora interroga la filosofia stessa su questioni più generali: il rapporto tra linguaggio e pensiero, la concezione della conoscenza, l'idea di verità e creatività. In particolare, l'interazione che avviene nella metafora suggerisce alla filosofia l'opportunità di pensare in modo complementare conoscenza e innovazione, valorizzando nella conoscenza l'aspetto della riconfigurazione e nell'innovazione concettuale il valore euristico.
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Bevilacqua S. (cur.); Casarin P. (cur.)
Propositi di filosofia. Vol. 1: Philosophy for children/community e pratiche di filosofia
br. Il volume raccoglie una pluralità di contributi che offrono una traccia di ricerca intorno alle pratiche di filosofia con una particolare attenzione rivolta all'esperienza della philosophy for children/community. In "Propositi di filosofia 1" sono raccolti gli approfondimenti che ruotano intorno ad alcune sollecitazioni nate nel corso dei seminari residenziali della rete Insieme di Pratiche filosoficamente autonome e di Propositi di filosofia nel periodo dal 2014 al 2019. Il lavoro si articola in differenti aree: Ingrandimenti: approfondiscono aspetti specifici della philosophy for children/community e ne indagano possibili ulteriori declinazioni teoriche e pratiche; Sguardi: intendono offrire punti di vista sull'orizzonte delle pratiche di filosofia come aperture di ricerca e critica intorno alle pratiche stesse Fuori classe: raccolgono contributi provenienti da ambiti di ricerca differenti da quello della philosophy for children/community. Gesti di pensiero fuori classe proprio per la loro natura di essere altro da cornici definibili; Atlante: laboratorio permanente inteso come insieme di voci e testimonianze progettuali intorno alla philosophy for children/community e alle pratiche di filosofia; Archivio: testimonia, non solo per immagini, lo sviluppo di un lavoro collettivo realizzato nel periodo 2014-2019. Suggerisce una narrazione, attraverso un montaggio/collage come una sorta di inventario.
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Parinetto Luciano
Gettare Heidegger. In appendice: Martin Heidegger «Il sito dell'abbandono» (1944-1945). Nuova ediz.
br. Oggi è sicuramente facile apprezzare e condividere lo spirito di questo libro assai felice e corrosivo, ma Luciano Parinetto lo fece uscire quando più o meno tutti gettavano Marx alle ortiche e si ubriacavano con Heidegger, con le sue inconcludenti oscillazioni a proposito dell'essere, il discutibilissimo intreccio di morte e temporalità, l'ideologico trattamento della tecnica, l'intima connessione fra ontologia e nazismo, l'assurdo culto delle inseità e la larvata teologia. Tutto ciò non depone a favore del "pensiero" di Heidegger, che ha fatto dell'uomo un "gettato", cioè un irresponsabile alienato per definizione, ed è dunque da gettare. Del suo misticismo mal riposto è un probante esempio "Il sito dell'abbandono", che viene pubblicato in appendice con l'originale a fronte.
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Mancini Sandro
L'imprecisa contrazione dell'uno. Saggi su Cusano, Bruno, Montaigne
br. L'insormontabile imprecisione della manifestazione dell'Uno costituisce il filo conduttore dei saggi qui raccolti. Essi vertono su tre protagonisti, tra i più vivaci e creativi, dell'effervescente e lacerata età rinascimentale (Nicola Cusano, Giordano Bruno, Michel de Montaigne) e attraversano temi che si dispongono su due versanti: su quello antropologico sono affrontati la formazione della personalità e la conseguente prospettiva educativa, la ricerca della pace tra le religioni, la pietas come vincolo primordiale tra tutti i viventi e il suo porsi a fondamento dell'etica, la saggezza come mestiere di vivere, la tolleranza. Sul versante teorico si assume a paradigma di una teoria dialettica dell'imprecisa contrazione la filosofia di Bruno sullo sfondo e nel confronto con la sua matrice cusaniana. I tre saggi incentrati sul Nolano e su alcuni suoi fini interpreti intendono mostrare l'originalità della consapevole scelta di questi di perseguire un modello teorico che squaderna il pensiero dell'Uno in due registri teorici paralleli, quello dell'immanentismo naturalistico e quello dell'idealismo trascendente.
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Caputo A. (cur.); Illetterati L. (cur.)
Tra passato e presente. Studi in onore di Ferruccio De Natale
br. Tra passato e presente è un volume composto da autori diversi per provenienza, età, settori di ricerca, contesti di lavoro, tenuti insieme dalla rete che Ferruccio De Natale ha saputo intessere con la sua vita e le sue ricerche. Il titolo rimanda non solo a una coppia concettuale cara a De Natale, ma anche alla presenza di contributi tanto storico-ricostruttivi quanto critico-teorici. In un percorso che va da Parmenide a Senofane, da Agostino alla filosofia medievale, da de Avendaño a Gaos, da Zamboni a Carabellese, da Kierkegaard e Heidegger a Cargnello, da Dewey a Gadamer, da Blanchot a Derrida, dalla didattica alle urgenze della teoresi (post-verità, pandemia, meta-filosofia), il lettore scoprirà la possibilità di ripensare il rapporto tra tradizione e trasformazione; nella convinzione, propria di De Natale e non solo, che, come non si dà storia del pensiero fuori da una tensione teoretica che la ispira, così non si dà università fuori dalle interazioni tra ricercatori e dal dialogo autentico tra docenti e studenti.
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Gianotti Carla
Custodire, concepire. Il tempo e l'eccedenza (delle cose)
br. Ogni giorno viviamo il passaggio tra due forme di tempo, il tempo cronologico, profano o lineare, e il tempo interiore o non-tempo, che vive di una dimensione mai confinata. Il tempo cronologico è il tempo diritto, che si misura in un prima e in un dopo, il tempo che prende, divora e inghiotte, che ci stringe e rinserra nel nostro tentativo, sempre maldestro e sempre sconfitto, di rinchiuderlo o fermarlo. È il nostro esperire il tempo in relazione a un oggetto, inafferrabile e mutevole come tutti gli oggetti dell'esistenza. E poi c'è l'altro tempo, il tempo interiore, capiente e accogliente, il tempo circolare, che si apre e che contiene, e che più si apre più contiene. È il tempo custode e fecondo, che fa alleanza con tutto quello che siamo, che vive di spazio, respira di essere. Perché ogni giorno facciamo il tempo, ogni giorno cominciamo tutto il tempo che siamo.
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Carmello M. (cur.)
Acuto intendere. Studi su Vico e il barocco
br. Il volume raccoglie saggi di studiosi italiani e stranieri focalizzati intorno al problema della relazione fra Vico e la cultura barocca, verso cui è sempre più viva l'attenzione della critica. A partire dal suggerimento già adombrato dal titolo, i differenti autori studiano la relazione fra il filosofo napoletano e la cultura del XVII secolo, alcuni discutendo con particolare attenzione il legame fra Vico e la trattatistica dell'acutezza, altri percorrendo strade diverse, che vanno dalla relazione col concetto di storia al rapporto con l'estetica, fino alla lunga durata del pensiero vichiano nella modernità. La differente provenienza degli studiosi (Italia, Spagna, Russia e Brasile), unita all'armonica varietà dei punti di vista e degli approcci, testimoniano non solo la validità ma anche il fascino della figura e del pensiero di Giambattista Vico nella cultura contemporanea, della quale, a buon diritto, può essere considerato uno dei padri.
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Monguzzi Fabio
Sintomi della normalità. Mente e mentalità dell'epoca contemporanea
br. Una quota significativa delle sofferenze psichiche attuali, sia conclamate che latenti, è riconducibile agli effetti che i modelli sociali, politici ed economici hanno sulla mente degli individui. L'epoca contemporanea è caratterizzata da una grande accelerazione e dalla disarticolazione dei riferimenti e delle appartenenze. I modelli imperanti si fondano sull'apparenza, la prestazionalità, l'utilitarismo promuovendo negli individui bisogni inautentici. L'effetto è una pervasiva crisi identitaria che ha effetti dirompenti sul rapporto con la vita interiore e sulla formazione dei legami affettivi e sociali. La reale portata di queste conseguenze sfugge alla consapevolezza critica a causa degli allineamenti inconsci con i parametri della normalità. Accanto al compito di sviluppare approcci sempre più rispondenti alle mutate configurazioni della sofferenza psichica, psicoterapeuti e psicoanalisti possono offrire un contributo prezioso nella comprensione e nel superamento degli aspetti più nefasti della cultura dominante.
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Leinkauf Thomas; Cuozzo Gianluca; Dall'Igna A. (cur.); Maurella V. (cur.)
Dialettiche del Rinascimento. Natura, mente e arte da Nicola Cusano a Leonardo da Vinci
br. Che Cusano sia uno snodo centrale nella tradizione umanistico-rinascimentale è uno dei temi portanti di questo volume, nato da un fecondo scambio intellettuale tra i due autori. Thomas Leinkauf, tra i massimi esperti al mondo della filosofia tra Cinque e Seicento, e Gianluca Cuozzo, autore di numerosi contributi su Cusano e l'arte del tempo, approfondiscono questo snodo teorico e storiografico puntando l'attenzione su alcuni concetti chiave del pensiero del Cardinale tedesco: quello della mente umana (sullo sfondo della Triunitas divina e delle congetture ternarie che ne conseguono dal punto di vista delle esplicazioni congetturali del nostro intelletto ad Dei imaginem), quello della natura (come esplicazione dinamica e variegata del divinum posse), quello della spontaneità e creatività dell'immaginazione (sul cui sfondo si colloca il rapporto di Cusano con la pittura dell'epoca), il rapporto a distanza tra lo stesso Cusano e autori come Ficino, Giovanni Pico e Leonardo da Vinci. Ne emerge un ritratto dell'autore tanto suggestivo quanto innovativo, che non deve essere tuttavia assunto come la conclusione di un percorso. Esso, semmai, risulta un innovativo punto di partenza per ulteriori approfondimenti critici, avendo esso a che fare con un tratto di storia del pensiero molto denso e caratterizzato da un intrico di rapporti pressoché inestricabile. Quest'approccio, sulla scorta di Ficino, potrebbe essere definito una "docta storiografia filosofica", che sfida gli autori sul piano del loro stesso pensiero: in bilico tra il metodo induttivo proprio delle detection stories e la più collaudata storia delle idee.
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Duroux Françoise; Tarantino S. (cur.); Zamboni C. (cur.)
Il paradigma perturbante della differenza sessuale. Una filosofia femminista
br. Quella tracciata da Françoise Duroux nei saggi qui tradotti, scritti tra il 1983 e il 2005, è una traiettoria femminista dall'indubbia originalità di pensiero. Leggere delle questioni cui la sua scrittura risponde, dei problemi che la filosofa si è posta nel dipanarsi del tempo e delle occasioni d'attualità per le quali ha sentito l'urgenza di esporsi nella dimensione del dibattito pubblico è come seguire un'autobiografia di pensiero vivente. Molte le tematiche trattate: dalla scommessa problematica della differenza sessuale alla critica al concetto di genere; dalle forme della politica delle donne alle questioni che riguardano la legge. Nodi scoperti e brucianti per il femminismo, legati insieme da una sottostante critica al neoliberalismo di matrice maschile e da una lettura della realtà in chiave psicoanalitica.
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Marcuse Herbert; Mandara L. (cur.)
Lezioni americane (1966-1977)
br. Sono qui editi, per la prima volta in traduzione italiana, cinque interventi di Herbert Marcuse ritrovati da Peter-Erwin Jansen nell'Archivio Marcuse di Francoforte. Scritti per conferenze organizzate nelle principali università nordamericane dal 1966 al 1977, sono corredati da note e saggi dei più noti interpreti del pensatore berlinese. Emerge dall'insieme un'esaustiva lettura di un periodo in cui Marcuse ha sottolineato, con penetrante analisi critica, le antinomie e le dissonanze della società "unidimensionale". I fermenti politicosociali degli anni '60 e '70 del secolo scorso - dal movimento studentesco all'emancipazione delle minoranze della società civile, alle tendenze ambientaliste - reclamavano una radicale trasformazione estetico-politica della struttura e dei valori dominanti la civiltà della "prestazione". A queste forze si è rivolto Marcuse per tenere viva la speranza di una società libera dalle contraddizioni dello sviluppo tecnologico e dell'incipiente globalizzazione.
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Heller Ágnes
La teoria dei bisogni in Marx
br. In una delle sue opere più apprezzate Ágnes Heller torna a discutere della teoria dei bisogni di Marx, elemento cardine del pensiero del filosofo di Treviri. Heller rintraccia nei "bisogni radicali", identificati nella gratificazione professionale, nello studio, nel tempo libero, quei bisogni che per natura non possono essere soddisfatti dalla società capitalistica, strutturata su una serie di bisogni quantitativi, alienanti e non appagabili. Se la società contemporanea non somiglia nemmeno lontanamente a quella auspicata da Marx, allora la sua trasformazione rivoluzionaria deve fondarsi su un sistema di bisogni di natura qualitativa. Ed è per questo che, anche a distanza di molti anni dalla prima edizione, la visione custodita in questo volume appare come una lucidissima analisi del nostro tempo e delle sfide che oggi siamo chiamati a intraprendere per aspirare a una nuova idea di futuro. Prefazione Pier Aldo Rovatti.
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Shift. International journal of philosophical studies (2019). Vol. 2: Transcendence
br.
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Tisselli Giancarla
Dalla rabbia alla gentilezza. Educazione ai sentimenti e alle emozioni
br. Genitori, insegnanti, educatori e psicologi possono trarre da questo percorso in quattro passaggi dalla rabbia, ai sentimenti, ai bisogni e alla richiesta gentile, una concezione innovativa e paritaria dei rapporti interpersonali e educativi utile da applicare nel quotidiano per migliorare le relazioni. Questo libro aiuta a cambiare le idee inerenti l'utilizzo di comportamenti aggressivi, che possono essere sostituiti da modalità efficaci di espressione dei propri bisogni e vissuti emotivi, comunicati con assertività, empatia e gentilezza. Quando siamo stanchi o stressati ci arrabbiamo pensando di ottenere più velocemente ciò che ci serve, invece la rabbia complica le relazioni: a volte ferisce l'identità di chi la subisce e lascia insoddisfatto di sé chi si è comportato con prepotenza. Riconoscere che forme di maltrattamento psicologico come deridere, criticare, offendere, punire, ricattare sono modalità prevaricanti che vanno sostituite con modi rispettosi: ascoltare, lodare, incoraggiare, riconoscere, comunicare con empatia, dare fiducia. Migliorare i rapporti in famiglia, a scuola, nei contesti sportivi e sociali è possibile. Alla violenza c'è sempre un'alternativa.
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Ingarden Roman
Ce que nous ne savons pas des valeurs
br.
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Goria Giulio
L'institution de la forme. Essai sur la normativité
br.
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Gabbriellini G. (cur.); Luperini A. (cur.); Nissim S. (cur.)
Giovanni Hautmann and the passion of thought
br.
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Costanzo G. (cur.); Russo M. T. (cur.)
Ethos, logos e pathos. Percorsi di etica. Studi in onore di Paola Ricci Sindoni
br. Il volume raccoglie i saggi dei colleghi e degli studiosi che hanno voluto rendere omaggio alla carriera accademica e scientifica di Paola Ricci Sindoni, docente di Filosofia morale e di Etica e grandi religioni presso l'Ateneo di Messina. Al suo impegno didattico si è affiancato nei decenni un intenso lavoro sul piano civile e sociale attraverso una costante attività di giornalista editorialista in varie testate nazionali e in associazioni culturali, in particolar modo sui temi dell'etica applicata. I contributi qui raccolti intendono offrire un quadro dei suoi tanti interessi di ricerca: dal pensiero di Karl Jaspers, a cui ha dedicato giovanissima due importanti monografie, agli studi sulla cristologia filosofica e sulla struttura filosofica della mistica, e ancora al pensiero femminile e al pensiero ebraico contemporaneo.
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Seguró Mendlewicz Miquel
Anche la vita si pensa. Epilogo di Slavoj Zizek
br. Così ti dedichi alla filosofia! Con questa affermazione inizia il racconto di un itinerario filosofico personale che Miquel Seguró Mendlewicz trasforma in un originale invito alla filosofia. A partire da sette luoghi comuni antifilosofici ("la filosofia non serve a nulla"; "perché pensare tanto se alla fine tutti moriamo"; "la scienza finirà per spiegare tutto"...) l'autore mostra fino a che punto la filosofia forma parte della nostra biografia. Temi come l'esperienza della libertà, la domanda circa la natura dell'amore, del divino e del mondano nella realizzazione della vita umana o i paradossi della conoscenza neuroscientifica vengono affrontati in maniera accessibile al fine di propiziare l'esperienza filosofica del lettore. Un'esperienza che coincide con la sua stessa esperienza di vita. Questo libro illustra che cos'è la filosofia e che senso ha nelle nostre vite. Diverse posizioni filosofiche vengono esposte e spiegate con chiarezza al fine di comprendere che anche la vita si pensa. Con un epilogo di Slavoj Zizek.
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Carbone Mauro
L'evento dell'11 settembre 2001. Quando iniziò il XXI secolo. Nuova ediz.
br. Mai era successo prima che tutto il mondo vedesse in diretta realizzarsi con stupefacente perfezione una tragedia da film catastrofico. L'evento dell'11 settembre 2001 ha inaugurato tanti e tali mutamenti nella nostra vita quotidiana e nelle strutture su cui essa poggia, da aver dato la propria impronta a tutto il primo ventennio del XXI secolo. Mauro Carbone torna a riflettervi accompagnato da certe immagini indissolubilmente legate alla memoria dell'evento, nonché da brani di A. Danto, J. Derrida, J. Habermas, J.-F. Lyotard, R. Serra, K. Stockhausen e S. ?i?ek.
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Ogden Thomas H.
Riscoprire la psicoanalisi. Attraverso la lettura creativa
br. Freud, Isaacs, Klein, Fairbairn, Winnicott, Bion, Loewald, Searles. In questo saggio, Thomas H. Ogden rilegge e si confronta con il pensiero di alcuni celebri autori che hanno avuto a che fare con due temi spesso affrontati dalla ricerca dello psicoanalista americano: l'esperienza del leggere creativo e il modo in cui le più grandi intuizioni psicoanalitiche sono state comunicate dagli scopritori. Ogden ci invita a ricreare con lui il percorso di conoscenza che ci presenta. Si tratta di riconoscere e mettere in gioco la capacità dell'analista di "parlare sulla base delle qualità uniche della sua personalità", dell'uso che fa della sua esperienza di individuo che vive nella realtà, del suo aver compreso e appreso "la teoria e la tecnica psicoanalitica così completamente da poter essere in grado un giorno di dimenticarle" e della sua responsabilità di inventare una psicoanalisi nuova - di riscoprire la psicoanalisi - con ciascun paziente.
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Marder Michael
Chernobyl herbarium. La vita dopo il disastro nucleare
ill., br. A 35 anni dalla più grande catastrofe nucleare della storia, "Chernobyl Herbarium" ripercorre il lascito di questo drammatico evento con una narrazione in cui i frammenti poetici di Michael Marder, filosofo ambientale e vittima indiretta delle radiazioni, si intrecciano ai delicati fotogrammi vegetali dell'artista visuale Anaïs Tondeur. Il vero e proprio trauma che nel 1986 investì l'Europa intera, raggiungendo proporzioni planetarie, ha definitivamente incrinato le nostre facili illusioni di sicurezza e la fiducia nel progresso tecnologico. Parlare della vita dopo Chernobyl significa pensare l'impensabile e rappresentare l'irrappresentabile di una "coscienza esplosa", di qui la scelta narrativa dei frammenti, riflessioni dettate da esperienze personali, eventi politici, oggetti estetici, e un uso dell'immagine che restituisce il più fedelmente possibile l'anima ferita di Chernobyl: né fotografie né dipinti, ma delicate immagini di piante irradiate, fotogrammi generati dalle impronte dirette di campioni d'erbario radioattivi disposti su carta fotosensibile. Nell'era dell'Antropocene e del cambiamento climatico che vede l'uomo dominatore assoluto della natura, possiamo e dobbiamo far nostre la voce dolorosa e insieme la speranza di rigenerazione delle piante risorte dalle ceneri del disastro, coltivare un altro modo di vivere, finalmente in sintonia con
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Correale Antonello; Provini L. (cur.)
La potenza delle immagini. L'eccesso di sensorialità nella psicosi, nel trauma e nel borderline
br. Sappiamo che l'infanzia è un periodo importante e delicato nella formazione dei bambini. Ma cosa succede davvero durante i primi anni di vita? Il libro risponde a una serie di domande legate a questo tema, indagando per esempio il modo in cui vengono interiorizzate le prime esperienze di relazione tra il bambino e le persone che si prendono cura di lui. L'autore analizza poi i vari tipi di tracce che queste relazioni lasciano, tracce originarie che giocano un ruolo importante nel corso della vita.
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Mechane. Vol. 0: Esiste una filosofia della tecnica?
br. Esiste una filosofia della tecnica? La domanda, volutamente provocatoria, è rivolta a figure rappresentative delle principali tradizioni di filosofia della tecnica (italiana, francese, tedesca, spagnola, anglosassone, russa, giapponese), e intende fornire lo spunto per la precisazione di quel che tale filosofia ha voluto e saputo essere, dell'autoconsapevolezza che ha raggiunto circa il proprio statuto, dei risultati che ha colto, delle linee di tendenza sulle quali continua a svilupparsi, della sua apertura (o anche chiusura) ad altri ambiti culturali e alle tradizioni analoghe.
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Mechane. Vol. 1: Che cos'è una macchina?
br. «Che cos'è una macchina? Il primo numero di Mechane gira intorno a una domanda: che cos'è una macchina? Una domanda che ci invita a riflettere sugli oggetti che usiamo tutti i giorni e che popolano il nostro mondo. Di fronte a un quesito del genere si aprono due vie. La più facile da imboccare, perfettamente dritta, consiste nel non lasciar dispiegare la domanda e nel ridurla a un mero indovinello. Che cos'è una macchina?, in questa prima forma, chiede ciò che delle macchine già sappiamo, vuole una risposta pronta da tempo: una definizione rassicurante che ci dica, per esempio, che le macchine sono dei sistemi di due o più pezzi messi insieme per produrre uno scopo determinato. Così, però, rendiamo sterile l'esercizio dell'interrogazione. La seconda via, invece, molto più lunga, accidentata e incerta, ci porta a sondare il presupposto che ha dato il nome alla rivista: l'idea che la macchina sia un elemento fondamentale per la filosofia e l'antropologia della tecnica. È questa seconda strada che intendiamo battere. La domanda "che cos'è una macchina?" non chiede semplicemente in cosa consista una macchina o cosa si intenda con questa parola, ma traccia un percorso e fissa un obiettivo; si propone di cogliere, mediante lo studio delle macchine, uno scorcio dell'attività vitale da cui le macchine sorgono e in cui si inseriscono: la costruzione materiale e simbolica del mondo umano. Cerchiamo di articolare, a mo' di introduzione dei saggi che abbiamo chiamato a raccolta, gli ambiti attraversati dall'interrogativo. Almeno da Platone in poi, la macchina viene regolarmente adoperata per una funzione che non è quella per cui è stata costruita. Il congegno fabbricato in vista di un fine rivela per tempo una seconda forma d'uso, tanto "naturale" quanto quella incorporata nel meccanismo. Oltre che a realizzare un determinato lavoro, la macchina serve per descrivere il mondo. Platone, raccontando nella Repubblica il mito di Er, paragona il movimento delle sfere celesti a quello delle parti di un complesso fuso (616b-617c), dando la stura a una equiparazione tra l'universo e l'artefatto meccanico che diventerà topica già in epoca ellenistica e che, con Lucrezio, assumerà la formulazione classica di machina mundi...» (Dall'Editoriale)
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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2021). Vol. 1
br. Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia si propone come luogo di discussione e riflessione critica sui nessi che legano ricerca filosofica e ricerca psicologica. In un clima culturale caratterizzato da un crescente specialismo e da un'estrema parcellizzazione delle attività di ricerca, che rendono problematica la circolazione delle idee e lo scambio delle conoscenze, Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia promuove una pratica teorica aperta, critica, laica, antidogmatica, interdisciplinare e interculturale, che non considera filosofia e psicologia come due forme di sapere chiuse e ripiegate su se stesse, ma come due direzioni di ricerca reciprocamente intersecantisi in virtù del loro comune oggetto d'indagine: la condizione umana, unitamente al complesso delle sue relazioni con il contesto ambientale e sociale. Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia ospita contributi di natura critico-comparativa ed empirica aventi come oggetto la mente umana, con particolare attenzione ai processi cognitivi, emotivi e motivazionali; i fondamenti della teoria della conoscenza; la costituzione dell'intersoggettività; le dinamiche individuali e sociali delle relazioni etiche; il rapporto tra umano e non-umano; la genesi e la riproduzione delle formazioni culturali e le dinamiche interculturali; l'origine del campo della "anomalia" e del "patologico", anche alla luce delle recenti scoperte compiute nei campi delle neuroscienze, delle scienze cognitive, della biologia e della genetica. Sono incoraggiati studi diretti alla valorizzazione dei modelli interpretativi dell'umano e del non-umano storicamente considerati "marginali" rispetto alla loro capacità di creare un dialogo critico e costruttivo con le nuove scienze della mente, con particolare attenzione sia agli indirizzi filosofici "continentali", tra cui il trascendentalismo, l'idealismo, la fenomenologia e la Teoria Critica, sia a quelli derivanti dalla tradizione psicodinamica e psicoanalitica.
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Danesi F. (cur.); Frusca M. (cur.)
Politiche della città. Rigenerare, abitare, convivere
br. È possibile riqualificare aree dismesse e degradate senza innescare fenomeni di esclusione sociale (rigenerare senza gentrificare)? Qual è il ruolo effettivo della "partecipazione" in queste trasformazioni? Quale idea di città rivelano, o nascondono, le diverse politiche urbane? È possibile democratizzare il "diritto alla città"? Tali interrogativi cruciali, insieme a molti altri, sono affrontati in questo nuovo volume collettaneo dell'Associazione ODRADEK XXI di Brescia, che prosegue così la riflessione sul destino della città e il ruolo della cittadinanza attiva critica, iniziata con il precedente L'abitare e lo scambio. Limiti, confini, passaggi (2013). La riflessione, a più voci, è articolata intorno a quattro momenti cruciali: il nodo giustizia-amministrazione-politica; potenzialità, conflitti e sinergie nelle trasformazioni urbane e territoriali; il ruolo dello spazio pubblico nei processi di riconfigurazione urbana; una nuova "idea di città" che integri municipalismo responsabile, sostenibilità ambientale, maggiori investimenti in ricerca sperimentale sulle condizioni di vita nella città stessa. Un filo conduttore sembra attraversare tutti i contributi: la coimplicanza, etico-civile, fra trasformazioni delle strutture partecipative della città e tramutazioni delle coscienze dei suoi abitanti.
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Duque Félix; Vitiello Vincenzo
Celan Heidegger
br. "Il luogo di confronto tra Heidegger e Celan, qui scelto, è il 'linguaggio'. Ad esso appartengono entrambi. Ma come due mondi diversi e distanti, tanto da rendere il luogo di appartenenza un puro spazio vuoto, un'astrazione. Ciò che davvero pone in relazione il filosofo e il poeta è allora il tempo: il tempo del linguaggio. Il linguaggio poetico di Celan nasce con la morte del linguaggio filosofico di Heidegger." (V. Vitiello)
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Liberman Kenneth
Filosofia ed etnometodologia. Lezioni calabresi
brossura L'etnometodologia descrive come le persone organizzano la loro interazione sociale. Le analisi di Liberman perseguono questioni filosofiche vitali come si rivelano negli affari ordinari: l'oggettività viene esaminata studiando il lavoro di assaggiatori di caffè professionisti; ciò che è razzismo viene scoperto studiando la dialettica nei rapporti faccia a faccia.
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Vacchelli Gianni
L'inconscio è il mondo là fuori. Dieci tesi sul capitalocene: pratiche di liberazione
brossura Siamo a una svolta epocale dell'umanità. I luoghi rivelatori della crisi sono: la devastazione climatica; le disuguaglianze e le ingiustizie socio-economiche sistemiche; il numero crescente delle vittime e degli esclusi-scarti. Il collasso è spirituale, antropologico e coinvolge, per la prima volta, tutte le dimensioni dell'umano. Il paradigma è ormai agonizzante e va superato. Da qui, un saggio-manifesto che invoca una svolta interiore e insieme comunitaria, corale.
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Zaccagnini Enrico
AIP, EMDR, sogni. Il cervello al nostro servizio 24h su 24h
brossura Il testo apre un accesso, neurobiologicamente basato, all'utilizzo clinico del sogno. Partendo da quanto si conosce sul funzionamento diurno e notturno del cervello, l'autore definisce un metodo di decifrazione del sogno che utilizzi esclusivamente i dati forniti dal sognatore. L'interpretazione del materiale onirico attraverso una griglia di lettura prefissata è sostituita da un'operazione di traduzione fra due linguaggi, espressione dello stesso cervello: quello per immagini del sogno e quello lineare cognitivo dello stato di veglia. L'operazione è legittimata dall'Adaptive Information Processing, modello teorico dell'EMDR, che, assumendo la qualità adattiva del cervello, valida l'ipotesi che esso sia in grado di utilizzare tutto quello che esso stesso produce. L'autore estende questo modello ai processi notturni, allargando le potenzialità dell'EMDR.
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Cocco Enzo
Figure dell'ombra nell'illuminismo. L'inquietudine e la noia
br. Nel secolo dei lumi, che Voltaire definisce "l'aurora della ragione", la luce della fiaccola della filosofia brilla, come in un crepuscolo, insieme all'oscuro chiarore della torcia del pregiudizio e del fanatismo. Peraltro, nel Discorso preliminare dell'Enciclopedia, d'Alembert aveva già parlato della "debolezza dei nostri lumi" e avvisato che la barbarie dura secoli e sembra essere il nostro elemento naturale, mentre la ragione e il buon gusto passano in un lampo. L'età dei lumi è anche il tempo d'una febbrile esaltazione della vita e d'una ricerca insistente, a volte ossessiva, della felicità, al cui fondo, però, si indovina un mal di vivere i cui sintomi più significativi sono la melanconia e i vapori, l'inquietudine e la noia, tutti riferibili "alla scoperta e alla presa di coscienza del vuoto e dell'insicurezza interni all'essere".
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Ancillon Ludwig; Cherchi G. (cur.)
Scritti di filosofia della storia
br. Ludwig Friedrich Ancillon rappresenta, paradigmaticamente, quella parte dell'illuminismo tedesco più prossima al potere politico e alle sue istituzioni culturali. I due scritti proposti in questo volume evidenziano il suo esplicito interesse per la filosofia della storia nella continuità tra l'Aufklärung e il potere politico. Introduzione di Sebastiano Ghisu.
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Filippi Massimo
Il virus e la specie. Diffrazioni della vita informe
br. Prendendo le mosse dalla constatazione che SARS-CoV-2 interagisce strettamente con la categoria di specie, al contempo rafforzandola (con la sua selettività infettiva) e destabilizzandola (con i suoi salti), questo libro attraversa i territori su cui prosperano le specie endemiche delle norme e delle classificazioni, per mostrare quanto la specie operi nella produzione istituzionalizzata di mostri sempre più pallidi e costituisca una delle armi più affilate utilizzate dal capitale nella guerra sulla vita informe. Il movimento che percorre queste pagine è quello di una progressiva torsione della nozione di bio/necro/politica per coglierne la reale estensione, un'estensione che eccede di gran lunga l'umano.
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Ceruti Mauro; Bellusci Francesco
Abitare la complessità. La sfida di un destino comune
br. L'uomo odierno si trova in una crisi cognitiva, che concerne il rapporto che intrattiene con sé stesso e con la realtà. È una condizione paradossale. Viviamo in un mondo sempre più complesso, nel quale tutto è connesso e all'interno del quale, tuttavia, si producono drammatiche disgregazioni. Domina un paradigma di "semplificazione", che ci separa illusoriamente dalla natura, ci rinchiude nei confini nazionali, frammenta i saperi, irrigidisce le identità. Il successo di tale modello accresce le tendenze regressive e il rischio di catastrofi future. Cambiare paradigma per apprendere ad abitare la complessità è la sfida del XXI secolo. Raccogliere questa sfida significa ripensare le attività umane fondamentali: la cura, l'educazione, il governo.
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