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Number of results : 34,450 (689 Page(s))

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‎Dionisio Irene; Pollone Matteo‎

‎Lo sguardo del regista. Sugli innovatori del cinema italiano‎

‎br. Sugli innovatori del cinema italiano intraprende un excursus storico-critico - senza la pretesa di esaustività - nella storia del cinema italiano e delle sue innovazioni. Un percorso nato con il desiderio di individuare dei momenti - nell'evoluzione dell'arte cinematografica - in cui la creatività dei protagonisti della scena artistica ha prodotto degli scarti di senso, degli squarci verso il futuro, nuove visioni e immaginari. Un'accelerazione storica possibile soltanto attraverso il potere dell'artista-creatore svincolato dai vincoli del "principio di realtà". L'introduzione all'opera dei cineasti scelti dagli autori, la rielaborazione delle interviste che hanno rilasciato lungo le loro prolifiche carriere e alcuni esercizi pensati per avvicinare gli interessati alla pratica artistica da un punto di vista esperienziale compongono questo libro che si muove - in maniera fluida - tra teoria e pratica. Prefazione di Giulia Carluccio.‎

‎Salemi Giulia Sara‎

‎Diario di un'innamorata pazza‎

‎ill., br. «Come ti chiami?» «Giulia, e tu?» È iniziata così, nel modo più banale e scontato possibile. Eppure Giulia sa che, in quelle parole, di scontato non c'è proprio niente. Perché tutto è cambiato nell'esatto momento in cui i suoi occhi si sono posati su di lui. Così misterioso, così affascinante, così impossibile che Giulia se ne è innamorata all'istante. Ma, si sa, le cose non vanno sempre come le abbiamo immaginate, e la vita non è una commedia romantica a lieto fine. Presto Giulia deve fare i conti con le incomprensioni, le difficoltà e le occasioni mancate. Decide così di scrivere un diario per raccontare quello che prova, una sorta di terapia per curare il suo cuore spezzato e asciugare le lacrime versate. Quello che scoprirà, pagina dopo pagina, è che forse l'amore è qualcosa di più di un sogno irrealizzabile.‎

‎Zagato Gianmarco‎

‎Vuoi sapere un segreto?‎

‎br. Quando un guasto all'impianto elettrico lo costringe ad abbandonare la sua abitazione, Gianmarco decide di approfittare dell'imprevisto per prendersi qualche giorno di vacanza e trasferirsi in una residenza di lusso, il Villaggio Arianna. Le informazioni e le fotografie trovate su internet gli suggeriscono che quello è davvero un luogo da sogno, tra villette color pastello, giardini curati e persone sempre sorridenti. Eppure, appena giunto nel complesso, lo youtuber impiega poco a capire che lì c'è qualcosa di strano e inquietante: oggetti che si spostano da soli, luci che appaiono di colpo nel buio e musiche che risuonano all'improvviso nel pieno della notte. Gianmarco decide di indagare, e una lapide rinvenuta nei sotterranei della sua casa è la conferma definitiva ai suoi sospetti: quella residenza, dietro alle apparenze, nasconde un mistero. Qual è la storia di quel luogo? Chi sono davvero i suoi abitanti? Quale segreto nasconde Arianna, la signora che da anni gestisce la residenza? Le domande sono troppe e le risposte tardano ad arrivare, ma quando Gianmarco si risveglia legato a uno tavolo di legno capisce che la situazione sta precipitando. Ormai, risolvere il mistero diventa una questione di vita o di morte... Dopo Ouija. I 12 rintocchi e Ouija II. Il riflesso del male, Gianmarco Zagato torna in libreria con un thriller ricco di colpi di scena, senza però rinunciare all'ironia e alla leggerezza che contraddistinguono i suoi video.‎

‎Simoncini Claudio‎

‎Fellini versus Allen. Decostruire dopo 7 1/2‎

‎br.‎

‎Gli italiani in Coppa Davis 1922-2022. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Nel 1922 l'Italia si iscrive per la prima volta alla manifestazione ideata all'alba del Novecento dall'americano Dwight Davis e divenuta il vero e proprio campionato del mondo di tennis per nazioni. Ripercorrendo le tappe di questa avventura lunga un secolo, nel cuore del libro incontriamo le imprese dei grandi pionieri tra le due guerre, la straordinaria stagione di Nicola Pietrangeli, l'epopea del quartetto che nel 1976 conquista l'unica vittoria in Cile, i lunghi anni senza acuti, fino alla ritrovata competitività della squadra odierna. Alla stagione in corso, che vede gli azzurri qualificati per la fase finale di Malaga del 22-27 novembre 2022, è dedicato un approfondimento in apertura di volume e speciali contenuti video a cura di SuperTennis, canale web e tv della Federazione Italiana Tennis.‎

‎Macchiavello Giorgio‎

‎I giganti dei ghiacciai. Dal Tor des Géants al Tor des Glaciers in gara sugli alti sentieri della Valle d'Aosta‎

‎ill., ril. Si chiama Tor des Glaciers ed è una gara di ultra trail che si disputa in Valle d'Aosta accanto al ben più famoso Tor des Géants. Cosa lo differenzia da tante altre corse nate sui sentieri di tutto il mondo? E' lungo 450 chilometri, ha un dislivello di 32.000 metri e si deve concludere entro 190 ore (poco meno di otto giorni). Più che una gara un'avventura in alta quota tra colli, vette, ghiacciai, vie ferrate e rifugi, una sfida alla fatica, agli imprevisti, a se stessi. Pochi coraggiosi si schierano al via. Ancora meno quelli che riescono ad arrivare fino in fondo. Giorgio ha voluto provarci, dopo le sue ripetute esperienze nel Tor des Géants. Ma parte con più perplessità che certezze. Sa che dovrà camminare e correre giorno e notte su itinerari poco battuti e tra paesaggi straordinari, affidandosi alle sue forze, al suo zaino, al suo Gps. E anche al supporto di un gruppo di amici, più o meno strani. Fin da subito e per tutto il tempo si trova ad avere a che fare con comici sbagli di percorso, bizzarri incontri con persone e animali, surreali dialoghi ad alta voce con se stesso. Affronta tratti del tracciato come se fosse un vero atleta ed altri come se fosse uno sprovveduto neofita. Deve destreggiarsi tra complicate crisi di sonno, allucinazioni, scherzi del proprio subconscio. E ha pure un obiettivo segreto: in questa gara dalle mille incognite proverà a fare meglio di lui, misterioso avversario con cui misurarsi per chiudere un conto rimasto troppo a lungo in sospeso. Una sfida per Giganti dei Ghiacciai. Prestigiosa confezione cartonata, con angoli stondati, fascetta segnalibro, elastico per chiusura tipo 'moleskine' e 10 tavole acquerello realizzate da Francesco Pavignano.‎

‎De Zan Davide‎

‎Pantani per sempre‎

‎br. Ci sono vicende che fanno ribollire il sangue, se solo ti è rimasto un po' di sangue in corpo. La storia di Marco Pantani - del campione Pantani e del ragazzo Marco - è una di quelle. È la storia di un uomo fortissimo e sensibile, un fiore d'acciaio. È la storia dell'ultimo eroe del ciclismo romantico, del più grande scalatore di tutti i tempi, il Pirata, un atleta unico, impastato della stessa materia di cui sono fatti i sogni dei tifosi e le imprese più leggendarie dello sport. È la storia di un uomo ucciso due volte. Prima a Madonna di Campiglio, in un'assolata giornata di giugno del 1999, il giorno che cambiò il ciclismo e, forse, si prese per sempre la nostra innocenza. E poi in un residence di Rimini, cinque anni dopo, a San Valentino. Davide De Zan non è solo un grande cantore del ciclismo, il telecronista che ha raccontato e racconta il Giro d'Italia, il Tour de France e i più importanti avvenimenti sportivi degli ultimi trent'anni. È anche un uomo ostinato. Ostinato come solo certi cronisti vecchia scuola sanno essere. Ostinato come solo gli amici - lui che di Marco era amico vero - sanno essere. Davide De Zan è stato testardo, non ha mai mollato la presa. Come di certo non l'ha mai fatto Tonina, la madre di Pantani, suo padre Paolo, né gli amici più cari. Anche loro sono stati ostinati. Il risultato di questa ostinazione è un'inchiesta che ha scoperchiato ben altre verità, forse troppo scomode, e a cui ora De Zan aggiunge nuove e sconvolgenti pagine. Un'incalzante indagine che non smette di chiedere giustizia e racconta a tutto tondo la vicenda di un campione che è incastrato nel cuore di ogni amante del ciclismo. Chi si chiede perché, a vent'anni dalla sua ultima corsa, l'amore per Marco Pantani è più vivo che mai, lo capirà leggendo questo libro.‎

‎Montemurro Rossella‎

‎Il mio tuffo nei sogni. Marco D'Aniello, una storia di sport e amicizia‎

‎ril. Da bambino speciale a campione di nuoto: nel 2019 ha conquistato il record italiano assoluto nella categoria Juniores 50 metri stile libero ai Campionati Nazionali della FISDIR. Marco D'Aniello si fa spazio nel mondo tra fragilità e forza, difficoltà e conquiste. Grazie all'amore della sua famiglia ha incanalato nello sport quell'energia ridondante che è uno dei sintomi dell'autismo. È salito sul gradino più alto del podio ed è diventato un portatore sano di felicità. Non solo, Marco sogna e scopre che a volte i desideri si realizzano. Che poi dietro a tutto ciò ci sia un vissuto carico di un dolore non indifferente, lo si scopre leggendo "Il mio tuffo nei sogni" nel quale la giornalista Rossella Montemurro, grazie all'intuizione dello scrittore Lorenzo Laporta e con la complicità di Cinzia e Roberto, i genitori di Marco, racconta la sua storia. Prefazione di Mara Venier.‎

‎Cianciotto Lino‎

‎Una guida in gamba. Storie di un uomo diversamente disabile‎

‎brossura Il 3 febbraio 2013, durante un'escursione sulle alture di Buggerru, un masso di quasi una tonnellata si stacca dalla roccia e precipita rovinosamente sulla gamba destra di Lino Cianciotto. Amputazione e protesi. In poco tempo, da atleta dalla volontà inossidabile qual è Lino, riprende la sua attività di fotografo, guida ambientale e le attività outdoor. Come se niente fosse successo. In questo libro, tra avventure estreme ed episodi venati di drammaticità e di umorismo insieme, Lino racconta la sua esperienza di "diversamente disabile". Ne emerge il ritratto a tutto tondo non tanto dell'atleta quanto, soprattutto, di un uomo profondamente consapevole di sé, dei suoi limiti e delle sue possibilità: con un messaggio di ottimismo e di speranza nei confronti dell'integrazione e dell'inclusione. "Ho solo una gamba in meno. La disabilità è qualcosa che arriva dal nostro interno: se noi ci sentiamo disabili anche gli altri ci vedono tali". Con la testimonianza di Manolo (Maurizio Zanolla). Prefazioni di Luca Pancalli e Tiziana Nasi.‎

‎Riva Gigi; Garanzini Gigi‎

‎Mi chiamavano Rombo di tuono‎

‎ril. "Vado per gli ottanta. L'ultima partita l'ho giocata che non ne avevo trentadue, e sarà anche vero che dura un attimo la gloria ma poi portarsela dentro per tutto questo tempo senza più la possibilità di rinverdirla è durissima. Anche un po' crudele." Inizia così Gigi Riva la sua lunga, eccezionale confessione autobiografica che in questo libro affida alla penna esperta di Gigi Garanzini. Monumento assoluto del calcio, Riva è un uomo profondamente riservato e finora non solo si è sempre tenuto lontano dalle cronache, ma non si è nemmeno mai raccontato. Eppure - sono pochi ormai quelli che possono ricordarselo -, per alcuni anni Gigi Riva stregò il mondo con il suo istinto per il gol, diventò un mito (le due star più attese al Mondiale del Messico 1970 erano lui e Pelé) e dimostrò sempre personalità forte e decisa, anche con la scelta di legare tutta la propria carriera al Cagliari, rifiutando offerte stellari. Queste pagine schiudono un mondo antico, forse irriconoscibile per i giovani di oggi, ma proprio per questo di grande ispirazione. Dopo un'infanzia segnata da diversi lutti familiari nell'Italia impoverita del Dopoguerra, a diciott'anni Riva salì su un aereo a elica che in tre tappe lo portò da Varese a Cagliari, una destinazione che allora sembrava più lontana dell'Antartide. Ma la Sardegna lo accolse come la madre che non aveva più, e non dovette passare molto tempo perché partisse la cavalcata del Cagliari verso lo scudetto ed esplodesse - per lui eroe schivo e affascinante come Hud il Selvaggio interpretato da Paul Newman - la gloria con i 35 gol segnati per l'Italia. Però le fiabe più belle finiscono sempre troppo presto e fu proprio la Patria, a cui Riva sacrificò ben due gambe, a interrompere bruscamente la sua formidabile avventura. Chissà quanto ancora ci avrebbe fatto sognare se fosse durata anche solo un po' di più.‎

‎Jandelli C. (cur.)‎

‎Filmare le arti. Cinema, paesaggio e media digitali‎

‎ill., br. In questo libro il rapporto fra cinema, arte e paesaggio viene indagato con particolare attenzione ai nuovi ambiti mediali delineati dal panorama contemporaneo, dalla serialità televisiva al videogioco, spaziando dalla videoarte alla rilettura di film che mostrano l'evoluzione del rapporto fra paesaggio e sguardo. Ricerche, studi e riflessioni qui presentati sono l'esito di un convegno internazionale che si è svolto presso l'Università degli studi di Firenze, frutto di un progetto strategico dell'ateneo che si inserisce nell'ambito della conoscenza e valorizzazione del patrimonio territoriale attraverso le digital humanities. Gli studiosi si sono interrogati su diverse questioni: quale percezione/rappresentazione degli spazi pubblici veicolano le nuove tecnologie? Come individuare, costituire e interrogare gli archivi audiovisivi che possano documentare il rapporto fra le arti e il paesaggio? Quale ruolo, per il cinema contemporaneo, prospetta l'esperienza del film-induced tourism? Il volume racconta il mutamento in atto nello scenario mediale e mostra come, dentro il paesaggio plasmato dalle arti, lo stesso spettatore si sia messo in movimento per farsi agente di trasformazione abitandolo con le immagini che consuma e produce.‎

‎Baldini Eraldo; Venturi Susanna‎

‎Prima del «liscio». Il ballo e i balli nella vecchia tradizione della Romagna‎

‎ril.‎

‎Muraca Elisabetta‎

‎Il tango. Sentimento e filosofia di vita‎

‎brossura‎

‎Casamassima Pino‎

‎Niki Lauda. Il campione che ha vinto anche la paura‎

‎br. Niki Lauda. Un nome, una leggenda. Per gli appassionati di automobilismo è stato uno dei migliori piloti di tutti i tempi, ma anche chi non si è mai interessato ai motori ha ammirato l'incredibile forza che, dopo l'incidente del Nürburgring, lo ha riportato in pista dopo soli 40 giorni. Quando il i° agosto 1976 la sua monoposto ha preso fuoco sul circuito tedesco il mondo è rimasto col fiato sospeso. E quando il 12 settembre, al Gran Premio d'Italia, con le bende insanguinate sulla testa, ha tagliato il traguardo quarto, i tifosi della Ferrari lo hanno portato in trionfo come se a vincere la gara fosse stato lui. Partendo dalla sala di rianimazione in cui sta lottando fra la vita e la morte, Pino Casamassima ripercorre le tappe più importanti della vita del pilota austriaco: dall'infanzia allo strappo con la famiglia di banchieri che non voleva si dedicasse alle corse; dagli esordi nel 1968 con una Mini Cooper S all'ingresso in Formula 1 finanziati da un prestito ottenuto da una banca concorrente; l'ingaggio Ferrari; il rogo del 1976, il ritorno sulle piste, la conquista di due mondiali con il Cavallino e la clamorosa rottura con la casa di Maranello per passare alla Brabham, anche grazie a una montagna di dollari. Poi il ritiro dal circus per dedicarsi alla creazione di una compagnia aerea e, nel 1982, il rientro in pista con la McLaren con la quale nel 1984 vincerà il terzo titolo iridato e, nel 1985, l'abbandono definitivo delle competizioni fino al ritorno come uomo Mercedes nella nuova epoca segnata da Hamilton (portato in squadra proprio da lui). Ma nel libro non c'è solo il Lauda pilota. C'è anche l'uomo. Con i suoi grandi amori, Marlene e Birgit, i figli, l'amicizia con Luca Cordero di Montezemolo che lo porterà a chiamare Lukas il suo primogenito, le malattie (subirà tre trapianti) e la battaglia personale per cambiare le regole sulla sicurezza in pista. Fino all'epilogo, il 20 maggio 2019.‎

‎Picci Giancarlo‎

‎L'attore alla ricerca del personaggio‎

‎br. Come avviene il processo di identificazione dell'attore col personaggio? Quali sono i processi consci e inconsci che la rendono possibile? Quali sono i rischi per l'equilibrio psichico che l'attore corre nel corso di questo processo? Sono queste le questioni che si pone la ricerca esplorativa, condotta in questo volume da Giancarlo Picci. Per affrontarle, l'autore, dopo una chiara esposizione dei diversi metodi volti all'identificazione a partire da Stanislavskij, passa in rassegna la letteratura psicoanalitica sulle dinamiche identificative e la letteratura più recente sulle eventuali complicazioni cliniche legate a questo processo, per poi analizzare il caso emblematico dell'attore Heath Ledger e il suo tragico epilogo. Segue una serie di interviste a diversi attori, che raccontano il loro personale metodo per arrivare all'identificazione col personaggio.‎

‎Rossi Filippo‎

‎Tutte le Guerre Stellari. La metafisica della Forza nella saga di Star Wars. Nuova ediz.‎

‎ill., br. 1977/2019: quarantadue anni per produrre nove (più due) film, popolari e preziosi, dedicati alla dinastia per eccellenza del fantastico: gli Skywalker. Nel segno della Forza, il destino di questa famiglia spaziale è deciso nello scontro all'ultimo sangue tra le caste dei Cavalieri Jedi e degli Oscuri Signori dei Sith. È l'invenzione del cineasta californiano George Lucas: tre trilogie cinematografiche dallo straordinario successo artistico, culturale ed economico. Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi contro l'Imperatore Palpatine, Luke Skywalker e Han Solo contro Darth Vader, Rey e Leia Organa Skywalker contro Kylo Ren. Amore e odio, amicizie e faide; genitori e figli, maestri e allievi. Angeli e diavoli che dettano i tempi e i modi delle Guerre Stellari, quelle Star Wars che accompagnano sempre più generazioni mondiali. Il regista americano J.J. Abrams, con il nono e ultimo Episodio, chiude l'epopea cinematografica della "Skywalkereide" e la consegna definitivamente al mito senza età. Questo libro di Filippo Rossi svela il ciclopico monumento della Terza Trilogia di Star Wars e mette la parola "fine" alle lunghe, amatissime, indimenticabili Guerre Stellari.‎

‎Martino Michele‎

‎Il favoloso Doctor J. Julius Erving e il nuovo basket‎

‎ill., br. Nell'estate del 1972 un ragazzo con un afro pittoresco e un paio di mani enormi, di nome Julius Erving, si ritrova al centro di un caso senza precedenti, conteso fra tre squadre di due leghe diverse: da un lato la Nba, dall'altro la giovanissima, spregiudicata Aba. È proprio in quest'ultima che Erving, meglio noto come Doctor J, giocherà i primi cinque anni della sua carriera, ai Virginia Squires e poi ai New York Nets, tramutandosi in un personaggio dai contorni leggendari, con un repertorio strabiliante di salti, finte e acrobazie, destinato a cambiare la percezione stessa della pallacanestro. Finché nel gennaio del 1976, sull'orlo del tracollo finanziario, la Aba non organizza un evento a sorpresa: la prima gara delle schiacciate. A vincerla sarà lui, Doctor J, con un volo indimenticabile dalla linea del tiro libero. Lo stesso gesto replicato un decennio dopo da Michael Jordan come tributo esplicito al maestro, all'«uomo che ha dato il via a tutto» e trasformato il basket in uno spettacolo emozionante. Grazie a una ricerca approfondita su fonti e testimonianze d'epoca, Michele Martino ricostruisce per la prima volta l'intera traiettoria di uno degli atleti più affascinanti nella storia dello sport: dall'infanzia, segnata dalla morte del padre, alle sfide nei playground di New York; dalle spumeggianti stagioni nella Aba alle battaglie a colori contro Magic e Bird con la maglia dei Philadelphia 76ers. Un ritratto completo del giocatore che ha determinato più di ogni altro l'evoluzione del basket come lo conosciamo oggi.‎

‎D'Amico Alessia‎

‎Fare scenografia per il cinema. Dall'ideazione alla realizzazione sul set‎

‎ill., br. Che si tratti di un film, una serie o un cortometraggio, la scenografia è l'insieme degli elementi visivi in cui si colloca e prende corpo l'azione. Determina lo spazio scenico con cui i personaggi, la luce e la macchina da presa entrano in rapporto. Un tempo il lavoro si imparava a bottega, sulle orme di qualche Maestro a cui il mestiere si "rubava con gli occhi". Oggi, per partecipare a un set, viene chiesto già un buon livello di preparazione. Rivolto agli studenti ma utile anche a chi sta muovendo i primi passi da professionista, questo libro ricalca e riproduce l'apprendistato di un tempo, dedicando particolare attenzione alla scenotecnica. Scritto con forte taglio operativo, rigoroso ed esaustivo al contempo, il libro accompagna il lettore attraverso tutte le fasi che si percorrono per raggiungere la costruzione di un'ambientazione cinematografica, che sia stata pensata in location o in studio. L'autrice ha arricchito il testo con immagini esplicative e tantissimi esempi tratti da opere contemporanee: risorse indispensabili per intraprendere un percorso di studio che porti a individuare nel concreto criticità e soluzioni, fornendo tutti gli strumenti teorici e pratici per svolgere con creatività e consapevolezza questo affascinante mestiere‎

‎Zurlini Valerio‎

‎Pagine di un diario veneziano. Gli anni delle immagini perdute‎

‎br. Quante "immagini perdute" sono racchiuse fra le pagine autobiografiche del più letterario dei registi italiani, "protagonista discreto" della cultura italiana. Il cinema nella seconda metà del Novecento, e i sogni mai realizzati di un grande autore. L'autobiografia di un grande regista, tra immagini del presente e continui flash-back a ripescare nei ricordi: ne emerge, insieme al rimpianto per le occasioni mancate e le inquadrature solo sognate, una galleria di ritratti indimenticabili, con Morandi, Guttuso, Visconti e tanti altri, raccontati a svelare prospettive inedite, primi piani di vita privata. Di capitolo in capitolo, ricostruite con una scrittura asciutta e pulita, si rincorrono le immagini di una vita, a fissare volti, luoghi, emozioni.‎

‎Foresi Andrea‎

‎Il teatrino portato a miglior forme. Cronache del Teatro Annibal Caro di Civitatanova Marche Alta (1872-1935)‎

‎br. Non esistono fonti certe che consentano di tracciare una storia delle rappresentazioni teatrali a Civitanova Marche prima del 1800. Maggiormente definiti rimangono invece i primordi del Teatro Annibal Caro della Città Alta, che vanno di certo individuati nella decisione presa dalla Comunità di Civitanova Marche Alta, nel corso degli anni Settanta del XVIII secolo, di realizzare un Teatro con Palchettoni nella Sala del pubblico Palazzo Priorale. La seconda edizione del volume nasce in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'inaugurazione del Teatro Annibal Caro, avvenuta il 20 luglio del 1872. Arricchisce il volume la Cronologia completa di tutti gli avvenimenti, a muovere da quella data fondamentale, fino all'avvento inesorabile, e per certi versi fatidico, del Cinematografo. Come sempre, il dramma e la farsa tornano a confondersi con l'esistenza vera, nelle esili trame dell'artificio teatrale. Perché, come scrive il critico teatrale Nicola Chiaromonte, "...il teatro è anche idea del teatro. Noi amiamo l'idea del teatro. Quindi ogni sua incarnazione, anche abominevole, ci appassiona, non foss'altro che per esprimere pubblicamente la nostra abominazione...".‎

‎Figliolia A. (cur.)‎

‎Tifosi interisti per sempre. Il grande racconto della passione nerazzurra‎

‎br. In questo libro rivivono vittorie celebri, ma anche quelle "dimenticate", tanto importanti per la propria biografia. Un viaggio calcistico appassionato che va dal Meazza autore di una tripletta nel 1930 contro il Genova 1893 al clamoroso 4-0 nel derby del 1966-67, dalla prospettiva in un'altra stracittadina, sempre anni Trenta, con gli occhi del portiere Smerzy alle sfide contro le provinciali mai dome - per giungere ai trionfi internazionali (Real Madrid, Benfica, Independiente, Roma, Salisburgo, Lazio, Bayern Monaco, Tout Puissant Mazembe).‎

‎Corgatelli Giulio‎

‎Varese Robur et fides. Una storia da non dimenticare‎

‎ill., ril.‎

‎Mordacci Roberto‎

‎Al cinema con il filosofo. Imparare ad amare i film‎

‎ril. Per gustarsi un buon film, la compagnia di un filosofo potrebbe sembrare una scelta bizzarra. Eppure, come si afferma in questo libro, risulta preziosa perché in grado di offrire un'inaspettata chiave di lettura, una lente capace di individuare, grazie agli specifici strumenti della filosofia, i concetti o le tesi portanti della pellicola, illuminando il film di luce nuova e collegandolo alla nostra esperienza personale. Trasformando, cioè, una fruizione solo passiva in un'interpretazione attiva e ricca di significati. Questo vale non soltanto per pellicole "impegnate" o colte, ma anche per quelle senza pretese intellettuali, che, se sono autentiche e ben girate, traducono - per la natura propria del cinema - un'esperienza di pensiero in immagini. Ci restituiscono sempre, anch'esse, la sintetica visione talvolta del mondo che ci circonda, talvolta di quello dentro di noi. Roberto Mordacci offre in queste pagine al lettore la sua esperienza di filosofo, qui a contatto con le immagini, le vicende, le provocazioni e i sogni che il cinema ha addensato in una quarantina di pellicole di recente produzione, presentate al pubblico all'incirca nell'arco di un anno. Nella scelta dei titoli si va dal tema della guerra e del patriottismo di "American Sniper", a quello del codice arcaico della vendetta in "Timbuktu e Anime nere"; dalla sete sfrenata di denaro di "The Wolf of Wall Street"...‎

‎Ponti Edoardo; De Luca Erri‎

‎Il turno di notte lo fanno le stelle. DVD. Con libro‎

‎brossura Un uomo e una donna si sono incontrati nel reparto di terapia intensiva che precede un intervento a cuore aperto per entrambi. Si sono dati coraggio promettendosi una scalata in Dolomiti per inaugurare il secondo tempo della loro vita. Il film racconta il loro tentativo di mantenere la promessa risalendo insieme il vuoto di una parete. Edoardo Ponti dirige in montagna e in parete Nastassja Kinski e Enrico Lo Verso che scalano senza avere mai toccato roccia prima delle riprese. Non ci sono effetti speciali. Il risultato è un prodigio di professionismo e di coinvolgimento emotivo. Julian Sands è la perfetta sponda di un rapporto a tre sul filo del precipizio. Il libro: "Il turno di notte lo fanno le stelle". Una sceneggiatura. Un film. Un diario del film. Un'esperienza specialissima che vede De Luca autore d'un soggetto che si trasforma progressivamente in un progetto e in una produzione cinematografica internazionale.‎

‎Gassman Paola‎

‎Una grande famiglia dietro le spalle. La straordinaria storia di tre generazioni di attori‎

‎br. "Te lo avevo promesso, ricordi papà, che ci avrei provato, tanti anni fa. Mi sarei sforzata. Per questo sono qui e mi sforzo di farcela. Anche se, devi ammetrerlo, oggi più che mai, sembra davvero impossibile questa impresa, privata com'è dei suoi punti di riferimento più importanti. Eppure sono sicura che tu non ti arrenderesti, anzi ti sembrerebbe ancora più stimolante. Anch'io voglio credere che lo sia. Ce la metterò tutta. Ti stupirò. O molto più semplicemente mi sforzerò di farti contento". Paola Gassman inizia così, come se parlasse ad alta voce al celebre padre Vittorio, di cui ha seguito le orme diventando attrice teatrale, la straordinaria storia della sua famiglia. I suoi ricordi partono da lontano: dalla Germania, patria d'origine del nonno Enrico, che nel 1920 decise di fare un viaggio a piedi fino in Italia perché proprio in Italia voleva incontrare la donna da sposare. E proseguono con il nonno Renzo Ricci e Ermete Zacconi, con l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, con importanti figure del cinema e del teatro italiano, fino alle mogli. Gassman infatti ha sposato solo attrici: Nora Ricci, la madre di Paola, Shelley Winters, la madre di Vittoria, Diletta D'Andrea, la madre di Jacopo, e Juliette Maynel, la madre di Alessandro, anche lui attore. Tra successi, amori, divorzi, figli e amicizie un grande affresco di storia dello spettacolo.‎

‎Altman Rick‎

‎Film/genere‎

‎brossura Che cos'è un genere cinematografico? Come far dialogare una tradizione, che è insieme di contenuto, produttiva e teorica, con le tensioni e i problemi che il cinema contemporaneo mette in campo a proposito della nozione di genere? Qual è la differenza tra il 'genere' di La grande rapina al treno e quello di Guerre stellari, tra Il cappello a cilindro e Cocktail? Il testo di Rick Altman si pone come punto di riferimento imprescindibile per il dibattito sui generi cinematografici, rispondendo a queste domande con l'obiettivo di riorientare le riflessioni sulla produzione e la ricezione dei nuovi generi e di stabilire una continuità con le codificazioni del cinema classico. Il punto di partenza è la messa in discussione della nozione stessa di genere, dapprima con una ricognizione storica che muove da Aristotele fino a Wittgenstein, in secondo luogo ripensando e distaccandosi dalle più recenti teorie sui generi cinematografici. L'aspetto più innovativo di tale posizione consiste nella scelta di rinunciare a costruire un 'sistema' tassonomico dei generi cinematografici esaminando i luoghi e i soggetti (molteplici ed eterogenei) della loro reale definizione. I generi, infatti, vengono elaborati, agiscono e si sedimentano nelle conoscenze culturali di un particolare gruppo sociale. Proprio l'indagine di questa comunità conduce Altman a evidenziare i differenti ambiti e i processi all'interno dei quali il concetto di genere prende forma e si modifica: attraverso le pratiche delle istituzioni produttive; nell'ampio e variegato campo dei paratesti cinematografici; negli orizzonti di attese e nei relativi meccanismi interpretativi degli spettatori o nella costituzione di comunità trasversali da parte degli spettatori stessi. Fino a descrivere, con attenzione e immediata chiarezza, la stretta connessione tra produzione cinematografica, pubblico e critica, illustrata grazie allo studio delle dinamiche e dei discorsi sociali che si intersecano intorno a celebri casi cinematografici.‎

‎Innamorati Isabella; Sinisi Silvana‎

‎Storia del teatro. Lo spazio scenico dai greci alle avanguardie‎

‎brossura Lo spazio scenico (edificio, spazio della rappresentazione, scenografia e scenotecnica) dai greci al Novecento è la prospettiva storica di questo manuale, maturato all'interno della pratica dell'insegnamento universitario di Storia dello spettacolo. Il testo offre una ricostruzione dei fenomeni emergenti dell'arte teatrale nelle diverse nazioni europee attraverso i secoli.‎

‎Spagnolo Pierluigi‎

‎I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano‎

‎ill., br. C'è chi li etichetta come teppisti e facinorosi. E chi li dipinge come sostenitori colorati e passionali. Come i padroni violenti del calcio, oppure come gli ultimi romantici in un mondo che ha perso gran parte della sua genuinità. Nel bene e nel male, gli ultras degli stadi hanno scritto pagine importanti nella storia del calcio italiano. Rappresentano quasi mezzo secolo di aggregazione e passione, di originalità e folklore. Purtroppo anche di episodi di teppismo e violenza. Per cercare di comprendere cosa siano gli ultras, bisognerebbe innanzitutto abbandonare la zavorra dei pregiudizi e considerarli come un'aggregazione spontanea, trasversale ed eterogenea, con una forte connotazione ribelle e antagonista al sistema, che incarna le logiche di una dicotomia forte che filtra il mondo attraverso le lenti della contrapposizione amico/nemico. Un multiforme insieme di uomini e donne che amano follemente una squadra e che, insieme alla squadra, amano la città che quella squadra rappresenta, la maglia e i colori che i giocatori portano addosso. Questo volume racconta e spiega il mondo delle curve italiane, mescolando le esperienze dirette con l'analisi di saggi e studi sul movimento ultras, proponendo le autorevoli opinioni di chi ha già studiato il fenomeno e mescolandole con le voci dei protagonisti. Con rigore storico e un pizzico di passione.‎

‎Abozzi Paolo‎

‎Il libro delle magie. Giochi di prestigio per animare una festa. Ediz. a colori‎

‎ill., br. Palline che scompaiono tra le dita, carte da gioco indistruttibili, stuzzicadenti spezzati che tornano integri, bicchieri equilibristi, monete che si accartocciano... Anche con gli oggetti più semplici si possono creare giochi d'effetto che stupiscono i grandi e incantano i più piccoli. E non parliamo poi della lettura del pensiero! Passo dopo passo, in questo volume Magopaolo insegna ai lettori tanti trucchi e magie per divertirsi, intrattenere gli amici e magari anche capire se si ha la stoffa per intraprendere la professione di mago. In fondo al volume, un ultimo regalo da parte dell'Autore prima di congedarsi: altri tre simpatici giochi da visualizzare online, sullo smartphone o sul tablet, con un semplice click. Che lo spettacolo abbia inizio!‎

‎Terzani Folco; Graglia Michele‎

‎Ultra‎

‎br. Michele ha una folgorante carriera da modello a Miami e New York, macchine sempre più grandi, tanti soldi per pagarsi ogni capriccio, feste tutte le sere, una moglie bellissima. E bellissimo è anche lui, tanto che viene presentato a Madonna come «The Abs», gli addominali. Però, una sera, si trova sul davanzale del suo appartamento al quindicesimo piano a chiedersi che farsene di tutto quel lusso e degli eccessi. Se non è quella la sua strada, allora qual è? La risposta arriva come un colpo di fulmine, nascosta dentro un libro: l'ultramaratona. Nel giro di un anno diventa uno dei campioni più forti al mondo, ma vincere per lui non conta. L'ultra è una sfida con se stessi, non con gli altri: correre per centinaia di chilometri, in tutte le condizioni atmosferiche, tra i ghiacci del Canada o con cinquanta gradi nella Valle della Morte, spingendo il corpo e la mente oltre ogni limite immaginabile. Passo dopo passo, mentre le gambe cedono e i muscoli si disfano, nella solitudine di una corsa infinita, Michele vive gli opposti: la sua fragilità estrema di fronte alla natura e la forza della sua volontà, che si libra oltre la fisicità, per esplorare cosa c'è dopo la fatica e il dolore. In questo libro, Folco Terzani racconta la straordinaria storia di un ragazzo che aveva tutto ma non era niente, e nel ritorno all'atto primordiale della corsa ha trovato la sua libertà, il suo coraggio, il suo essere più puro. Perché alla fine l'ultra non è più uno sport: è un mezzo per arrivare alla natura e a se stessi.‎

‎Monfredini Paolo‎

‎U.S. cremonese. 112 anni di storia‎

‎ill., br.‎

‎Baldi Alfredo‎

‎Lo sguardo punito. Film censurati (1947-1962)‎

‎ill.‎

‎Del Ministro Maurizio‎

‎Alfred Hitchcock. La donna che visse due volte‎

‎ill., br. La vertigine è la più grande epifania di "La donna che visse due volte. Nell'odissea dello spazio e del tempo, miseri amanti, immersi nella spirale di una città, San Francisco, vivono nel desiderio sempre umiliato di un paradiso terrestre impossibile. Questa fiaba cinematografica ci invita a una riflessione sui legami precari della coppia e sulla falsa rispettabilità della famiglia, sul pregiudizio razziale e sull'ambiguità delle leggi, sul silenzio di Dio e sull'enigma della nostra identità. Privo di un perno in cui consistere, l'uomo vive in uno stato di solitudine incosciente. Nella sua analisi Del Ministro attinge, fra varie fonti culturali, ad alcune immaginose coordinate create da Joyce in "Il ritratto dell'artista da giovane".‎

‎Dalai Benedetta‎

‎Manuale pratico di scenografia. Vol. 2: La costruzione, la decorazione e la pittura teatrale in laboratorio‎

‎br. Dopo il "Manuale pratico di scenografia vol. 1", che si concentrava sul progetto scenografico, ecco la seconda parte dedicata alla realizzazione della scèna teatrale. Ci si addentra nel laboratorio scenografico e si viene guidati all'apprendimento delle tecniche e dei segreti di falegnami, attrezzisti e pittori di scena. Si impara a distinguere il legname, gli attrezzi, i macchinari e il loro utilizzo per creare quinte, praticabili, scale, così come si viene a conoscenza dei segreti degli scenografi realizzatori che dipingono fondali o scolpiscono gli elementi scenici tridimensionali. Il percorso è lineare ma anche dettagliato, per approfondire ogni argomento e renderlo perfettamente comprensibile allo studente o al neofita. Il manuale, corredato di numerose illustrazioni e delle indicazioni per visualizzare fotografie da un apposito sito, dà tutte le nozioni basilari per comprendere e praticare l'antico (e sempre attuale) mestiere dello scenotecnico e pittore di scena, sia agli appassionati di teatro che a chi vuole intraprendere un percorso professionale nel campo della scenografia.‎

‎Ciancarelli R. (cur.)‎

‎Il ritmo come principio scenico. Ricerche e sperimentazioni del ritmo nel teatro e nella danza del Novecento. Antologia di testi‎

‎br. Questo libro ripercorre le ricerche che i maestri della scena del Novecento hanno dedicato ai principi del ritmo. Gli scritti dei padri fondatori della regia e dei pionieri della danza moderna, in cui il ritmo viene valorizzato come la fonte segreta che consente scoperte e trasformazioni sceniche, danno conto di una "scienza del ritmo" elaborata e tradotta in efficaci applicazioni pratiche, in articolazioni tecniche che interessano i diversi livelli della rappresentazione. I testi sono di: Appia, Artaud, Baratto Gentilli, Barba, Brailoiu, Calvarese, Cappiello, Castillett, Cechov, Ciancarelli, Copeau, Delsarte, Dalcroze, Duncan, Ejzenstejn, Fo, Fraisse, Giannattasio, Gorcakov, Laban, Mandel'stam, Mejerchol'd, Nistri, Odier, Picon-Vallin, Pitoëff, Preston-Dunlop, Ruffini, Sachs, Sokolov, Stanislavskij, Tiezzi, Toporkov, Wagner.‎

‎Santanelli Manlio; Megale T. (cur.)‎

‎Teatro‎

‎br.‎

‎Tokitsu Kenji‎

‎Musashi e le arti marziali giapponesi‎

‎brossura‎

‎Humphrey Doris‎

‎L'arte della coreografia‎

‎ill.‎

‎Floreano Ilaria‎

‎Shakespeare e il cinema. Vita e opere del Bardo sul grande schermo‎

‎ill., br. William Shakespeare è morto 400 anni fa, ma il suo genio, sul grande schermo, non conosce tramonto: dal cinema muto alla golden age hollywoodiana, dagli allestimenti rigorosi di Laurence Olivier alle sperimentazioni geniali di Welles e Kurosawa, dalle proposte patinate di Zeffirelli alle rivisitazioni moderne di Kenneth Branagh, passando per autori come Godard e Polanski, le sue opere (da Amleto a Macbeth, da Romeo e Giulietta al Sogno di una notte di mezza estate) continuano a ispirare adattamenti, citazioni e omaggi, anche nei generi e nei luoghi più disparati (dal western all'horror, da Chinatown al carcere di Rebibbia). Shakespeare e il cinema si propone di raccontare al lettore in modo piacevole e scorrevole - frutto però di una ricerca approfondita e scrupolosa - il variegato percorso delle trasposizioni cine-shakespeariane nel corso dei decenni, inclusi i film che hanno cercato di raccontare la vita misteriosa del Bardo. Il tutto arricchito dalla più vasta filmografia shakespeariana mai pubblicata in Italia, da aneddoti e scene cult, da battute memorabili e curiosità dal set, nonché da un ricchissimo repertorio di foto di scena e fotogrammi dai film: oltre a quelli presenti nel testo, il lettore potrà trovarne migliaia online semplicemente inquadrando con lo smartphone il codice QR presente nell'indice del libro o digitando il link corrispondente. Per ricostruire un mondo variegato e intrecciato, fatto di teatro e cinema, ossia "della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni".‎

‎Giacovelli Enrico‎

‎Mozart e il cinema. I film su Mozart, i film da Mozart, i film con musiche di Mozart‎

‎ill., br. Mzart morì in semipovertà, circondato più da debiti che da amici, con la moglie Constanze ancora convinta di avere sposato un uomo senza futuro. Ma se avesse percepito in vita anche soltanto un centesimo per ognuno dei suoi dischi venduti dal 1894 a oggi, sarebbe stato l'uomo più ricco dei suoi tempi. E se gli si riconoscesse il giusto compenso per ognuna delle colonne sonore cinematografiche che, a sua insaputa, si servono della sua musica, sarebbe oggi più ricco dei più ricchi divi rock e forse perfino dei produttori discografici che ancora lo sfruttano come un tempo facevano arcivescovi e imperatori. Non soltanto è il musicista utilizzato più di ogni altro dal cinema, ma dopo Amadeus è diventato il compositore classico più popolare anche tra i non appassionati di musica classica, quasi un'icona pop. Enrico Giacovelli, esperto sia di musica che di film, pianista dilettante e storico cinematografico professionista, esplora i rapporti tra la musica di Mozart e il cinema. Il libro passa in rassegna i numerosi film che hanno raccontato la vita del musicista, ma anche quelli (dal Flauto magico di Bergman al Don Giovanni di Losey) tratti dalle sue opere teatrali. E, soprattutto, individua e cataloga centinaia di film di ogni genere, epoca e valore che utilizzano - qualcuno episodicamente, altri a tappeto - la sua musica: un elenco dei grandi registi che se ne sono serviti almeno una volta è una vera e propria storia del cinema, ma non dovremo stupirci di trovare nel catalogo anche horror, western, b-movies e cartoni animati. Per ogni film si descrivono e si commentano le sequenze in cui i brani musicali vengono usati e si individuano le corrispondenze tra note e immagini. Con la sua ricca documentazione, le sue digressioni non soltanto cinematografiche e musicali, il suo linguaggio più da romanzo che da saggio, il libro analizza anche la musica di Mozart, i suoi significati reconditi e il suo tema-guida, ossia, come scriveva Massimo Mila, la ricerca della felicità.‎

‎Giglio Salvatore; Ellena Fabio‎

‎Juventus. Vittoria è del forte che ha fede. Ediz. illustrata‎

‎ill. Un anno leggendario, nel bene e nel male, il 2017 bianconero. Prima un altro scudetto dimostrando una superiorità ed un passo differente da ogni rivale tricolore. Prove di forza e di gioco che hanno lasciato il segno. Poi la Coppa Italia, logico proseguimento di un percorso già tracciato. Infine la lunga, sontuosa cavalcata in Champions fino alla drammatica finale di Cardiff che, a sua volta, ha segnato uno spartiacque nella storia della Vecchia Signora. Salvatore Giglio ha radunato in un album tutte queste emozioni, dalla prima all'ultima. A corredare l'opera, tabellini completi, partita per partita.‎

‎Itinerari del monte Baldo settentrionale‎

‎ill., br.‎

‎Governi Giancarlo‎

‎Totò. Vita, opere e miracoli‎

‎br. Cinquant'anni fa moriva Tòtò, il Principe della risata, la risposta italiana a Charlot e Buster Keaton, che ci ha regalato quasi un centinaio di interpretazioni cinematografiche, diretto da registi del calibro di Pasolini e Monicelli, canzoni come la celeberrima "Malafemmena", poesie - ricordiamo 'A livella" - e la messa in scena di decine di rappresentazioni teatrali, dall'avanspettacolo alle grandi riviste. In questo libro, Giancarlo Governi, "Totologo" d'eccellenza, partendo dalle vicende personali del giovane Antonio Clemente - dalla nascita, nella sua Napoli, in un contesto di povertà ed emarginazione sociale fino alla faticosa gavetta nei teatri di Roma - ci guida in un viaggio biografico nella vita dell'attore italiano più famoso del mondo, facendoci scoprire che non esiste un solo 'loto. Accanto a una meticolosa disanima della sua opera teatrale e cinematografica, letteraria e cantautoriale, l'autore non trascura l'aspetto più intimo del Principe de Curtis e, attraverso un repertorio unico di testimonianze e ricordi dei familiari e dei grandi artisti con cui Totò ha collaborato, ci racconta le debolezze del grande comico, i suoi fallimenti amorosi, il suo precario stato di salute che alla fine lo costringe a rinunciare al teatro, il suo profondo senso di sconforto di fronte alla critica che lo accusava di mettere in scena sempre le solite "Totoate". Questa biografia è un omaggio sentito e puntuale a un artista poliedrico e alla sua complessa personalità, che spiega perché ancora oggi Totò sia amato, "venerato" e costantemente ritrasmesso in televisione. Una bella ricompensa per un artista convinto di non aver fatto abbastanza.‎

‎Cassarini Maria Carla‎

‎Miraggio di un film. Carteggio De Castro-Rossellini-Zavattini‎

‎brossura Dall'idea di girare un film tratto da Geopolítica da Fome (1952 - tradotto in Italia nel 1954 col titolo Geografia della fame), uno dei libri più conosciuti del sociologo brasiliano Josué De Castro, nasce un progetto di portata internazionale che vede come protagonisti i massimi esponenti del neorealismo italiano Zavattini, Rossellini e Sergio Amidei insieme all'autore del saggio in questione, Deputato al Parlamento in Brasile, Fondatore e Presidente dell'Associazione Mondiale di Lotta contro la Fame, nonché ex Presidente del Consiglio della FAO. Ma come può un'impresa umanitaria, nata dal desiderio di sensibilizzare la popolazione mondiale sulla grave situazione di carenza alimentare in cui versa ancora gran parte dell'umanità, costituire anche un'occasione di rinnovamento culturale e di nuove prospettive cinematografiche? È quanto cercherà di approfondire questo "quasi-romanzo epistolare", che si sofferma inoltre a scandagliare i rapporti tra i suoi protagonisti e le varie case di produzione, compresa la Arco-Film del livornese Alfredo Bini, per giungere non solo a definire i motivi che hanno costretto ad abbandonare un'opera tanto ambiziosa, bensì a rintracciare quanto oggi ne rimane (anche in ambito filmografico), riportando corrispondenze, interviste, testimonianze e altri documenti inediti provenienti dall'Archivio "Cesare Zavattini" di Reggio Emilia e dall'Archivio di Adriano Aprà (tra i maggiori esperti di Rossellini).‎

‎Colantonio Damiano‎

‎Renzo Montagnani‎

‎ill., br. Venti anni fa se ne andava in punta di piedi Renzo Montagnani, la cui carriera ha ricoperto tutti gli spazi che il mondo dello spettacolo possa offrire ad un artista: radio, teatro, cinema, televisione e musica. Ma siamo sicuri di conoscere davvero questo eclettico personaggio? L'opinione comune, a distanza di tanti anni, lo ricorda esclusivamente come il mattatore della commedia sexy all'italiana, ma Renzo Montagnani è stato molto di più. Questa biografia, basata su rigorose ricerche d'archivio e ricca di testimonianze inedite, getta luce su un attore che non sempre ha potuto scegliere il proprio percorso artistico: il divieto da parte dei genitori di frequentare l'Accademia D'Arte Drammatica, la nascita di un figlio affetto da gravi disabilità cognitive, i severi giudizi da parte di una certa critica e le numerose delusioni personali. E poi gli amori, le malinconie, l'alcool. La verità storica in contrasto con quella ideale da lui stesso promulgata, dalle radici profondamente toscane alla finta laurea in farmacia. Un attore e un uomo capace di passare dalla comicità più sfrenata alla tristezza più nera.‎

‎Ronconi Luca; Agosti G. (cur.)‎

‎Prove di autobiografia‎

‎ill., br. Di Luca Ronconi (1933-2015), uno dei grandi intellettuali del secondo Novecento, è nota la proverbiale riservatezza. Qui, a differenza dei molti libri su di lui, è Ronconi stesso a parlare di sé. Ascoltiamo dunque sulla pagina la voce del regista, che - raggiunti i sessant'anni - ripercorre la propria esistenza, non inseguendo gli aneddoti o i capricci della memoria, ma cercando di arrivare alla scoperta del senso della vita. Si vedono così scorrere l'infanzia, negli anni della guerra, in un collegio svizzero, la Roma dell'apprendistato all'Accademia d'arte drammatica (che è anche quella della "Dolce vita"), il passaggio da attore a regista, il trionfo europeo dell'"Orlando furioso", la direzione del Settore Teatro della Biennale di Venezia, tra Grotowski e Wilson, l'esperienza politica e culturale del Laboratorio di Prato, nella Toscana "rossa", l'approdo alla direzione di un teatro stabile, con il senso di responsabilità che questo comporta e la volontà di istituire una scuola per attori. Tutto è raccontato in maniera piana e accompagnato da un corredo fotografico - sia nel testo, un centinaio di foto per buona parte inedite, sia in un inserto a colori - e da note di servizio, messe a punto da Giovanni Agosti, che sciolgono le allusioni, identificano i personaggi, mettono a tema le linee di fuga e costituiscono un viatico per comprendere chi, più di ogni altro regista, è andato alla ricerca delle proprie ragioni espressive. Il manoscritto, raccolto da Maria Grazia Gregori, è stato ritrovato nell'archivio di Ronconi, ereditato da Roberta Carlotto e oggi depositato presso l'Archivio di Stato di Perugia.‎

‎Terruzzi Giorgio‎

‎Suite 200. L'ultima notte di Ayrton Senna‎

‎ill., br. Sabato 30 aprile 1994, Hotel Castello. Nella Suite 200 si consuma l'ultima notte di Ayrton Senna. Mancano poche ore al Gran premio di San Marino e c'è una cupa tensione nell'aria. Nel primo pomeriggio è morto Roland Ratzenberger, il giorno precedente Rubens Barrichello si è salvato per miracolo dopo un brutto incidente in prova. Senna è scosso, vuole che tutto si fermi. Il fratello Leonardo gli ha appena fatto ascoltare un nastro che contiene alcune registrazioni compromettenti di Adriane, la sua fidanzata, l'unica persona con cui riesce a trovare un po' di pace. Senna sa bene quanto è invisa alla famiglia, e il gesto del fratello è solo l'ennesimo tentativo di separarli. Sarà una notte di pensieri, riflessioni, tutta la sua vita verrà passata al setaccio: il complesso rapporto con il padre, i suoi chiacchierati amori, la rivalità con gli altri piloti (Piquet, Prost, l'astro nascente Schumacher), l'afflato mistico che preme dentro di lui e l'urgenza di una svolta, «restituendo a chi ha meno». Terruzzi, grazie a uno stile secco e ritmico, ricostruisce con lente psicanalitica la complessità di Senna pilota e uomo, disseziona l'origine del mito. Ne viene fuori un ritratto intimo e inatteso, avvincente nel suo approssimarsi al momento fatale: un campione al cospetto del suo talento, ma anche il profilo di un mondo che dopo il primo maggio 1994 non sarebbe stato più lo stesso.‎

‎Sylla Miriam; Colantoni Maurizio‎

‎Tutta la forza che ho‎

‎brossura "Vorrei che il nostro Paese, l'Italia, fosse come voi": così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie la Nazionale italiana di pallavolo femminile dopo l'argento ai Mondiali del 2018 in Giappone. Miriam Sylla è lì, è una delle "Ragazze terribili". Ha solo ventiquattro anni ed è già uno dei volti della Nazionale e del mondo della pallavolo. Nata a Palermo da genitori ivoriani, in questo libro racconta la sua vita a Maurizio Colantoni, il giornalista Rai che ci ha trasmesso, in diretta Tv, le emozioni di tante gare della pallavolo italiana. Il silenzio improvviso prima di una battuta, vincere la gravità per un istante prima di schiacciare oltre il muro avversario. La pallavolo, come la vita, vuole gioco di squadra. La connessione continua tra testa e gambe come quella tra i sei in campo e i sei in panchina. Miriam Sylla ripercorre la sua vita con lucidità: dalle prime esperienze nelle squadre giovanili alla Nazionale, la schiacciatrice di Palermo si scopre e si guarda crescere sempre sostenuta dalla sua prima squadra, la famiglia. Maurizio Colantoni "fotografa" lo spirito e la personalità di Miriam, tra l'agonismo e la passione. Ne viene fuori un dialogo intorno a temi importanti sui quali ogni sportivo si interroga. Il rapporto tra lo sport e la paura, l'ansia da prestazione che blocca le gambe, ma anche lo sguardo delle persone care tra gli spalti che ti emoziona e ti rassicura. L'esempio da seguire che diventa parte integrante della crescita, come Taismary Agüero, campionessa europea nel 2007 e nel 2009. Ma anche le difficoltà, le piccole e grandi tragedie personali, la capacità di lasciarsi scivolare addosso lo sguardo di chi ancora giudica in base al colore della pelle. Tutta la forza che ho è un libro per chi pensa di non farcela o per chi pensa di avercela fatta.‎

‎Maresci Roberta‎

‎Raffaella Carrà‎

‎ill., br. Da attrice bambina a nostra signora della tv. La storia di Raffaella Carrà è quella di un ombelico alla bolognese che ha rivoluzionato il costume, di un caschetto d'oro, di un nome d'arte e di un pianerottolo romano su cui si affacciavano anche le case dei suoi ex, Sergio Japino e Gianni Boncompagni, soci e amici inossidabili di un'intera vita. Alla nostra soubrette più internazionale sono bastati tre minuti per diventare famosa nel programma "Io, Agata e tu". «Ho ballato come nessuna aveva mai osato, ho rotto gli schemi, ho inventato lo show. In Rai erano sconvolti e, il giorno dopo, anche mia madre mi ha chiamato per chiedermi se ero veramente io», ricorda la Raf fa nazionale. Che poi, insieme all'indimenticato Boncompagni, ha avviato la stagione dei miniquiz televisivi all'ora di pranzo, diventando la signora dei fagioli e coniando il termine "aiutino". Il suo sogno? «Diventare coreografa come Maurice Béjart, e avere dei figli, ma quando il desiderio di un bimbo è arrivato, il mio corpo non ce l'ha fatta». In edizione economica, un libro che ci fa conoscere la vita pubblica e privata dell'unica vera diva della nostra televisione.‎

‎Rossi G. M. (cur.)‎

‎Federico Fellini. La voce della luna‎

‎ill., br. Federico Fellini, tre Premi Oscar più uno alla carriera più un numero imprecisato di altri importantissimi riconoscimenti, è stato insieme a Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni e Bernardo Bertolucci, il più famoso regista italiano di sempre. Forse il più famoso di tutti, certamente uno dei più influenti, imitati, ammirati, venerati inventori di cinema. Quando se ne è andato, nel 1993, l'Italia intera è rimasta attonita, quasi sbalordita che un mago potesse morire. Perché Fellini aveva raccontato l'Italia, ma soprattutto aveva inventato dei mondi, aveva influenzato forse più di chiunque altro l'immaginario visivo e onirico, aveva scandalizzato, divertito, creato icone e parole diventate patrimonio del mondo, aveva ascoltato la voce della luna e ce l'aveva restituita intatta, con la sua curiosità di bambino di provincia, con una miracolosa, straordinaria, contagiosa magia.‎

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